5. La Ceramica 5.1. Faïence: la storia 5.2. La rete e i servizi La produzione storica delle maioliche faentine è riconosciuta ovunque nel mondo come uno dei momenti più alti della creatività artistica espressa con il materiale ceramico. Questa tradizione è nata da una felice convergenza di situazioni favorevoli: il terreno del luogo ricco di argille, la persistenza nei secoli di rapporti politici e commerciali con la vicina Toscana (in particolare con Firenze), una grande sensibilità e attitudine verso questa forma d'arte. La qualità della produzione ceramica di Faenza é ovunque apprezzata. Nelle oltre sessanta botteghe artigiane operanti in città le forme e i decori vengono realizzati con quella perizia che deriva da una tradizione plurisecolare e i pezzi, garantiti dal marchio di stato della ceramica artistica e tradizionale, sono degli esemplari a se stanti, destinati ad aumentare di valore col passare degli anni. La città ha saputo giungere ai tempi moderni, dotandosi di un insieme di apparati in grado di renderla viva e propositiva, riconosciuto punto di riferimento per l’intero mondo della ceramica. Nonostante oggi il settore ceramico non sia quello principale dal punto di vista della produzione di reddito, nell’economia faentina (sono infatti presenti solo alcune industrie e circa 60 botteghe artigianali che producono ceramica artistica), il punto di forza di Faenza in questo campo è l’insieme di soggetti e competenze che costituisce una rete di grande completezza, probabilmente unica a livello nazionale e forse internazionale, nel settore ceramico. Infatti il patrimonio ceramico della città comprende soprattutto un’ampia ed articolata struttura scolastica, imperniata sulla cultura ceramologica per ogni grado e livello di studi, con diverse specializzazioni, dalla conservazione al restauro, dalla foggiatura alla decorazione; la ricerca scientifica, con la presenza di enti di ricerca e lo sviluppo di nuovi filoni di operatività tra questi e le imprese; il Museo Internazionale delle Ceramiche, uno dei più importanti musei della ceramica del mondo. Oltre a questo imprescindibile patrimonio di base, Faenza ha sostenuto e promosso nel corso degli ultimi anni una serie di iniziative per la valorizzazione della cultura ceramica che vanno dagli incontri internazionali come i concorsi e le mostre fino alla recente costituzione dell’Associazione Italiana Città della Ceramica (Aicc).
5.1. Faïence: la storia Le Origini e la Storia Gli Stili La ceramica a Faenza vanta una tradizione plurisecolare e ancora oggi continua a rivestire una notevole importanza, essendo essa espressione di artigianato e industria. La città, per la natura del terreno ricco di argille atte alla foggiatura e per la posizione geografica che ne faceva un punto di incontro tra la cultura padana e quella toscana, seppe costituirsi come centro ceramico di primaria importanza sin dal Medioevo: in tale epoca si afferma lo “Stile Arcaico”, con i suoi prodotti in parca policromia, bruno e verde, dalle forme d’uso quotidiano, vasellami (piatti, ciotole, boccali, ecc.) che manifestano la graduale conquista tecnico-cromatica e il linguaggio della cultura gotico-rinascimentale. In quest’ambito è anche rappresentata la produzione ingobbiata e graffita, che a Faenza ha sempre affiancato, dal Medioevo in poi, quella maiolica. Lo “Stile Severo” si afferma nel primo Rinascimento: in esso si contraddistinguono le decorazioni cosiddette “a occhio di penna di pavone” e i famosi ritratti delle “Belle Donne”. A partire dalla fine del ‘400 e agli inizi del ‘500, si manifesta nella maiolica faentina un lento abbandono dei temi goticheggianti ed orientali, che avevano caratterizzato in parte la tarda produzione medioevale e quella del primo Rinascimento; la maiolica si orienta verso un linguaggio più prettamente italiano. In seguito la maggiore apertura culturale ed il più stretto legame tra i maiolicari e i pittori su tela fanno sì che si passi dal valore araldico e decorativo del repertorio a forme sempre più sentite e personali della figurazione umana, avviando quel nuovo filone che, per il gusto narrativo, viene detto dell’”Istoriato” e dello “Stile Bello”, in un sofisticato repertorio figurativo-narrativo ispirato alla pittura di Raffaello e alle incisioni rinascimentali; tali opere sono forse quelle che meglio esprimono il grado tecnico-formale raggiunto dalle botteghe faentine nel XVI secolo. L’abilità dei ceramisti faentini di oggi ci mette ancora a disposizione manufatti in questo stile di grande eleganza. Accanto ad opere di questo stile si produssero anche le maioliche decorate “a grottesche”, fantastiche decorazioni di classica memoria, spesso su fondo azzurro (“berettino”), che a Faenza resero celebre la Ca’ Pirota. Lo “Stile Berettino”, in uso durante la prima metà del 1500, è un’altra decorazione che ispira gli artigiani di oggi. Poco oltre la metà del secolo XVI, i maiolicari che avevano già raggiunto altissimi traguardi decorativi sentono la necessità di imprimere una svolta allo stile dei loro prodotti, con la realizzazione di manufatti denominati “bianchi”: in essi è il bianco che domina sino a diventare quasi colore, esaltando così la ricerca formale e le nuove fogge che preludono al barocco. Si notano accanto a forme usuali oggetti con fogge mosse e stravaganti, con una decorazione semplice caratterizzata da una fattura quasi schizzata da cui la denominazione di stile “compendiario”. E’ questo lo stile che sancirà anche fuori dai limiti nazionali il fortunato binomio Faenza-faience.grazie al quale si deve la fama internazionale di Faenza. Dalla