Il vento Ho raccolto un sassolino dalla strada bagnata, l’ho guardato, e il vento mi accarezza il volto. Forse queste sono le cose più belle, gioire del semplice. Stephen Littleword
ma quando gli alberi piegano la testa Chi ha visto il vento? Né tu né io; ma quando gli alberi piegano la testa è il vento che passa. Christina Rossetti
ma posso sistemare le vele Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione. Jimmy Dean
Così spero che qualcuno bussi alla porta, e non solo il vento. Alda Merini
Sentila, soffia, sentila, sbuffa: dolce ti graffia, un'aria buffa. Il vento Sentila, soffia, sentila, sbuffa: dolce ti graffia, un'aria buffa. Senti che voce, senti che fiato, vento veloce, vento fatato. Senti carezza, senti spintone, aria di brezza, vento burlone. Roberto Piumini
Favoletta Tu sei la nuvoletta, io sono il vento; ti porto ove a me piace; qua e là ti porto per il firmamento, e non ti do mai pace. Vanno a sera a dormire dietro i monti le nuvolette stanche. Tu nel tuo letticciolo i sonni hai pronti sotto le coltri bianche. Umberto Saba
Vento Come un lupo è il vento Che cala dai monti al piano, corica nei campi il grano Ovunque passa è sgomento. Fischia nei mattini chiari Illuminando case e orizzonti, Sconvolge l’acqua nelle fonti Caccia gli uomini ai ripari. Poi, stanco s’addormenta e uno stupore Prende le cose, come dopo l’amore. Attilio Bertolucci
Il buon legname non cresce facilmente: più forte è il vento, più robusto è l'albero.
Quanto solitario deve sentirsi il vento di notte quando la gente spegne le luci e tutto ciò che ha un tetto spranga le imposte e sta dentro Quanto vanitoso deve sentirsi il vento alla mezza passeggiando con musiche scorporate correggendo gli errori del cielo e chiarificando il paesaggio Quanto forte deve sentirsi il vento di mattina accampandosi su mille aurore sposandole e ripudiandole tutte poi innalzandosi al suo tempio sovrano Emily Dickinson
Quando nacque il figlio del vento, alla reggia si fece gran festa. Ma un figlio del vento non può essere che un disastro! Infatti era appena nato e già lenzuolini e camiciole se ne volavano per il cielo come bandiere. Quando cominciò a camminare, alla reggia accadde il finimondo: porte, imposte, finestre sbattute, spezzate, scrollate. Finalmente il monello uscì di casa per andare a giocare all'aperto, ma anche lì combinò un mare di guai: piegava i rami degli alberi, rincorreva le foglie sollevandole, .rubava i cappelli ai signori. Un giorno fu mandato a scuola e imparò a scopare il cielo, a raccogliere insieme i nuvoloni, a far correre le vele sul mare. Ti piacerebbe conoscerlo? Guarda fuori dalla finestra: è lì che il vento passa, nel cielo di primavera. M.A. Scavuzzo
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