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ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN ETA’ PEDIATRICA I° PARTE.

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Presentazione sul tema: "ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN ETA’ PEDIATRICA I° PARTE."— Transcript della presentazione:

1 ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN ETA’ PEDIATRICA I° PARTE

2 ENCEFALOPATIE Disordine generalizzato della funzionalità cerebrale Acute Croniche Stabile Progressiva Esempio paralisi cerebrale infantile

3 PARALISI CEREBRALI INFANTILI Gruppo di sindromi motorie secondarie a disordini precoci dello sviluppo del cervello Spesso associata a epilessia, ritardo mentale, anomalie del linguaggio, della vista, dell’udito, del comportamento. La vulnerabilità selettiva del sistema motore del cervello definisce la malattia. Questo per dire che molti bambini e adulti con PC non hanno i segni del deficit cognitivo che di solito è sottinteso dal termine encefalopatia

4 ATROFIE MUSCOLARI SPINALI Ipotono debolezza generalizzate Riduzione della massa muscolare (coinvolti anche muscoli della mandibola e del viso)

5 CONSEGUENZE MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO (e malattie respiratorie ricorrenti che ne conseguono) 70-80% MALNUTRIZIONE DISFAGIA (circa il 90% dei bambini con Paralisi Cerebrale Infantile e tetraparesi spastica)

6 PROBLEMI INTESTINALI Stipsi incontinenza

7 PREVENZIONE POLMONITI DA AB INGESTIS ESAME OBIETTIVO DEL PASTO (eventuale rilevazione periferica della SaO2 come spia di possibile aspirazione) Mantenere posizione sicura durante i pasti, via PEG o via SNG

8 CONSEGUENZE IPERTONO /IPOTONO Anomalie del tono: dolore, retrazione, disallineamento dei capi articolari, deformità ossea

9 CONSEGUENZE ANOMALIE DEL TONO ANCA: sublussazione/lussazione PIEDE: equinismo, piede piatto-valgo, piede torto FEMORE: antiversione (deambulazione intraruotata) o arti inferiori iperaddotti TIBIA: extrarotazione

10 PREVENZIONE DOLORI ARTICOLARI DEFORMITÀ OSSEE ECT Postura tramite salami di miglio, cuscini Cambi posturali frequenti Utilizzo tutori

11 PROBLEMI RESPIRATORI Reflusso gastroesofageo, abingestis, problemi respiratori

12 IL DOLORE I bambini con grave deficit cognitivo provano dolore più frequentemente rispetto ai loro coetanei sani. Il dolore è dovuto sia a condizioni associate alla malattia di base sia alle procedure medico- chirurgiche invasive a cui debbono sottoporsi. Possono manifestare, durante uno stimolo doloroso, una mancanza di mimica facciale dovuta a una reazione di “freezing” dolore- correlata.

13 ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN ETA’ PEDIATRICA II° PARTE Individuazione dei bisogni Addestramento all’utilizzo di presidi sanitari specifici

14 INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI Instaurare rapporti umani basati sulla fiducia e l’ascolto Guidare nella creazione di modelli di cura che portino al miglioramento della qualità della vita Intervenire professionalmente modulando le proprie capacità per rispondere a bisogni specifici

15 OBIETTIVO DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE Promuovere nel bambino e nella sua famiglia la migliore qualità di vita possibile attraverso interventi integrati di rieducazione, educazione ed assistenza socio-sanitaria

16 LE FAMIGLIE DEVONO POTER CONTARE SU molte figure professionali, dotate di ESPERIENZA maturata nel settore specifico e di grande MOTIVAZIONE ma soprattutto, hanno bisogno di … PERSONE

17 PERSONE - capaci di ascoltare ….. - capaci di leggere il bisogno con mente libera da ogni pregiudizio organizzativo - capaci di mettersi a disposizione per individuare e condividere il piano assistenziale

18 CARTA DI FIRENZE ART.5 Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura.

19 COMUNICARE CON IL BAMBINO E CON LA FAMIGLIA COMUNICARE TRA OPERATORI LA COMUNICAZIONE E’ UNO STRUMENTO PROFESSIONALE MA PER ESSERE TALE DEVE ESSERE CONSAPEVOLE E DEVE AVERE UN OBIETTIVO

20 OBIETTIVO DEL COLLOQUIO PROFESSIONALE Costruire una buona relazione Informare correttamente e in modo comprensibile. Ottenere una alleanza terapeutica Facilitare il processo decisionale

21 Canule tracheali, PEG, PEG J Aspiratori, macchine della tosse

22 Gestione stomia PEG: acqua e bicarbonato con un goccio di sapone neutro.Usare garza pulita senza mai ripassare sulla stessa zona della stomia.Procedere con l'asciugatura della zona detersa alla stessa maniera. In caso di arrossamento della stomia applicare crema ad alta concentrazione di ossido di zinco (es.Milsana) Eseguire pulizia stomia quotidianamente, in assenza di secrezionie/o arrossamenti, altrimenti ripetere 3 volte al giorno. Io personalmente sconsiglio applicazione di garzina tra stomia e bottone, perchè è bene far respirarela zona, ma mi adeguo sempre alle richieste/indicazioni del genitore

