Art. 6: Qualità professionale e gestionale

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Transcript della presentazione:

Il paziente e il medico. Un rapporto in divenire Firenze, 7 dicembre 2013

Art. 6: Qualità professionale e gestionale Il medico agisce secondo il principio di efficacia delle cure nel rispetto dell’autonomia della persona tenendo conto dell’uso appropriato delle risorse. Il medico è tenuto a collaborare alla eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario, al fine di garantire a tutti i cittadini stesse opportunità di accesso, disponibilità, utilizzazione e qualità delle cure.

Azienda Sanitaria di Firenze 4 Società della Salute 33 Comuni 838.346 Assistiti 6 Ospedali 138 Strutture territoriali 16 Case di Cura Accreditate (oltre 1.600 pl) 83 Strutture residenziali per anziani (oltre 4.500 pl) 767 Medici e Pediatri di famiglia Valore della Produzione 1.482 €/ Milioni Oltre 6.500 Dipendenti Fonte: Bilancio Sociale 2010

Esercizi di pronuncia…

Coop ? Cup !!!

Non tutto ciò che può essere contato e non tutto ciò che conta 9

Art. 20 - Rispetto dei diritti della persona - Il medico deve improntare la propria attività professionale al rispetto dei diritti fondamentali della persona

La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

ART. 13 La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

“Di una cosa tutta questa esperienza mi ha convinto: che i medici sanno parlare ma non sanno ascoltare”.

Raccontami e dimenticherò. Mostrami e ricorderò. Coinvolgimi e capirò. 551-479 A.C.

CODICE DI NORIMBERGA (1946) “Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale”

Una prognosi grave o infausta può essere tenuta nascosta al malato, (Art 30) Una prognosi grave o infausta può essere tenuta nascosta al malato, ma non alla famiglia Codice di Deontologia medica - 1978

Il medico potrà valutare l’opportunità di tenere nascosta al malato (Art 30) Il medico potrà valutare l’opportunità di tenere nascosta al malato o di attenuare una prognosi grave o infausta, la quale dovà comunque essere comunicata ai congiunti Codice di Deontologia medica - 1989

Il Consenso Informato, che si traduce in una più ampia partecipazione del paziente alle decisioni che lo riguardano, è sempre più richiesto nelle nostre società; si ritiene tramontata la stagione del paternalismo medico, in cui il sanitario si sentiva, in virtù del mandato da esplicare nell’esercizio della professione, legittimato ad ignorare le scelte e le inclinazioni del paziente, ed a trasgredirle quando fossero in contrasto con l’indicazione clinica in senso stretto 1992

Il medico non può intraprendere Art 31 Il medico non può intraprendere alcuna attività diagnostica o terapeutica senza il consenso del paziente validamente informato Codice di Deontologia medica - 1995

“Ascolta il tuo paziente, ti dirà la sua malattia” non si tratta di una questione di galateo, di esortazioni ad essere medici buoni, Balint sottolinea come l’ascolto ci faccia essere anche buoni medici

“La Sanità…ha bisogno di più senso, di una ri-animazione, cioè di una ri-immissione di un’anima/senso.…tutta la nostra società sta morendo di tecnica,…di misurabile”. Nell’azienda c’è un “puro fare cui non necessita un pensiero dove nessun Charlot pensante possa deviare il flusso prestabilito ed ottuso del nastro trasportatore, l’idea che debba prevalere la prestazione di servizi sulla produzione di valori”. “…sull’impossibilità che la vita di tutti si sia ridotta…ad una esclusiva ricerca dell’utile, e che invece sopravviva ancora nella maggioranza degli individui…una quota irriducibile dell’essere persona che porta irresistibilmente verso le regioni dell’”inutile” ma gratificante, del valoriale anche se in perdita”.

“per comunicare in profondità, come per determinare salute, giustizia, e ogni altro bene meritorio, bisogna accettare di “perdere” – o piuttosto impiegare! – tempo, e denaro, e ogni altra risorsa; e non pretendere di guadagnarne”. “E noi medici dobbiamo rifiutare il ruolo unico rimastoci e richiestoci di chierici e glossatori di Aziendalia, donabbondi chiusi nel nostro autoreferenziale latinorum aziendalese”

Etica della Sacralità della Vita Etica della Qualità della Vita Etica della Relazione Etica della Cura

Accanimento diagnostico-terapeutico Art. 16 Accanimento diagnostico-terapeutico Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita

Codice di Deontologia medica - 1998 Art 34 Il medico deve attenersi, nel rispetto della dignità, della libertà e dell’indipendenza professionale, alla volontà di curarsi, liberamente espressa dalla persona. Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà in caso di grave pericolo di vita, non può non tener conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso. Codice di Deontologia medica - 1998

Codice di Deontologia medica - 2006 (Art 38) (Autonomia del Cittadino e Direttive Anticipate) Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tener conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato. Codice di Deontologia medica - 2006

Rifiuto consapevole di nutrirsi Art. 53 Rifiuto consapevole di nutrirsi Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi, il medico ha il dovere di informarla sulle gravi conseguenze che un digiuno protratto può comportare sulle sue condizioni di salute. Se la persona è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla.

Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano nell'applicazione della biologia e della medicina Oviedo, 4 aprile 1997 Legge 145/01 Articolo 9 “I desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà, saranno tenuti in considerazione”

Art. 6: Qualità professionale e gestionale Il medico agisce secondo il principio di efficacia delle cure nel rispetto dell’autonomia della persona tenendo conto dell’uso appropriato delle risorse. Il medico è tenuto a collaborare alla eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario, al fine di garantire a tutti i cittadini stesse opportunità di accesso, disponibilità, utilizzazione e qualità delle cure.

Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229 Art. 1 (Tutela del diritto alla salute, programmazione sanitaria e definizione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza) 1. La tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettivita' e' garantita, nel rispetto della dignita' e della liberta' della persona umana, attraverso il Servizio sanitario nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attivita' assistenziali dei Servizi sanitari regionali e delle altre funzioni e attivita' svolte dagli enti ed istituzioni di rilievo nazionale, nell'ambito dei conferimenti previsti dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, nonche' delle funzioni conservate allo Stato dal medesimo decreto. 2. Il Servizio sanitario nazionale assicura, attraverso risorse pubbliche e in coerenza con i principi e gli obiettivi indicati dagli articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei principi della dignita' della persona umana, del bisogno di salute, dell‘equita' nell'accesso all'assistenza, della qualita' delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonche' dell'economicita' nell'impiego delle risorse.

Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229 Art. 1 (Tutela del diritto alla salute, programmazione sanitaria e definizione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza) 7. Sono posti a carico del Servizio sanitario le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che presentano, per specifiche condizioni cliniche o di rischio, evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute, a livello individuale o collettivo, a fronte delle risorse impiegate. Sono esclusi dai livelli di assistenza erogati a carico del Servizio sanitario nazionale le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che: a) non rispondono a necessita' assistenziali tutelate in base ai principi ispiratori del Servizio sanitario nazionale di cui al comma 2; b) non soddisfano il principio dell'efficacia e dell'appropriatezza, ovvero la cui efficacia non e' dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili o sono utilizzati per soggetti le cui condizioni cliniche non corrispondono alle indicazioni raccomandate; c) in presenza di altre forme di assistenza volte a soddisfare le medesime esigenze, non soddisfano il principio dell'economicita' nell'impiego delle risorse, ovvero non garantiscono un uso efficiente delle risorse quanto a modalita' di organizzazione ed erogazione dell'assistenza. Sono esclusi dai livelli di assistenza … le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che … non soddisfano il principio dell'efficacia e dell'appropriatezza

Luke Fildes: The doctor; 1887 Il tempo e la medicina 1 Dare significato all’esperienza 2 Favorire la conoscenza personale 3 Costruire l’identità 4 Costruire conoscenze condivise 5 Sviluppo di una comunità attraverso le pratiche 6 Livellare lo squilibrio di potere 7 Aumentare la coscienza critica 8 Negoziare le micro-moralità delle scelte di stile di vita Luke Fildes: The doctor; 1887

Picasso: Scienza e carità; 1897 Il tempo e la medicina 1 Dare significato all’esperienza 2 Favorire la conoscenza personale 3 Costruire l’identità 4 Costruire conoscenze condivise 5 Sviluppo di una comunità attraverso le pratiche 6 Livellare lo squilibrio di potere 7 Aumentare la coscienza critica 8 Negoziare le micro-moralità delle scelte di stile di vita Picasso: Scienza e carità; 1897

Scelte Difficili S.Rodotà La vita, con le sue esigenze, spezza continuamente la logica lineare alla quale il diritto vorrebbe sottoporre le situazioni e gli oggetti che disciplina. S.Rodotà

“E’ molto più importante sapere che tipo di paziente ha quella malattia,  piuttosto che sapere  che tipo di malattia ha quel paziente” William Osler - Remark on specialism. Boston Med Surg J 1892;126:457-9

“Essendoci malati che sono schiavi e malati che sono liberi, gli schiavi curano gli schiavi, correndo spesso a casa loro o aspettandoli negli ambulatori, e nessuno di tali medici fornisce o accoglie ragione alcuna intorno alle singole malattie di ciascuno, ma prescrive ciò che gli sembra opportuno in base all’esperienza che ha, come se fosse perfettamente competente, con vanagloria come un tiranno, e quindi se ne va da un altro schiavo malato, e allevia così al padrone la cura dei malati.” Platone, Le leggi, libro IV, 48 “Il medico libero, invece, cura e studia nella maggior parte dei casi le malattie dei liberi, esaminandole sin dal principio e secondo la loro natura, e rende partecipe l’ammalato stesso e i suoi amici della sua indagine, e lui stesso apprende qualcosa dai malati, e, nello stesso tempo, per quanto gli è possibile insegna al malato; e non prescrive nulla prima di averlo convinto, e allora, preparando il paziente mediante la persuasione, tenta di riportarlo perfettamente alla salute.”

“I problemi che abbiamo oggi non saranno mai risolti all’interno della stessa cultura che li ha generati”