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PubblicatoLeonzio Pintus Modificato 10 anni fa
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Non più morti sul lavoro - 11 dicembre 2007 - Intervento dott
Non più morti sul lavoro - 11 dicembre Intervento dott.ssa Zaccaria RISCHI PSICOSOCIALI L‘Organizzazione Internazionale del Lavoro (1986) ha definito i rischi psicosociali in termini di interazione tra contenuto del lavoro, gestione ed organizzazione del lavoro, condizioni ambientali e organizzative da un lato, competenze ed esigenze dei lavoratori dipendenti dall’altro, che potenzialmente possono arrecare danni fisici o psicologici Rischi psicosociali possono essere identificati in: stress, burn-out, mobbing.
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2. QUADRO EUROPEO lo stress è al secondo posto tra i problemi di salute connessi con il lavoro e interessa il 28% dei lavoratori; il 23% dei lavoratori dice di soffrire di stanchezza generale; il 4% dei lavoratori dichiara di avere subito violenza fisica da parte di persone del pubblico.
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3. CAUSE DELLO STRESS fattori ambientali stili di vita
eventi della vita quotidiana malattie organiche fattori mentali eventi e situazioni legate all’ambiente di lavoro
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4. STRESS DA LAVORO “Fattori stressanti ”:
il 45% svolge lavori monotoni; il 44% non ha rotazione dei compiti; il 50% ha compiti ripetitivi. Di questi soffrono: il 13% di cefalea; il 20% di affaticamento; il 28% di stress Patologie dell’apparato circolatorio
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5. CONSEGUENZE DELLO STRESS SULL’INDIVIDUO
A livello di comportamento A livello psicologico A livello fisico
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6. CONSEGUENZE PER LE AZIENDE
A livello aziendale: aumento dell’assenteismo A livello di prestazioni individuali: riduzione della produttività, errori Cifre del 1999, lo stress legato all‘attività lavorativa costa agli Stati membri UE almeno 20 miliardi di euro all‘anno.
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7.PREVENIRE LO STRESS SUL LAVORO
Si deve intervenire: sulla cultura organizzativa e sull’“atmosfera” aziendale sulle prestazioni richieste sul grado di controllo sulle relazioni sul luogo di lavoro sul ruolo
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8. MOBBING Nel 2000 dall’Unione Europea:
il 9% dei lavoratori europei, pari a 12 milioni di persone, segnalano di essere stati vittime di molestie psicologiche. ISPESL: sono circa un milione e mezzo i lavoratori italiani vittime di mobbing al Nord (65%), colpisce maggiormente le donne (52%) e la pubblica amministrazione (70%). Le categorie più esposte sono gli impiegati (79%), i diplomati (52%), i laureati (24%).
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9. CONSEGUENZE PER LE VITTIME DI MOBBING
Si segnalano disturbi: Psicosomatici Emozionali Comportamentali Patologie d’organo Patologie psichiatriche
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10. COMUNITÀ EUROPEA DIRETTIVE
La direttiva 89/391 del Consiglio del 1989 Mirare ad impedire il mobbing Valutarne i rischi Agire in maniera adeguata per prevenire i danni
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11. SINDROME DEL BURN-OUT Perdita di entusiasmo ed interesse per la propria attività lavorativa prevalentemente in soggetti che svolgono attività professionali a carattere sociale, per il benessere di altri soggetti/utenti.
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12. CATEGORIE PROFESSIONALI A RISCHIO
I professionisti del sociale più “esposti“ sono: operatori della sanità: medici, psicologi ed infermieri operatori di comunità: assistenti sociali e domiciliari educatori, insegnanti poliziotti, polizia penitenziaria vigili del fuoco
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13. FATTORI DI RISCHIO Fattori individuali.
Fattori dell’organizzazione: Clima relazionale dell’organizzazione Struttura di ruolo e/o sovraccarico lavorativo Struttura di potere, retribuzione e carriera
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14. CONSEGUENZE PSICOFISICHE E COMPORTAMENTALI
A livello fisico: senso di esaurimento, fatica, frequenti mal di testa,disturbi gastrointestinali, insonnia. A livello psicologico: senso di colpa, depressione, pessimismo,isolamento e ritiro, rigidità di pensiero
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15. CONSEGUENZE PER LE AZIENDE
Alto turnover degli operatori Perdita di persone di valore Formazione
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16. PREVENIRE IL BURN-OUT Prevenzione a livello individuale
Prevenzione ed interventi centrati sull’organizzazione
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17. VALUTAZIONE DEL RISCHIO PSICOSOCIALE in base all’articolo 11 del D
17. VALUTAZIONE DEL RISCHIO PSICOSOCIALE in base all’articolo 11 del D. Lgs. 626/94 Costituzione di un gruppo di lavoro aziendale che prevede la partecipazione di: Datore di Lavoro, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Medico Competente. A questo riguardo è opportuna la figura di uno psicologo competente.
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