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personalizzazione e inclusione

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Presentazione sul tema: "personalizzazione e inclusione"— Transcript della presentazione:

1 personalizzazione e inclusione
Parola d'ordine: personalizzazione e inclusione Prof.ssa Sabrina Franciosi

2 apatico imbranato timido svogliato ribelle viziato

3 difficoltà psicologiche
problemi di comportamento e rifiuto dell’impegno scolastico difficoltà psicologiche difficoltà d’inserimento sociale e lavorativo

4 DISTRIBUZIONE dei DISTURBI PSICOPATOLOGICI nei DSA

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7 in difetto indifeso deriso dai compagni ansioso
COME SI PUO’ SENTIRE UN DISLESSICO A SCUOLA? in difetto indifeso esposto al confronto continuo deriso dai compagni ansioso incompreso

8 comportamenti oppositivi o di chiusura depressiva
Può reagire anche con comportamenti oppositivi o di chiusura depressiva

9 SI PUO’ IMPARARE A NON APPRENDERE

10 Lettura e comprensione
COSA SUCCEDE IN CLASSE concentrazione Stanchezza Lettura e comprensione difficoltà con i simboli lingue straniere memorizzare appunti problemi aritmetici

11 “e / a”; “r / e”; “m / n”; “b / d”; “p / q” “f / v”; “c / g”; “p / b”;
“s /z” “6 / 9”; “21 / 12”; “il / li” ; “al / la” “p / q” “f / v”; “c / g”; “p / b”; trasposizioni omissione inserimento doppie Punteggiatura digrammi ritmicità seriazione scansione temporale perdita del segno manualità fine coordinazione uso dello spazio del foglio copia da modello prassie di scrittura

12 E’ quindi importante imparare (ed insegnare) a porsi delle domande
«Sono concentrato?» «Mi sono cominciato a stancare?» «Tendo a distrarmi?»… «Come faccio a memorizzare gli elementi più importanti?»,

13 migliora conseguentemente anche le proprie prestazioni
Varie indagini hanno rilevato che, in genere, quando una persona migliora la propria competenza metacognitiva - cioè è maggiormente cosciente di ciò che la propria mente fa mentre ricorda,ragiona, ecc. ed è maggiormente informata circa il modo in cui la mente lavora - migliora conseguentemente anche le proprie prestazioni

14 Ma ogni giorno si può imparare qualcosa…
Si può vivere una vita senza imparare nulla Ma ogni giorno si può imparare qualcosa… ….Se si riflette!

15 Perché il Piano didattico personalizzato?
Che cosa fare? Perché il Piano didattico personalizzato?

16 Apprendimento incidentale
Internet Facebook

17 Apprendimento intenzionale
Studente strategico Docente strategico Accessibile Progetta

18 art. 21 della legge 15 marzo1997, n°59
“concretizzare gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali tesi alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni; che riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo” DPR 1999 N°275 Le istituzioni didattiche riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. 2. Le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento.

19 Indicazioni per il Curriculo, 2007
Legge 53/ “concetto di personalizzazione” Indicazioni per il Curriculo, 2007 “la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno”

20 medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi
Personalizzazione medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi

21 METODO DI STUDIO

22 ASPETTI CENTRALI EMOTIVI CANALI SENSORIALI STRATEGIE E STRUMENTI
RELAZIONE CON IL CONTESTO METACOGNIZIONE

23 EMOTIVI Motivazione apprendimento Fiducia in se stessi

24 STILI COGNITIVI CANALI SENSORIALI Visivo verbale Cinestesico
Visivo non verbale Uditivo STILI COGNITIVI

25 Ciò che lo studente sa o crede di sapere
METACOGNIZIONE Ciò che lo studente sa o crede di sapere

26 l’immaginazione può potenziare il ricordo
STRATEGIE E STRUMENTI organizzare l’immaginazione può potenziare il ricordo

