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LEZIONE PRELIMINARE 1 F.A.Q.. Perché economia e gestione delle imprese?

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Presentazione sul tema: "LEZIONE PRELIMINARE 1 F.A.Q.. Perché economia e gestione delle imprese?"— Transcript della presentazione:

1 LEZIONE PRELIMINARE 1 F.A.Q.

2 Perché economia e gestione delle imprese?

3 Perché “ Economia ” ? Perché si occupa di attività economiche, cioè dell ’ utilizzo efficiente di risorse scarse in natura Perché “ e Gestione ” ? Perché si occupa di decisioni Perché “ delle Imprese ” ? Perché si occupa delle decisioni e delle attività economiche di una particolare categoria di organizzazioni: le imprese, ossia le istituzioni sociali dirette all ’ attività di produzione di beni economici

4 Una definizione d’impresa Organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di acquisizione e di produzione di beni o servizi da scambiare con entità esterne al fine di conseguire un reddito (S. Sciarelli, 1991)

5 IMPRESA Attività di produzione Input Risorse materiali, immateriali e umane Trasformazione La ricchezza prodotta deriva dalla differenza di valore tra il bene prodotto (output) e le risorse utilizzate per produrlo (input) In cosa consiste l ’ attività economica delle imprese? Output Prodotti e/o Servizi

6 Le domande più comuni… … e le risposte più frequenti 1.Perché esistono le imprese? 2.Chi prende le decisioni nell ’ impresa? 3.Come si misura il “ successo ” di un ’ impresa? 4.Da cosa dipende il “ successo ” di un ’ impresa? continua…

7 1. Perché esistono le imprese?

8 Perché esistono le imprese? Le imprese rappresentano lo strumento più idoneo per l’organizzazione delle attività economiche di una collettività per due motivi: A. La divisione del lavoro (A. Smith, 1776) B. I costi di transazione (R. Coase, 1937) continua…

9 La divisione del lavoro consente di aumentare la capacità produttiva, dunque permette un utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse A. Smith, La ricchezza delle nazioni (1776) Fabbrica non specializzata 1 operaio 20 spilli al giorno Fabbrica specializzata (18 fasi di lavorazione) 10 operai 48.000 spilli al giorno A) La divisione del lavoro continua…

10 Il Premio Nobel Coase (1937), nell’interrogarsi sul perché le imprese nascano e si sviluppino, formulò la Teoria dei Costi di Transazione, poi perfezionata da Williamson. Secondo tale Teoria, per svolgere attività economiche a carattere non strettamente artigianale, è necessario articolare un sistema di relazioni ampio e intenso. In funzione dell’intensità e ampiezza di tali relazioni, un ’ impresa può acquisire vantaggi nell ’ internalizzare (gerarchia) alcune transazioni che, di contro, sarebbe più oneroso acquistare dal mercato. Secondo tale prospettiva, se il sistema delle relazioni economiche esterne (Mercato) non è efficiente o non presenta fornitori affidabili, l ’ unica soluzione per svolgere un ’ attività economica è lo sviluppo dall’interno (Gerarchia) B) I costi di transazione continua…

11 2. Chi prende le decisioni?

12 Chi prende le decisioni? All ’ interno della stessa impresa distinguiamo logiche (punti di vista) diverse: Il proprietario investitore Logica dell ’ investimento del capitale per ottenere un ritorno su tale investimento Il proprietario imprenditore Logica di progetto e gestione strategica di un’impresa per ottenere un profitto Il managerLogica di gestione dell’impresa in qualità di agente della proprietà continua…

13 Chi sono i proprietari dell ’ impresa? L e persone che assumono la responsabilità economica dell ’ impresa, conferendo il capitale di rischio, a fronte di diritti di varia natura (patrimoniali e sociali) (es. impresa multinazionale quotata) Chi sono gli imprenditori? L’insieme di persone in grado di condizionare le modalità in cui l ’ impresa opera e si sviluppa assumendo su di sé l’onere della gestione strategica (es. impresa familiare) Chi sono i manager? Le persone che gestiscono le risorse aziendali per la realizzazione delle strategie e che assumono l’onere della gestione strategica facendo le veci della proprietà continua…

