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IL PIL e le alternative al PIL
2006/2007 Di Valentina Colarieti Tosti
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Il Prodotto Interno Lordo (PIL),
in inglese GDP (Gross Domestic Product), è il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno). È considerato la misura della ricchezza prodotta in un Paese. Da un altro punto di vista si può anche dire che il PIL è la somma dei valori aggiunti generati dalle imprese private e dalla Pubblica amministrazione all’interno di un dato paese in un determinato periodo di tempo.
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Il PIL tiene conto di tutte le transazioni in denaro, e trascura tutte quelle a titolo gratuito, restano quindi escluse le prestazioni nell’ambito familiare e quelle attuate dal volontariato (si pensi al valore economico del non-profit). Il PIL tratta tutte le transazioni come positive, cosicché ne entrano a far parte i danni provocati dai crimini, dall’inquinamento, dalle catastrofi naturali. (Esempio: se compri un'auto il PIL cresce, se hai un incidente, il PIL cresce, se sei ospedalizzato il Pil cresce e così via). In questo modo il PIL non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al benessere e quelle che lo diminuiscono.
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Il PIL può essere calcolato in tre modi, tra loro equivalenti:
1. Somma delle componenti della spesa in beni finali. 2. Valore aggiunto, ovvero Valore Produzione-Consumi intermedi. 3. Somma dei redditi dei fattori della produzione Contabilmente risulterà sempre verificata l’identità: Spesa in beni finali = Valore aggiunto = Redditi
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PIL come spesa in beni finali o aggregata:
Di seguito sono riportate le regole di contabilità nazionale per il calcolo analitico del Pil: PIL come spesa in beni finali o aggregata: PIL = Consumo + Investimenti + Spesa Pubblica + (Esportazioni - Importazioni) PIL come valore aggiunto: PIL = Valore aggiunto + Imposte indirette al netto dei contributi ai prodotti (dove Valore aggiunto = Produzione - Consumi Intermedi) PIL come somma dei redditi: PIL = Redditi da lavoro dipendente + Imposte indirette al netto dei contributi ai prodotti + Risultato di gestione
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Alternative al PIL Il principale indicatore proposto come alternativa al PIL che tiene conto delle principali critiche poste ad esso, è il Genuine Progress Indicator (GPI), in italiano "indicatore del reale progresso". Il GPI ha come obiettivo la misurazione dell'aumento della qualità della vita (che a volte è in contrasto con la crescita economica, che invece viene misurata dal PIL), e per raggiungere questo obiettivo distingue con pesi differenti tra spese positive (perché aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) e negative (come i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali). Simile a questo indice esiste un Prodotto interno lordo verde introdotto da alcune province cinesi. Un ulteriore indicatore, alternativo a GPI e PIL è la Felicità Nazionale Lorda (FIL) oppure, per valutare la qualità della vita dei cittadini dei paesi membri delle Nazioni Unite vi è l'Indice di sviluppo umano.
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IL GPI Il Genuine Progress Indicator (GPI), cioè l'indicatore del progresso genuino (spesso tradotto anche come indice di progresso effettivo o indicatore del vero/reale progresso) è una metrica che ha l'obiettivo di misurare l'aumento della qualità della vita di una nazione. Per questi motivi è calcolato distinguendo tra spese positive (che aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) e negative (come i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali), diversamente dal PIL, al quale si propone come alternativa, che considera tutte le spese come positive. È stato proposto nel 1994 ed è frutto dello studio di un gruppo di ricercatori ed economisti, tra cui Herman Daly, John Cobb e Philip Lawn. Alcuni studi sul GPI hanno mostrato che mentre il PIL è cresciuto negli ultimi decenni, il GPI è aumentato solo fino ai primi anni 1970, dopodiché ha iniziato a decrescere.
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FIL La felicità interna lorda o FIL
(in lingua inglese gross national happiness — GNH) è il tentativo di definire — con un evidente ammiccamento ironico, ma con altrettanto evidenti intenti sociologici — uno standard di vita sulla falsariga del prodotto interno lordo (PIL). Il termine fu coniato nella metà degli anni '80 dal re del Bhutan Jigme Singye Wangchuck che mise in rilievo il suo impegno per la costruzione di un'economia coerente con la cultura tradizionale del suo paese basata sui valori spirituali del buddhismo. Le è stato riconosciuto il merito di offrire una visione unificatrice per il processo di pianificazione quinquennale e di tutti i relativi documenti di programmazione che guidano i piani economici e di sviluppo di quel paese.
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Bhutan Regno del Bhutan è una piccola nazione montagnosa del Sud Asia, localizzata nella catena himalayana tra India e Cina, vicino al Tibet.
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