RINALDI SARA 5 A TUR ANNO SCOLASTICO 2006/2007
MATEMATICA E … POESIA
“TRA MATEMATICA E POESIA ALCUN CONNUBIO SIA!”...
... verrebbe da dire … ma ne siamo così davvero sicuri? Certo, la matematica è sempre stata ritenuta come l’espressione più elevata del pensiero scientifico, la poesia espressione dello spirito, tuttavia non vanno considerate completamente inconciliabili.
Ragione e sentimento avranno pur un legame: non è sempre detto che dove c’è l’uno non può esserci l’altra. A volte è necessario usarli entrambi, ed insieme
Torniamo alla matematica e paragoniamola con la poesia: potremmo dire che tutte e due sono il frutto dell’immaginazione. Un’immagine razionale la prima , creativa la seconda. Ma chi può dire quale sia la più sublime ed affascinante?
L’ “arida” scienza che un matematico inventa, basandosi su esperimenti, osservazioni, calcoli di elementi già esistenti in natura, oppure lo slancio liberatorio verso l’infinito che il poeta compie, senza bisogno di calcolare e valutare alcunchè?
La matematica pura si basa su degli enti, i numeri, che sembrano i concetti più naturali del mondo in cui viviamo; eppure non è stato per nulla naturale fondare una scienza dal nulla, fatta di relazioni astratte. In quale misura le relazioni derivano dall’immaginazione dei matematici, e quanto invece da elementi concreti esistenti nelle leggi naturali del mondo?
perderebbero il loro valore Questi elementi perderebbero il loro valore se vivessimo in un UNIVERSO DIFFERENTE?
L’idea di una scienza assoluta non esiste, tant’è vero che teorie elaborate nell’antichità come quella tolemaica ,oppure l’universo a cerchi concentrici di Aristotele , non vengono più considerate teorie scientifiche. Anzi, probabilmente sembrano creazione poetiche, ormai!!!
CLAUDIO TOLOMEO - ca 100-170- è un astronomo alessandrino CLAUDIO TOLOMEO - ca 100-170- è un astronomo alessandrino. È considerato il massimo rappresentante della teoria geocentrica. Nel suo sistema la Terra si trova al centro dell’universo. Intorno ad essa orbitano , nell’ordine , la Luna, il Sole e i pianeti, seguiti dalla sfera dalle stelle fisse.
A ARISTOTELE –384-322 a. C. filosofo e scienziato greco A ARISTOTELE –384-322 a.C. filosofo e scienziato greco. A partire dalle idee dei suoi predecessori sviluppò il modello dell’universo costituito da una serie di sfere ruotanti intorno alla Terra. La sfera più esterna era quella delle stelle fisse mentre le successive, procedendo verso l’interno, trasportavano i pianeti, il Sole; l’ultima, la più vicina alla Terra conteneva la Luna.
Eppure secoli fa fior di scienziati credevano ciecamente in queste conclusioni. Anche lo scienziato e il matematico ci mettono la loro immaginazione per formulare teorie, trattati, leggi, formule, ma è anche vero che la matematica e la geometria hanno un carattere deduttivo e che, date certe premesse, si raggiungeranno determinate conseguenze: questo equivale a dire che scelta una strada non possiamo far altro che trovare un determinato percorso. Tuttavia, le vie percorribili sono infinite: alcune sono facili, altre nascoste, alcune possono presentano lineari, altre sono terribilmente tortuose.
Dunque il matematico osserva la realtà la interpreta e, servendosi dell’immaginazione, guidata da una rigorosa razionalità, crea forme nuove.
Comprendere pienamente le leggi dell’universo significherebbe capire in che modo ragiona Dio… E non è forse lo stesso impulso che hanno i poeti a trovare le loro spiegazioni nell’assoluto e nell’infinito che li circonda?
Ecco che cosa accomuna matematici e poeti: la costante ricerca delle leggi e dei misteri che formano la vita umana.
Essi non raggiungeranno mai la verità, ma la loro costante ricerca, il loro incessante chiedersi, interrogarsi, provare, sbagliare, cambiare, rende grande il loro lavoro.
tutto quello che l’uomo sta cercando, Lassù un Dio, che conosce già tutto quello che l’uomo sta cercando, sorride...
MATEMATICA E ... AMORE
Matematica e amore. È per caso una divertente barzelletta Matematica e amore? È per caso una divertente barzelletta?…certo che no…vi devo deludere perché un legame fra i due concetti c’è. Si manifestano nella nostra interiorità e nella nostra interiorità rimangono.
Che 3 x 3 fa 9 non sta scritto da nessuna parte, né lo possiamo sapere da nient’altro che non sia la nostra interiorità. La figura di un triangolo non esiste in natura: siamo noi che gli attribuiamo un senso. Da solo, questo triangolo è solo una semplice successione di punti… non è evidente allora quanto il nostro intimo influenzi la matematica? Non esisterebbe la matematica se non la facessimo nascere dentro di noi.
E non è forse come l’amore E non è forse come l’amore? Sappiamo tutti che l’amore non ci sarebbe se non ci fossero il nostro animo e il nostro cuore che lo manifestano.
immaginatevi la “fredda” matematica Quindi, d’ora in poi immaginatevi la “fredda” matematica in questa ottica e vedrete che la sentirete più"calda"...
MATEMATICA E… UN POETA MATEMATICO
Il persiano Omar al Khayam (1048-1131) è un esempio davvero sorprendente di un uomo che è riuscito a conciliare nella sua vita scienza, matematica, filosofia, e poesia. Grandissimo astronomo, fondatore di un osservatorio astronomico, ottimo matematico: ha classificato equazioni e polinomi, discreto poeta
Deliziamoci con una perla della sua sensibilità creativa e cerchiamo di non intristirci troppo …
“POICHE’ CIO’ CHE SPETTA A UN UOMO IN QUESTA PALUDE, NON E’ CHE PATIRE DOLORE E AGONIA E’ CUORE FELICE CHI DA QUESTO MONDO ANDO’ PRESTO E BEATO CHI AL MONDO NON VENNE”.