14 Tali figure possono coincidere in una sola persona… …l ’ imprenditore tradizionale… Imprenditore Proprietario Teoria economica neo-classica Obiettivo = Max profitto Manager continua…

15 … o essere rappresentate da persone diverse Proprietario Imprenditore Manager Teorie manageriali e comportamentali Obiettivo= ? continua…

16 Se si verifica una separazione tra la proprietà dei mezzi di produzione e la gestione di tali mezzi, si sviluppa una contrapposizione tra gli interessi del proprietario/azionista e gli interessi di chi gestisce l ’ impresa (ossia del management che prende le decisioni) La conseguenza più importante della separazione tra proprietà e controllo è che la massimizzazione del profitto non è più l ’ unica o la principale finalità dell ’ impresa Separazione tra proprietà e controllo continua…

17 Teorie sulle finalità imprenditoriali (per approfondimenti, vedi slides PRELIMINARE 3) Teoria economica neo-classica OBIETTIVO: Max profitto Teorie manageriali OBIETTIVO: Sopravvivenza aziendale e sviluppo dimensionale Teorie comportamentali OBIETTIVO: Limiti sociali al max profitto Remunerazione dei fattori produttivi Premio per il rischio dell’imprenditore Rendita da imperfezione del mercato Contropartita per l ’ innovazione apportata Max utilità per il management Autonomia e arricchimento del gruppo manageriale Conflitto permanente tra gruppi sociali interni ed esterni all’impresa Max profitto condizionato da mercato e ambiente continua…

18 Scopo dell ’ attività imprenditoriale Successo dell ’ impresa Il nostro punto di vista…

19 3. Come si misura il successo di un’impresa?

20 Il “ successo ” di un ’ impresa si misura in termini di performance di vario tipo: Potere economico-finanziario Sicurezza e indipendenza finanziaria Potere di mercato Potere tecnologico Capacità produttiva Immagine aziendale Consenso sociale Performance economica, patrimoniale e finanziaria Performance di tipo competitivo Performance di tipo sociale continua…

21 Distinguiamo diversi indici per la misura del “ successo ” (o performance) di un ’ impresa: Performance economica, patrimoniale e finanziaria: ROI (ritorno sull ’ investimento) ROE (ritorno sul capitale proprio) Rapporto di indebitamento Quoziente di liquidità (quick ratio) Quota di mercato, investimenti in R&S, fidelizzazione etc. Occupazione, condizioni di sicurezza, opere sociali, formazione etc. Indici di redditività: Indice della solidità patrimoniale: Indice della solvibilità a breve: Performance di tipo competitivo: Performance di tipo sociale:

22 4. Da cosa dipende il “ successo ” di un ’ impresa?

23 Da cosa dipende il “ successo ” di un ’ impresa? Uno dei criteri per misurare il successo di un ’ impresa è la sua redditività, cioè la sua capacità di produrre reddito 2 PUNTI DI VISTA DIVERSI: La redditività di un ’ impresa dipende dalla struttura del settore in cui essa opera M.E. Porter (1980) La redditività di un ’ impresa dipende dalle risorse e competenze che essa possiede R.P. Rumelt (1991) Voi che ne pensate? continua…

24 2 punti di vista diversi… Prospettiva “ esterna ” Prospettiva “ interna ” Industrial OrganizationResource Based View Modello delle 5 forze Paradigma S-C-R Risorse e competenze Vantaggio competitivo continua…

25 2 punti di vista diversi… … una cosa in comune Vantaggio competitivo continua…

26 Il vantaggio competitivo Il vantaggio competitivo è la capacità dell ’ impresa di superare gli avversari nel raggiungimento del suo obiettivo primario: il conseguimento della redditività E cos’hanno in comune le imprese di “ successo ” ? Le imprese di successo hanno in comune un vantaggio competitivo e una strategia in grado di guidare le decisioni e le scelte del proprio organo di governo


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