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IL SISTEMA SCOLASTICO AFGANO
1. LA DIFFICILE SITUAZIONE SOCIO-CULTURALE 2. L'ISTRUZIONE FEMMINILE 3. LE STRUTTURE SCOLASTICHE 4. L'ATTUALE SISTEMA SCOLASTICO 5. I RISULTATI DELLA LOTTA ALL'ANALFABETIZZAZIONE
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LA DIFFICILE SITUAZIONE SOCIO-CULTURALE
In Afghanistan, durante il regno di Zahir Shah, fu attuata una politica educativa che garantiva l’accesso alle scuole primarie, a metà della popolazione, favoriva lo sviluppo di un efficiente sistema educativo secondario ed offriva una più ampia e qualificata scelta di corsi di laurea. Dal 1979, periodo dell’occupazione sovietica, ad oggi, con il succedersi di numerose guerre, il sistema scolastico è entrato in uno stato di collasso generale, anche a causa della totale distruzione delle strutture scolastiche. Attualmente si calcola che esistono 4,4 milioni di bambini in età scolare, di questi, 1,5 milioni ha ripreso la scuola alla data del 1 marzo 2002, giorno di apertura ufficiale dell’anno scolastico, secondo il calendario afgano. Numerosi sono, tuttavia, i problemi. Le scuole, primarie e secondarie, mancano ancora di strutture adeguate, mentre l’Università non può funzionare per la penuria di edifici (distrutti dai bombardamenti) e di docenti che, per la maggior parte, ha abbandonato il Paese. Infatti, tra i motivi che hanno impedito la scolarizzazione di migliaia di bambini, oltre ai conflitti bellici, va segnalata un’effettiva mancanza di insegnanti. Nel 1998 circa l’85% dei docenti sono stati uccisi, mentre il rimanente ha lasciato il Paese, a causa di stipendi molto bassi e pagati saltuariamente. Le donne, ufficialmente bandite dall’insegnamento, dal regime talebano, non sono state rimpiazzate, perciò, oggi, ad ogni insegnante sono affidati dai 33 ai 42 alunni. Dei insegnanti, solo il 12% è formato da donne, operanti esclusivamente in scuole non ufficiali. Il 22% degli insegnanti ha solo nove anni di scuola e appena la metà ha terminato il dodicesimo grado, quello minimo per la qualifica. Alcuni, di questi, sono stati formati grazie a brevi training organizzati dalle agenzie internazionali. In Afghanistan manca, ancora, un’infrastruttura amministrativa capace di monitorare i bisogni, pianificare le attività, nonché supervisionare la professionalità dei docenti.
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L'ISTRUZIONE FEMMINILE
L’Unicef calcola che, dalla caduta del regime talebano, siano oltre un milione le bambine tornate a scuola: il tasso d’iscrizione femminile (bambine tra i sette e i tredici anni) è cresciuto del 5% nel 2001, al 30% nel 2002, fino al 37% nel settembre Per continuare a promuovere il ritorno delle bambine a scuola, l’Unicef ha avviato un programma biennale per l’istruzione femminile, con l’obiettivo di ottenere l’iscrizione di oltre alunne. I corsi di alfabetizzazione sono misti (bambine, ragazze e donne adulte) e prevedono due ore di lezione giornaliere anche con tre turni nell’arco della giornata; per le ragazze più grandi, è previsto un corso di cucito per dare loro l’opportunità di confezionarsi degli abiti ed imparare un lavoro. Questo è uno dei motivi principali, che invoglia i genitori a mandare le loro figlie a scuola. Le classi formate da circa 30 allieve, non superano quasi mai, il numero di tre, corrispondenti ai primi tre livelli della scuola elementare.
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LE STRUTTURE SCOLASTICHE
Secondo una ricerca condotta nel dall’Unicef, il 30% delle scuole del Paese è stato danneggiato dalla guerra. Solo la metà delle strutture scolastiche sono fornite di acqua potabile e appena il 40% sono dotate di servizi igienici adeguati. Per garantire l’istruzione anche in tempo d’emergenza, l’Unicef tra il 2001/’02, ha installato 8500 tende- scuola, ha ristrutturato 101 edifici scolastici, ha fornito 345 scuole dei necessari servizi igienici e le ha allacciate alla rete idrica per rifornirle di acqua potabile.
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L'ATTUALE SISTEMA SCOLASTICO
Nel paese non esiste ancora un sistema scolastico alternativo alle scuole coraniche. Attualmente i gradi dell’istruzione sono dodici, suddivisi in sei corsi del ciclo primario e sei del secondario; al termine del dodicesimo anno di studi si può accedere all’Università. L’anno scolastico, per ragioni climatiche, inizia a marzo nelle regioni settentrionali del paese e a settembre in quelle centro meridionali. Le lezioni giornaliere, svolte in tende o locali fatiscenti, hanno la durata di tre o quattro ore, solitamente con due turni, al mattino e nel pomeriggio. Gli alunni, per lo più, sono sprovvisti del materiale scolastico di base. La presenza dei docenti, a causa dell’irregolarità dei pagamenti, è sporadica. Carente è la qualità dell’insegnamento, a causa di un metodo educativo arretrato (apprendimento mnemonico basato sul nozionismo, con conseguenti atteggiamenti passivi e di disattenzione degli scolari) che, attuato già nel passato, ha prodotto degli “analfabeti scolarizzati”. Si calcola, infatti, che il tasso di analfabetismo si aggiri al 31%, mentre quello di abbandono scolastico intorno all’80%.
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I RISULTATI DELLA LOTTA ALL'ANALFABETISMO
A seguito della campagna del “Back to school”, organizzata dall’Unicef, per il ritorno a scuola dei bambini afgani, si sono registrati nel i seguenti dati: iscrizioni elementari in più rispetto al 2002, di cui 3,8 milioni di bambini con un incremento del 37% delle iscrizioni femminili e del 64% di quelle maschili; - nel corso del 2003, oltre quattro milioni di bambini hanno ricevuto 9,9 milioni di testi scolastici insieme ai materiali necessari all’attività didattica programmata.
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IMMAGINI DALL'AFGANISTAN
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