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Corso di 1° livello - allievi
Analisi tecnica del delfino caratteristiche salienti, aspetti didattici metodologici e di perfezionamento. Nicola Zanon.
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delfino – caratteristiche peculiari
Continuità di bracciata e gambata. Respirazione frontale alzando la testa e non le spalle (minimizzo gli attriti). “Necessità del Ritmo respiratorio”. Propulsione discontinua NON BRACCIATA DISCONTINUA. Uso muscolatura del tronco e forte decadimento tecnico della nuotata dopo poche bracciate (servono tecnica e forza). Importanza della spiegazione visiva corretta per la formazione della prima immagine del movimento.
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delfino – caratteristiche peculiari
Il rollio non c’è – più le spalle stanno ferme sull’acqua e meglio è. Contributo di gambe fondamentale (sostengono le spalle nella respirazione). E’ più lento di stile ma più veloce del dorso e della rana. Nella singola unità di tempo la bracciata del delfino è anche più propulsiva di quella a stile ma c’è un buco. In atleti evoluti (soprattutto i fondisti) a volte è più veloce dello stile libero (sulle brevi distanze).
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delfino – considerazioni generali
E’ il terzo stile completo che i vostri allievi imparano però …….. La bracciata a delfino in piccole dosi 3-4 cicli deve essere proposta già in VP come esercizio propedeutico alla bracciata a stile (più facile dal punto di vista coordinativo). Gli istruttori e gli adulti tendono a sottovalutare l’importanza del delfino che è la base fisica del nuoto perché se una persona nuota bene a delfino è ambientata ma se non è ambientata non nuoterà mai delfino, ma qualche surrogato di decima scelta.
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delfino – caratteristiche tecniche
Testa in acqua che si alza solo per l’effettuazione della respirazione, nella bracciata senza respirazione la testa resta ferma. La propulsione avviene prevalentemente per mezzo delle braccia – attraverso di esse si trasmette all’acqua la forza delle grandi masse muscolari del tronco. Massima accelerazione della mano durante la fase terminale della bracciata – più il recupero è veloce e meno viene influenzato negativamente l’assetto del corpo. Caratteristiche generali – è uno stile simmetrico e simultaneo per cui le braccia vanno recuperate insieme ed effettuano la passata in subacquea contemporaneamente.
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Delfino – caratteristiche
Fasi bracciata – presa - trazione (appoggio per respirazione) – spinta e recupero. Presa con le mani vicine per non perdere traiettoria nelle fasi successive. Trazione dalla fine della presa a circa metà bracciata – da ricordare che è il punto in cui l’avambraccio si flette di più (i principianti la fanno con il braccio disteso). Spinta come fase fondamentale sia per l’avanzamento sia per velocizzare il recupero aereo. Coordinazione respirazione (fase + difficile) perché testa fuori e, quindi, corpo non bilanciato – è necessario il colpo di gambe non uno qualsiasi senza potenza ma una vera e propria sferzata all’acqua.
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Delfino – colpo di gambe
Il colpo di gambe con le stesse flesse abbassa il bacino – mentre il colpo di gambe giusto tiene sollevate le spalle nel momento della respirazione. 2° colpo di gambe inserimento graduale ma non necessariamente in età adulta dipende dalle caratteristiche dei bambini (gli alti si coordinano dopo) e dalla sua predisposizione personale nonché dall’ampiezza della bracciata. I 2 colpi di gambe non sono uguali ma uno è più potente ed ampio l’altro meno. Il movimento di gambe parte anch’esso dal tronco (bacino) non dalle ginocchia.
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delfino – coordinazione
La coordinazione nei corsi di nuoto è 1/1 ma …….. si trasforma un poco alla volta come 1/1,5. Respirazione ogni 2 quindi una bracciata con respirazione ed una senza. Bisogna compensare il fatto che la testa e gli arti sono all’esterno. Nella fase di spinta c’è l’inizio della respirazione (colpo di gambe per tenere alto il bacino). Successivamente trazione e spinta (fino in fondo) per consentire un recupero leggero e veloce – molto importante per questa fase ha la mobilità articolare soprattutto nel momento in cui uno è stanco.
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Delfino caratteristiche scuola nuoto
Il delfino è uno stile che si evolve nuotandolo bene, per distanze brevi e spesso, con pochissime correzioni. Se parto da basi sbagliate non c’è nessuna possibilità di arrivare allo stile corretto. Fondamentale far comprendere agli allievi il ritmo di nuotata e l’importanza della velocità dell’azione delle braccia. Se un bambino non è ambientato e non è padrone del ritmo respiratorio non ci sarà delfino.
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delfino – didattica Il delfino è semplice, lo rende difficile l’istruttore. La bracciata la conoscono dalla vasca piccola propedeutica alla bracciata a stile (deve essere insegnata e fatta fare con le braccia dritte). Inizio con 3/5 bracciate e poi mi giro o cmq uso della muscolatura diversa da quella appena caricata (canguro, dorso solo gambe, ect.). Se il bambino ha il ritmo respiratorio l’inserimento della bracciata con la respirazione diventa agevole e può essere proposto nella medesima lezione (delle gambe non si parla).
