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PubblicatoBeatrice Repetto Modificato 10 anni fa
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Dimensione della chimica italiana, Incidenza della chimica anno 2008
sull’industria manifatturiera Industria Chimica miliardi di euro Industria Chimica (salvo diversa indicazione) Chimica e farmaceutica Chimica e farmaceutica Produzione 56,6 81,3 Fatturato 5,9% 8,5% Esportazioni 22,0 34,0 Valore aggiunto 4,4% 7,4% Importazioni 31,7 46,6 Addetti 2,8% 4,3% Saldo commerciale -9,7 -12,6 Domanda Interna 66,3 93,9 Investimenti 5,5% 7,8% Occupati (.000) 125,9 190,8 R&S (*) 6,6% 13,6% Investimenti (*) 1,8 2,8 Note: (*) R&S intra muros strutturata R&S (**) 0,4 0,8 Fonte: Federchimica su dati Istat, anno 2005 R&S/fatturato (%) 0,6 1,0 Note: (*) anno 2006 (**) R&S intra muros strutturata, anno 2007 Fonte: Federchimica su dati Istat, anno 2009
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Produzione chimica in Italia per settore
(quota percentuale) Chimica per il consumo 17,5% Profumi e cosmetici 8,0% Saponi e detergenti 9,5% Plastica e gomma sintetica 27,4% Agrofarmaci 1,7% Fertilizzanti 2,2% Chimica di base e fibre 45,7% Principi attivi e int. farmaceutici 5,4% Chimica fine e specialità 36,8% Petrolchimica 6,8% Vernici, adesivi e inchiostri 11,2% Inorganici di base 3,4% Gas tecnici 5,4% Chimica fine e specialità 16,3% Fibre 2,8% Fonte: Federchimica su dati Istat, anno 2005
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Conto economico della chimica in Italia
(% sulla produzione) Valore aggiunto Spese per personale Altre spese Energia e mat. prime Spese generali MOL Produzione Chimica di base 14,8 9,1 5,8 85,2 65,7 19,4 100,0 Fibre chimiche 13,8 12,3 1,5 86,2 60,8 25,4 100,0 Vernici e adesivi 25,1 15,0 10,1 74,9 56,7 18,3 100,0 Agrofarmaci 21,4 12,7 8,6 78,6 51,0 27,7 100,0 Altri chimici 23,2 13,5 9,8 76,8 60,9 15,8 100,0 Detergenti e cosmetici 22,4 12,1 10,3 77,6 48,0 29,6 100,0 In Italia la chimica con una produzione prossima ai 57 miliardi di euro, rappresenta circa il 6% dell’industria manifatturiera. Il mercato italiano dei prodotti chimici vale circa 66 miliardi di euro. Il settore impiega circa 126 mila addetti. Per ogni addetto chimico diretto, altri due sono generati indirettamente nel sistema economico per un totale di 378 mila addetti. Nel 2006 la chimica ha realizzato investimenti per 1,8 miliardi di euro, mentre nel 2007 le spese di R&S si sono attestate su 370 milioni di euro (il doppio se si considerano anche le forme meno strutturate). La chimica è un settore ad alta intensità di ricerca: la sua incidenza sulle spese di R&S totali dell’industria (6,6%) è superiore al peso in termini di fatturato (5,9%) L’Italia è attiva su tutte le aree della chimica. Nel confronto con la chimica europea, emerge una maggiore specializzazione nella produzione di materie plastiche, gas tecnici, vernici, inchiostri e adesivi, principi attivi farmaceutici e detergenti. La struttura del conto economico evidenzia significative differenze tra comparti. Nella chimica di base è maggiore l’incidenza del costo delle materie prime e dell’energia. Quest’ultima in generale incide per l’8% circa, ma raggiunge il 13% nella chimica di base e punte altissime in produzioni quali il cloro-soda o i gas tecnici. Detergenti e cosmetici, essendo destinati al consumatore finale, presentano una maggiore rilevanza delle spese di marketing e comunicazione (incluse nelle spese generali). INDUSTRIA CHIMICA 19,0 11,3 7,8 81,0 59,8 21,2 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat, anno 2005
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Distribuzione della produzione in Italia
Piccole e Medie Imprese Italiane % Imprese Multinazionali % Medio-Grandi Imprese Italiane 23% Nota: come imprese medio-grandi si sono considerate quelle con vendite mondiali superiori ai 100 milioni di euro Fonte: stime Federchimica, anno 2007
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Le principali imprese chimiche italiane - Risultati 2008
vendite mondiali produzione in Italia vendite mondiali produzione in Italia (milioni di euro) (milioni di euro) Polimeri Europa 6300 4821 Intercos 254 153 Gruppo Mossi & Ghisolfi 1845 441 Gruppo Zobele 228 62 Mapei 1646 702 Isagro 213 128 Esseco Group 203 111 Radici Group 957 575 Gruppo Desa (Italsilva) 190 190 Gruppo Bracco 675 464 Reagens 182 75 Gruppo P & R 649 443 Syndial-Attività diversificate 179 179 Polynt 582 499 3V Partecipazioni Industriali 172 122 Gruppo Colorobbia 480 239 F.I.S. 168 168 Gruppo C.O.I.M. 480 290 Indena/Gruppo IdB Holding 152 126 Gruppo SOL 460 288 Inver 140 100 Gruppo SIAD 426 270 Mirato Group 135 135 Gruppo Mauro Saviola 417 258 Gruppo Polyglass 123 76 Sinterama 120 70 Gruppo Sapio Industrie 397 384 Giovanni Bozzetto 117 51 Gruppo Lamberti 385 298 Fluorsid 107 104 Gruppo Aquafil 384 210 Lechler 105 105 Dobfar Holding 380 310 Icap-Sira Chem. and Polymers 103 103 Gruppo SIPCAM-OXON 345 160 Gruppo SOL.MAR. 100 100 Montefibre 265 87 Silvateam 100 45 Nota: imprese con capitale a maggioranza italiano; i valori si riferiscono ai prodotti chimici (al netto dei farmaci) Fonte: Federchimica, anno 2008
