ai confini della fantasia
immaginai una casa tutta mia, che sarebbe diventata per me come Ai confini del mondo immaginai una casa tutta mia, che sarebbe diventata per me come un castello, quasi inaccessibile agli altri: sospeso tra le nuvole, circondato dalle acque e costruito solo per due.
fantasticai di un’ armonia mai ascoltata, Ai confini dei suoni fantasticai di un’ armonia mai ascoltata, colonna sonora dei miei giorni felici.
immaginai colori e tonalità mai viste ancora, Ai confini della luce immaginai colori e tonalità mai viste ancora, che riflettessero tutta la bellezza del mondo e disegnassero un futuro stupendo.
Ai confini dei sogni ne scelsi uno perfetto in cui lui sarebbe venuto un giorno a prendermi per viaggiare insieme lungo i sentieri della vita.
e infine, felici e spensierati, guardare insieme lontano, nello spazio e nel tempo!
gli anni trascorrevano uguali, Ai confini del tempo gli anni trascorrevano uguali, senza che nulla di tutto questo avvenisse, e pensai, delusa, che i miei sogni mi avessero tradita.
Ai confini della realtà ignoravo che per la realizzazione di un sogno d’amore occorresse la capacità di amare, l’incontro giusto e la consapevolezza, per non sciuparlo.
Ai confini di me stessa, con una delle grandi sorprese che solo la vita può riservare, e senza che l’avessi neppure immaginato così, l’amore un giorno bussò delicatamente alla mia porta.
Aveva il volto semplice, il sorriso aperto, luminoso e caldo come un raggio di sole, gli occhi erano buoni, le mani pulite e vestiva di gioia la quotidianità.
Ai confini della fantasia divelta ogni pietra per cercarvi il mio sogno, compresi che avevo trovato ciò che veramente desideravo, il mio cuore lo riconobbe senza alcun dubbio!
Ai confini dei suoni e dei sentimenti realtà e fantasia si accordarono in perfetta armonia d’insieme con la natura.
Il cuore innamorato era colmo di quella felicità che rende anche un po’sciocchi e che fa apparire qualsiasi evento più leggero.
La fantasia, cara compagna dei miei giorni acerbi, non mi aveva tradita. Mi aveva distratta, allora, con immagini bellissime e irreali, in attesa che maturassi, per accogliere consapevolmente il dono che la vita aveva in serbo per me..
nella sua forma più elevata e completa, Il dono era l’amore, nella sua forma più elevata e completa, quel sostegno sicuro e forte che solo l’unione e l’equilibrio fra il cuore e la ragione può dare!
Ai confini della fantasia può nascondersi, a volte, la realtà infinitamente più bella di un sogno che si avvera! Musica: “Toccata” – Paul Mauriat Testo: Gina Fazi grafica: GiEffebis@alice.it