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delfino – didattica Ancora tratti brevi senza perdere la continuità della bracciata proposti spesso 6/10 volte a lezione non in sequenza. Inizio dei movimenti di delfinizzazione sia in subacquea sia in superficie. Importanza del ritmo braccia gambe di nuotata. Stabilizzazione della battuta di gambe (propulsiva e non di sostegno).
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delfino – gambata Il problema della gambata è il suo ritmo, qual è ? (differenza con la battuta di gambe a stile). Ritmo braccia/gambe differenza stile e delfino. A cosa serve la battuta di gambe a delfino ? Alla luce di quanto sopra come deve essere ? Solo rispondendo alle domande sopra esposte capirete qualcosa della gambata.
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delfino – riepilogo VASCA PICCOLA – bracciata a delfino introdotta prima da fermi, meglio se da fermi in piedi con il busto piegato in avanti così da fare parte della traiettoria in acqua ai bambini e fargli capire l’accelerazione finale della bracciata, da introdurre contestualmente con la br. a stile. VASCA MEDIA – esercitazioni regolari sul delfino da 3-4 bracciate senza respirazione per i gruppi più scarsi a 6-8 bracciate con respirazione per i gruppi di livello più elevato – almeno 6 – 8 per lezione. RICORDO CHE IN VASCA MEDIA ED IN TUTTI I CASI IN CUI NON SI EFFETTUA LA VASCA INTERA A DELFINO I BAMBINI VANNO FATTI CONCLUDERE CON UNO STILE CHE NON AFFATICHI ULTERIORMENTE LA STESSA MUSCOLATURA
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delfino – riepilogo VASCA GRANDE – CORSIE LATERALI – Il livello minimo dovrebbe essere quello massimo della vasca sub quindi 6-8 bracciate con respirazione per poi crescere ed arrivare a metà vasca senza superare questa misura se non per motivi eccezionali (prova brevetto, indicazioni c.i., ect) – almeno 6 – 10 vasche per lezione. VASCA GRANDE – CORSIE CENTRALI – Il livello minimo dovrebbe essere una mezza vasca a delfino fatto abbastanza bene per poi crescere fino ad arrivare ad una vasca intera senza mai superare questa misura in maniera continuativa – almeno 8 – 10 vasche per lezione.
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delfino – principali errori scuola nuoto
Lentezza della bracciata – frutto di tratti troppo lunghi – tratti corti e veloci. Pausa nella bracciata – rifare dall’inizio. Recupero incompleto che a metà della fase di spinta o anche prima - frutto di tratti troppo lunghi – tratti corti e veloci Recupero “strisciato” sull’acqua – mobilità articolare, velocità di nuotata. Eccessiva flessione degli arti inferiori – abbassamento del bacino - bombolotto. Bracciata che si appoggia per la respirazione – posizione “in piedi” – ritorno indietro scaletta didattica
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Delfino – diff. Scuola nuoto - ago
Metri totali percorsi settimanalmente questo fa si che lo stile si evolva meglio e più velocemente (se uno fa le cose bene). Aumento dell’ampiezza della bracciata. Aumento della velocità di recupero. Diminuzione dell’altezza di respirazione. Inserimento graduale del 2° colpo di gambe ( i 2 colpi di gambe non sono uguali perché hanno finalità diverse). Aumento della distanza percorsa in apnea. Aumento dell’efficacia della nuotata e della sua velocità.
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delfino caratteristiche tecniche stile agonistico
Rapporto braccia gambe 1-2. Differenze sostanziali tra 50 (frequenza altissima con parziale o totale perdita della fase di presa) / 100 (solitamente la gara con più iscritti) / 200 (gara estremamente pesante soprattutto nella seconda parte ritmo di gambe più “leggero”) . I 50isti sono più muscolati dei 100isti anche se spesso un atleta fa entrambe le gare, praticamente nessuno fa i 50 ed anche i 200 a livello assoluto ( a livello giovanile si). La respirazione laterale è più difficile da coordinare ed inserire nello stile però abbassa l’altezza delle spalle in respirazione e permette un controllo della vasca in competizione. Nelle fasi prima della virata torno alla frontale, a livello regolamentare siamo ai limiti per la simmetria del recupero.
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delfino – virata Arrivo contemporaneamente con le 2 mani (è possibile che non siano sullo stesso piano). Una mano si staccherà subito dal muro l’altra solo successivamente e tornerà in avanti con recupero esterno. Più velocemente si arriva e più facilmente si gira (non è intuitivo). La rotazione deve avvenire con le spalle basse e non “tirandosi su” rispetto al livello dell’acqua. A livello corsi è poco usata, interessa perché è la base per la df/do funzionale ai misti. E’ facile arrivare con la bracciata “sbagliata” La velocità di avanzamento è notevole per cui bisogna calcolare a 2-3 bracciate dal muro la giusta misura eventualmente accorciando la bracciata. L’uscita è più profonda della virata a stile per sfruttare al meglio la nuotata sub.
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