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Distribuzione geografica dei principali Poli chimici
Distribuzione dell’occupazione chimica (%) 1,2 0,2 0,4 1,8 6,9 12,1 48,8 1,7 6,8 0,8 0,5 1,4 6,3 6,7 1,5 0.0 1,0 L’industria chimica in Italia vede la presenza di tre tipologie di attori, tutti molto importanti. - Le imprese medio-grandi italiane rappresentano il 24% della produzione, - le imprese a proprietà estera rivestono il 36%, - le piccole e medie imprese italiane sono responsabili del restante 40%. Tra le principali imprese italiane figurano grandi realtà della chimica di base, ma anche imprese medie e medio-grandi in forte espansione normalmente caratterizzate da un’elevata specializzazione e spesso leader, a livello mondiale o europeo, nel loro segmento. Sempre più queste imprese vantano una presenza internazionale anche dal punto di vista produttivo: nelle 38 maggiori imprese a capitale italiano (quelle con più di 100 milioni di vendite a livello mondiale) il 32% della produzione avviene all’estero. In Italia sono presenti diversi poli petrolchimici. Non bisogna tuttavia pensare che tutta l’industria chimica ruoti attorno a tali poli. La distribuzione dell’occupazione mostra che la chimica è una realtà radicata su tutto il territorio nazionale ma con una presenza particolarmente significativa in Lombardia. Nella regione, infatti, lavora quasi la metà degli addetti chimici. Quota % Nord 72,2 Centro 22,6 Sud 5,3 Chimica e farmaceutica Fonte: Federchimica, Istat, anno 2005 ITALIA 100,0
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Principali regioni chimiche europee
In Europa addetti chimici % sulla popolazione 50 regioni su 116 con più di 10 mila addetti 75 regioni su 116 con più di 100 unità locali Le prime 15 regioni sono diffuse in molte nazioni - 7 in Germania - 2 in Italia (Lombardia e Lazio) - 2 in Francia - 2 nel Regno Unito - 1 in Spagna - 1 in Belgio 1. Renania-Westfalia (GER) 0,62 2. LOMBARDIA (*) 95 949 1,02 3. Ile de France (FR) 81 189 0,71 4. Catalogna (SPA) 62 188 0,92 5. Baviera (GER) 60 248 0,48 6. Assia (GER) 59 572 0,98 7. Baden-Wuttemberg (GER) 57 818 0,54 Tutta Europa vede una forte presenza chimica: in più di 50 regioni l’industria chimica occupa più di 10 mila addetti. Il settore garantisce posti di lavoro altamente qualificati e deve quindi essere considerato una risorsa per lo sviluppo ed il benessere europeo. Una presenza diffusa sul territorio favorisce anche il dialogo e l’interazione con tutto il tessuto industriale europeo. Le imprese chimiche condividono, infatti, la cultura dei loro clienti, sanno interpretarne al meglio le esigenze e fornire loro input innovativi. Una regione in cui questo rapporto è particolarmente vivace è la Lombardia che rappresenta la seconda regione chimica europea per numero di addetti e addirittura la prima per numero di imprese. In Lombardia circa 1 persona su 100 lavora nell’industria chimica, una quota anche superiore rispetto alla Renania-Westfalia. 8. Palatinato (GER) 55 464 1,37 9. North West (GB) 46 522 0,68 In Italia 388 comuni 10. Fiandre (BE) 44 803 0,74 con più di 100 addetti Note: chimica e farmaceutica (*) La Lombardia è prima regione chimica per numero di imprese, più di 900 escludendo quelle con meno di 10 addetti Fonte: Eurostat, anno 2005
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Quota della Lombardia sull’Italia (%)
CHIMICA INDUSTRIA Imprese 33,1 20,4 Addetti 48,8 25.6 Indice di specializzazione della Lombardia nei settori industriali Chimica 1,91 Gomma e plastica 1,40 Elettrotecnica 1,22 Metalli 1,17 Carta, stampa 1,13 Meccanica 1,12 La chimica per sua natura non si organizza sotto forma di distretto ma in Lombardia ha una presenza talmente forte e radicata da poter essere considerato un “distretto tecnologico”, vale a dire un network costituito dalle imprese del settore e da altri attori - quali le Università e le imprese di servizi e impiantistica – che insieme creano le condizioni ottimali per lo sviluppo di attività sofisticate e ad elevato contenuto tecnologico. Una parte rilevante del tessuto produttivo italiano si concentra in questa regione, ma tale concentrazione è ancora più marcata con riferimento alla chimica. Ciò vale in termini di imprese (33% contro 20%) e, ancor di più, di addetti (49% contro 26%). A conferma della vera e propria vocazione chimica della Lombardia, l’indice di specializzazione risulta addirittura superiore rispetto a settori da sempre considerati di punta come la meccanica strumentale. Tessile, abbigliamento 1,11 Altri 0,73 Note: chimica e farmaceutica Legno 0,67 Indice di specializzazione calcolato come il rapporto tra la quota di addetti che lavorano in un certo settore in Lombardia e la stessa in Italia Alimentare 0,65 Mezzi di trasporto 0,58 Minerali non metalliferi 0,51 Fonte: Federchimica su dati Eurostat, anno 2005 Cuoio, calzature 0,33
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