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GRAZIE NONNI «ANGELI CUSTODI» DI NOI BAMBINI
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l’importanza del loro ruolo
A loro è dedicata la giornata del 2 Ottobre, data in cui la chiesa ricorda appunto gli Angeli custodi istituita in Italia nel 2005 proprio per celebrare e ricordare l’importanza del loro ruolo all’interno della famiglia e della società.
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Nonni benedetti di recente anche da papa Francesco che, durante la giornata mondiale della gioventù in Brasile ha sottolineato la centralità di queste figure «Nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società».
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Più di 12 milioni, i nonni italiani che, oltre al loro bagaglio di esperienza e ai legami affettivi con figli e nipoti, offrono alla società e alla famiglia un sostegno fondamentale, ancor più in tempo di crisi economica. Recenti dati Istat parlano di anziani italiani che contribuiscono ogni anno per sostenere figli e nipoti.
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Non a caso, il fiore simbolo ufficiale della festa è il
«Non ti scordar di me»
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scelto come simbolo di questa dolce ricorrenza datata 2 Ottobre
Non ti scordar di me: un fiore, scelto come simbolo di questa dolce ricorrenza datata 2 Ottobre e un nobile proposito, da mettere in pratica, oggi più che mai.
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Custodi anche della memoria
Perché i nonni sono i nostri angeli custodi Custodi anche della memoria e della tradizione
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I nonni rappresentano la storia della famiglia:
tramando tradizioni, riti e racconti che ai piccoli piacciono perché li fanno sentire amati, li aiutano a costruirsi un’ identità e li appassionano.
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I giochi al tempo dei nonni
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Ci hanno raccontato che loro andavano a scuola a piedi, anche se la scuola era molto lontana dalla loro casa. Le classi erano numerose e spesso nella stessa aula c’ erano più classi con una sola maestra che insegnava tutte le materie. Le aule erano riscaldate da una stufa, che era alimentata da pezzi di legna che i nonni portavano da casa. I banchi erano di legno, a due posti, con il sedile e il piano di appoggio tutto di un pezzo. Per scrivere usavano il cannello con il pennino che intingevano nell’ inchiostro che tenevano nel calamaio, infilato nell’ apposito buco nel banco. Dovevano stare molto attenti a non far cadere le gocce d’ inchiostro sul quaderno.
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I nonni portavano il grembiule nero ed avevano poche cose nella cartella fatta di pezza o di cartone: un quaderno, un libro, un astuccio di legno con la matita, e la gomma, il cannello con il pennino e una boccetta di inchiostro.
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“ Giochi che non hanno bisogno di costosi accessori, come playstation, computer ed altro… ma per i quali occorrono fantasia, voglia di divertirsi e di stare insieme agli altri. Bastano tappi, bottoni e fagioli, un pò di gesso, una corda e si può dare subito dare vita ad uno dei tanti giochi che furono il passatempo preferito dei nostri nonni”. “Giochi poveri, di un tempo, alcuni dei quali molti bambini non hanno mai sentito nominare - dice nonno Tanino - e che invece fanno parte della nostra tradizione, della nostra cultura. Per questo non vogliamo che vadano persi, finendo nel dimenticatoio”.
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I nonni, dunque, diventano strumento importante di trasmissione di fiducia, sono i custodi della memoria, del passato, di un tesoro e portano agli altri il tesoro dell’esperienza nella vita.
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Un vero peccato rinunciare ad avere accanto un angelo custode, soprattutto per i bambini.
Essi rappresentano modelli di vita che affiancano e aiutano i genitori nell’ assistenza quotidiana e nella crescita dei bambini.
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