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Sviluppo della fisica quantistica

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Presentazione sul tema: "Sviluppo della fisica quantistica"ā€” Transcript della presentazione:

1 Sviluppo della fisica quantistica
Esperimenti e teorie rivoluzionarie del primo ā€˜900

2 Crisi della fisica classica - 1
Radiazione di corpo nero Ogni oggetto a qualunque temperatura T > 0 irradia in forma di radiazione elettromagnetica; allo stesso modo assorbe parte della radiazione incidente Legge di Stefan-Boltzmann: š¼=šœŽ š‘‡ 4 (I ĆØ lā€™intensitĆ  della radiazione, T, la temperatura assoluta e Ļƒ una costante sperimentale) La spiegazione classica ĆØ che gli atomi costituenti lā€™oggetto vibrano: piĆ¹ lā€™oggetto ĆØ caldo, maggiore ĆØ la vibrazione e la frequenza della radiazione emessa.

3 Corpo nero Legge di Wien Problema
Lo spettro di emissione ha un picco che dipende dalla temperatura secondo la legge šœ† š‘šš‘Žš‘„ = š‘˜ š‘‡ Clicca per visualizzare unā€™applicazione sul corpo nero Problema Se il corpo nero eā€™ un insieme di oscillatori che possono assumere qualunque frequenza, la curva non dovrebbe avere un massimo: tutto dovrebbe emettere nel blu e oltre, e una catastrofe ultravioletta dovrebbe succhiar via tutta lā€™energia

4 Ipotesi di Planck Il calcolo classico eā€™ accurato nel limite di grandi lunghezze dā€™onda. Per eliminare la divergenza ultravioletta, suppone che la radiazione possa avere solo frequenze che soddisfano alla relazione E=hf (dove h ĆØ la costante di Planck pari a 6,67āˆ™10-34 Js ed f la frequenza) Inizialmente ĆØ solo un artificio matematico!

5 Ipotesi di Planck Gli oscillatori elementari possono assumere solo energie quantizzate che soddisfano alla relazione E=nhf, dove h eā€™ una costante universale n eā€™ chiamato numero quantico Le transizioni di livello vengono accompagnate dallā€™emissione/assorbimento di quanti di radiazione (fotoni) La fisica quantistica coincide con la fisica classica nel limite h -> 0

6 Effetto fotoelettrico
1902 Philip Lenard Nella situazione in figura, si osservoā€™ che anche in assenza di ddp si misurava corrente quando il catodo metallico era illuminato. Ipotesi: la luce fa emettere elettroni al catodo i V Buio: V=0 luce: intensitaā€™ I frequenza f Luce: i ļ‚¹ 0 anche quando V=0

7 Problemi della teoria classica
Come puoā€™ la luce incidente far emettere elettroni al catodo nella fisica classica? Presumibilmente il campo elettrico associato ad essa accelera gli elettroni vincendo la forza che li lega al nucleo. Osservazioni sperimentali: Lā€™emissione eā€™ proporzionale allā€™intensitaā€™ solo oltre certe frequenze Lā€™emissione eā€™ istantanea, e il tempo di risposta non dipende dallā€™intensitaā€™

8 Ipotesi di Einstein 1905: il giovane Einstein propone una spiegazione per la quale viene insignito del premio Nobel Lā€™energia eā€™ trasportata da piccoli ā€œpacchettiā€ chiamati fotoni Se la radiazione ha lunghezza dā€™onda ļ¬ = c/f lā€™energia di ogni fotone eā€™ E=hf La radiazione di frequenza f ha grande intensitaā€™ se composta da molti fotoni e piccola intensitaā€™ se composta da pochi fotoni Questa spiegazione indica una natura corpuscolare (singole particelle) della radiazione

9 Spettri di emissione Problema degli spettri a righe

10 Lā€™atomo Allā€™inizio del 900 era noto che lā€™atomo era costituito da un nucleo pesante di carica positiva e da elettroni negativi ā€œleggeriā€: fu naturale quindi pensare che gli elettroni ā€œorbitasseroā€ attorno al nucleo. Conseguenze secondo la fisica classica: Qualunque orbita ellittica dovrebbe essere consentita Gli elettroni, essendo soggetti a un moto accelerato, dovrebbero irraggiare e cadere nel nucleo Lo spettro dellā€™irraggiamento dovrebbe essere continuo

11 2 Ļ€ r p = n h (quantizzazione del momento angolare)
Ipotesi di Bohr 1913 ā€“ Tesi di dottorato Non tutte le orbite sono consentite, ma solo quelle che soddisfano la relazione 2 Ļ€ r p = n h (quantizzazione del momento angolare) Non sono permesse tutte le orbite Nel passare da unā€™orbita allā€™altra, lā€™elettrone emette un fotone con una ben precisa frequenza f = Ī”E / h

12 Onda o particella? Se la luce puoā€™ avere manifestazioni corpuscolari, le particelle potrebbero essere soggette a fenomeni che richiedono di invocare la meccanica ondulatoria Un esperimento chiave: diffrazione degli elettroni (Davisson & Germer 1925) Se gli elettroni fossero onde, si manifesterebbero proprietaā€™ diffrattiveā€¦ Gli elettroni manifestano patterns di diffrazione

13 Ipotesi di De Broglie Spiega le evidenze sperimentali
Giustifica il perchƩ nel mondo macroscopico questi effetti non siano percepibili

14 Principio di indeterminazione
Per ā€œvedereā€ particella dobbiamo illuminarla Ma per illuminarla dobbiamo mandarci su un fotone E per vederla con precisione dobbiamo mandare un fotone ā€œpiccoloā€

15 Dove sta? Per misurare la posizione con precisione devo prendere un fotone con lunghezze dā€™onda piccola Ma Ī»=c/ļ®. Quindi se Ī» eā€™ piccolo ļ® eā€™ grande Ma E=h ļ® Per misurare con precisione la posizione devo mandare un bel fotone molto energetico Ma questo da una bella sberla alla particella, e quindi non ne so piuā€™ la velocita

16 Interpretazione di Copenaghen
Alla fine degli anni 20 vari fisici, Bohr, Born, Heisenberg, Pauli... proposero che le onde di materia dovessero essere interpretate come onde di probabilitaā€™ Piuā€™ precisamente il modulo quadro della funzione dā€™onda eā€™ la densitaā€™ di probabilitaā€™ di trovare la particella in un dato punto

17 E il famoso gattoā€¦

18 Vivo o morto x! Sicuramente ci disturba il fatto che il gatto sia vivo e morto al tempo stesso E soprattutto che esso poi passi in uno dei due stati solo se apriamo la scatola! Il punto eā€™ che il gatto eā€™ composto da un altissimo numero di particelle quantistiche che si comportano in maniera incoerente


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