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Monza 17 maggio 2012 Francesco Marcaletti Università Cattolica del Sacro Cuore Dipartimento di Sociologia Centro di Ricerca WWELL.

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1 Monza 17 maggio 2012 Francesco Marcaletti Università Cattolica del Sacro Cuore Dipartimento di Sociologia Centro di Ricerca WWELL

2 Allorigine, tre fattori: Abbattimento del tasso di mortalità Estendersi della longevità Baby boom seguito da baby burst Conseguenze Modificarsi della struttura demografica, e in particolare del rapporto tra componenti attive e componenti passive della popolazione Incremento degli indici di dipendenza della popolazione anziana Incremento delletà media Emergere di una nuova fase del corso di vita 17 maggio 2012 2 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

3 Laspettativa di vita Laspettativa di vita alla nascita nel 2009 in Italia: Per le femmine: 84,6 anni (metà: 42,3); per i maschi: 79,4 anni (metà: 39,7) Laspettativa di vita a 50 anni: Per le femmine: 35,7 anni; per i maschi: 31,2 anni Gli anni in salute: Alla nascita: per le femmine 62,5 (22,1 non in salute), per i maschi 63,4 (16,0 non in salute, il 28% in meno) A 50 anni: per le femmine 17,2 (18,5 non in salute), per i maschi 18,2 (13,0 non in salute, il 30% in meno) Letà media Letà media in Italia (al 1° gennaio 2011) per i residenti di cittadinanza italiana: 43,9 anni (maschi 42,5 e femmine 45,4) A controbilanciare questo dato, letà media dei residenti stranieri (regolarmente residenti sono 4 milioni e 570mila): 31,4 anni (maschi 30,3 e femmine 32,5) In Lombardia, letà media degli italiani è ancora più elevata (44,6; maschi 42,8 e femmine 46,2), quella degli stranieri ancora meno elevata (30,3; maschi 29,8 e femmine 30,8) Sul territorio della regione, tra gli stranieri gli ultracinquantenni sono l11,5%, tra gli italiani il 39,4% 17 maggio 2012 3 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

4 Vie «obbligate» alla gestione dellinvecchiamento Necessità di considerare lordine del discorso affermatosi in tema di modi per affrontare il cambiamento demografico e le sue implicazioni: il problema della «dipendenza» (cfr. Fig. 1) Loccupazione e gli impatti sui mercati del lavoro come tema cardine nellagenda dei policy maker europei Il prolungamento dellesperienza professionale come conseguenza inevitabile: la posticipazione del pensionamento, nel quadro di riforme previdenziali mirate, indicata come priorità Lavorare più a lungo si può e si deve Superamento degli assetti young in / old out e «ingiunzioni contradditorie» rivolte al «lavoratore anziano» Fig. 1 - Tasso di dipendenza della popolazione anziana calcolato su diverse combinazioni della popolazione in età attiva e anziana, Italia, proiezioni 2011-2051, scenario centrale (v. %) 17 maggio 2012 4 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC Elaborazioni su dati DemoIstat

5 Lo sapevamo sin dalla metà degli anni 60 Dobbiamo riconoscere dei colpevoli ritardi? Lattenzione posta al tema negli Stati Uniti e nel nord Europa Paesi scandinavi: scarso ricambio tra popolazione giovane e popolazione anziana fin dallinizio degli anni 80, seppure in presenza di squilibri meno gravi e posticipati (cfr. Fig. 2) La difficoltà di assicurare ricambio generazionale là dove serve Le proiezioni di medio periodo del Cedefop sugli skill needs e le loro implicazioni relativamente alla struttura professionale e alla composizione della domanda di lavoro Combinazione tra invecchiamento della forza lavoro autoctona, immigrazione e struttura dei fabbisogni professionali Fig. 2 - Tasso di sostituzione delle forze di lavoro (15-24 su 55-64), confronto Italia e Finlandia, serie 1972-2011 (v. %) 17 maggio 2012 5 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC Elaborazioni su dati Eurostat

6 17 maggio 2012 6 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC Popolazione inattiva over 65 Popolazione attiva 20-64 Popolazione inattiva under 20 Prelievo fiscale Contribuzione Servizi ss Istruzione (Prelievo fiscale) Servizi ss Protezione sociale (previdenza) Servizi ss Protezione sociale (ammortizzatori) Forze di lavoro / Non forze di lavoro -4% -9% +67%

7 Quantità e qualità delle forze di lavoro potenziali Regolazione dei mercati del lavoro Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Politiche formative Politiche migratorie Politiche previdenziali … 17 maggio 2012 7 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

8 Quantità, qualità e durata della non autosufficienza Quantità, qualità e durata del caregiving Quantità e qualità dei caregiver Politiche sociosanitarie Spesa sociosanitaria 17 maggio 2012 8 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

9 Lactive ageing come «processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza in ordine al miglioramento della qualità di vita delle persone mentre invecchiano» (World Health Organization, 2002) Gli assi portanti: Salute Partecipazione Sicurezza Lobiettivo: Miglioramento qualità di vita La determinante: Il processo di invecchiamento 17 maggio 2012 9 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

10 The ageing body The ageing mind The ageing self The ageing relationships Sguardo clinico sul processo di invecchiamento Influenza degli studi epidemiologici nellidentificarne le determinanti (logica incrementale: processi accumulativi e catene di rischio) 17 maggio 2012 10 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC

11 Organizzazioni internazionali e istituzioni sovranazionali hanno imposto lordine del discorso in materia di invecchiamento attivo (spinte isomorfiche), con enfasi posta su: Permanenza nelle forze di lavoro Tassi di occupazione Riforma dei sistemi previdenziali, di protezione sociale e in materia di politiche della salute e dellassistenza socio-sanitaria (welfare) Occupational Health Services (salute e sicurezza negli ambienti di lavoro) e Occupational Health Promotion Lotta alle barriere sulletà (nelle organizzazioni) Apprendimento lungo il corso della vita (lifelong learning) Prolungamento del corso di vita «disability free» Comportamenti di tipo pro-attivo (prevenzione, riabilitazione, reintegro) Buon invecchiamento («ageing well») nella società della conoscenza: Al lavoro A casa (nella vita autonoma, indipendente) Nella comunità 17 maggio 2012 11 Francesco Marcaletti, WWELL-UCSC


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