23 Cambio bottone Peg: OCCORRENTE: bottone nuovo, garzine pulite, acqua e bicarbonato, Luan, 1 fiala da 5 ml Acqua bidistillata, 1 siringa da 5 ml. Scollegare tubo connettore e chiudere con il suo tappino il bottone. 1) Applicare un pochino di Luan sulla zona peristomale nel caso il bottone rotto non sia uscito completamente. 2)Accertarsi con una siringa che il palloncino che ferma il bottone, sia completamente sgonfio aspirando dalla valvola. 3)Far scorrere leggermente il bottone dentro la stomia in modo da lubrificare con Luan messo in precedenza. 4)Estrarre piano piano il bottone 5)Pulire la stomia con acqua e bicarbonato

24 6) Applicare sulla stomia Luan con una garzina pulita 7)Immergere la punta del nuovo bottone in un pò di Luan ed applicare lo stesso con pressione moderata, facendolo roteare su se stesso 8)Gonfiare palloncino con ACQUA BIDISTILLATA 5 ml 9) Lasciare in sede un pochino di Luan, asportandone l'eccesso con una garza pulita. Si può provare a gonfiare il palloncino del bottone nuovo, con 2 cc di acqua, per verificarne il buon funzionamento, prima di inserirlo.Io personalmente non eseguo questa manovra perchè il palloncino una volta gonfiato, poi eliminando l'aria si raggrinzisce.PERO' non è una manovra scorretta. Qualche genitore preferisce fare questa prova e quindi mi adeguo alle loro richieste.

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34 ISTRUZIONI D’USO TRACHEOTOMIA E TRACHEOSTOMIA La tracheostomia va detersa quotidianamente con acqua bicarbonato e sapone neutro. Di solito è meglio detergere la zona durante il cambio del collarino e subito dopo mettere metallina pulita. La metallina va applicata tenendo la parte argentata a contatto con la stomia. Per detergere utilizzare garze sterili facendo un giro intorno alla canula, senza ripassare dove si è già pulito. Successivamente asciugare procedendo alla stessa maniera.

35 Complicanze La complicanza più frequente è l’ostruzione che può essere totale o parziale. Per capire se c’è ostruzione, togliere fonatoria e mettere la mano davanti alla canula per sentire se l’aria passa, ascoltare contemporaneamente il rumore dell’aria in entrata. Questa manovra è molto indicativa per capire il tipo di ostruzione. Quando l’ostruzione è totale si osserva contemporaneamente all’inspirazione rumorosa, agitazione del bambino, che può arrivare a produrre schiuma bianca dalla bocca.

36 La canula endotracheale può essere ostruita completamente da tappi di muco in corso di affezioni delle prime vie respiratorie. La soluzione migliore è sostituire la canula in questo caso. Per prevenire la formazione di tappi di muco eseguire aerosol con soluzione fisiologica della durata di 15-20 minuti almeno 3 volte al di e mantenere ambiente umidificato. Se l’ostruzione è parziale si può procedere con aspirazione endotracheale La canula può sposizionarsi ed uscire dalla stomia. Sostituirla

37 CAMBIO CANULA ENDOTRACHEALE OCCORRENTE: Garze sterili Luan kit di ricambio (canula con mandrino) Un contenitore pulito con acqua, bicarbonato e sapone neutro (Saugella, Triderm…)

38 PROCEDURA DI SOSTITUZIONE CANULA ENDOTRACHEALE Aprire kit con canula e mandrino Applicare Luan (2cm circa)su una garzina sterile Immergere la punta della canula nel Luan ed appoggiarla su una garza rivolta verso l’alto Togliere metallina Detergere stomia con garzina imbevuta in acqua e bicarbonato + sapone neutro come descritto sopra, se la situazione non è di emergenza. In questo caso procedere oltre senza detersione Slacciare collarino con una mano,da entrambi i lati, tenendo ferma con l’altra mano la canula in sede.

39 Sfilare canula presente Applicare luan direttamente sulla stomia per facilitarne l’inserimento Inserire canula con mandrino facendo una manovra di avvitamento, eseguendo un quarto di giro (indifferente se da destra verso il basso o da sinistra verso il basso). Le alette della canula devono essere lineari rispetto al collo del bambino mentre si procede all’inserimento, per poi trovarsi con i buchini del il collarino verso le orecchie. Sfilare mandrino e applicare fonatoria Allacciare collarino alla giusta misura per il bambino Asportare Luan presente alla base della canula Applicare metallina Applicare nasino o fonatoria

