Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini -

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Tano Cavattoni L’Universo Età 13,7 miliardi di anni 1.
Advertisements

Evoluzione cosmica - stellare
Scuola Nazionale di Astrofisica Maracalagonis (CA) maggio 2007 G. Umana Scienza con ALMA: stelle evolute.
Nubi Molecolari Lorigine cosmica dellAcqua (Introduzione allUniverso Parte VI)
Galassie e AGN ad alto redshift
Scuola Nazionale Astrofisica, Maggio 2007
Progressi osservativi nellambito della formazione di stelle di grande massa Luca Olmi CNR – Istituto di Radioastronomia In collaborazione con: R. Cesaroni,
Relatore: Enrico Ronchi, responsabile tecnico di Arcturus.
DISPERSIONE, RIMOZIONE
Il Sistema solare.
Dalla temperatura superficiale di una stella dipende
Evoluzione cosmica - stellare
Evoluzione cosmica - stellare Colore e luminosità delle stelle evoluzione delle stelle sequenza principale.
Il ruolo dei dischi nella formazione delle stelle O-B
Stelle e Formazione Stellare
SPETTROSCOPIA FOTOELETTRONICA
Temperatura e radiazione solare
Parametri cosmologici da WMAP+SDSS astro-ph/
LE ETÀ DELLA GALASSIA van Gogh: notte stellata (1989)
Evoluzione cosmica - stellare
LE DISTANZE ASTRONOMICHE
Lezione 3 Formazione stellare La formazione stellare avviene nelle regioni della galassia dove forze esterne inducono una compressione del gas interstellare.
Teramo 05-Maggio-2008 F. Faustini - 52° Congresso SAIt 1 Fabiana Faustini Istituto Fisica dello Spazio Interplanetario - INAF Collaboratori: Sergio Molinari.
Oltre il Sistema solare… uno sguardo all’Universo
A un passo dalla risposta che non troviamo
Il Collasso Stellare a.a
Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario
Antonio Maggio INAF Osservatorio Astronomico di Palermo Giuseppe S
La vita di una stella Jorge Sanz (OAPA).
Manifestazioni nel radio delle nebulose gassose SNRs emettono emissione radio non-termica: sincrotrone Regioni HII emettono: Emissione radio continua termica.
Nuclei Galattici Attivi ad alto red-shift e primi Buchi Neri
LE GRANDEZZE FISICHE Grandezze fisiche
Il sentiero dell’atmosfera
Gas Ionizzato nel Mezzo Interstellare (Introduzione allUniverso Parte IV)
Le basi fisiche della struttura stellare (con cenni sull’evoluzione)
1 Lorigine delle Stelle e dei Sistemi Planetari Silvano Massaglia – Torino 2013 – Seminario didattico.
Polvere di Stelle L’affascinante viaggio di un granello di polvere
Manifestazioni nel radio delle nebulose gassose
Roberto Capuzzo Dolcetta, Paolo Miocchi
Perche IR e mm?. 1.Le nubi molecolari contengono polvere Regioni di estinzione molto grande Lestinzione diminuisce al crescere della lunghezza donda.
FORMAZIONE STELLARE E DEI
1 Astrofisica delle Particelle Fisica Cosmica Astroparticle Physics: Prof. Maurizio Spurio Università di Bologna a.a. 2011/12.
Soluzioni agli esercizi della verifica 2
Istituto di Astrofisica Spaziale
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 15 dicembre 2003 Luigi Spinoglio - IFSI Emissione.
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 15 dicembre 2003 Formazione Stellare in Ammassi.
Indici di colore IC = m1 - m2 U-B = mU - mB B-V = mB – mV
Supernova a instabilità di coppia Ipotesi meccanismo attivato
Astrofisica delle galassie I A.A. 2005/2006 Proprietà del mezzo interstellare.
Cinematica di Galassie
Lo spettro stellare. Lo spettro stellare Nello spettro di una stella appaiono righe in assorbimento dovute ai composti chimici presenti nell’atmosfera.
Evoluzione cosmica - stellare
Cicli di macchie e diagrammi Butterfly stellari Sergio Messina 11 Maggio 2004.
Aria ed atmosfera.
Chimica dell'alta atmosfera (12 – 50 km)
Atmosfera = involucro gassoso che avvolge la Terra.
1)La formazione delle stelle OB e il ruolo dei dischi 2)Situazione pre-ALMA: evidenza di dischi attorno a stelle B e toroidi attorno a stelle O 3) ALMA.
Nascita di una Stella Disomogeneità e Globuli (Evoluzione Stellare Parte I)
Astrofisica delle Particelle “Astroparticle Physics”
Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio astronomico di Brera Universo in fiore 9 novembre 2011 Il Sistema Solare Mario Carpino
Raffreddamento laser ed intrappolamento di atomi e molecole
Spettroscopia Liceo Scientifico “G. Pertile” di Asiago classe 4ªAL
La Radiazione Elettromagnetica è il principale mezzo attraverso il quale ci giunge l’informazione sugli oggetti astrofisici.
La formazione stellare Galattica: osservazioni in banda radio Il mezzo interstellare: dove si formano le stelle Il processo di formazione: come si formano.
Nuovi mondi possibili:
Interrogativi su origine di materia, energia e loro manifestazioni nell’universo oggi conosciuto evoluzione delle stelle sequenza principale origine elementi.
La Fine di una Stella Buchi Neri (Evoluzione Stellare Parte IX)
Nascita di una Stella Le Protostelle (Evoluzione Stellare Parte II)
DIAGRAMMA HR il diagramma di Herzsprung & Russel
Video METEOROLOGIA & CLIMA.
Transcript della presentazione:

