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Eco apparato genitale maschile e femminile

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Presentazione sul tema: "Eco apparato genitale maschile e femminile"— Transcript della presentazione:

1 Eco apparato genitale maschile e femminile
Francesco Macina Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" V. Amendola, BARI Unità Operativa di Radiologia Direttore: Dr. F.Martino

2 adeguato: (ad equus : rendere uguale, pareggiare, adattare, conformare)‏ conveniente, conforme alla necessità

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4 appropriato: (ad proprius : dare in proprietà, applicare, attribuire, fare proprio)‏ opportuno, adatto

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6 I controlli di appropriatezza e adeguatezza degli ordini dei clienti (relativi a servizi d'investimento, prodotti e strumenti finanziari) da parte della banca sono due dei principali meccanismi di protezione dei clienti.

7 APPROPRIATEZZA RAPPORTO TRA PROBABILITA’CHE UN QUALUNQUE INTERVENTO
(SOMMINISTRATO IN CERTE CIRCOSTANZE)‏ PRODUCA UN EFFETTO POSITIVO RISPETTO ALLA PROBABILITA’CHE PRODUCA EFFETTI NEGATIVI

8 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI ED INTERVENTISTICA
NELL’AMBITO DELLE PRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI ED INTERVENTISTICA IL CONCETTO DI APPROPRIATEZZA DEFINISCE I CRITERI PER I QUALI LA PRESTAZIONE RISULTA IDONEA SE APPLICATA AD UN DATO PAZIENTE IN UN DETERMINATO CONTESTO

9 TIPOLOGIE DI APPROPRIATEZZA:
CLINICA (SPECIFICA) nel nostro caso diagnostica (misura efficacia e rapporto costo/beneficio di una data prestazione sul paziente)‏ ORGANIZZATIVA (GENERICA)‏ con riferimento alla prestazione ottimale ed alle risorse impiegate dalla specifica prestazione

10 APPROPRIATEZZA TECNICO-ESECUTIVA SI IDENTIFICA CON L'ESPLETAMENTO DELL'ATTO DIAGNOSTICO O TERAPEUTICO NEL MODO PIU' IDONEO A SODDISFARE IL QUESITO CLINICO

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12 APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA
PERTINENZA CLINICA CALATA IN UNO SPECIFICO CONTESTO CLINICO-ORGANIZZATIVO E CON RIFERIMENTO AL SINGOLO PAZIENTE, OGGETTO DI INIZIATIVE DA PARTE DI ORGANISMI SANITARI E/O SOCIETA’ SCIENTIFICHE CHE DEFINISCONO LINEE GUIDA CHE POSSANO ORIENTARE (GOVERNARE)‏ LA PRATICA CLINICA

13 L’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali,
sulla base degli indirizzi espressi dalla Conferenza Unificata con delibera del 19 giugno 2003, che individua come uno degli impegni prioritari, l’elaborazione di linee guide clini- che ed organizzative, ha costituito un Gruppo di lavoro che sulla base delle indicazioni contenute nel manuale metodolo- gico su: “Come produrre, diffondere e aggiornare raccoman- dazioni per la pratica clinica” ha elaborato il presente testo di “Linee Guida in diagnostica per immagini” concentrando la propria attenzione su tre aspetti fondamentali: la giustifi- cazione delle indagini (e quindi l’appropriatezza), la radio- protezione ed il contenimento della spesa. L’obbiettivo pri- mario che si attende dall’utilizzo di queste linee guida è una riduzione del numero di esami radiologici inappropriatamen- te richiesti ed eseguiti.

14 STOP AGLI SPRECHI

15 METODOLOGIA • A) studi a controllo random, meta-analisi, rassegne sistematiche; • B) studi sperimentali e osservazionali; • C) altre evidenze per le quali il parere si basa sull’opi- nione di esperti con l’approvazione di autorità ricono- sciute.

16 RACCOMANDAZIONI 1) Indagine indicata. La/le indagine/i sono opportune in quanto contribuiscono con grande probabilità alla diagnosi clinica e alla gestione del paziente. È possibile che l’esame eseguibile sia diverso dall’indagine richiesta dal medico : per esempio impiego di US sostitutivi della flebografia in caso di trombosi venosa profonda.

