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PubblicatoGianmaria Nicoletti Modificato 8 anni fa
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lipotimia sincope attacchi cardiaci asma IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO CARDIO VASCOLARE ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO SHOCK
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imparare a riconoscere i segni e i sintomi delle principali patologie a carico dell’apparato cardio circolatorio imparare le manovre di primo soccorso e i comportamenti da adottare, al fine di evitare il peggioramento delle condizioni del paziente OBIETTIVI DELLA LEZIONE
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CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO
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L’apparato respiratorio LAVORA per rifornire con continuità il sangue di ossigeno che a sua volta distribuisce a tutte le cellule l’ ossigeno indispensabile per la combustione degli zuccheri zuccheri che una volta ossidati (bruciati) producono ENERGIA + ACQUA + CO2 l’energia prodotta viene utilizzata dai muscoli e dai tessuti l’acqua viene eliminata dai reni e dai polmoni dall’intestino e dalla cute la CO 2 viene eliminata dai polmoni
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ANATOMIA DELLL’APPARATO RESPIRATORIO VIE AEREE INFERIORI producono muco, riscaldano, umidificano, filtrano l’aria inspirata laringe trachea bronchi polmoni VIE AEREE SUPERIORI Cavità nasali Cavità orale Faringe orofaringe rinofaringe funzione di distribuzione e scambio respiratorio
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La parete posteriore della cavita’ orale e la parte terminale delle cavita’ nasali costituiscono la faringe LA FARINGE È ORGANO COMUNE ALL’APPARATO RESPIRATORIO E AL DIGERENTE La faringe si biforca e posteriormente da luogo all’esofago anteriormente da luogo alla laringe e alla trachea
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ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO Rinofaringe Orofaringe diaframma
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La laringe è sede delle 4 corde vocali responsabili della fonazione. L’entrata della laringe è protetta dalla glottide che, al passaggio del cibo o anche solo della saliva si chiude per evitare il fenomeno dell’inalazione. Anteriormente si trova la cartilagine tiroidea che forma una sporgenza più o meno evidente POMO DI ADAMO
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LA TRACHEA E’ UN CANALE CARATTERIZZATO DALLA PRESENZA DI ANELLI INCOMPLETI DI CARTILAGINE CHE LA RENDONO SCARSAMENTE DEFORMABILE. Dalla divisione della trachea si originano due bronchi principali DESTRO E SINISTRO I BRONCHI SI DIRAMANO A CASCATA SINO AGLI ALVEOLI POLMONARI, RICCAMENTE VASCOLARIZZATI E SEDI DELLO SCAMBIO GASSOSO
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I BRONCHI SI SUDDIVIDONO IN RAMI DI CALIBRO SEMPRE MINORE SINO AI BRONCHIOLI TERMINALI I BRONCHIOLI TERMINALI SBOCCANO NEGLI ALVEOLI 300 MILIONI DI SACCHETTI A FONDO CIECO RICCAMENTE VASCOLARIZZATI
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I POLMONI SONO DUE STRUTTURE DI FORMA CONICA OCCUPANO LA GABBIA TORACICA CHIUSA IN BASSO DA UN MUSCOLO A FORMA DI CUPOLA IL DIAFRAMMA OGNI POLMONE E’ AVVOLTO DA UNA DOPPIA MEMBRANA PLEURA una pleura è adesa alle coste una pleura avvolge la superfice dei polmoni Tra i due foglietti pleurici esiste un sottile film di liquido che agisce come un lubrificante consentendo il movimento dei polmoni
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ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO
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FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE
