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PubblicatoPasqualina Cortese Modificato 10 anni fa
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Trasgredire la legge? Antifonte, la verità, a cura di I. Labriola, Sellerio editore, Palermo 1988, pagg 13-17
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Non c’è coincidenza tra la legge della natura e la legge stabilita dagli uomini.
Perché le norme di legge sono accessorie, quelle di natura, essenziali; quelle di legge sono concordate, non native: quelle di natura sono native, non concordate.
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La giustizia è una serie di comportamenti che fanno l’uomo giusto
La giustizia consiste nel non trasgredire alcuna delle leggi dello Stato di cui uno sia cittadino
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. Se uno trasgredisce le norme di legge, finché sfugge agli autori di esse, va esente da accusa e da pena; se non sfugge, no. Ma se invece viola oltre il possibile le norme poste dalla natura, se anche nessuno se ne accorge il male non diminuisce e se anche se ne accorgessero questo non aumenta perché si offende non l'opinione, ma la verità.
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Le cose giuste secondo leggi sono nemiche della natura
Le cose giuste secondo leggi sono nemiche della natura. Perché le leggi positive sono imprigionate; quelle della natura sono libere. Non è detto che seguire le tendenze naturali comporti sempre una violazione della legge: esso è sempre dannoso ma non sempre perseguibile in tribunale. La legge non è dannosa di per sé perché regola ambiti per i quali la natura non pone delle regole.
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Non è che cioè che da gioia giova più di ciò che fa soffrire, né ciò che fa soffrire potrebbe essere più utile di ciò che fa piacere. Quando la legge si contrappone alla natura causa più sofferenza rispetto a quanta ce ne sarebbe in assenza di essa.
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Il giusto per legge positiva non soccorre quelli che seguono le leggi contro natura.
Permette che la vittima subisce e il colpevole agisce senza che la vittima possa ribellarsi. Non è vantaggioso né per il colpevole né per la vittima perché la vittima deve persuadere i giudici del fatto che sia una vittima. Però il colpevole deve smentire l’accusa perché deve difendersi.
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Testimoniare la verità è cosa giusta, però il testimone testimoniando offende il colpevole che non gli ha recato alcun danno. Il testimone viene danneggiato perché il colpevole dopo essere stato condannato lo odierà per tutta la vita e se potesse gli nuocerebbe a parole o con i fatti.
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È impossibile che ciò sia giusto(offendere e ricevere offese) e insieme sia giusto non offendere e non ricevere offesa personalmente, ma è inevitabile che una delle due sia giusta o che siano giuste entrambe.
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Grazie per l’attenzione
Alessia Graduato Martina Schiassi Enza Gigantiello
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