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Parrocchia Spirito Santo Catechiortoprassiamoci!
Potenza Catechiortoprassiamoci! Incontro catechisti del 23 novembre 2012
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VIVERE DI TE PREGHIERA DEL CATECHISTA (don Tonino Bello)
Chiamato ad annunciare la tua Parola, aiutami, Signore, a vivere di Te e ad essere strumento della tua pace. Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi che la comunità mi ha affidato trovino in me un testimone credibile del Vangelo. Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita, perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra. Esercita su di me un fascino così potente, che, prima ancora dei miei ragazzi, io abbia a pensare come Te, ad amare la gente come Te, a giudicare la storia come Te. Concedimi il gaudio di lavorare in comunione, e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri, pretendo di fare la mia corsa da solo. Ho paura, Signore, della mia povertà. Regalami, perciò, il conforto di veder crescere i miei ragazzi nella conoscenza e nel servizio di Te. Fammi silenzio per udirli. Fammi ombra per seguirli. Fammi sosta per attenderli. Fammi vento per scuoterli. Fammi soglia per accoglierli. Infondi in me una grande passione per la Verità e impediscimi di parlare in tuo nome se prima non ti ho consultato con lo studio e non ho tribolato nella ricerca. Salvami dalla presunzione di sapere tutto, dall'arroganza di chi non ammette dubbi, dalla durezza di chi non tollera ritardi. dal rigore di chi non perdona debolezze, dall'ipocrisia di chi salva i princìpi e uccide le persone. Trasportami dal Tabor della contemplazione, alla pianura dell'impegno quotidiano. E se l'azione inaridirà la mia vita, riconducimi sulla montagna del silenzio. Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività» e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confini della terra. Affidami a tua Madre. Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi come Lei custodì Giovanni. E quando, come Lei, anch'io sarò provato dal martirio, fa' che ogni tanto possa trovare riposo reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.
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Dalla prassi all’ortoprassi!
Orto = corretto, giusto, secondo la regola. Prassi = pratica, modo di comportarsi.
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Impariamo dalla … formica?
Proverbi 6,6-8 Va' dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. Essa non ha né capo,né sorvegliante, né padrone, eppure d'estate si provvede il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo.
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E’ l’intera comunità che educa!
Il catechista non è solo e, soprattutto, non lavora da solo! E’ l’intera comunità che educa!
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Camminare insieme = fiducia in chi ci precede!
Camminare insieme, seguendo un’unica direzione = credibilità che non disorienta i ragazzi! Camminare insieme = fiducia in chi ci precede!
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Camminare insieme = confrontarsi, condividere le esperienze e le strategie, dialogare, incontrarsi …. … ma soprattutto avere fiducia in chi ha maggiore esperienza!
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Fiducia non vuol dire sottomissione o mancanza di atteggiamento critico!
Occorre interpretare la realtà per cercare risposte sempre nuove in un mondo che cambia con rapidità estrema!
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Educare è un “affare di … cuore”!
Fiducia = non imporre la propria idea a tutti i costi! Avere fiducia = gesto di amore! Unico obiettivo dell’educazione è il bene dei ragazzi che il Signore ci ha affidato!
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… ma soprattutto PASSIONE!
Il … “tesoro” del catechista / animatore: operosità fantasia perseveranza creatività … … ma soprattutto PASSIONE!
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La sfida educativa può incontrare ostacoli, insidie e fallimenti!
Vietato scoraggiarsi! Allenarsi nella fiducia, nella determinazione e nella perseveranza! … incoraggiandosi vicendevolmente!
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Nella formazione del catechista /animatore:
Spiritualità: affidarsi a Dio, ascoltare la Parola, vivere la celebrazione, pregare … per sostenere il peso e la responsabilità dell’educazione.
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Imparare tecniche di animazione.
Nella formazione del catechista /animatore: Imparare tecniche di animazione.
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Comprendere il mondo giovanile.
Nella formazione del catechista /animatore: Comprendere il mondo giovanile.
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Approfondimenti contenutistici!
Nella formazione del catechista /animatore: Approfondimenti contenutistici!
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L'altro giorno ho visto una formica che trasportava una foglia enorme
L'altro giorno ho visto una formica che trasportava una foglia enorme. La formica era piccola e la foglia doveva essere almeno due volte il suo peso. Ora la trascinava, ora la sollevava sopra la testa. Quando soffiava il vento, la foglia cadeva, facendo cadere anche la formica. Fece molti capitomboli, ma nemmeno questo fece desistere la formica dalla sua impresa. L'osservai e la seguii, finché giunse vicino a un buco, che doveva essere la porta della sua casa. Allora pensai: "Finalmente ha concluso la sua impresa!". Mi illudevo. Perché, anzi, aveva appena terminata solo una tappa. La foglia era molto più grande del foro, per cui la formica lasciò la foglia di lato all'esterno ed entrò da sola. Così mi dissi: "Poverina, tanto sacrificio per nulla.“ Ma la formichina mi sorprese. Dal buco uscirono altre formiche, che cominciarono a tagliare la foglia in piccoli pezzi. Sembravano allegre nel lavoro. In poco tempo, la grande foglia era sparita, lasciando spazio a pezzettini che ormai erano tutti dentro il buco. Immediatamente mi ritrovai a pensare alle mie esperienze. Quante volte mi sono scoraggiato davanti all'ingorgo degli impegni o delle difficoltà? Forse, se la formica avesse guardato le dimensioni della foglia, non avrebbe nemmeno cominciato a trasportarla.
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Ho invidiato la perseveranza, la forza di quella formichina
Ho invidiato la perseveranza, la forza di quella formichina. Naturalmente, trasformai la mia riflessione in preghiera e chiesi al Signore che mi desse la tenacia di quella formica, per "caricare" le difficoltà di tutti i giorni. Che mi desse la perseveranza della formica, per non perdermi d'animo davanti alle cadute. Che io possa avere l'intelligenza, l'abilità di quella formichina, per dividere in pezzi il fardello che, a volte, si presenta tanto grande. Che io abbia l'umiltà per dividere con gli altri i frutti della fatica come se il tragitto non fosse stato solitario. Chiesi al Signore la grazia di riuscire, come quella formica, a non desistere dal cammino, specie quando i venti contrari mi fanno chinare la testa verso il basso ...specie quando, per il peso di ciò che mi carica, non riesco a vedere con nitidezza il cammino da percorrere. La gioia delle larve che, probabilmente, aspettavano il cibo all'interno, ha spinto quella formica a sforzarsi e superare tutte le avversità della strada. Dopo il mio incontro con quella formica, sono stato rafforzato nel mio cammino. Ringrazio il Signore per averla messa sulla mia strada e per avermi fatto passare sul cammino di quella formichina. I sogni non muoiono, solo si assopiscono nel cuore della gente. Basta svegliarli, per riprendere il cammino!
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Capito? Buon lavoro!
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