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RESPIRAZIONE POLMONARE L’aria dopo essere entrata nella trachea attraverso la bocca e la laringe percorre tutte le diramazioni dei bronchi sino agli alveoli dove avviene lo scambio gassoso vero e proprio e si realizza la RESPIRAZIONE POLMONARE IL SANGUE REFLUO DAL CORPO E’ RICCO DI CO 2 POVERO DI O 2 L’ARIA CONTENUTA NEGLI ALVEOLI E’ RICCA DI O 2 POVERA DI CO 2
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E’ A LIVELLO DEGLI ALVEOLI POLMONARI CHE IL SANGUE SANGUE VENOSO REFLUO DAL CORPO SANGUE VENOSO CEDE L’ANIDRIDE CARBONICA E SI ARRICCHISCE DI OSSIGENO DIVENTANDO SANGUE ARTERIOSO
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MECCANICA RESPIRATORIA
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INSPIRAZIONE IL TORACE SI ALLARGA E SI INNALZA PER CONTRAZIONE DEI MUSCOLI INTERCOSTALI IL DIAFRAMMA SI ABBASSA agendo come un pistone I POLMONI ADERENTI AL TORACE CON LE PLEURE SI ESPANDONO ALL’INTERNO DEI POLMONI SI CREA UNA DEPRESSIONE VIENE RICHIAMATA ARIA DALL’AMBIENTE ESTERNO
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ESPIRAZIONE IL TORACE SI RIDUCE DI VOLUME I MUSCOLI INTERCOSTALI SI RILASCIANO IL DIAFRAMMA SIALZA agendo come un pistone I POLMONI ADERENTI AL TORACE CON LE PLEURE SI RIMPICCIOLISCONO ALL’INTERNO DEI POLMONI SI CREA UN’ AUMENTO DI PRESSIONE L’ARIA VIENE ESPULSA NELL’AMBIENTE ESTERNO
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ANATOMIA APPARATO RESPIRATORIO
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CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’APPARATO CARDIO CIRCOLARORIO
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La vita dei tessuti e degli organi del corpo umano dipende dall’ assunzione di sostanze nutritive e ossigeno e dall’eliminazione dei prodotti di rifiuto LA DISTRIBUZIONE E IL TRASPORTO DELLE SOSTANZE UTILI, LA RACCOLTA E L’ALLONTANAMENTO DEI PRODOTTI DI RIFIUTO COMPETONO AL SANGUE CHE IRRORA OGNI PARTE DEL CORPO Il sangue circola in un circuito chiuso formato da “tubi”, le arterie e le vene collegati al cuore che funge da pompa
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APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO da un’organo centrale IL CUORE con funzione di pompa DAL SANGUE Da una rete di capillariDa una rete di capillari area di scambio di sostanze nutritizie, ossigeno, liquidi un sistema di vasi distinti in ARTERIE E VENE con funzione di distribuzione e’ costituito da:
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ILCUORE
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Costituito da tessuto muscolare con spiccate caratteristiche contrattili (miocardio) ORGANO CAVO SITUATO AL CENTRO DEL TORACE poggia sulla convessità del diaframma è protetto anteriormente dallo sterno e posteriormente dalla colonna vertebrale
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E’ DIVISO IN DUE CAVITA’ INDIPENDENTI L’UNA DALL’ALTRA CUORE DESTRO CUORE SINISTRO NON COMUNICANTI TRA LORO A SUA VOLTA CIASCUNA SUDDIVISA IN UN ATRIO UN VENTRICOLO
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Il cuore grazie alla sua struttura muscolare ha la capacità di contrarsi e di rilasciarsi ritmicamente funzionando contemporaneamente come POMPA ASPIRANTE POMPA PREMENTE LA CONTRAZIONE CARDIACA è detta è detta SISTOLE LA DILATAZIONE CARDIACA è detta è detta DIASTOLE
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LE PARETI CARDIACHE SONO FITAMENTE IRRORATE DALLE ARTERIE CORONARIE SI RAMIFICANO FITTAMENTE COMPENETRANDO IN PROFONDITA’ TUTTO IL MUSCOLO CARDIACO
