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PubblicatoGianluigi Pagani Modificato 8 anni fa
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Missione Ad gentes e Inter gentes Cenni ai Fondamenti Teologici La missione di Dio in dialogo con l’umanità a.Il recupero della missione come Missio Dei ( già iniziato con il Concilio Vat.II) ha rinnovato profondamente la comprensione dell’origine, del fine e della forma della missione. La missione è l’estensione del dialogo del Dio trinitario al mondo e all’umanità, In quanto Dio trino, Dio è un Dio missionario, e la missione è vista come un movimento che va da Dio al mondo mentre la Chiesa è considerata come uno strumento a servizio di questa missione, attraverso il quale Dio invita e introduce l’umanità nella comunione della comunità divina. Le tre persone della Trinità amano l’universo e continuamente creano, guariscono, riconciliano, trasformano e uniscono il mondo. b.La Chiesa come serva del regno di Dio Luca4,16-30, testo chiave per comprendere la missione di Gesù e della Chiesa.
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Cenni ai Fondamenti Teologici cont. c. Dialogo e mistero di Dio In passato e in coerenza con i tempi, la missione si svolgeva secondo il modello della “conquista”. I missionari erano mandati dal centro della chiesa e del mondo cristiano, spesso al seguito dei conquistatori, per evangelizzare i ‘nativi’, ma anche per sottometterli al dominio europeo. Questo modo di fare missione funzionava in base alla teologia medioevale in cui la Chiesa credeva di essere l’unica depositaria della verità. Le altre religioni/culture erano considerate in errore, nel migliore dei casi, e demoniache, nel peggiore e la Chiesa considerava suo obbligo morale conquistare, dominare e rimpiazzare queste religioni. Pensare la missione come Missio Dei, ha permesso di comprendere che se la missione viene da Dio, si deve riconoscere che Egli è stato ed è tuttora in dialogo con tutte le genti della terra fin da principio (cf Eb 1,1) 2). Missione diventa quindi un incontro sempre nuovo col mistero di Dio, che attraverso il suo Spirito sorprende di continuo, oltrepassando i nostri confini, in un cammino fatto insieme con ‘altri’: altre culture, altre fedi o persone di nessuna fede, ma tutte toccate in diverso modo dallo Spirito della vita.
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Cenni ai Fondamenti Teologici cont. Le domande da porsi sono: quale nuova valutazione teologica delle altre religioni ( culture, società) dobbiamo sviluppare e promuovere oggi? E quali concrete attitudini verso i loro seguaci dobbiamo noi stesse mettere in pratica e incoraggiare tra di noi? Non essendoci però ancora delle risposte definitive, dobbiamo metterci all’ascolto continuo di ciò che la Chiesa propone nella sua costante riflessione teologica e pastorale. In Novo Millennio Ineunte all’inizio del terzo millennio, Papa Giovanni Paolo II scrisse della “grande sfida del dialogo interreligioso" in relazione alla costruzione della pace e aggiunse: "Nel clima di crescita di pluralismi culturali e religiosi che segneranno la società del nuovo millennio, è ovvio che questo dialogo sarà particolarmente importante per stabilire una base sicura per la pace e per evitare il terribile spettro di quelle guerre di religione che hanno così spesso insanguinato la storia umana. Il nome dell’unico Dio deve diventare sempre più ciò che è: un nome di pace e una convocazione alla pace" (n. 55)
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L’emergere del modello Inter gentes Cambiamenti teologici interconnessi con cambiamenti sociologici: Superamento della missione geografica (RM) Globalizzazione/ post - modernismo Progresso Globale e Aspettative Sociali Dipendenza dalle Risorse fisiche Migrazioni di Persone e Multiculturalità Il traffico degli esseri umani e la tratta L’affermarsi di modelli alternativi La religione nei paesi di lunga tradizione cristiana Missione multidirezionale Nello sviluppo della chiesa presente in tutti i continenti, con strutture diocesane e congregazioni diffuse e ben stabilite, è superato il modello tradizionale di chiese che inviano dall’Europa e Nord America e chiese che ricevono, Asia, America Latina, Africa. L’Europa non è più la sola o perfino primaria sorgente di missionari. Così noi ora assistiamo al fenomeno di missionari provenienti dal sud – dall’Asia, dall’Africa e dall’America latina. Quindi oggi noi parliamo non solo di una missione “dal sud al nord” ma anche di una missione “ dal sud al sud”, in contrasto con la situazione di prima quando la missione era un fenomeno prevalentemente “dal nord al sud”.
