CAMINO CON PICCIOL FLAMMA Io ti contemplo, piccola luce, nella tua ascesa verso lignoto;
tu adesso sai di passato e sei la lampada dei miei ricordi,
perché mi riporti il sapore, e il calore della casa natia,
dove a volte ho atteso la notte... così come faccio adesso.
Ora, come allora, la mia immaginazione vola lontano
e viaggia, silenziosa, tra gli opposti universi del sonno e della veglia.
Con te, lentamente, si espande il chiaroscuro di una conoscenza arcana, e tuttavia limpida:
felice io laccolgo, e ne trascrivo le immagini che mi suggerisce tra lombra e la luce, per poi farle brillare un giorno in altro fuoco.
Non cè più freddo, lo sento, col fuoco da cui sprigioni; non cè più terra che mi leghi alla sua necessità.
Nel guardarti sogno, lo vedo, ma non dormo, sono qui e non so dove sono:
respiro, vivo, e leggero mi lascio cullare dal tremolio della mia coscienza,
della tua fiamma, che anela al vertice e scompare nel buio.