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Le arterie sono vasi cilindrici, con pareti muscolari robuste ed elastiche, che si ramificano in vasi sempre più piccoli detti arteriole. TRASPORTANO IL SANGUE IN USCITA DAL CUORE VERSO A PERIFERIA possono contrarsi o rilasciarsi regolando il diametro del loro lume e di conseguenza la quantità di sangue che affluisce agli organi e ai tessuti LE ARTERIE
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SONO VASI DILATABILI MA NON ELASTICI VASI A BASSA PRESSIONE HANNO UN RITORNO DOVUTO ALL’ ASPIRAZIONE CARDIACA E ALLA POMPA MUSCOLARE LE VENE TRASPORTANO IL SANGUE DALLA PERIFERIA AL CUORE
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I CAPILLARI Sono il luogo di congiunzione fra sistema venoso ed arterioso Hanno una parete vasale estremamente sottile e permeabile
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PRESSIONE DEL SANGUE Il sangue viene spinto nelle arterie con una forza corrispondente alla forza contrattile del muscolo cardiaco LA PRESSIONE SANGUIGNA E’ LA FORZA ESERCITATA DAL SANGUE SULLE PARETI DELLE ARTERIE PRESSIONE MASSIMA pressione sistolica È la pressione del sangue al momento della contrazione cardiaca PRESSIONE MINIMA Pressione diastolica È la pressione del sangue al momento del rilasciamento cardiaco
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LE PATOLOGIE CARDIO-VASCOLARI
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LIPOTIMIA Primo grado della perdita di coscienza FENOMENO LEGGERO E TRANSITORIO CAUSE scarsa irrorazione cerebrale e scarsa ossigenazione dovute a cause diverse: anemia, ipotensione, digiuno, temperatura eccessiva, permanenza in ambienti mal areati, traumi fisici e psichici, dolore, fatica prolungata, stazione eretta in soggetti ipotesi
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Senso di debolezza; Senso di debolezza; Obnubilamento visivo; Obnubilamento visivo; Ottundimento sensoriale; Ottundimento sensoriale; Respiro conservato; Respiro conservato; Polso debole e lento. Polso debole e lento. il soggetto “si sente mancare”, ha nausea, vertigini, sudorazione improvvisa LIPOTIMIA
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SINCOPE IMPROVVISA E COMPLETA PERDITA DELLA COSCIENZA provocata da un brusco abbassamento della pressione arteriosa La sintomatologia è quella dello svenimento ma si verifica più improvvisamente, senza segni premonitori e il quadro è complessivamente più grave LA SINCOPE E’ FREQUENTEMENTE COLLEGATA A PATOLOGIE A CARICO DEL MUSCOLO CARDIACO
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PERDITA DELLA COSCIENZA; PERDITA DELLA COSCIENZA; PERDITA DI TONICITA’ MUSCOLARE; PERDITA DI TONICITA’ MUSCOLARE; CUTE PALLIDA, FREDDA, SUDATA; CUTE PALLIDA, FREDDA, SUDATA; ALTERAZIONE DEL RESPIRO; ALTERAZIONE DEL RESPIRO; ALTERAZIONE DEL POLSO; ALTERAZIONE DEL POLSO; E’ POSSIBILE L’ARRESTO CARDIACO. E’ POSSIBILE L’ARRESTO CARDIACO. SINCOPE
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VALUTARE respiro se presente Posizione antishock Slacciare indumenti costrittivi; Arieggiare l’ambiente; Coprire. SE SI TRATTA DI LIPOTIMIA LA POSIZIONE ANTISHOCK È SUFFICIENTE A RISOLVERE IL PROBLEMA DA NON FARE!! Somministrare alcolici o altre bevande; Somministrare alcolici o altre bevande; Schiaffeggiare il paziente; Schiaffeggiare il paziente; Spruzzare acqua fredda sul viso; Spruzzare acqua fredda sul viso; Mettere il paziente seduto; Mettere il paziente seduto; ALLERTARE SOCCORSI!! SINCOPE LIPOTIMIA
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CARDIOPATIE ISCHEMICHE PATOLOGIE A CARICO DEL CUORE DOVUTE A PROBLEMI D’ IRRORAZIONE SANGUIGNA DEL MUSCOLO CARDIACO CHE VA IN SOFFERENZA PER INSUFFICIENTE APPORTO DI SANGUE ANGINA PECTORIS INFARTO DEL MIOCARDIO Fattori predisponenti sono l’arteriosclerosi, l’ipertensione, il diabete, la gotta, l’obesità, l’iperlipidemia, abuso di alcool, tabagismo ecc.
