UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA’ DI SCIENZE MOTORIE CORSO INTEGRATO DI ISTOLOGIA ANATOMIA & FISIOLOGIA MODULO DI ANATOMIA AA 2011-2012 Dott.ssa Veronica Papa
SCHELETRO ASSILE E APPENDICOLARE La componente scheletrica viene a sua vota suddivisa in: Scheletro assile: comprende le ossa del cranio del torace e della colonna vertebrale che insieme formano l’asse longitudinale del corpo Scheletro appendicolare: comprende le ossa degli arti superiori e inferiori ed i cingoli che li collegano al tronco Lo scheletro appendicolare , quindi, deputato al movimento ed è formato da: Cingolo ed arto superiore Cingolo ed arto inferiore Il cingolo viene definito come la struttura di legame dell’arto al tronco
ARTO SUPERIORE Cintura scapolare o toracica - scapola e clavicola Parte libera - braccio omero - avambraccio radio e ulna - mano carpo, metacarpo, falangi
Il cingolo dell’arto superiore, cioè, la struttura di legame dell’arto superiore al tronco è composto, quindi da: La clavicola che rappresenta l’unico legame diretto con il tronco La scapola La parte libera dell’arto superiore è invece costituita da: Avambraccio: Omero II. Braccio: Radio lateralmente Ulna medialmente III. Carpo (polso): Ossa carpali IV. Mano: Ossa metacarpali Falangi
CLAVICOLA Osso piatto piatto e ha forma ad S. Rappresenta l’unico legame diretto dell’arto superiore con il tronco. Si estende dall’incisura giugulare (estremità sternale) fino alla scapola (estremità acromiale) Faccia inferiore: presenta una superficie rugosa caratterizzata dalla presenza di rugosità e rilievi; in posizione mediale la tuberosita’ costale e in posizione laterale il tubercolo conoide che dà attacco al legamento coraco- clavicolare.
SCAPOLA Osso piatto piatto. Si trova in posizione postero-superiore rispetto al torace (3a-7acosta). Ha forma triangolare con la base in alto e l’apice in basso. Presenta 3 margini e 3 angoli: Margini: superiore Mediale (vertebrale) Laterale (ascellare) II. Angoli: Superiore Inferiore Laterale
faccia posteriore: presenta la spina della scapola che origina dal margine mediale e si porta in fuori verso il margine laterale; la spina termina con un robusto processo detto acromion il quale presenta una superficie articolare per la clavicola. La spina separa la faccia posteriore in due metà dove trovano inserzione i muscoli: Fossa infraspinata Fossa sovraspinata margine superiore: presenta verso l’estremità laterale il processo coracoideo angolo laterale: presenta la cavita’ glenoidea, superficie concava per l’articolazione con l’omero
ARTICOLAZIONI CINGOLO SUPERIORE Le ossa che compongono l’arto superiore si articolano tramite diartrosi: Articolazione sterno –clavicolare: tra sterno e clavicola Articolazione acromio-clavicolare: tra scapola e clavicola Articolazione gleno-omerale: tra scapola e omero
ARTICOLAZIONE STERNO-CLAVICOLARE Legamenti intracapsulari: Legamento steno-clavicolare anteriore Legamento sterno-clavicolare posteriore Legamento inter-clavicolare Legamenti accessori: - Legamento costo-clavicolare
ARTICOLAZIONE ACROMIO-CLAVICOLARE Connette tramite faccette articolari, la superficie laterale della clavicola alla scapola tramite l’acromion. Alcuni autori sostengono la presenza di legamenti acromio clavicolari superiori ed inferiori ma in realtà questi sono ispessimenti della capsula articolare variabili a seconda dell’individuo La robustezza dell’articolazione è invece dovuta alla presenza dei legamenti trapezoide e conoide.
