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DIDATTICA CON ALLIEVI DSA

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Presentazione sul tema: "DIDATTICA CON ALLIEVI DSA"— Transcript della presentazione:

1 DIDATTICA CON ALLIEVI DSA
DALLA SEMPLIFICAZIONE DEL TESTO ALLE MAPPE

2 EVIDENTI DIFFICOLTA’ DI UN RAGAZZO DSA NEI CONFRONTI DELLO STUDIO IN CLASSE ?
SEGUIRE LA SPIEGAZIONE SUL LIBRO DI TESTO COMPRENDERE IL LINGUAGGIO DEL LIBRO DI TESTO SEGUIRE LA SPIEGAZIONE E CONTEMPORANEAMENTE PRENDERE APPUNTI CONFUSIONE NEL COPIARE GLI APPUNTI DALLA LAVAGNA IN CONCLUSIONE SI PUO’ DIRE CHE UN GROSSO PROBLEMA E’ PROPRIO IL LIBRO DI TESTO

3 Analisi operativa del testo
DAL LIBRO DI TESTO A … Libro di testo Idea principale Concetti – chiave Elementi conosciuti e motivanti Difficoltà del testo Analisi operativa del testo Adattamento del testo Evidenziazione Schematizzazione Ristrutturazione (MAPPA o …) Ricomposizione del testo

4 … ALLA COSTRUZIONE DI UN TESTO FACILITATO
Analisi del testo Individuazione dei concetti principali e di riferimenti significativi (es. illustrazioni) 2 1 MAPPE CONCETTUALI Testo semplificato o ridotto e illustrato 3 4 Schema riepilogativo delle informazioni essenziali Scheda di aiuto per interrogazioni e verifiche Verifica dell’apprendimento 6 5

5 Costruzione di schede - aiuto
Semplificazione dei concetti essenziali contenuti nel compito MAPPA Richiamo continuo alle regole strutturali del compito Istruzioni sulle procedure da seguire nell’attività esempio

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16 MAPPE CONCETTUALI Il termine MAPPA CONCETTUALE è stato coniato da Novak e Gowin che, per la prima volta agli inizi degli anni ’60, descrissero le strategie per sviluppare e utilizzare questo strumento in ambito didattico. I due studiosi americani sostennero che la RAPPRESENTAZIONE GRAFICA delle conoscenze è un modo efficace per far emergere i significati insiti nei materiale da apprendere in quanto costringe gli studenti a RIFLETTERE sulla natura delle conoscenze e sulle relazioni che vi intercorrono.

17 Come una MAPPA GEOGRAFICA serve per orientarsi in un territorio, una MAPPA CONCETTUALE è uno strumento per: INTERPRETARE RIELABORARE TRASMETTERE CONOSCENZE, INFORMAZIONI, DATI VISUALIZZARE L’OGGETTO DELLA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO: I CONCETTI PRINCIPALI I LEGAMI CHE SI STABILISCONO IL PERCORSO DEL RAGIONAMENTO

18 Una MAPPA CONCETTUALE è la rappresentazione grafica di
concetti espressi in forma sintetica (PAROLE – CONCETTO) all’interno di una forma geometrica (NODO) e collegati fra loro da linee (FRECCE) che esplicitano la relazione attraverso (PAROLE – LEGAMENTO). Esistono però molti tipi di mappe concettuali a seconda dello scopo con cui vengono create. In particolare, nella didattica, è fondamentale sottolineare la differenza tra: MAPPE MENTALI MAPPE STRUTTURALI

19 MAPPE MENTALI Quella delle mappe mentali è una TECNICA DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE CONOSCENZE. Consiste in un diagramma nel quale i concetti vengono rappresentati in forma grafica. L’idea principale si trova al centro dello schema, mentre le informazioni e i dettagli di approfondimento vengono legati secondo una geometria radiante via via verso l’esterno. La mappa mentale possiede perciò due caratteristiche che la contraddistinguono significativamente: Ha un solo concetto base Ha una struttura radicale che segue il modello delle associazioni di idee e non una struttura gerarchica.

