L’età napoleonica
Il Direttorio e l’Italia giacobina Costituzione dell’anno III (1795) con 2 Camere, il Consiglio dei Cinquecento, competente a proporre, discutere ed approvare le leggi, il Consiglio degli Anziani , competente solo ad approvare o respingere in blocco Elettorato a doppio grado Code des délits et des peines (1795), noto come Code Merlin (dal nome di Philippe Antoine Merlin de Douai, autore di un noto repertorio di diritto
Il Direttorio e l’Italia giacobina La Costituzione dell’anno III è la fonte ispiratrice, con alcune varianti, dei testi costituzionali dell’Italia ‘giacobina’ dal 1796 al 1799 (Costituzione della Repubblica cispadana (1797), Costituzione del popolo ligure (1797), prima Costituzione della Repubblica cisalpina (1797), seconda Costituzione della Repubblica cisalpina (1797), terza Costituzione della Repubblica cisalpina (1800) (poi quarta Costituzione della Repubblica cisalpina: 1801, Costituzione della Repubblica Romana (1798) ecc. Bicameralismo alla francese, principio censitario per i diritti di voto, giuria penale, riconoscimento della religione cattolica
Il Direttorio e l’Italia giacobina Repubblica napoletana o ‘partenopea’ ( gennaio-giugno 1799): progetto di costituzione sulla falsariga della costituzione francese dell’anno III, su iniziativa di Francesco Mario Pagano, il filosofo criminalista: nel testo, filosofeggiante, si prevede il corpo degli Efori, di 17 membri (quanti sono i Dipartimenti previsti della Repubblica), incaricati di sindacare la corrispondenza delle leggi con i principi della costituzione, l’azione del potere esecutivo e giudiziario
La Repubblica Napoletana
Il regime napoleonico 11 novembre 1799 (=18 brumaio anno VIII) colpo di Stato: istituzione del Consolato Triumvirato con Napoleone, primo console, Sieyés, Ducos Costituzione dell’anno VIII: al primo Console poteri enormi (nomina e revoca ministri, comando dell’esercito, iniziativa legislativa) Viene fissato l’iter di approvazione delle leggi: predisposte dal governo, discusse in maniera incisiva in Consiglio di Stato, votate dal Tribunato e dal Corpo legislativo, che può solo respingerle o approvarle (sarà l’iter seguito per il Code civil )
Il regime napoleonico Consiglio di Stato: compiti di alta consulenza e di giudice in appello Senato: compito di verificare la costituzionalità delle leggi e di deliberare modifiche costituzionali Prefetti: nominati dal governo con compiti di rappresentanza dello Stato e del governo sul territorio, di ordine interno e di natura politica, espressione della volontà di accentramento Giudici non elettivi tranne i giudici di pace: scelti dal governo su liste dei notabili dei dipartimenti e poi sulle liste elettorali (carica irrevocabile e vitalizia) Ripristinato l’Ordine degli Avvocati e di nuovo ammessa la categoria degli avoués (1800) Per giudici e avvocati richiesta dal 1809 licenza universitaria in diritto
L’Italia napoleonica L’Italia divisa in tre parti Regioni direttamente annesse alla Francia: Piemonte, Liguria, Parma e piacenza, Toscana, Lazio Repubblica italiana (26/1/1802-1805) poi Regno d’Italia o Regno Italico (1805-1814): Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino, Emilia Romagna, Marche Regno di Napoli Progetti di codice autoctoni dal 1801 al 1809, ai quali collaborarono giuristi di talento come Alberto De Simoni, Azuni e Stefani, Tommaso Nani, Gian Domenico Romagnosi Unico progetto autoctono realizzato il Codice di procedura penale c.d. Romagnosi (1807), per il determinante apporto del grande giurista italiano
Le riforme in Prussia Federico Guglielmo III chiama Karl von Stein (1807-1808) alla guida del governo S. introduce tre riforme 1a.Abolizione servitù gleba 1b.Libero esercizio dei mestieri 1c. Svincolo terre: libera trasmissibilità 2. Riforma del governo con 5 ministri (interni, esteri, giustizia, finanze, guerra) 2. Riforma dell’amministrazione locale, elettiva su base censitaria
La Costituzione spagnola Costituzione di Cadice (1812): votata (non ottriata, cioè concessa) il 18/3/1812 da un’Assemblea nazionale formata dalle Cortes, il parlamento iberico, in opposizione all'occupazione napoleonica e al regime di Giuseppe Bonaparte. ispirata alle idee illuministiche e al moderno costituzionalismo della cost. francese del 1791 (in vigore dal 1812 al 1814, dal 1820 al 1823, nel 1837); influenza l’esperienza siciliana del 1820; verrà presa a modello da ampia parte dei sovrani europei, primo fra tutti Carlo Alberto, allora principe reggente di Carignano nel 1821 Potere legislativo e di tassazione affidato ad una sola Camera Potere esecutivo al re (monarchia ereditaria), che può però anche negare la promulgazione delle leggi Religione cattolica religione di Stato
Sicilia Progetto di costituzione discusso nel 1812, ispirato in parte al modello costituzionale inglese bicamerale, con monarchia limitata e riduzione prerogative baronali Nei progetti prevista la giuria penale Con la caduta di Napoleone il progetto decade