Autorevolezza ed ambizione dell’Ufficiale di gara

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Transcript della presentazione:

Autorevolezza ed ambizione dell’Ufficiale di gara Autorevolezza ed ambizione dell’Ufficiale di gara. Un binomio conciliabile? Assemblea di fine biennio dei Giudici Arbitri Corso/Conferenza Relatore: dott. Germano Cipolletta 26 novembre 2006 – Monte Terminillo (Rieti)

Premessa

La finestra JoHari (JoHari window) Quello che io so di me Quello che io non so di me Arena (Arena) Dichiarazioni, affermazioni, parte verbale del discorso, ecc. Specchio o telecamera nascosta (Blindspot) Atteggiamenti, comportamenti, modi di gesticolare, di parlare, di agire, ecc. Quello che gli altri sanno di me Giardino segreto (Façade) Motivazioni, aspettative, problemi, segreti, ecc. Inconscio (Unknown) Psicologia del profondo, rimossi, ecc. Quello che gli altri non sanno di me

1^ parte L’autorevolezza

L’autorevolezza È una variabile di relazione (non un attributo della persona): sono gli altri che decidono se siamo autorevoli o meno Le “6C” dell’autorevolezza: Competenza Carisma Correttezza Chiarezza Controllo Comunicazione

La competenza È un mix composto da “4 Saperi”: Sapere (conoscenze di tipo teorico), Saper fare (abilità di tipo pratico/operativo), Saper essere (abilità di tipo relazionale), Saper divenire (capacità di imparare ad imparare e di adattarsi ai mutamenti).

Il carisma Può essere definito mediante le “3P”: Presenza (piuttosto che assenza) Passione (piuttosto che indifferenza) Positività (piuttosto che negatività). Le “3P” si manifestano in termini di azioni, comportamenti e scelte fatte Opportunamente sviluppato, costituisce una leva fondamentale per l’autorevolezza

La correttezza È un valore che riguarda l'etica di una persona ed è importante per guadagnare la fiducia degli altri Si dimostra attraverso: L’onestà La coerenza tra parole ed i fatti Il rispetto degli accordi Il rispetto delle regole Ecc.

La chiarezza È una scelta comportamentale Si dimostra con: Una chiara visione delle mete da raggiungere La determinazione di proseguire nella direzione indicata nonostante le difficoltà di percorso

Il controllo È una scelta comportamentale Si dimostra attraverso: L’apertura verso l’apprendimento L’umiltà L’ascolto attivo Il reperimento e l’analisi delle informazioni necessarie all’azione da intraprendere

La comunicazione È uno scambio di segnali (significati e significanti) È un bisogno È alla base dell’immagine che di noi si formano gli altri

2^ parte L’ambizione

Discussione strutturata di concettualizzazione Cfr. grafico di sintesi della definizione di AMBIZIONE elaborata in gruppo durante il corso/conferenza

Il concetto di ambizione L’etimologia e il significato Ambíre, dal lat. AMBIRE = andare intorno, composto di AMB (gr. ambh) intorno e IRE andare. Nell’antica Roma chi desiderava ottenere un pubblico ufficio andava in giro, incontrando persone e facendo promesse, per guadagnare il suffraggio più ampio possibile. Da qui, per estensione, il significato di desiderio di onori, desiderio di eccellere, volontà di ottenere qualcosa cui si aspira.

Il concetto di egocentrismo L’etimologia e il significato Egocentrismo, dal lat. EGO (gr. egw) = io + lat. CENTRUM (dal gr. kentron punto da kentew pungere, detto della punta del compasso) + terminazione alla greca ISMO (ismo), indicante tendenze, correnti d’opinione, atteggiamenti o fenomeni collettivi Da qui il significato di atteggiamento di chi si sente o si pone al centro di tutto In psicologia, l'egocentrismo è la caratteristica di quegli individui che ritengono le proprie opinioni o i propri interessi più importanti di quelli altrui

Il concetto di protagonismo L’etimologia e il significato Protagonismo, dal gr. PROTAGONISTES (protagonistes) da PROTOS (protos) = primo + AGONISTES (agonistes) = attore [dal gr. AGO (agw) = spingere, condurre nel senso fornire ragione per radunarsi in un posto) + terminazione alla greca ISMO (ismo), indicante tendenze, correnti d’opinione, atteggiamenti o fenomeni collettivi Da qui, il significato di atteggiamento di chi tende comunque ad assumere il ruolo di primo attore, volendo emergere e mettersi in mostra

3^ parte Test di auto-valutazione Adattamento del questionario contenuto in: M. Pedler, J. Burgoygne, T. Boydell, A managers’ guide to self-development, McGraw-Hill, Berkshire, 1986

Test Cfr. documentazione cartacea distribuita in occasione del corso/conferenza

L’ambizione intelligente 4^ parte L’ambizione intelligente

A. Conoscenza dei fatti essenziali dell’organizzazione di appartenenza Un arbitro equilibratamente ambizioso Sa che cosa accade nei diversi contesti organizzativi della Federazione Conosce chiaramente i fatti essenziali, i piani e gli obiettivi,le persone e le loro cariche, i ruoli e le relazioni tra i vari organi, i propri compiti e che cosa ci si aspetta da lui Se non ha tutte queste informazioni, sa dove trovarle quando ne ha bisogno

B. Competenza tecnica Un arbitro equilibratamente ambizioso ha solide conoscenze Tecniche Normative Ecc.

C. Sensibilità agli eventi Un arbitro equilibratamente ambizioso è abbastanza sensibile agli eventi Riesce a sintonizzarsi su ciò che sta accadendo È ricettivo ed aperto sia alle informazioni rigide, come i fatti e le cifre, sia alle informazioni flessibili come le sensazioni degli altri

D. Capacità di analisi e di soluzione dei problemi Un arbitro equilibratamente ambizioso Deve sviluppare capacità di giudizio, compresa quella di affrontare l’ambiguità e l’incertezza

E. Capacità e qualità per la vita sociale Un arbitro equilibratamente ambizioso è abile nel: Comunicare Risolvere i conflitti Esercitare la propria autorevolezza

F. Solidità emotiva Il ruolo dell’arbitro implica tensione e sforzo emotivo Un arbitro equilibratamente ambizioso, pertanto, deve essere sufficientemente solido Con solidità si intende la capacità di non diventare coriacei ed insensibili e la volontà di dare sempre qualcosa

G. Atteggiamento costruttivo Un arbitro equilibratamente ambizioso : ha la capacità di analizzare compiutamente le situazioni è leale ed impegnato ha il senso della missione si assume le proprie responsabilità, senza passare ad altri il cerino acceso

H. Agilità mentale Il concetto di agilità mentale comprende l’abilità di: Afferrare rapidamente un problema Pensare contemporaneamente a più cose Passare rapidamente da un problema (o da una situazione) ad un altro Vedere immediatamente una situazione nella sua interezza Pensare con i piedi per terra Adattarsi facilmente ad una situazione nuova, adoperandosi per migliorare quella contingente

I. Abitudini e capacità d’apprendimento Un arbitro equilibratamente ambizioso: si assume la responsabilità della correttezza di quanto viene appreso, piuttosto che dipendere passivamente ed acriticamente dall’autorità di una figura (insegnante o esperto) enunciante le sue verità è capace sia di pensiero astratto, sia di pensiero concreto e pratico non smette mai d’imparare

L. Conoscenza di se stessi Per mantenere un grado relativamente buono di autocontrollo un arbitro dovrebbe essere consapevole delle proprie caratteristiche personali e conoscere il modo in cui esse influiscono sui comportamenti adottati