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ANGINA PECTORIS Condizione cronica dovuta ad una alterazione patologica arterio-aterosclerotica delle arterie coronarie che si manifesta con dolori acuti in sede precordiale di durata relativamente breve E’ CAUSATA DA UNA TEMPORANEA COSTRIZIONE DEI VASI CORONARICI PROVOCATA DA UNO SPASMO CHE SI RISOLVE SENZA LASCIARE AREE DI MIOCARDIO NECROTIZZATE FATTORI SCATENANTI POSSONO ESSERE: uno sforzo fisico, Un’emozione intensa, un pasto abbondante, l’esposizione a temperature fredde
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Dolore al petto e/o sensazione di pressione toracica con irradiazione al collo e al braccio sinistro (oppressivo,costrittivo,trafittivo) Pallore, palpitazioni, affanno, nausea; Il paziente resta cosciente; Lo spasmo si risolve in 3-5 minuti; ANGINA PECTORIS
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Valutare i parametri vitali; Allertare il soccorso sanitario Porre il paziente in posizione semiseduta o in posizione antalgica; Slacciare gli indumenti costrittivi; Evitare al paziente qualunque tipo di sforzo; ANGINA PECTORIS COSCIENZA COSCIENZA RESPIRO RESPIRO POLSO POLSO se il paziente è in cura per l’angina aiutarlo a assumere il farmaco di cui dispone
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INFARTO DEL MIOCARDIO Episodio acuto dovuto all’ostruzione totale (trombosi) di una coronaria o ad uno spasmo anginoso molto prolungato che determina la necrosi di un’area più o meno vasta di tessuto miocardico. LA CAUSA PIU’ COMUNE E’ L’OSTRUZIONE DI UNA CORONARIA DA PARTE DI UN TROMBO CHE PROVOCA UN’ INTERRUZIONE DELL’IRRORAZIONE SANGUIGNA DI QUELLA PORZIONE DI TESSUTO
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FATTORI SCATENANTI DELL’INFARTO DEL MIOCARDIO POSSONO ESSERE: uno sforzo fisico; un’ emozione intensa; un pasto abbondante; l’esposizione a temperature fredde. Alla base della crisi c’è comunque sempre una situazione già compromessa che può portare all’infarto anche in assenza di altri fattori scatenanti.
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Dolore toracico, di tipo costrittivo che si estende sino alla base del collo e al braccio sinistro ad insorgenza improvvisa. Dolore toracico, di tipo costrittivo che si estende sino alla base del collo e al braccio sinistro ad insorgenza improvvisa. PIU’ INTENSO E PROLUNGATO CHE NELL’ANGINA Sintomo dell’ANGOR: Sintomo dell’ANGOR: Polso rapido e piccolo, talvolta aritmico Polso rapido e piccolo, talvolta aritmico Pallore, palpitazioni, affanno, sudore algido,nausea Pallore, palpitazioni, affanno, sudore algido,nausea Il paziente può perdere coscienza Il paziente può perdere coscienza Può evolvere in A.C.C. Può evolvere in A.C.C. Angoscia Senso di morte imminente INFARTO DEL MIOCARDIO
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Valutare i parametri vitali Allertare il soccorso sanitario In caso di A.C.C. dare inizio alle manovre rianimatorie del B.L.S. Se cosciente porre il paziente in posizione semiseduta o in posizione antalgica Slacciare gli indumenti costrittivi Evitare al paziente ogni tipo di sforzo Non somministrare cibi e/o bevande di alcun genere COSCIENZA RESPIRO POLSO INFARTO DEL MIOCARDIO
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LE PATOLOGIE DEL SISTEMA RESPIRATORIO
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ASMA BRONCHIALE Malattia episodica, con intervalli asintomatici, provocata dal restringimento (broncospasmo) dei bronchioli che immettono negli alveoli con iper-produzione di muco e limitazione del flusso d’aria. DIFFICOLTÀ DI ESPIRAZIONE valutare il respiro valutare il respiro mantenere il paziente in posizione seduta, mantenere il paziente in posizione seduta, allentare gli abiti costrittivi allentare gli abiti costrittivi allertare allertare
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LO SHOCK