fine del ‘600 in poi la Fabbrica dei conti Ferniani diventò il centro propulsore non solo di nuove mode ma anche di nuove tecnologie, come la tecnica del “piccolo fuoco” e l’adozione di un nuovo prodotto ceramico di invenzione inglese: la terraglia, utilizzata dal 1778 da valenti scultori quali Giulio Tomba, Antonio Trentanove ed altri per la realizzazione di gruppi scultorei a tuttotondo di soggetto mitologico. I prodotti del ‘700 sono quelli legati a mode europee e al gusto per le cineserie, accanto ad essi è pur notevole la sequenza di opere a pittura, con vedute e ritratti, tipica espressione del gusto tardo-ottocentesco. Verso la fine del secolo appaiono sui servizi da tavola nuove e delicate decorazioni, come la foglia di vite, il festone, la ghianda, adottate su forme che per la loro semplicità e linearità rivelano il passaggio al gusto neoclassico. Nella stessa epoca si afferma la decorazione di derivazione orientale detta “a garofano”, e che oggi è quella più largamente prodotta. Nel XIX secolo vengono invece recuperate le tecniche degli antichi maestri e rivalutati i classici temi delle maioliche faentine del ‘500, in particolare le decorazioni raffaellesche. Da citare infine il tipo di lavorazione “a terzo fuoco”, con il quale si realizzano raffinatissimi e pregiati pezzi decorati, attraverso una lavorazione e cottura successiva, con oro e porpora. inizio sezione
5.2. La Rete e i Servizi 5.2.1. Museo Internazionale delle Ceramiche 5.2.2. Ceramica Artistica e Artigianale 5.2.3. Formazione Nel panorama internazionale, Faenza ha mantenuto un livello di eccellenza in campo ceramico, tant’è che la città è oggi riconosciuta come qualificato punto di riferimento per chiunque voglia occuparsi di ceramica nei suoi diversi aspetti. Essa offre infatti diverse opportunità di formazione, aggiornamento e ricerca, che richiamano costantemente artisti, studenti, ricercatori e tecnici industriali da ogni parte del mondo. Accanto alle istituzioni faentine della ceramica, si sono insediate nella città diverse istituzioni nazionali, che in tal modo hanno dato vita ad un “sistema ceramico”, composto da soggetti diversi e specializzati, ognuno dei quali rappresenta, nel proprio ambito operativo, un punto di riferimento a livello nazionale. Il costante dialogo all’interno di questo sistema fa sì che il know-how tecnologico e culturale possa venire tesaurizzato e continuamente alimentato dalle esperienze dei diversi soggetti, i quali sono inoltre in grado di operare in maniera integrata e sinergica su iniziative comuni. Tale sistema comprende attualmente enti privati e pubblici: artigiani ed imprenditori, scuole ed enti di formazione, centri di ricerca ed agenzie per lo sviluppo. I principali soggetti che attualmente costituiscono il “sistema ceramico” sono i seguenti: Museo internazionale delle ceramiche: oltre a raccogliere ampie collezioni di ceramica di ogni tempo e paese, rappresenta un punto di riferimento mondiale per studiosi ed esperti. Comprende al proprio interno una biblioteca specializzata, una ricca fototeca della maiolica italiana, un laboratorio di restauro ed il laboratorio didattico “giocare con l’arte” accessibile alle scolaresche. Ente Ceramica Faenza: raggruppa numerosi ceramisti faentini, con l’obiettivo di promuovere e tutelare l’artigianato artistico. L’Ente organizza diverse importanti iniziative promozionali per la ceramica artistica. Istituto Statale d’Arte per la Ceramica “G. Ballardini”: fondato nel 1916. E’ dedicato all’arte, alla tecnologia e al restauro della ceramica, nel rispetto delle tradizioni e nel quadro di una ricerca ed un rinnovamento costanti. Offre la possibilità di specializzazioni diversificate che tengono conto delle esigenze del mondo del lavoro nei settori della ceramica artistica, industriale e della conservazione. Isia - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche: presente a Faenza dal 1980 è una scuola di Design. È sorta con lo scopo di sviluppare gli studi del settore ceramico ed ha poi allargato il suo orizzonte alla progettazione per tutti i tipi di materiali, per i prodotti virtuali ed il design della comunicazione. Centuria-Rit, parco scientifico e tecnologico operante nell’area romagnola per il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove imprese. Parco delle Arti e delle Scienze Evangelista Torricelli Faventia, costituito per realizzare la sintesi e il coordinamento delle maggiori esperienze e realtà di ricerca e trasferimento tecnologico e per lo sviluppo di nuove imprese in particolare con la gestione di un incubatrore per neo imprese. Istec - Cnr - Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali ceramici del Consiglio Nazionale delle Ricerche: costituita in origine nel 1965, dal 1980 si configura come l’unica struttura di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) con programmazione specificamente indirizzata allo studio globale dei materiali ceramici. Sviluppa attività di ricerca e certificazione, oltre ad iniziative di sostegno alla formazione professionalizzante, alla valorizzazione e disseminazione dei risultati. Le attività dell’Istec fanno riferimento a 3 indirizzi: ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico e formazione. Organizza convegni e seminari a livello internazionale. Enea - Centro Ricerche Faenza, nel quale opera una sezione del Fim (dipartimento tecnologie fisiche e nuove materiali): presente a Faenza dal 1994, svolge attività di ricerca e sviluppo sui materiali sia ceramici e relativi compositi, che materiali metallici ed opera principalmente nel quadro di programmi nazionali, europei