ARTICOLAZIONE GLENO-OMERALE E’ detta anche articolazione della spalla , tra la scapola, a livello della cavità glenoidea, e la testa dell’omero. E’ una sferartrosi. La capsula articolare stabilizzata da legamenti ad andamento prevalentemente orizzontale, ma anche obliquo e trasverso. Legamenti intracapsulare: Legamenti gleno-omerali(superiore, medio, inferiore), Legamento omerale trasverso Legamenti accessori: Legamento coraco-omerale, un legamento orizzontale accessorio che tuttavia si inserisce nella capsula articolare Legamento coraco-acromiale che forma un arco che completa l’articolazione al di sopra della testa dell’omero
MUSCOLI DELL’ARTO SUPERIORE Si dividono in: Muscoli della spalla Muscoli del braccio Muscoli dell’avambraccio Muscoli della mano
MUSCOLI DELLA SPALLA Deltoide Sovraspinato Infraspinato (sottospinato) Grande Rotondo Piccolo Rotondo Sottoscapolare Origine:scapola/clavicola Inserzione: omero
MUSCOLO DELTOIDE Il nome deriva dalla lettera greca D di cui ha l’aspetto Ha, infatti, una forma triangolare con la base in alto e l’apice in basso. Ricopre la parte laterale dell’articolazione Origine: prende origine da tre fasci: Fascio anteriore: clavicola Fascio medio: acromion della scapola Fascio inferiore: spina della scapola Inserzione: tuberosità deltoidea dell’omero.
OMERO Costituisce la porzione scheletrica del braccio E’ un osso lungo composto di due epifisi ed una diafisi. L’epifisi prossimale presenta una porzione rotonda, la testa che si articola con la fossa glenoidea della scapola attraverso l’articolazione gleno-omerale. E’ divisa dal solco del collo anatomico da due tuberosità, la piccola tuberosità e la grande tuberosità; la porzione distale dell’epifisi presenta, inoltre un ulteriore solco denominato collo chirurgico per la frequenza con la quale va incontro a fratture. Il corpo o diafisi, presenta in posizione laterale, la tuberosità deltoidea che rappresenta il punto d’inserzione del muscolo deltoide OMERO
La diafisi presenta forma cilindrica superiormente e triangolare nella metà inferiore dove costituisce l’epifisi distale. L’epifisi distale presenta le superfici articolari per le ossa dell’avambraccio; si riconoscono, infatti, due condili: - Condilo mediale o troclea per l’articolazione con l’Ulna Condilo laterale per l’articolazione con il radio La superficie posteriore dell’epifisi distale dell’omero presenta, inoltre, una depressione, la fossa oleocranica che accoglie durante l’estensione del gomito il becco dell’ulna.
MUSCOLI DEL BRACCIO Si distinguono in: Anteriori: Bicipite brachiale Muscolo coraco-brachiale (profondo; origina dal processo coracoideo insieme al piccolo pettorale ed al capo breve del bicipite brachiale) Muscolo brachiale, piatto costituisce una suola su cui poggia il bicipite brachiale Posteriori: Tricipite brachiale
BICIPITE BRACHIALE Presenta due origini che convergono in un unico ventre e che si inseriscono sulla tuberosità brachiale del radio: Il capo lungo ha origine sulla fossa glenoidea Il capo breve come il muscolo coracobrachiale e il piccolo pettorale hanno origine dal processo coracoideo della scapola
TRICIPITE BRACHIALE Muscolo posteriore del braccio Presenta 3 origini ed un’unica inserzione a livello dell’olecrano dell’ulna; i capi sono: Capo lungo che origina a livello della fossa glenoidea Capo laterale e Capo mediale che originano sulla faccia posteriore dell’omero lateralmente e medialmente il nervo radiale
ULNA Osso lungo, si trova in posizione mediale rispetto all’altro osso dell’avambraccio cioè al radio. Presenta una epifisi prossimale, un corpo e una epifisi distale. Articola con l’omero (estremità prossimale) e con il radio sia a livello prossimale che a livello distale.
RADIO Osso lungo, si trova in posizione laterale rispetto all’ulna. Presenta una epifisi prossimale, un corpo e una epifisi distale. Articola con l’omero (estremità prossimale), con le ossa carpali(estremità distale) e con l’ulna sia a livello prossimale che a livello distale.
PLESSO BRACHIALE Provvede all’innervazione motoria e sensitiva dell’arto superiore, sia della parte libera che del cingolo. Nasce dalla confluenza dei rami provenienti da C4 a C8 e di T1. Costituito da una porzione prossimale e da una porzione distale: La porzione prossimale è formata da i 3 tronchi primari: Tronco primario superiore: formato dalle fibre provenienti da C4 a C6 Tronco primario medio: formato dalle radici provenienti dal VII nervo cranico (facciale) Tronco primario inferiore: formato dalle radici di C8 e T1 I tronchi primari decorro verso il cavo ascellare dove ciascun tronco primario si suddivide ulteriormente a formare la porzione distale del plesso brachiale, costituita dai tronchi secondari: Tronco secondario posteriore: costituisce i rami del nervo ascellare Tronco secondario mediale: costituisce i rami del nervo ulnare tronco secondario laterale: costituisce i rami del nervo radiale.