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L’emergere del modello Inter gentes cont. Il modello di missione Inter gentes ridefinisce le relazioni tra chiese come koinonia, interdipendenza, solidarietà, collaborazione e partenariato. Il paradigma della Missione tra le nazioni riconosce e favorisce mutualità, e collaborazione, senza farlo dipendere da un luogo geografico o dal livello supposto di maturità raggiunta. Suggerisce una nuova teologia missionaria per il mondo globale e interconnesso di oggi dove la chiese in tutte le nazioni/continenti sono al contempo inviate e riceventi, tutte impegnate a promuovere la buona notizia che genera vita e liberazione. Si parla dunque di una missione multidirezionale. Missione nel segno della reciprocità La missione vista nella prospettiva dell’Ad Gentes enfatizza la necessità dell’annuncio, della proclamazione che continua ad essere un requisito permanente della missione. La prospettiva Inter Gentes allarga l’orizzonte. Ci fa passare ad una Chiesa che sta dentro la storia come compagna di viaggio, pronta a mettere a disposizione il dono del Vangelo, ma altrettanto pronta a ricevere una parola di Vangelo che il Signore riserva per lei attraverso le donne e gli uomini di oggi, credenti o meno. Questo senso della reciprocità è basato sulla convinzione che Dio agisce attraverso la Chiesa come via canonica, ma non lascia che il suo amore sia circoscritto nei confini della Chiesa stessa. Comprendiamo quanto la cultura, le religioni, le tradizioni, le diverse strutture societarie, siano non solo oggetto di evangelizzazione, ma contengano in se stesse, grazie all’azione dello Spirito, una parola di Vangelo per la Chiesa. Avviene un reale dialogo e scambio, nel quale la Chiesa si appoggia alla cultura, ad alcuni suoi elementi e grazie a questi rivede se stessa e ricomprende il Vangelo differentemente e quindi impara a viverlo, a pensarlo e a proporlo in maniera inedita.
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GESU’ E LA SAMARITANA
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Il paradigma della missione inter gentes propone un nuovo modello di attività missionaria nel quale le altre religioni non sono viste come rivali o nemiche del Cristianesimo che debbono essere conquistate o superate, ma piuttosto come potenziali alleate, che collaborano e insieme si adoperano per superare i mali reali percepiti come tali dalle varie tradizioni religiose, quali l’attaccamento alla ricchezza, l’egoismo, l’usurpazione, come pure le strutture politiche, sociali e culturali che fanno da supporto a tale stato di cose. Il pluralismo religioso, culturale, nel modello inter gentes non è un dilemma da estirpare, ma un modo di essere del mondo. Il dialogo diventa testimonianza credibile di un Dio che abbraccia l’universo, che è amore, che da’ vita in abbondanza. Valorizza l’amicizia, la fiducia, la relazionalità, come elementi costitutivi della missione. Il Dialogo interreligioso deve portare al Dialogo intra-religioso: è un dialogo che avviene nel profondo di noi stesse. Che integra e rinnova il dialogo interreligioso che compiamo con gli altri. Se il mio dialogo è sincero devo ammettere che non posso sapere dove mi porterà il discorso una volta intrapreso, ne’ come sarò io alla fine, se non di essere differente da quando ero partita, altrimenti il dialogo era inutile( osare l’incertezza)
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La differenza, che alcuni trovano così minacciosa, può divenire, mediante un dialogo rispettoso, la fonte di una più profonda comprensione del mistero dell’esistenza umana. Giovanni Paolo II, discorso all’ONU del 5 ottobre 1995
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Missione come incontro FRA le genti. Mentre Ad gentes mette in evidenza l’idea di un gruppo di persone (missionari, religiosi, sacerdoti) che vengono mandati in missione ad altre genti, Inter gentes evoca la nozione di missione che ha luogo nell’incontro fra intere comunità o gruppi di persone. Missione come un trovare la propria dimora IN MEZZO alla gente. Mentre Ad gentes accentua la natura interculturale della missione ed evoca l’immagine del missionario/a inviata ad un altro popolo per poi proseguire verso altri popoli, Inter gentes sottolinea il fatto che il missionario/a è mandato a inserirsi e trovare una ‘casa’ in mezzo alla gente. Proprio come il Verbo Divino piantò la sua tenda in mezzo a noi, s’attende che anche il missionario/a pianti la sua tenda in mezzo alla gente cui è inviata. Si sottolinea la comunione di vita come condizione per una testimonianza vera, come ‘luogo’ dove Dio ci parla.
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La conversione richiesta dalla missione Inter gentes Dal cambiamento di paradigma della missione con le sue implicazioni Ad gentes e Inter gentes, deriva il dovere di attuare alcune conversioni nel modo di fare missione. Dall’ Attivismo Contemplazione alla Dall’ Individualismo Collaborazione Dalla Superiorità Servizio
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Stile con il quale si evangelizza, perché conta il modo e non solo il contenuto. Potremmo dire che non basta evangelizzare, ma bisogna evangelizzare in modo evangelico: dall’attivismo alla contemplazione, dall’individualismo alla collaborazione, dalla superiorità all’umiltà, dal potere alla solidarietà. Ci è richiesto, oggi più di ieri, di diventare esperti di umanità, capaci di costruire relazioni significative, umanizzanti. Non si tratta di risolvere tutti i problemi del nostro presente, ma di diventare credibili, per convincere le persone con le quali viviamo che non sono soli, che qualcuno li ama e li vuole incontrare. Nell’esperienza personale e di istituto, di fragilità e di dolore ci si rende più consapevoli della dimensione creaturale con i limiti che la caratterizzano. Attraversando la nostra fragilità cresciamo in umanità e nella capacità di accogliere quella degli altri. Di conseguenza si fanno spazio l’apertura, la solidarietà, la fraternità( sororità).
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Dopo due giorni di sosta inspiegabile che aveva fatto saltare il ritmo del cammino… “Correvamo troppo - disse uno degli Indios - e quindi abbiamo dovuto aspettare che le nostre anime ci raggiungessero.”
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o Come la visione della missione (personale, congregazione, nostri documenti) influenza la nostra AM-AV-GPIC? o Individua alcuni elementi/aspetti della riflessione presentata, che dovrebbero essere parte dei contenuti, atteggiamenti,scelte, per la nostra AM- AV-GPIC.
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