ed a supporto delle esigenze dell’industria, in particolare verso problematiche di ingegnerizzazione e dimostrazione di processi tecnologici. Agenzia polo ceramico: società consortile a capitale a maggioranza pubblica, costituita nel 1988 con lo scopo di favorire il consolidamento, lo sviluppo e l’innovazione delle principali componenti del settore ceramico (piastrelle, laterizi, sanitari, stoviglieria, refrattari, ceramica artistica, beni culturali, ceramica tecnica, ceramica hi-tech) e di concorrere alla realizzazione di un polo tecnologico ceramico e sui materiali in generale, di valenza nazionale. i configura come cerniera fra la ricerca e la produzione ed agisce come struttura per la realizzazione di iniziative di trasferimento tecnologico e per l’erogazione diretta di servizi per la valorizzazione del settore ceramico, con particolare riguardo alle PMI. In questo suo ruolo l’APC opera in collegamento con enti e strutture del comparto ceramico, con particolare riferimento al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e all’ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), con le quali ha stipulato convenzioni di collaborazioni per attività di ricerca e sviluppo, di fornitura di servizi altamente qualificati, di trasferimento dell'innovazione all'intero settore. CertiMaC è il nuovo Laboratorio Industriale nato dalla collaborazione fra l'Agenzia Polo Ceramico e l'ENEA di Faenza ed il supporto del CNR-ISTEC con l'obiettivo di diventare il riferimento nazionale per il comparto industriale dei laterizi e dei materiali da costruzione in genere. Il laboratorio é dotato di attrezzature in grado di effettuare prove di tipo fisico, chimico e meccanico, con particolare riguardo alla durabilità dei materiali, su un ampia gamma di prodotti. Svolge prove di qualificazione prodotto e materie prime in base a quanto previsto dalla marcatura CE e dalle leggi italiane vigenti e fornisce supporto in termini di ricerca e sviluppo per tutte le esigenze produttive di messa a punto di materiali, processi e prodotti. Svolge la propria attività avvalendosi anche del supporto e della collaborazione di centri di ricerca regionali, nazionali ed internazionali con particolare riguardo all'ENEA, al Consiglio Nazionale delle Ricerche ed alle Università. 5.2.4. Ricerca e Innovazione 5.2.5. Industria ceramica inizio sezione
5.2.1. Museo Internazionale della Ceramica Le Opere Biblioteca Fototeca Laboratorio di Restauro Laboratorio “Giocare con l’Arte” Il Premio “Faenza” La Rivista “Faenza” Il Museo Internazionale delle Ceramiche rappresenta uno dei musei più importanti d'Italia per la ricchezza e l'originalità delle opere presenti nelle sue raccolte: oltre 30.000 pezzi. Il Museo, fondato nel 1908 ad opera di G. Ballardini, è un importante centro culturale di ricerca e di documentazione per la ceramica di tutto il mondo e propone al pubblico un’ampia campionatura di quanto è stato prodotto dall’antichità fino ad oggi. Al Museo è dunque possibile visitare raccolte d'arte ceramica fra le più belle e complete del mondo, con opere di ogni provenienza geografica e di ogni epoca storica, dalle anfore del mondo classico fino alle moderne opere di Chagall, Picasso e Leger. Una ricca sezione è dedicata alle ceramiche faentine, come i famosi “bianchi” di Faenza, stile che farà conoscere Faenza al mondo intero. Il museo è dotato di una biblioteca altamente specializzata e in continuo aggiornamento. Conta oltre 50.000 volumi e circa 600 riviste in corso e 400 cessate. Nella biblioteca sono attivati un sito Internet e un indirizzo di posta elettronica per garantire all’utenza un servizio ad ampio raggio. Nella fototeca del museo sono attualmente inventariate circa 20.000 foto di antiche maioliche italiane, conservate in musei italiani, stranieri e raccolte private. La fototeca in riordino comprende anche l’archivio fotografico completo delle raccolte ceramiche del museo. Il laboratorio di restauro è stato organizzato negli anni ‘80, sviluppando le premesse e le attività intraprese dal Laboratorio dell’Istituto Statale d’Arte “Ballardini” di Faenza, nato assieme al Museo agli inizi del secolo. Si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, dalla terracotta alla porcellana, sia di provenienza archeologica, sia da collezioni e anche di opere esposte all’aperto. Il laboratorio esegue anche restauri su commissione, soprattutto per altri Musei, ma anche su ceramiche di collezioni private, qualora siano di particolare interesse documentaristico, destinate a pubblicazioni e a mostre di carattere scientifico. L’esperienza nel Laboratorio “Giocare con l’arte” ha come scopo quello di introdurre i bambini ed i ragazzi, in età prescolare e scolare fino ai 14 anni, alla comprensione delle tecniche ceramiche, per facilitarne l’incontro con il museo e le sue collezioni. La sensibilizzazione dei ragazzi avviene anche attraverso l’incontro con gli artisti ceramisti in laboratorio. Tale esperimento è considerato dagli insegnanti estremamente stimolante. L’esperienza permette ai ragazzi di assistere, osservare e partecipare alla sperimentazione proposta dall’artista con molto interesse. Quello di Faenza è il secondo laboratorio realizzato in Italia per un museo con il metodo di “Giocare con l’arte”. Progettato da Bruno Munari ha cominciato l’attività nel 1979 e da allora si è posto come tramite diretto tra scuole e museo, attuando una fitta rete di collegamenti fra istituzioni diverse. Il Premio “Faenza” costituisce oggi un avvenimento di rilevanza internazionale nel campo dell’arte ceramica moderna, come testimonia l’alto numero di concorrenti; esso si prefigge la valorizzazione e il rinnovamento dell’arte ceramica sotto l’aspetto artistico e funzionale, mettendo in continuo confronto le opere di avanguardia di ogni parte del mondo. Tra i vincitori del premio “Faenza” si trovano nomi illustri di artisti che hanno fatto e fanno la storia della ceramica internazionale. Il museo pubblica dal 1913, in volumi bimestrali, la rivista “Faenza” dedicata alla storia e alla tecnica della ceramica. Viene inviata, tramite abbonamenti e scambi con altre riviste, a privati e istituzioni di tutto il mondo. Nel suo genere, specie nel versante della documentazione storica, è una pubblicazione assai apprezzata dai ceramologi di tutto il mondo. inizio sezione