40 GESTIONE BAMBINI PORTATORI DI PEG I bambini portatori di Peg possono fare il bagno in vasca completo, senza alcun problema. Nelle prime tre settimane dopo l’intervento invece è preferibile non immergerli nell’acqua, ma eseguire igiene parziale. La stomia della Peg spesso si mostra con crosticine giallognole, dovute alla fuoriuscita minima di secrezioni gastriche, queste vanno rimosse delicatamente con garzine imbevute di acqua bicarbonato e sapone neutro. Nel caso si debba effettuare un tampone colturale a causa di una sospetta infezione della stomia, non detergere la zona prima dell’esame. Imbevere in soluzione fisiologica sterile il tampone e passarlo il più vicino possibile alla stomia stessa: questo per evitare di “prendere” anche germi da contaminazione cutanea. Se si sospettasse che l’infezione sia solo all’interno della stomia, bisogna estrarre la Peg, fare tampone nella stomia e rimettere il tutto dopo averlo sciacquato con acqua della bottiglia ed aver ripulito bene stomia con acqua bicarbonato e sapone neutro. In Fondazione Maddalena Grassi (sede di via Bordighera) sono disponibili medicazioni pronte, apposite per stomie PEG con funzione antimicrobica, possono essere usate su stomia recente e non.Hanno una funzione antimicrobica, sono pretagliate e prevengono eventuali decubiti : HEXILON

41 MATERIALE INDISPENSABILE DA PORTARE CON SE PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE PEDIATRICA Portare sempre con se la passione, l’amore e la pazienza

42 MATERIALE NECESSARIO PER URGENZE ASSISTENZA BIMBI Da avere sempre con se: fonendoscopio sfigmomanometro con bracciale bambini e adulto termometro

43 centimetro una piccola torcia butterfly azzurri e verdi agocanula azzurri e gialli laccio emostatico siringhe da 2,5-5-10 ml

44 aghi di ricambio gialli garzine sterili fiale bidistillata 1 sol. fisiologica da 100 ml fiale sol. Fisiologica cerotto di carta e vari disinfettante

45 1 paio guanti sterili guanti non sterili 1 deflussore garze non ad duoderm sottile excilion garze medicate

46 MATERIALE BUROCRATICO/CARTACEO NECESSARIO da portare sempre con se: Fogli diario Fogli accesso Cartella infermieristica + cartelletta da lasciare al domicilio per presa in carico nuovi pazienti ICA pediatrico Elenco numeri di telefono e indirizzi pazienti

47 PREPARAZIONE FARMACI E SOMMINISTRAZIONE VIA PEG - SNG Diluizione farmaci: i dosaggi dei farmaci per bambini non sempre si trovano preparati in commercio Diluizione farmaci per meglio somministrarli se densi o granulari

48 Il paziente deve essere digiuno da 2 ore, se crisi di broncospasmo in atto vicino al pasto, eseguire puff limitando il numero di ambate a 2 insufflazioni I suddetti farmaci possono essere somministrati sia per bocca che per via endotracheale. PROTOCOLLO SOMMINISTRAZIONE FARMACI INALATORI SPRAY (ventolin, breva, fluispiral, flixotide,ect ect) con Ambu e mascherina facciale oppure con spray direttamente su canula endotracheale

49 PROTOCOLLO USO MACCHINA DELLA TOSSE Il paziente deve essere digiuno da 2 ore Collegare il paziente al saturimetro Osservare dinamica respiratoria, frequenza respiratoria, tempi di inspirazione ed espirazione Eseguire percussioni o coppettazione toraciche per qualche minuto sul torace davanti, di fianco, dietro la schiena se possibile mettendo il paziente leggermente inclinato (con testa verso il basso). Aspirare cavo orale o canula tracheale se presenti secrezioni Verificare le pressioni di exhale ed inhale : le indicazioni sono date alla famiglia dal terapista che li segue (centro Sapre/rianimazione ospedale Buzzi) Accendere la macchina e tappare con una mano il tubo, attivare manualmente exhale ed inhale per ottenere la pressione reale

50 La pressione di exhale deve di norma essere maggiore di 5 cm di H2o rispetto alla pressione dell’inhale. Comunque seguire sempre le indicazioni date dal centro referente Applicare riduttore al tubo corrugato Girare testa su un lato Procedere con 2 ex. attivando in manuale l’apparecchiatura seguendo l’espirazione del paziente per un massimo di 5 secondi ciascuna : procedere ad aspirazione delle secrezioni con sondino Se presenti ancora molte secrezioni eseguire ancora 2 ex da max 5 secondi, seguendo la reazione del paziente che potrebbe richiedere di interrompere prima l’exhale. Procedere poi con 1 ciclo di exhale ed inhale manualmente( 5 in +5 ex), rispettando la dinamica respiratoria del bambino.

51 I tempi di inhale (insuflazione di aria) devono essere maggiore di quelli dell’exhale (apirazione)di 1-2 secondi. Quindi ipoteticamente se l’exhale è di 5 sec. l’inhale sarà di 6- 7 con una pausa di 1-2 secondi Fare una pausa di qualche minuto, provvedendo ad aspirare eventuali secrezioni presenti nel cavo orale o nella canula. Eseguire decompressione gastrica se presente PEG Procedere con un altro ciclo di 5 in. e 5 ex. Aspirare eventuali secrezioni presenti Eseguire decompressione gastrica Lavare con acqua e sapone mascherina o riduttore tubo corrugato e riporli in luogo pulito.


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