20 COSTRUZIONE DI UNA MAPPA MENTALE
La costruzione di una mappa mentale inizia a partire da un imput esterno; ad esempio dopo aver letto un testo e svolto una lezione si può chiedere agli studenti di evidenziare gli elementi che li hanno colpiti di più, le parole da essi ritenute centrali, sviluppando anche le relazioni esistenti. Importante è individuare il concetto centrale dal quale far poi partire tutti gli altri nodi più o meno correlati a quello centrale.

21 Iniziare con una IMMAGINE COLORATA AL CENTRO
Nella creazione di una mappa mentale è necessario adottare alcuni accorgimenti: Iniziare con una IMMAGINE COLORATA AL CENTRO Usare su ogni ramo SINGOLE PAROLE CHIAVE Usare IMMAGINI nella costruzione della mappa Usare i COLORI per differenziare i nodi AGGIUNGERE codici simbolici SCRIVERE i termini IN MODO CHIARO

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25 MAPPE STRUTTURALI Si definiscono MAPPE STRUTTURALI quelle mappe che si propongono di rappresentare le relazioni tra i concetti principali individuati, dal paragrafo di un testo scolastico, ma anche da una pagina web. Caratteristica fondamentale di queste mappe è di: SINTETIZZARE MOSTRARE LA STRUTTURA DELL’INFORMAZIONE Sostituire l’UNIDIREZIONALITA’ del testo con la MULTIDIREZIONALITA’ connettiva della rappresentazione grafica.

26 La mappa strutturale permette agli studenti di:
ORGANIZZARE E MEMORIZZARE con maggior efficacia il materiale di studio RAFFORZARE LA COMPRENSIONE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE attraverso rielaborazioni personali RAPPRESENTARE DINAMICAMENTE i processi cognitivi La mappa strutturale può diventare per i docenti: UNO STRUMENTO DI VALUTAZIONE E VERIFICA FLESIBILE ED ALTERNATIVO ALLE TRADIZIONALI PROVE SCRITTE ED ORALI

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32 Come costruire una mappa concettuale
in classe 1 Individuazione del concetto di partenza 2 Raccolta dei concetti collegati 3 Selezione dei concetti 4 Costruzione dei legami 5 Assegnazione delle parole legame 6 Gerarchizzazione della mappa

33 L'individuazione del concetto di partenza
è una scelta che andrebbe contrattata con la classe, una prima riflessione utile a concentrare l'attenzione, a delineare l'argomento e creare un territorio comune. zolle tettonico maremoto bradisismo vulcanico cittadini Mercalli Richter La raccolta di concetti Una volta definito il campo di indagine segue una fase di raccolta di concetti, che dovrebbe essere la più larga e aperta possibile; è bene infatti dedicare a questa attività il tempo necessario a far emergere il maggior numero di concetti che il gruppo è in grado di esprimere. L'ampiezza non deve spaventare, in quanto si tratta qui di raccogliere materiale grezzo che poi andrà selezionato. TERREMOTO ipocentro crosta terrestre scale epicentro movimento studio grafici onde sismiche Giappone Italia paura morti

34 La raccolta può essere svolta in modo più o meno strutturato, si possono utilizzare le metodologie di alcune fasi del brainstorming. Sarà l'insegnante a decidere la modalità più opportuna in base alle conoscenze possedute dal gruppo e alla complessità e tipologia dell'argomento scelto e della situazione didattica. Oppure può essere utile anche utilizzare due modalità: prima una raccolta libera che farà emergere le conoscenze disciplinari pregresse e quelle di tipo esperenziale, da completare con una raccolta di concetti individuati da una veloce e mirata consultazione di testi. E’ opportuno che il docente abbia svolto prima il lavoro che propone alla classe, in modo da avere già un’idea dell’estensione dell'area concettuale in esame per poter eventualmente porre domande e stimoli agli studenti.