5.2.2. Ceramica Artistica e Artigianale Le Botteghe Artigianali Le Botteghe d’Arte Contemporanea Ente Ceramica Faenza Mondial Tornianti AICC Oggi a Faenza i due principali indirizzi della lavorazione della ceramica risultano ben distinti fra i vari laboratori: da un lato, le botteghe che si dedicano alla riproduzione o reinterpretazione, anche molto originale, delle maioliche che nel tempo hanno fatto grande il nome di Faenza: un repertorio vastissimo che alla validità utilitaria unisce un forte valore estetico ed evocativo, dall’altro lato i laboratori che hanno scelto la via dell’invenzione creativa, lungo un percorso che si inserisce nell’area delle espressioni più vive dell’arte contemporanea. Dietro l’arte ceramica faentina c’è quindi, sulla base di una tradizione secolare, l’attuale realtà di una vita che quotidianamente vive e discute di ceramica con i suoi circa 60 laboratori artigianali. L’alta competenza tecnica dell’artigianato artistico locale, unita ad un gusto raffinato, ha consolidato la tradizione ceramica e permesso ad artigiani e artisti di dare vita anche ad originali relazioni con il mercato, l’industria e il design. Alcuni dei più importanti artisti del mondo hanno scelto Faenza quale meta artistica di sperimentazione e studio per realizzare le loro ceramiche, e trascorrere periodi di perfezionamento e arricchimento artistico (tra tutti si possono ricordare Luigi Ontani, Pablo Echaurren, Ugo Nespolo, Enrico Baj, Sebastian Matta, Arman, Alberto Burri, Mimmo Paladino, Mattia Moreni, Giacinto Cerone, Giosetta Fioroni). Il turista ha la possibilità di ammirare e scegliere direttamente quanto viene prodotto nelle botteghe: una targa ovale in ceramica individua le diverse botteghe di Faenza. Essa porta come simbologia un disegno che rappresenta la stretta fra due mani, ispirata alle coppe amatorie offerte come doni di fidanzamento e nozze. Tra le strutture che a Faenza operano sui diversi fronti della ceramica, quella che si rivolge più direttamente al mondo produttivo artigianale è l’Ente Ceramica Faenza, un’associazione fondata nel 1977, a cui aderiscono artigiani e artisti ceramisti, con lo scopo di controllare e tutelare la qualità della produzione ceramica di Faenza, promuovere e valorizzare sia in Italia che all’estero la produzione di settore: artistica, artigianale e di design. L’Ente Ceramica Faenza affiancato da enti, pubblici e privati, realizza azioni di promozione, iniziative di ricerca ed eventi espositivi. In particolare nel periodo estivo si tiene il Mondial Tornianti, il primo lunedì e martedì di luglio nelle piazze centrali della città, gara per l’attribuzione dei titoli di campione mondiale “esteta” e “tecnico”. Alla manifestazione partecipano i migliori tornianti ceramisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero per realizzare la ciotola più larga e il vaso cilindrico più alto. La gara costituisce un vero e proprio spettacolo e tutti possono ammirare dal vivo la creazione di opere, nelle quali le capacità tecniche e l’arte giocano un ruolo di rilievo. L’Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC) è stata costituita nel 1999, con sede a Faenza, a riprova della grande storia e vitalità nella ceramica della città, con lo scopo di creare una rete nazionale delle città ove storicamente è venuta a svilupparsi una significativa attività ceramistica. A tal fine l’Associazione opera per la valorizzazione della ceramica italiana, promuovendo un patto di amicizia fra i centri di antica tradizione ceramica. Attualmente aderiscono 36 comuni di 15 Regioni. Tra le prime iniziative attuate, la progettazione e l’attivazione di un sito dinamico (http://www.ceramics-online.it) per collegare in rete i Comuni associati e le rispettive realtà ceramiche, e l’organizzazione di eventi promozionali, in Italia e all’estero, della produzione italiana di ceramica artistica e tradizionale. inizio sezione
5.2.3. Formazione 5.2.3.1. Istituto Statale d’Arte 5.2.3.2. Istituto Superiore per le industrie artistiche 5.2.3.3. Università: Laurea in Chimica e Tecnologie dei Materiali Ceramici Nel panorama internazionale, Faenza ha mantenuto un livello di eccellenza in campo ceramico, tant’è che la città è oggi riconosciuta come qualificato punto di riferimento per chiunque voglia occuparsi di ceramica nei suoi diversi aspetti. Essa offre infatti diverse opportunità di formazione, aggiornamento e ricerca, che richiamano costantemente artisti, studenti, ricercatori e tecnici industriali da ogni parte del mondo. Il sistema della formazione in particolare ha consolidato negli anni un’offerta di elevata e riconosciuta qualità, anche in campo internazionale. A livello di istruzione superiore infatti il lavoro svolto dall’Istituto Statale d’Arte G. Ballardini attira nell’ambito dei diversi indirizzi di studio, studenti da diverse parti del mondo. L’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, il cui titolo di studio è equiparato all’Accademia di Belle Arti, si è caratterizzato negli anni nell’orientamento al design industriale, tuttavia le origini, di ispirazione e tradizione ceramica, permangono nello studio ed utilizzo dei materiali. Da alcuni anni è stato avviato inoltre, a cura dell’Università di Bologna e con la collaborazione del Cnr Istec, il programma di Laurea breve in Chimica dei materiali e tecnologie ceramiche. inizio sezione