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Perdita di massa nelle stelle di presequenza Milena Benedettini

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Nelle primissime fase della formazione stellare linterazione dei venti supersonici con la nube molecolare circostante da vita agli outflows. GLI OUTFLOWS BIPOLARI Gli outflows sono uno dei meccanismi attraverso il quale la protostella in accrescimento: perde il momento angolare in eccesso ferma il collasso gravitazionale fissa la sua massa finale

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Il materiale riscaldato dallo shock si raffredda attraverso lemissione del gas eccitato a varie temperature: Righe atomiche nellottico e UV dagli oggetti Herbig-Haro T ex =10 4 K Righe di H 2 nel vicino infrarosso T ex =2000 K Righe atomiche e molecolari nel lontano infrarosso T ex = K Righe molecolari nel submillimetro T ex =100 K Righe molecolari nel millimetro T ex =10-20 K

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Il materiale riscaldato dallo shock si raffredda attraverso lemissione del gas eccitato a varie temperature: Righe atomiche nellottico e UV dagli oggetti Herbig-Haro T ex =10 4 K Righe di H 2 nel vicino infrarosso T ex =2000 K Righe atomiche e molecolari nel lontano infrarosso T ex = K Righe molecolari nel submillimetro T ex =100 K Righe molecolari nel millimetro T ex =10-20 K Informazioni non solo sugli outflows ma anche indirettamente sulla protostella eccitatrice

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Alcune problematiche attuali... Come evolvono gli outflows? Come le loro proprietà sono legate allevoluzione della protostella eccitatrice? Quale è lorigine dei clumps chimicamente attivi che si osservano allinterno degli outflows? Cè differenza tra outflows generati da protostelle di massa bassa, intermedia e alta? Il meccanismo che li genera è lo stesso?

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI IRS3 mm Red lobe Spettri FIR ISO-LWS di outflows protostellari Spettri ISO-LWS delloutflow L1448 (Nisini et al. 2000) ISO-LWS ha mostrato la presenza di gas molecolare (CO, H 2 O, OH) con T K, densità cm -3 e dimensioni angolari ~10. Le condizioni fisiche variano lungo loutflow. La luminosità nel FIR e labbondanza dellacqua diminuiscono con laumentare delletà della sorgente. Il cooling totale nel FIR ~ luminosità cinetica misurata nel mm L FIR è una misura diretta dellenergia depositata nelloutflow non affetta da problemi di estinzione e di geometria.

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Interazione tra outflow e mezzo interstellare Osservazioni submillimetriche singledish hanno evidenziato lesistenza di clumps chimicamente attivi (SO, SiO, CS, CH 3 OH, H 2 CO, … ) e a bassa velocità allinterno di alcuni outflows. Modello chimico CH 3 OH(3 k -2 k )SiO (3-2) Bachiller et al origine & struttura ?

n(H) cm -3 / 10 5 X(x) Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI I clumps sono zone di alta densità pre-esistenti che diventano chimicamente attive interagendo con loutflow. Hanno una struttura interna a scala minore della risoluzione delle osservazioni. Origine dei clumps chimicamente attivi: il caso di CB3 un outflow di massa intermedia Viti et al. 2003

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Uno degli outflow più estesi (5pc), massicci (570 M ° ) ed energetici (~10 48 ergs) Associato ad un jet radio estremamente collimato e veloce. Il jet ha spaccato la nube molecolare in due parti che rappresentano i due lobi di questo outflow molecolare gigante. Mappa delle ali della riga del CO (1-0) osservata al SEST (Benedettini et al. 2003) Spettri delle righe CO(1-0) 13 CO(1-0) C 18 O(1-0) x3 (Benedettini et al. 2003) IRAS : un esempio di ouflow di massa intermedia

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI PROGETTI FUTURI Studio degli outflows protostellari Osservazioni dallo spazio con il satellite Herschel Osservazioni da terra con interferometri

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Studio degli outflows protostellari con Herschel PACS ( m) permetterà di individuare le differenti componenti di gas su dimensioni di 10 con una sensibilità ~50 volte migliore di quella di LWS. Si potranno derivare i gradienti di temperatura e densità e distingure i contributi dei vari tipi di shocks. PACS ISO-LWS CepE-MM

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI HIFI ( m) ha una sensibilità ~10 volte migliore di quella di SWAS e una risoluzione angolare di La risoluzione spettrale di 0.06 km/s permetterà di risolvere le righe e studiare la dinamica. Osservazione di molecole la cui abbondanza è prevista aumentare a causa degli shocks (H 2 O) e individuazione di orologi chimici. Spettro SWAS della riga o-H 2 O 538 m in L1448-mm (Benedettini et al. 2002) Studio degli outflows protostellari con Herschel LWS HIFI SWAS

Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini - IFSI Derivare le condizioni fisiche dei clumps attraverso laccoppiamento di un modello di trasporto radiativo con il modello chimico per modellare i profili di riga osservati. Indagare la struttura interna dei clumps attraverso osservazioni interferometriche. Origine dei clumps chimicamente attivi