35 La selezione dei concetti
Con la successiva selezione dei concetti ci si chiederà cosa di quanto raccolto è davvero pertinente e a quale livello di approfondimento si dovrà giungere. Per operare la selezione sarà necessario discutere con la classe alcuni criteri condivisi, quali l'eliminazione di concetti poco collegabili agli altri, troppo personali o specifici, il vincolo del tempo, la coerenza dei contenuti. Al docente il compito di guidare la discussione con opportune domande, cercando di non fornire risposte dirette, dovremmo infatti abituarci a guidare e portare avanti il lavoro riformulando e riproponendo i problemi che di volta in volta si presentano. bradisismo TERREMOTO ipocentro crosta terrestre scale Mercalli Richter zolle tettonico epicentro maremoto vulcanico movimento grafici cittadini studio onde sismiche Giappone Italia paura morti Vengono in questo caso eliminati i concetti che riguardano emozioni, in quanto la mappa avrà un taglio descrittivo e scientifico

36 La costruzione dei collegamenti
Iniziando a costruire i collegamenti si verificano le scelte fatte e spesso ci si accorge di aver tralasciato qualche concetto. Attraverso rielaborazioni successive, si arriva gradualmente ad una mappa concettuale che tenda ad avvicinarsi alla visione disciplinare del problema e a diventare condivisa all'interno del gruppo. E’ necessario tenere presente che le prime esperienze di costruzione di mappe mettono in evidenza la difficoltà dei ragazzi a staccarsi dalla forma libro, tendono cioè ad essere lineari, con pochi collegamenti e generalmente poco organizzate. Compito dell’insegnante è quello di far esplicitare i punti complessi e favorire, attraverso processi di mediazione, nuove acquisizioni cognitive (di concetti o di relazioni); mettendo gli alunni in condizione di procedere il più possibile da soli e attraverso l'interazione con i compagni. TERREMOTO movimento ipocentro epicentro previsto costruzioni informazione tettonico vulcanico bradisismo margini zone zolle vulcani studio osservazione maremoto

37 L’esplicitazione dei legami
TERREMOTO movimento È un ipocentro epicentro ha origine nell’ posto sopra previsto può essere costruzioni informazione Si previene con antisismico di tipo cittadini ai tettonico vulcanico bradisismo margini zone zolle vulcani si verifica ai si verifica nelle delle dei si manifesta nell’ studio osservazione mediante maremoto L’esplicitazione dei legami riflessione metacognitiva sulla pertinenza e coerenza delle relazioni: significato dei verbi, delle congiunzioni, delle frasi che si utilizzano come legami. Questo lavoro costringe quindi a prendere coscienza del proprio percorso di pensiero, ad esplicitare il perché si collega una parola ad un'altra e a motivarlo nel confronto con il gruppo;

38 Alcune convenzioni che rendono la mappa più leggibile:
Normalmente è necessario qualche tentativo per arrivare a produrre una mappa graficamente corretta. Alcune convenzioni che rendono la mappa più leggibile: porre i concetti di pari livello sullo stesso asse (verticale o orizzontale) porre i concetti subordinati uno sotto l’altro, orientare le frecce nel senso della lettura del collegamento usare frasi concise e precise per definire i collegamenti nel caso che il dominio concettuale da rappresentare sia molto ampio, valutare se è il caso di spezzarlo in “sotto-mappe” dipendenti dalla prima e ad essa collegate.