5.2.3.1. Istituto Statale d’Arte (ISA) L’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica é sorto a Faenza nel 1916 per volontà di Gaetano Ballardini, che otto anni prima aveva fondato nella stessa città il Museo delle Ceramiche. L’Istituto, intitolato allo stesso fondatore, ha assunto negli anni varie specializzazioni, fra le quali la Tecnologia Ceramica nel 1922 (con il Laboratorio di Sperimentazione Tecnologica), che si affiancò all’originale Arte della Ceramica; in seguito l’esigenza di operare nel campo della conservazione, tenuto conto anche della vicinanza logistica con il Museo delle Ceramiche, si concretizzò nell’apertura del Dipartimento di Restauro della Ceramica. La scuola ha da sempre mantenuto vivo il rapporto con la realtà locale e fornito diplomati al settore industriale che, soprattutto nel dopoguerra, si è sviluppato nelle aree limitrofe e nel comprensorio sassuolese. Il fatto di non avere negli anni rinunciato a nessuna delle opzioni di Arte, di Tecnica e di Restauro, fondamentali peculiarità della Scuola, ha consentito ai giovani studenti di trovare occupazione sia nel campo dell’Artigianato che in quelli dell’Industria o della Conservazione. La struttura per il raggiungimento dell’esame di Stato è quinquennale ed è articolata in due corsi diversi: corso tradizionale e corso sperimentale. IL Corso Maxisperimentale: è articolato su un biennio comune e su un triennio suddiviso negli indirizzi artistico, tecnologico, di restauro, che si conclude con il conseguimento del Diploma di Maturità d'Arte Applicata nell'indirizzo prescelto. I Corsi Serali: sono stati reintrodotti i corsi serali, riavviando una tradizione che fu all’origine della scuola stessa, quando le attività furono per tre anni di tipo serale, dirette alla formazione di maestranze già occupate in ambito lavorativo. La reintroduzione dei corsi serali risponde all’esigenza, manifestatasi già da qualche anno da parte di ex studenti inseriti nel mondo del lavoro, di continuare il proprio percorso formativo in un ambito di specializzazione di grande rilevanza locale. I Corsi Serali sono stati ideati anche per coloro che hanno interrotto gli studi, o diversamente diplomati, o non hanno raggiunto la “Maturità” (oggi “Esame di Stato”) e sono interessati al conseguimento del titolo che non solo garantisce l’elevazione e il completamento del proprio livello personale di studi ma offre un completamento culturale e professionale. Sono attualmente attivi 2 corsi, uno per Maestro d’arte ed uno di Perfezionamento. inizio sezione
5.2.3.2. Istituto Superiore Industrie Artistiche (ISIA) L’Istituto Superiore Industrie Artistiche di Faenza è una scuola di Design. È sorta nel 1980 con lo scopo di sviluppare gli studi del settore ceramico ed ha poi allargato il suo orizzonte alla progettazione per tutti i tipi di materiali, per i prodotti virtuali ed il design della comunicazione. I programmi sono mirati alla sfera del design di prodotto e del design della comunicazione, grazie anche alle competenze tecnologiche e a quelle nel campo della grafica editoriale e pubblicitaria. Il ciclo degli studi si articola in un triennio che conferisce il Diploma Accademico di I livello in Disegno Industriale e Progettazione con materiali ceramici e avanzanti. Ad esso segue un corso biennale che conduce al Diploma Accademico di II livello in Design del prodotto e Progettazione con Materiali Avanzati, dove è possibile seguire attività opzionali nel campo del Design della Comunicazione. L’iscrizione ad ogni corso è consentita a un massimo di 50 studenti ogni anno. Tutti gli studenti sono tenuti a frequentare almeno una parte delle ore di lezione per ciascuna materia, che è stabilita ogni anno dal Consiglio Accademico. Un corso biennale per Diploma Accademico di II livello in Design della comunicazione è attualmente riservato ai soli studenti in possesso del precedente Diploma quadriennale ISIA o titolo equivalente. I docenti sono scelti, con un contratto di libera professione, fra professionisti affermati nel campo del design ed esperti di qualificata competenza. L’orizzonte transnazionale del design rende naturale l’adesione degli ISIA alle direttive scolastiche della Comunità Europea. Sono partner dell’ISIA molte importanti istituzioni universitarie. L’ISIA collabora con industrie e centri di ricerca allo scopo di inserire interventi di specialisti nei programmi di studio e sviluppare una ricerca operativa sul campo. inizio sezione