ARTO INFERIORE Come l’arto superiore è formato da un cingolo e da una parte libera. Il cingolo è costituito dalle ossa dell’anca e posteriormente dal sacro e dal coccige La parte libera è costituita dalla coscia, dalla gamba e dal piede. L’arto inferiore provvede alla deambulazione, al sostegno del corpo ed al mantenimento della posizione eretta; le ossa che lo compongono sono, pertanto, più robuste e hanno dimensioni maggiori rispetto alle rispettivi controparti dell’arto superiore.
ANCA Osso piatto, pari e simmetrico, derivato nell’adulto dalla fusione di 3 componenti: Ileo Ischio Pube
L’ILEO presenta: Una porzione laterale per l’articolazione con il femore Una porzione superiore slargata sulla quale poggiano parte dei visceri addominali. - La superficie interna concava delimita una depressione denominata fossa iliaca i cui margini superiori costituisco la cresta iliaca con le spine antero-superiori ed antero-inferiori. - Il suo margine inferiore delimitato dalla linea arcuata che lo separa dall’ischio sottostante L’ISCHIO prende parte con l’ileo alla formazione del’acetabolo. Presenta una superficie anteriore a forma di «C» Una superficie posteriore dotata di rilievi, le tuberosità ischiatiche su cui viene scaricato il peso del corpo in posizione seduta. Il PUBE tramite il proprio corpo fuso con l’ileo e l’ischio determina la porzione antero-inferiore dell’acetabolo
ART. SACROILIACA (DIARTROSI) Artrodia (Articolazione piana) Legamenti sacroiliaco anteriore e posteriore SINFISI PUBICA (SINARTROSI) Disco fibrocartilagineo interpubico ART. SACROCOCCIGEA (SINARTROSI) Sinfisi con disco fibrocartilagineo
Osso lungo; insieme alla patella costituisce la porzione scheletrica della coscia l’epifisi prossimale presenta: una porzione slargata, la testa dove si inserisce il legamento rotondo che stabilizza l’articolazione coxo-femorale. Posteriormente ed inferiormente sono presenti due rilievi ossei, il piccolo ed il grande trocantere che danno attacco ad i muscoli Il collo anatomico, una regione ristretta che fa seguito alla testa Il collo chirurgico che separa l’epifisi distale dalla diafisi. Quest’ultima è percorsa sulla sua superficie posteriore dalla linea aspra che fornisce inserzione ai muscoli. FEMORE E ROTULA
L’epifisi distale presenta le superfici articolari per la tibia e la rotula; si riconoscono, infatti: Due condili, mediale e laterale per l’articolazione con la tibia, separati posteriormente dalla fossa intercondiloidea, ma fusi anteriormente a formare la troclea femorale, ossia la superficie articolare per la rotula o patella. La rotula è un osso breve di forma sesamoide, che presenta la base in alto e l’apice in Basso accolto nello spessore Del tendine del quadricipite femorale
TIBIA E FIBULA Costituiscono lo scheletro della gamba: La tibia si trova in posizione mediale La fibula si trova in posizione laterale. Entrambi sono ossa lunghe La tibia presenta: un’epifisi prossimale di forma piramidale con i condili per l’articolazione con il femore; i due condili mediale e laterale sono separati da un rilievo, l’eminenza intercondiloidea. Inferiormente all’epifisi si trova la tuberosità tibiale punto di inserzione del quadricipite femorale. La diafisi è percorsa posteriormente dalla linea poplitea per l’inserzione del muscolo popliteo. L’epifisi distale, meno voluminosa, presenza in posizione mediale una sporgenza, il malleolo mediale TIBIA E FIBULA
La fibula, posta in posizione laterale rispetto alla tibia è un osso lungo dalla forma grossolanamente quadrangolare che presenta a livello dell’epifisi prossimale una faccetta articolare superiore per la tibia, mentre l’epifisi distale presenta la faccetta articolare inferiore per la tibia e lateralmente il malleolo laterale che si articola sia con la tibia e sia con l’astragalo il rimo osso del tarso.
ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO Il ginocchio è un ginglimo angolare le cui superfici articolari sono costituite dai condili femorali e da quelli tibiali. Poiché i condili femorali hanno una superficie più curva rispetto a quelli tibiali, le superfici articolari non combaciano perfettamente determinando una forte incongruenza nell’articolazione.