27 L’utilizzo di immagini mentali
RELAZIONE CON IL CONTESTO L’utilizzo di immagini mentali per incrementare il ricordo ha un’origine antica quanto la stessa arte della memoria. L’utilizzo di immagini mentali

28 LE MAPPE usate insieme alla sintesi vocale personalizzabili
facile utilizzo canale visivo

29 CANALE VISIVO immagine interattiva immagine singola immagini bizzarre

30 Perché prendere appunti?
METODO DI STUDIO Perché prendere appunti? non è un fine ma un mezzo disporre a distanza del materiale rielaborare ricordare mantenere la concentrazione Gli strumenti ci aiutano a trovare strategie

31 DISPENSARE ?

32 utilizzare strategie e strumenti per l’apprendimento
Qual è il fine ultimo? utilizzare strategie e strumenti per l’apprendimento

33 Sul libro (indice, parole in neretto, box, ecc.)
QUANTI MODI? Orali Fotografici Testuali Grafici Sul libro (indice, parole in neretto, box, ecc.) Mappa concettuale Mappa multimediale

34 PENNA LIVE Appunti multimediali Appunti attivi Mantenere la concentrazione Appunti schematici Appunti iconici Intuitivo Si impara facilmente Dà la libertà di non prendere appunti

35 Art 5……..l’uso di una didattica individualizzata
Legge 170 del 10 ottobre 2010 Art 5……..l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;…..

36 …..per l’insegnamento delle lingue straniere,l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero.

37 METE PRIORITARIE RELATIVE ALL’APPRENDIMENTO DI UNA L2
METE RELAZIONALI METE LINGUISTICHE METE AFFETTIVE METE PRIORITARIE RELATIVE ALL’APPRENDIMENTO DI UNA L2 METE CULTURALI

38 Dimensione formativa prioritaria rispetto a quella linguistica
quindi…….. Dimensione formativa prioritaria rispetto a quella linguistica

39 Dimensione culturale prioritaria rispetto a quella linguistica

40 Dimensione linguistica priorità a:
Efficacia comunicativa + che accuratezza e fluenza Oralità + che scritto Comprensione globale + che analisi

41 ne derivano alcuni principi metodologici…
RECUPERO MOTIVAZIONE PIACEVOLEZZA ACCESSIBILITA’ ACCOMODAMENTO FUNZIONALITA’ INCLUSIONE

42 obiettivi della classe, non differenziati ma condivisi dall’intero consiglio di classe, dalla famiglia e dagli specialisti • l’uso di strumenti compensativi ed eventuali dispense da alcune prestazioni

43 ...l’introduzione di strumenti compensativi,
Legge 170 del 10 ottobre 2010 ...l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonche´ misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualita` dei concetti da apprendere;…….

44 Gli strumenti compensativi
Tavola pitagorica Tavola pitagorica Enciclopedia multimediale Enciclopedia multimediale Calcolatrice Audioregistratore Sintesi vocale Libro parlato Videoscrittura

45 QUALE TESTO PROPORRE PER UNA FACILE LETTURA?
Non più di parole complessive Parole tratte dal “Vocabolario di base” Frasi brevi, semplici, coordinate più che subordinate Esplicitare sempre soggetto ed oggetto,evitando i pronomi, attenzione ai connettivi Verbi in modo finito, all’indicativo, in forma attiva Evitare doppie congiunzioni e doppie negazioni

46 FACILITAZIONE GLOTTODIDATTICA
l’input dell’insegnante dovra’ essere:

47 DECELERATO Programma ridotto
PARALINGUISTICO Riducendo la velocità d’eloquio e accentuando le parole chiave LINGUISTICO Evitare troppe forme linguistiche diverse DECELERATO Programma ridotto DIDATTICO Meno obiettivi, meno attività, più tempo per riflettere e mettere in pratica