5.2.3.3. Università: Laurea in chimica e tecnologie dei materiali ceramici Il corso universitario è stato istituito nell’anno accademico 1999/2000, promosso dall’Università di Bologna, Facoltà di Chimica Industriale, dal Comune di Faenza, dalla Fondazione Flaminia di Ravenna, dall’Istec-Cnr e dall’Enea. Nella fase di insediamento (primi cinque anni accademici) hanno contribuito alla realizzazione del corso: - Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Ravenna - Provincia di Ravenna - Cedir Ceramiche di Romagna - Cooperativa Ceramica di Imola - Cerdomus Ceramiche SpA - Sacmi - Banca di Romagna - Tampieri - Immagine Faentina Attualmente, oltre alle risorse pubbliche e quelle messe a disposizione dall’Università per il consolidamento del corso di laurea, le imprese del settore ceramico e dei materiali avanzati e gli istituti di credito contribuiscono alla realizzazione di progetti di ricerca specifici e alla messa a disposizione di risorse per gli studenti meritevoli. Il corso si prefigge lo scopo di formare esperti (sinteticamente: "tecnologi dell'industria ceramica") con preparazione di base in chimica e specifica professionalità nel settore dei materiali ceramici, sia tradizionali che avanzati. In particolare, ha l’obiettivo di preparare laureati che possono operare in vari settori dell'industria chimica ed in particolare in quella ceramica, ma anche in quella meccanica, sia nel comparto della produzione, sia nei laboratori di controllo, sviluppo tecnologico e ricerca. Il corso si sviluppa nell’arco di tre anni. La sede è ubicata presso l’Istec-Cnr in Via Granarolo 64. Durante il 3° anno di corso è previsto un tirocinio presso aziende e laboratori di ricerca. I materiali di riferimento sono i ceramici tradizionali e i ceramici innovativi. inizio sezione
5.2.4. Ricerca e Innovazione 5.2.4.1. Centuria-RIT 5.2.4.2. Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali Ceramici (ISTEC) del CNR 5.2.4.3. Centro Ricerche Nuovi Materiali (CRNM) dell’ENEA 5.2.4.4. Agenzia Polo Ceramico (APC) La ricca rete di soggetti pubblici e privati trova un ulteriore livello di eccellenza nel campo della ricerca e dell’innovazione. Sono infatti presenti a Faenza alcuni centri ed istituti di carattere nazionale specializzati nel campo della ricerca di base ed applicata sui materiali ceramici. Da numerosi anni infatti i principali enti di ricerca quali Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e l’Enea Centro Ricerche Faenza hanno insediato a Faenza proprie sedi, e le istituzioni locali (Comune, Provincia, Camera di Commercio, ecc.) hanno promosso la costituzione dell’Agenzia Polo Ceramico (Apc) per lo sviluppo e l’innovazione di tutte le componenti del sistema ceramico faentino. La stessa Università di Bologna ha insediato a Faenza il Corso di laurea in “Chimica dei Materiali e Tecnologie ceramiche”. Si è inoltre consolidata, in questi anni, l’esperienza del Parco scientifico e tecnologico Centuria-RIT, nato dalla fusione dell’esperienza di Cesena (Centuria, dedicato prevalentemente al settore Agroalimentare) e di Faenza (RIT-Romagna Innovazione Tecnologia). Le fusioni e le esperienze di questo soggetto, integrato con la rete degli Enti e delle Agenzie sopracitati, ha consentito recentemente la nascita di un nuovo soggetto: il “Parco delle Arti e delle Scienze Evangelista Torricelli - Faventia”. Questo Parco nasce con la finalità di gestire e coordinare, con una efficace rete di servizi e relazioni, le attività di tutti i soggetti presenti, siano essi preposti alla ricerca, al trasferimento tecnologico, alla didattica o ai servizi alle imprese. 5.2.4.5. Parco delle Arti e delle Scienze Evangelista Torricelli - Faventia inizio sezione
5.2.4.1. Centuria-RIT inizio sezione Il Parco scientifico e tecnologico Centuria-RIT nasce dalla fusione di due esperienze, quella di Cesena (Centuria) a vocazione agroindustriale e quella di Faenza (Romagna Innovazione Tecnologia) orientata prevalentemente ai nuovi materiali. Con la fusione dei due parchi il territorio romagnolo si è dotato di un soggetto capace maggiormente di rispondere alle istanze di innovazione provenienti da un tessuto produttivo, quello romagnolo, indubbiamente molto articolato e vivace. Centuria-RIT opera con l’obiettivo di creare valore per i suoi partecipanti tramite l’innovazione, la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ed infine l’implementazione di servizi che intervengono sul territorio a favore dell’innovazione, anche con gli aspetti di finanza innovativa. Punto cardine del parco è la partecipazione delle imprese come socie e quindi come principali protagoniste dei servizi offerti. L’azienda deve sempre considerare la propria attività radicata nel terreno della cultura dell’innovazione in tutte le fasi della sua vita, sia nello sviluppo sia nella maturità; ancor di più nelle condizioni imposte dal sistema economico mondiale, attraverso la globalizzazione dei mercati e l’unione monetaria Europea. Centuria-RIT, per operare al meglio, è costituito da una struttura snella e professionale, con organizzazione imprenditoriale, orientata al mercato. Inoltre va sottolineata l’importanza della capacità di operare in sistemi a rete, oltre che con i soggetti istituzionali e privati che operano nel territorio, anche con la reti mondiali dei parchi, di esperti nella creazione e incubazione di nuove iniziative imprenditoriali (Zernike Group in Olanda e Spice con casa madre a Berlino), delle società di seed e venture capital, particolarmente europee e americane, formate dai maggiori esperti del mondo imprenditoriale per i processi di gestione dell’informazione e della conoscenza. I servizi del parco possono essere distinti secondo tre categorie principali: attività dedicate a gruppi di interesse, cioè gruppi formati da aziende con problematiche simili, non necessariamente appartenenti allo stesso settore produttivo o alla medesima filiera; servizi specifici dedicati alle necessità delle singole aziende (ricerca e sviluppo per progetti di ricerca e sviluppo comunitari o nazionali; commercializzazione, in particolare per le attività neonate anche da parte di imprese esistenti; formazione specialistica); ultima categoria di servizi è il supporto alla creazione d’impresa sia con processi di spin-off sia di start-up. inizio sezione