I MENISCHI I limitati punti di contatto fra le superfici articolari sono «tamponati» dalla presenza di due menischi, il mediale ed il laterale, che prendono attacco a livello dell’eminenza intercondiloidea della tibia. I menischi sono membrane di fibrocartilagine generalmente presenti per risolvere le articolazioni le cui superfici articolari risultano incongruenti
CAPSULA ARTICOLARE E LEGAMENTI I legamenti che stabilizzano e rinforzano la capsula articolare sono: I legamenti collaterali: Legamento collaterale tibiale Legamento collaterale fibulare 2. I legamenti crociati: Legamento crociato anteriore Legamento crociato posteriore
MUSCOLI ARTO INFERIORE Si dividono in: Muscoli dell’anca Muscoli della coscia Muscoli della gamba Muscoli del piede. I muscoli dell’anca si dividono in Muscoli interni: Ileopsoas Psoas Muscoli esterni: Piccolo, grande e medio gluteo Piriforme Gemelli superiore ed inferiore Otturatori interno ed esterno Quadrato del femore
MUSCOLI DELLA COSCIA Si dividono in: Muscoli anteriori Muscoli medi Muscoli posteriori
MUSCOLI ANTERIORI DELLA COSCIA Tensore della fascia lata Sartorio Quadricipite femorale
MUSCOLO SARTORIO Muscolo nastriforme che attraversa tutta la fascia anteriore della coscia dirigendosi dall’alto in basso e dall’esterno all’interno. Origine: spina anterosuperiore dell’anca Inserzione: epifisi prossimale della tibia (tendine a zampa d’oca)
MUSCOLO QUADRICIPITE FEMORALE Presenta 4 capi di origine ed un’unica inserzione Le 4 origini sono costituite da: Muscolo retto femorale con origine sulla spina iliaca antero-inferiore Muscolo vasto mediale con origine sulla linea aspra del femore Muscolo vasto laterale con origine sul grande trocantere Muscolo vasto intermedio (strato profondo) con origine sulla linea aspra del femore. L’unica inserzione è costituita dal legamento patellare a livello del ginocchio, dove i 4 ventri si uniscono in un unico legamento formato da 3 lamine sovrapposte: Lamina superficiale di pertinenza del retto femorale Lamina intermedia di pertinenza del muscolo vasto mediale e laterale Lamina profonda di pertinenza del muscolo vasto intermedio
MUSCOLI POSTERIORI DELLA COSCIA I principali muscoli della parte posteriore della coscia sono: Muscolo bicipite femorale Muscolo semitendinoso Muscolo semimembranoso
BICIPITE FEMORALE Presenta due origini ed un unico capo di inserzione. Capo lungo: tuberosità ischiatica Capo breve: linea aspra del femore - Inserzioni: testa della fibula e condilo laterale della tibia
PLESSO LOMBOSACRALE Tutti i nervi dell’arto inferiore derivano dal plesso lombosacrale, che, come il plesso brachiale e cervicale, deriva dalla confluenza dei rami anteriori dei corrispettivi nervi spinali. Il plesso lombosacrale è quindi composto dai rami anteriori dei nervi lombari sacrali e coccigei e viene suddiviso in: Plesso lombare Plesso sacrale Plesso pudendo Plesso coccigeo. Il plesso pudendo ed il plesso coccigeo partecipano all’innervazione dei visceri addominali e pelvici
PLESSO LOMBARE Composto dalle intersezioni (anastomosi) dei nervi lombari da L1 a L3 e parte di L4 Ogni ramo anteriore costituente il plesso si divide a sua volta in 3 rami di cui 2 provvedono alla formazione di rami periferici, mentre il terzo forma anastomosi con il nervo lombare sottostante Dalla parziale sovrapposizione di L4 ed L5 si forma il tronco lombosacrale, di pertinenza del plesso sacrale
Il plesso sacrale risulta formato dal plesso lombosacrale e dai rami anteriori dei primi 3 nervi sacrali, di cui solo il primo è di pertinenza esclusiva del plesso sacrale mentre gli altri due sono in comunione con il plesso pudendo. A livello del grande foro ischiatico, le 4 radici del plesso si fondono a formare il nervo ischiatico, il più voluminoso e lungo nervo del corpo umano. uscendo dal foro, il nervo si dirige in basso nella regione posteriore della coscia e della gamba, staccando due rami: IL primo percorre la faccia laterale della coscia e della gamba si dirige verso il dorso del piede e l’alluce Il secondo attraversa la natica, la faccia posteriore della coscia e della gamba e si dirige verso la pianta del piede PLESSO SACRALE