17 RACCOMANDAZIONI 2) Indagine specialistica. Si tratta di indagini complesse o costose che vengono eseguite, di norma unicamente su richiesta da parte di medici che dispongono dell’esperienza clinica atta a valutare i risultati dell’indagine e ad agire di conseguenza. 3) Indagine inizialmente non indicata. Questa situazione riguarda i casi nei quali l’esperienza dimostra che il problema clinico di solito si risolve con il tempo. Si consiglia pertanto, di rinviare lo studio e di eseguirlo unicamente qualora per- mangano i sintomi. I dolori alla spalla sono un tipico esempio di questa situazione.

18 RACCOMANDAZIONI 4) Indagine non indicata di routine. Poiché nessuna raccomandazione ha carattere assoluto, la richiesta sarà soddisfatta unicamente qualora il medico la motivi in modo incontrovertibile. Un esempio è quello di un esame radiografico in un paziente con dolori di schiena per i quali i dati clinici lasciano pensare che vi possa essere una patologia diversa da quella degenerativa (per esempio: frattura vertebrale su base osteoporotica). 5) Indagine non indicata. Gli esami di questo gruppo sono quelli nei quali manca la base logica all’esecuzione dell’inda- gine (per esempio: urografia in caso di ipertensione arteriosa).

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28 neuroblastoma pelvico
massa solida con fini calcificazioni nel proprio contesto

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33 UN DOLORE.......INCONFESSABILE
Diego Schiavoni U.O. di Urologia Pediatrica P.O. Giovanni XXIII Direttore dott. N. Laricchiuta

34 Il dolore scrotale interessa tutte le fasi dell'età pediatrica,
ma diventa inconfessabile a partire dai 10 anni in poi...

35 CAUSE DI SCROTO ACUTO Torsione di funicolo spermatico Torsione di idatide del Morgagni Orchiepididimite Ernia inguinale incarcerata Traumi acuti o cronici

36 QUADRO CLINICO Qual'è il quadro clinico d'esordio tipico? Febbre Vomito Dolore

37 Irradiazione del dolore
INQUADAMENTO ANAMNESTICO DEL PAZIENTE Quale di queste domande è la più idonea per una corretta diagnosi e terapia? Irradiazione del dolore Intensità del dolore Tempo d'insorgenza del dolore

38 Deambulazione a gambe divaricate
ESAME OBIETTIVO Nello scroto acuto secondario a torsione del funicolo spermatico vi è un aspetto caratteristico: Deambulazione a gambe divaricate Difficoltà a mantenere la stazione eretta Impossibilità a rimanere seduto o in posizione supina

39 b) ernia inguinale intasata c) torsione del funicolo spermatico
DIAGNOSI Davanti ad un paziente con dolore scrotale bisogna comprendere se la causa e, quindi, la terapia sia di interesse medico o chirurgico: Intensità e tempo di insorgenza delle algie Se maggiore è l'intensità del dolore e minore il tempo di insorgenza ci orientiamo verso una diagnosi di a) orchite b) ernia inguinale intasata c) torsione del funicolo spermatico

40 c) una torsione del funicolo spermatico ?
DIAGNOSI Davanti ad un paziente con dolore scrotale bisogna comprendere se la causa e, quindi, la terapia sia di interesse medico o chirurgico: all'esame obiettivo Il paziente stenta a mantenere la posizione eretta e deambula a gambe divaricate. Ciò è indicativo di a) un trauma recente? b) un'orchite ? c) una torsione del funicolo spermatico ?

41 A questo punto dell'iter diagnostico qual'è l'esame da far eseguire?
a) Rx diretta addome b) Ecocolor-Doppler testicolare c) TC pelvica

42 TERAPIA CHIRURGICA Si rende necessario intervenire chirurgicamente,
nel caso di un torsione del funicolo spermatico. Abbiamo constatato una maggiore possibilità di ripresa della funzionalità del testicolo se la detorsione del funicolo avviene entro sei – otto ore dalla insorgenza della sintomatologia algica. Si pratica una incisione dell'emiscroto, si effettua la detorsione del funicolo, si valuta la ripresa della vascolarizzazione e gli eventuali danni ischemici.

43 TERAPIA CHIRURGICA Infine o si procede all'orchiectomia (in caso di danni parenchimali irreversibili), o si crea una apposita tasca nel dartos, per fissare al meglio la gonade. Nel caso di adolescenti il nostro orientamento attuale è quello di lasciare comunque il testicolo quando l'ischemia abbia risparmiato almeno l'epididimo.

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