METODI EMPIRICI Marco Galleri 2011
SETTE PRINCIPI MULTIMEDIALI UN METODO EMPIRICO PER LA CORRETTA FORMULAZIONE DI UNA PRESENTAZIONE MS.PPT Marco Galleri 2011
apprendimento multimediale R. E. Mayer, alla luce dei risultati ottenuti dalle numerose situazioni sperimentali utilizzate per studiare l'apprendimento multimediale, è arrivato alla formulazione di sei principi pratici che possono aiutare il progettista a rendere una presentazione multimediale efficace. (Multimedia learning, N.Y. Cambridge University Press, 2001) Marco Galleri 2011
1. PRINCIPIO MULTIMEDIALE Gli studenti apprendono meglio da una presentazione che associa parole a figure rispetto ad una presentazione che utilizza solo il testo o solo delle illustrazioni. Ciò perché il modello mentale integrato e più ricco di elementi ed indizi utili al recupero. Marco Galleri 2011
2. PRINCIPIO DELLA PROSSIMITA’ (O principio della vicinanza spazio‑temporale) Gli studenti apprendono meglio se le parole e le figure corrispondenti sono vicine sulla pagina o sullo schermo e se sono presentate simultaneamente perché permettono un'integrazione più immediata delle informazioni Marco Galleri 2011
3. PRINCIPIO DELLA RILEVANZA (si intende la rilevanza del materiale). Le componenti verbale e visuospaziale della memoria di lavoro hanno una capacità limitata quindi non possono gestire troppe informazioni allo stesso tempo. Non caricare la presentazione con parole e figure irrilevanti. Marco Galleri 2011
4. PRINCIPIO DELLA DIVERSITA’ (O Principio della modalità diversa). Gli studenti apprendono meglio da spiegazioni orali e illustrazioni piuttosto che da testo scritto e figure. Infatti testo scritto e figure impegnano entrambi il canale delle informazioni visive, mentre la spiegazione orale impegna il canale uditivo e lascia quello visivo libero di elaborare le figure. Marco Galleri 2011
5. PRINCIPIO DELLA RIDONDANZA Gli studenti non apprendono bene se il materiale è ridondante, cioè se l'informazione è presentata in troppi formati. Utilizzare illustrazione e presentazione orale è meglio che utilizzare illustrazione, presentazione orale e testo scritto. Marco Galleri 2011
6. PRINCIPIO DELLA SPECIFICITA’ ( O principio delle differenze individuali). Un progetto multimediale inefficace avrà un impatto diverso a seconda delle differenze individuali. Da una parte, sono soprattutto i soggetti con scarse conoscenze a risentire di un disegno carente, in quanto non sono in grado di utilizzare strategie che possano aiutarli nella comprensione e nell'apprendimento dei materiale (ad esempio formando immagini mentali dalle parole). Marco Galleri 2011
differenze individuali Dall'altra, un disegno carente danneggia soprattutto i soggetti con abilità visuospaziali elevate, in quanto tali individui possiedono le capacità cognitive per integrare mentalmente le rappresentazioni visive e verbali, ma non possono servirsene. Invece gli individui con basse abilità visuospaziali devolvono la maggior parte delle loro risorse al mantenimento delle immagini in memoria. Marco Galleri 2011
un principio aggiuntivo Ai sei principi multimediali di Mayer, Nicola Mammarella ne aggiunge un settimo che riflette l’idea del sistema cognitivo di apprendimento interagente. (I sei principi multimediali,Psicologia Contemporanea n° 176, marzo 2003) Marco Galleri 2011
7. PRINCIPIO DELLA FLESSIBILITA’ L'apprendimento è migliore se testo e figure vengono presentati ed integrati in modo flessibile. Può essere il sistema a dare la modalità di presentazione già impostata, secondo i principi presentati. Nei casi migliori sarà l'utente ad essere libero di introdurre testo e figure secondo i suoi bisogni. Marco Galleri 2011
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MARCO GALLERI consulente di direzione ANALISI STRATEGICHE PIANI D’AFFARI E OPERATIVI SOLUZIONI ORGANIZZATIVE SELEZIONE E GESTIONE DEI COLLABORATORI SUCCESSIONE GENERAZIONALE RICERCHE DI MERCATO COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE CORSI PER IMPRENDITORI Il Poggio 58036 Sassofortino (GR) tel & fax: 0564.567118 – tel. mob. 333.2456.338 www.marcogalleri.it - marco@marcogalleri.it Marco Galleri 2011