48 Più codici linguistici
MULTISENSORIALE Più linguaggi

49 Tempi più lunghi SEGMENTATO Attività scomposte

50 Ripetizione RIDONDANTE Raccordo con l’input precedente

51 174 – 19 = 164: errore lessicale 100704: errore sintattico

52 E’ essenziale: Scomporre i “compiti” quali anelli quali strategie
Decidere Su quale stadio funzionale intervenire Potenziare quali processi Sapere come si costruiscono le competenze

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66 PER GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E’ NECESSARIO
COMPRENSIONE DA ASCOLTO ACCETTAZIONE E MOTIVAZIONE ADULTO CHE AIUTA AVVIO PRECOCE Più che compensare AUMENTARE IL POTENZIALE PER L’APPRENDIMENTO!!!!!

67 I software specifici Mappe Per le Inspiration 7 C Map Knowledge
Freemind

68 per la Videoscrittura/ Lettura
C.a.r.l.o II C.a.r.l.o. Mobile C.a.r.l.o II C.a.r.l.o. Mobile Read Please Vocal read Ds Peech

69 SINTESI VOCALE FACILITOFFICE CLIP CLAXON LEGGXME JUMP PDF-CHANGE VIEWER ALFA READER (ericksoon) PERSONAL READER (anastasis)

70 L’azione didattica deve tendere ad aiutare gli allievi dislessici a sfruttare al meglio le risorse

71 cosa poter pretendere e prevedere del percorso scolastico.
i genitori devono essere coinvolti perché devono essere consapevoli delle caratteristiche di proprio figlio, dei punti di forza e di debolezza, di come porsi nella gestione delle attività scolastiche (soprattutto i compiti pomeridiani) cosa poter pretendere e prevedere del percorso scolastico. Art. 6 legge 170

72 Art. 6 (Misure per i familiari)
Legge 170 del 10 ottobre 2010 Art (Misure per i familiari)  1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell’istruzione con DSA impegnati nell’assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili.  2. Le modalità di esercizio del diritto di cui al comma 1 sono determinate dai contratti collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati e non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

73 la didattica dell’inclusione

74 utilizzare una metodologia che coinvolga l’intero gruppo classe
Come ad esempio: Mappe per la fase espositiva Attività di gruppo Cooperative Learning Uso delle mappe concettuali

75 personalizzazione e inclusione
LA L.I.M. Versatilità Attenzione personalizzazione e inclusione Coinvolgimento

76 C.M. 122 del 2009 La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo………

77 Legge 170 del 10 ottobre 2010 Legge 170 del 10 ottobre 2010 Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'universita' nonche' gli esami universitari ….finalizzate ad attuare quanto previsto……

78 La Valutazione verifiche orali schemi e tabelle sussidi mnemonici
non correggere tutti gli errori nei testi scritti Organizzazione interrogazioni suddividere la prova in più volte Evitare le domande aperte! valutare l’apprendimento della competenza tenendo sempre in considerazione: i tempi personali dovuti al riattivarsi del processo d’apprendimento le abilità di partenza

79 limitandosi a tener conto dei risultati insufficienti.
Scuola; gravi insufficienze, ma ha la dislessia. Il Tar annulla la bocciatura I professori e il dirigente scolastico avevano motivato la bocciatura con la volontà di "permettergli di consolidare le conoscenze e le competenze di base nelle discipline nelle quali ha manifestato maggiori difficoltà", ma i genitori del ragazzo sottolineavano che non era stata considerata la patologia del figlio, limitandosi a tener conto dei risultati insufficienti. I giudici: "Non considerati la sua situazione complessiva e l'impegno"

80 Le cose da evitare La lettura dell’alunno in classe a voce alta
dare liste di parole da imparare la dettatura di testi la copiatura di testi troppo lunghi dalla lavagna

81 DOCENTE RICERCATORE Riflette su quello che si fa
Riflette su quello che si è fatto Riflette su quello che si deve fare


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