39 zolle vulcani grafici margini zone maremoto tettonico vulcanico
TERREMOTO movimento È un ipocentro crosta terrestre epicentro ha origine nell’ della posto sopra onde sismiche longitudinali trasversali superficiali hanno origine dall’ scale S i classifica con Mercalli Richter sono sismografi sismogrammi grafici cioè che disegnano viene individuato dai previsto può essere costruzioni informazione Si previene con di tipo ai tettonico vulcanico bradisismo margini zone zolle vulcani si verifica ai si verifica nelle delle dei possono essere si manifesta nell’ studio osservazione mediante registrano le maremoto antisismico cittadini

40 Come costruire una mappa con Power Point

41 Avviare il programma e visualizzare
la barra degli strumenti di disegno come indicato

42 Se si desidera stampare il lavoro come lucido impostare il formato pagina in A4, orizzontale.
Per costruire una presentazione o un prodotto ipermediale lasciare Presetazione su schermo. Impostare la pagina in formato A4, orizzontale

43 sfondo, linee, caratteri
Vediamo in dettaglio gli strumenti che ci servono: ellisse colori per: sfondo, linee, caratteri connettori consentono di “ancorare “ la freccia all’ellisse grandezza e tipologia delle linee: Intera, tratteggiata…. casella di testo E ora proviamo…

44 Preparare l’ellisse: Selezionare l’ellisse dalla barra del menù e portarsi con il mouse sul foglio di lavoro Cliccare e trascinare il mouse per disegnare l’ellisse della grandezza voluta Portarsi sull’ellisse e cliccare con il tasto destro , scegliere il comando aggiungi testo Scrivere il primo concetto Selezionare l’ellisse per: scegliere il carattere, aumentare lo spessore di linea e definire i colori utilizzando i comandi della barra di disegno

45 Copiare le ellissi per inserire gli altri concetti:
Selezionare l’ellisse pronto e usare il comando MODIFICA COPIA, INCOLLA ( i comandi veloci da tastiera sono: CTRL C - CTRL V) fino ad ottenere il numero di ellissi necessarie Entrare in ciascuna e sostituire il testo con i concetti posizionare le ellissi nello spazio della pagina Per controllare la disposizione utilizzare la visualizzazione a schermo intero, posta alla base dello spazio di lavoro

46 Costruire i collegamenti
Selezionare FORME, CONNETTORI dalla barra del menù e scegliere il connettore più appropriato Portarsi sul bordo della prima ellisse da collegare, cliccare e trascinare il mouse fino al margine del secondo ellisse Selezionare il connettore per aumentare lo pessore di linea e definire il colore i utilizzando i comandi della barra di disegno A questo punto il connettore è ancorato alle due ellissi e si sposta con esse, questo rende molto più semplice la distribuzione del lavoro nello spazio pagina Tracciare gli altri connettori o copiarli per completare i collegamenti della mappa

47 Inserire le parole legame
Selezionare CASLLA DI TESTO tracciare con il mouse la casella sul foglio di lavoro e inserire il testo ripetere l’operazione per inserire tutti i collegamenti

48 Ecco il risultato: Rocce sedimentarie
clastiche organogene chimiche Si dividono in clasti matrice sono formate da frammenti cioè di erosione derivano da cementificazione sedimentazione resti organismi conglomerati arenarie argille Classificate in azione dovute all’ acqua dell’ sali che scioglie i Bacini chiusi fondo Si depositano sul Immersi nella animali presenti nelle Per una stampa leggibile e per sfruttare pienamente lo spazio pagina è opportuno tenere la grandezza del carattere del concetto principale intorno al 20, quella degli altri concetti dal 12 al 16.

49 Dalla mappa all’ipertresto
Si possono “appoggiare” dei bottoni trasparenti su un concetto o un’area della mappa, costruendo un link che conduce ad una pagina di approfondimento, con spiegazioni, schemi ed immagini: clastiche organogene chimiche Si dividono in Clicca sul bottone per consultare la classificazione

50 CLASSIFICAZIONE Le rocce sedimentarie si possono classificare in tre tipi: Clastiche Chimiche Organogene Derivano dal deposito dei sali presenti in rocce preesistenti e dal loro successivo deposito sul fondo di bacini. Derivano dalla sedimentazione di resti di organismi. Derivano dall’erosione e successiva cementazione di rocce preesistenti.


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