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CAUSE PRINCIPALI DELLO SHOCK SONO la quantità di sangue in circolazione diminuisce il sistema di tubi mantiene invariato il suo volume ma la quantità di sangue circolante resta costante il sistema di tubi aumenta il suo volume ma la quantità di sangue circolante resta costante il sistema di tubi mantiene invariato il suo volume ma LA POMPA FUNZIONA MALE 1 3 2
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1 DIMINUZIONE DELLA QUANTITA’ DI SANGUE IN CIRCOLAZIONE SHOCK IPOVOLEMICO causato da: GRAVI EMORRAGIE esterneinterne esteriorizzate USTIONI DISIDRATAZIONE diarrea vomito sudorazione
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2 AUMENTO DEL DIAMETRO DEI VASI CAUSE DIVERSE POSSONO PORTARE AD UN AUMENTO DI CALIBRO DEI VASI CON CONSEGUENTE DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE SANGUIGNA SHOCK NEUROGENO SHOCK ANAFILATTICO SHOCK SETTICO il sistema di tubi aumenta il suo volume
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TRAUMI VIOLENTI A CARICO DEL SISTEMA NERVOSO POSSONO PROVOCARE LA PERDITA DI CONTROLLO DELLA TONICITA’ DEI VASI CHE DI CONSEGUENZA SI RILASCIANO AUMENTANDO IL LORO CALIBRO SHOCK NEUROGENO SHOCK SETTICO ALCUNI BATTERI PRESENTI NEL SANGUE LIBERANDO TOSSINE DANNEGGIANO LE CELLULE ENDOTELIALI DEI VASI PROVOCANDO VASODILATAZIONE E “FUGHE” DI PLASMA DAI CAPILLARI
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SHOCK ANAFILATTICO L’INTRODUZIONE NELL’ORGANISMO DI ALCUNE SOSTANZE CAPACI DI SCATENARE REAZIONI D’ INTOLLERANZA PROVOCA LA DILATAZIONE DI ARTERIOLE E CAPILLARI farmaci Punture di insetti inoculazione di sieri CON MANIFESTAZIONE DI: gonfiore e/o eruzioni cutanee edema della glottide nei casi meno gravi nei casi più gravi La reazione allergica provoca la liberazione dell’istamina che ha un’azione vasodilatatrice su capillari e arteriole
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3 DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ CONTRATTILE DEL CUORE SHOCK CARDIOGENO ALLA BASE DEL MECCANISMO FISIOLOGICO C’E’ L’INSUFFICIENZA DELLA POMPA CARDIACA determinata da: alterazioni valvolari miocarditi embolia polmonare folgorazione la pompa funziona male
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senso di debolezza; senso di debolezza; iniziale tachicardia; iniziale tachicardia; respiro superficiale e affannoso; respiro superficiale e affannoso; calo della pressione arteriosa; calo della pressione arteriosa; pallore; pallore; sudorazione; sudorazione; vertigini; vertigini; nausea; nausea; freddo; freddo; Sete; Sete; perdita di coscienza; perdita di coscienza;
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LE CAUSE PIU’ COMUNI DI SHOCK Emorragie importanti Emorragie importanti Ustioni estese Ustioni estese Disidratazione Disidratazione Ferite gravi Ferite gravi Contusioni estese Contusioni estese Amputazioni e membra sfracellate Amputazioni e membra sfracellate Fratture gravi Fratture gravi Folgorazioni Folgorazioni Avvelenamenti Avvelenamenti
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Tranquillizzare il paziente;Tranquillizzare il paziente; Identificazione se possibile della sede emorragica;Identificazione se possibile della sede emorragica; Misure di arresto emorragico (se applicabili);Misure di arresto emorragico (se applicabili); Monitoraggio parametri vitali del paziente;Monitoraggio parametri vitali del paziente; Posizione anti shock;Posizione anti shock; Coprire il paziente;Coprire il paziente; Allertamento soccorsi;Allertamento soccorsi; Se il paziente perde coscienza e smette di respirare applicare la sequenza del B.L.S.
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POSIZIONE ANTISHOCK
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conclusioni In tutte le situazioni esaminate le procedure di primo soccorso da applicare prevedono sempre: LA VERIFICA DEI PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE L’ALLERTAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO DI URGENZA EMERGENZA …e, se necessario… L’INIZIO DELLE MANOVRE DEL B.L.S. COSCIENZA, RESPIRO, POLSO COSCIENZA, RESPIRO, POLSO
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