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PubblicatoGabriela Pellegrini Modificato 8 anni fa
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- Vita - Omicidio - Verità negate
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- Chiamato da tutti Nino nasce il 29 marzo 1961 -agente di polizia alla questura di Palermo, in servizio al commissariato di san lorenzo, era un agente in servizio presso i servizi segreti -Ha indagato sul fallito attentato dell’Addaura al giudice Falcone del 21 giugno 1989 - Muore ucciso da due sicari il 5 agosto1989 davanti a casa con sua moglie Ida Castelluccio la quale era incinta
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i l 21 giugno 1989 furono ritrovate sugli scogli prospicenti l’abitazione estiva del giudice Falcone una borsa contenente 58 candelotti di tritolo. L’obbiettivo era la casa di Falcone, poco distante. Secondo alcune fonti il giorno prima del fallito attentato sul luogo sarebbero stati presenti gli agenti agostino e piazza entrambi poi scomparsi, i quali avrebbero contribuito nel far fallire l’attentato, confermando quindi la tesi del coinvolgimento dei servizi segreti Falcone:”Io a quel ragazzo gli devo la vita”
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Il 5 agosto 1989 Antonino Agostino, agente PS alla questura di Palermo, era a Villagrazia di Carini con la giovane moglie Ida Castelluccio, appena sposata. Mentre entravano nella villa di famiglia per festeggiare il compleanno della sorella di lui, un gruppo di sicari in motocicletta arrivarono all'improvviso e cominciarono a sparare sui due. Agostino venne colpito da vari proiettili, mentre la Castelluccio venne raggiunta da un solo colpo e cominciò a strisciare per terra per avvicinarsi al marito morente.
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Lo stesso giorno in cui fu ucciso alcuni “uomini dello Stato “ entrarono nella casa di Agostino e fecero sparire alcuni appunti preziosi che riguardavo delle indagini che l’agente Agostino stava conducendo
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Ad oggi non sono stati ancora chiariti tutti gli aspetti del duplice omicidio. Sul fascicolo relativo alle indagini è stato apposto il segreto di Stato. Secondo le dichiarazione del pentito Pagano, Agostino sarebbe stato ucciso perché aveva scoperto delle collusioni fra esponenti della polizia e cosa nostra. Sembra che sia coinvolto il poliziotto Guido Paolilli
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Il padre di Nino, Vincenzo Agostino ha ricordato perché da anni non si taglia la barba, né i capelli. «Mio figlio nel portafogli portava un biglietto, in cui c’era scritto di andare a cercare dentro il suo armadio nel caso in cui gli fosse successa qualcosa ma i suoi appunti sono stati fatti scomparire. Ho chiesto il perché al capo della polizia, al prefetto, al questore, al ministro dell’Interno, ma loro non mi rispondevano. Mi hanno preso in giro, per questo sulle bare di mio figlio e di mia nuora ho promesso di non tagliarmi più barba e capelli fino a quando non emergerà la verità».
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Nel 2007 dichiararono in una delle innumerevoli inziative anti mafia a cui partecipano «Attendiamo da 18 anni la verità sull’assassinio di nostro figlio, Antonino Agostino, agente della polizia di Stato, e di nostra nuora, Ida Castelluccio, che portava in grembo un bimbo. Quel 5 agosto 1989 sono stati trucidati dal piombo di sicari ancora senza nome e senza volto: ogni giorno, da allora, continuano ad essere uccisi dal silenzio di chi – all’interno delle istituzioni – sa e non parla, per chissà quale ragione.» Ad oggi a 24 anni dell’omicidio non è stata fatta luce sulle responsabilità della morte di Nino ed Ida.
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A cura di Gianmarco Broilo e Alberto Dolci 2 Liceo linguistico Gandhi Merano
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