5.2.4.2. Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali Ceramici (ISTEC) del CNR L’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (ISTEC), afferente al Dipartimento Sistemi di Produzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha origine dal Gruppo di Ricerca costituito nel 1965 presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica e divenuto nel 1970 Centro di Ricerca. Nel 1975 il Centro fu ampliato a Laboratorio con una sede propria, parte (a sinistra nella foto) di quella attuale. Nel 1980 il Laboratorio divenne Istituto. Con il completamento della riforma del CNR, l’Istituto ha anche un’unità staccata per la lavorazione dei materiali presso l’Area della Ricerca CNR di Torino. L’ISTEC si configura come l’unica struttura di ricerca del CNR, ed anche la più grande struttura italiana a programmazione poliennale, dedicata allo studio globale dei materiali ceramici assumendo così una posizione di riferimento per tutto il comparto ceramico con una chiara vocazione multidisciplinare per applicazioni diversificate. Gli argomenti di ricerca riguardano tutti i ceramici con lo scopo di definire materiali innovativi ed innovazioni di processo, sia per le ceramiche “tradizionali”, che per i nuovi materiali che hanno applicazioni assai diversificate nei settori biomedicale, elettrico/elettronico, automazione ed in vari altri ad alta tecnologia come le applicazioni spaziali dei ceramici ultra-refrattari (con T fino a 3000°C) o la sensoristica. Ciò comporta intense collaborazioni con Aziende manifatturiere ed utilizzatrici, Centri di Ricerca ed Università, con partecipazione a programmi nazionali (MIUR, Regione E-R), europei (UE) e di cooperazione internazionale (MAE). Dall’anno accademico 2001-2002, ISTEC ospita il Corso di Laurea in “Chimica dei Materiali e Tecnologie Ceramiche” – Facoltà di Chimica Industriale dell’Università degli Studi di Bologna. ISTEC e Kyoto Institute of Technology hanno realizzato a Kyoto un laboratorio congiunto per le nanotecnologie (RIN). Attualmente le attività dell’Istituto si possono configurare in tre linee principali: Attività di Ricerca su: Materiali ceramici innovativi; Innovazione nei materiali ceramici tradizionali; Materiali nei Beni Culturali; Lavorazione dei materiali e trattamenti superficiali. Trasferimento tecnologico: Valorizzazione e disseminazione dei risultati della ricerca; Trasferimento tecnologico; Creazione d’Impresa. Attività di Formazione: Formazione universitaria e post-universitaria; Alta formazione non universitaria; Formazione professionale. inizio sezione
5.2.4.3. Enea - Centro Ricerche Faenza via Ravegnana, 186 48018 Faenza (RA) ITALIA Centro Tel.: + 39 0546 678511 Fax: + 39 0546 678559 Sezione MAT-ING Tel.: + 39 0546 678512 Fax: + 39 0546 678501 www.faenza.enea.it wwwmat.casaccia.enea.it nuovimateriali@faenza.enea.it L'ENEA, Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, è un ente pubblico che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile del Paese. I suoi compiti principali sono: promuovere e svolgere attività di ricerca di base ed applicata e di innovazione tecnologica, anche mediante la realizzazione di prototipi e l'industrializzazione di prodotti; diffondere e trasferire i risultati ottenuti, favorendone la valorizzazione a fini produttivi e sociali; fornire a soggetti pubblici e privati servizi ad alto contenuto tecnologico, studi, ricerche, misure, prove e valutazioni. Con queste finalità e nei settori di competenza, l'ENEA: conduce progetti complessi di ricerca, sviluppo e dimostrazione, a prevalente contenuto ingegneristico e tecnologico, realizza e gestisce grandi attrezzature scientifiche; valuta il grado di sviluppo di tecnologie avanzate, nonché i loro impatti economici e sociali, anche su richiesta delle pubbliche amministrazioni; promuove la collaborazione con enti ed istituzioni di altri Paesi, anche per la definizione della normativa tecnica e la partecipazione ai grandi programmi di ricerca e agli organismi internazionali, fornendo competenze specifiche; promuove e sostiene processi di innovazione tecnologica del sistema produttivo nazionale, in particolare delle piccole e medie imprese; collabora con le regioni e con le amministrazioni locali per promuovere lo sviluppo delle realtà produttive del territorio; promuove la formazione e la crescita tecnico professionale dei ricercatori, anche attraverso convenzioni con università nazionali/internazionali. Il Centro Ricerche Faenza è attivo dal 1994, si avvale di 35 operativi tra ricercatori e personale di Centro, con oltre 3000 m2 di laboratori a disposizione. La Sezione Ingegnerizzazione di Componenti e Processi (MAT-ING) dell’Unità Materiali e Nuove Tecnologie, svolge all’interno del Centro, attività di Ricerca e Sviluppo sul tema dei nuovi materiali ceramici e compositi per applicazioni strutturali e funzionali, nell’ambito di programmi nazionali ed europei o in collaborazione con imprese. Le attività scientifiche sono articolate su due linee: l’Unità di Tecnologie è attiva nello studio di processi di sintesi di polveri ceramiche e nello sviluppo di processi e tecnologie di formatura, di sinterizzazione e di lavorazione meccanica di componenti prototipali. Sono disponibili laboratori dedicati alle caratterizzazioni chimico-fisiche e competenze nel campo dei riporti e delle giunzioni; l’Unità di Ingegneria si occupa di caratterizzazione termomeccanica, a supporto dello sviluppo dei processi di sintesi e per la determinazione delle proprietà dei materiali. Mette a punto metodologie di progettazione e verifica di affidabilità di componenti, realizzati con materiali fragili, qualificati in condizioni simulanti l’esercizio a completamento della loro ingegnerizzazione. Sono attivi il Centro SIT 28/M, accreditato per la taratura di strumenti per misure di lunghezze, angoli e temperature a supporto delle esigenze della PMI del territorio e dei programmi ENEA, e un gruppo che cura i rapporti con le imprese e le Istituzioni, per rendere fruibili le competenze ENEA attraverso iniziative di trasferimento tecnologico e di nuova progettualità. Dal 1997 in collaborazione con ANDIL-ASSOLATERIZI è stato avviato un laboratorio di attestazione di conformità di laterizi per coperture che ha portato alla costituzione di CertiMaC, società consortile che opera nella certificazione di prodotti da costruzione. inizio sezione
5.2.4.4. Agenzia Polo Ceramico (APC) L’Agenzia Polo Ceramico è una Società consortile a.r.l., a capitale di maggioranza pubblico, che è stata creata con lo scopo di favorire il consolidamento, lo sviluppo e l’innovazione delle principali componenti del distretto ceramico faentino (ceramica d’arte, ceramica industriale e materiali ceramici avanzati), e di concorrere alla realizzazione di un polo tecnologico ceramico di valenza nazionale. Faenza, che in questi ultimi anni si è proposta all’attenzione degli operatori della ceramica con iniziative molto articolate verso i vari comparti del settore, presenta un complesso di strutture ed attività che configurano le caratteristiche e potenzialità di un polo aggregato. Sono infatti presenti strutture di formazione istruzione, ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico, servizi, oltre al consistente e diversificato comparto produttivo. L’Agenzia opera in collegamento con gli Enti e le strutture del comparto ceramico, sia in ambito regionale che nazionale, con particolare riferimento a Cnr, Enea e Istituzioni Universitarie; si configura come cerniera tra l’area della ricerca e quella della produzione ed agisce come struttura per la erogazione diretta di servizi, per la valorizzazione e i consolidamento delle principali componenti del distretto ceramico faentino (ceramica d’arte, ceramica industriale e ceramici avanzati). L’attività dell’Agenzia Polo Ceramico è articolata in sezioni operative costituite con l’obiettivo di fornire strumenti differenziati per le diverse problematiche del settore, che sono: laboratorio di ricerca e sperimentazione, promozione sportello tecnologico e trasferimento innovazione, convegnistica e promozione. inizio sezione
5.2.4.5. Parco delle Arti e delle Scienze Evangelista Torricelli - Faventia Il Parco delle Arti e delle Scienze Evangelista Torricelli – Faventia si propone di proiettare nel nuovo millennio la tradizione di ingegno e operosità del territorio faentino, creando uno spazio di eccellenza in cui concentrare le risorse strategiche per lo sviluppo focalizzandole sugli orizzonti tecnologici di avanguardia. Il Parco, su progetto a cura del Settore Territorio del Comune di Faenza, viene realizzato in un’area di circa 6 ettari alle spalle della già esistente sede del CNR e dell’Agenzia Polo Ceramico, secondo una filosofia urbanistica fortemente innovativa all’insegna della bioarchitettura. La dotazione strutturale del Parco si avvarrà di un incubatore per neoimprese, di laboratori di ricerca, di organismi di alta formazione, di ambiti per l’insediamento di unità produttive high tech, di uno spazio museale e di un insieme di attività di servizio rivolte all’ospitalità e alla animazione. La sede è in Via Granarolo 62 – Faenza e le informazioni più nel dettaglio possono essere ricavate dal sito internet appositamente predisposto: www.parcotorricelli.it inizio sezione
5.2.5 Industria ceramica La ceramica Industriale La ceramica Avanzata La ceramica a Terzo Fuoco Lo sviluppo della ceramica industriale (attività produttiva volta a realizzare manufatti di largo consumo come piastrelle, impianti igienici, rivestimenti etc.), è piuttosto recente e comunque ha partecipato ad uno sviluppo del settore nell’area più vasta Faenza-Imola-Castelbolognese, che per importanza è seconda solo al polo leader di Sassuolo-Scandiano. Nel 1992 la Ceramica La Faenza, uno dei nomi più conosciuti del settore ceramico in Italia e all’estero, veniva acquistata dal gruppo Cooperativa Ceramica d’Imola, azienda cooperativa formata nel 1874, importante gruppo in Italia per fatturato. In precedenza, nel 1998, la ditta Ceramiche La Faenza si era fusa con la ditta Monoceram creando un’unica azienda chiamata Icf Industrie Ceramiche di Faenza Spa. Attualmente l’Azienda fa parte del grande Gruppo Imola Ceramics Tiles Group. La Icf è un’azienda che produce ceramiche da pavimento e rivestimento ed è oggi una delle aziende più significative del Faentino sia in termini di occupazione che di fatturato. La ceramica avanzata infine è un settore industriale ad altissimo tasso di innovazione tecnologica e suscettibile di considerevoli sviluppi nel futuro. I nuovi materiali avanzati, prodotti da realtà industriali presenti nella città, trovano applicazioni in numerosi settori quali le biotecnologie, la meccanica e le costruzioni e per produrre beni dai più svariati usi, dalle protesi per le persone che hanno subito danni irreversibili all’apparato scheletrico, ai rivestimenti per i motori ad altissimo rendimento. Tra le attività complementari ricoprono un ruolo importante le decorazioni a “terzo fuoco”: alcune aziende faentine svolgono lavorazioni a servizio delle industrie ceramiche, dalla progettazione e industrializzazione alla produzione con inserimento di elementi decorativi anche non ceramici. inizio sezione