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PubblicatoAntonello Merlo Modificato 10 anni fa
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La formazione dei professionisti sanitari nel territorio
Vanda Lanzafame funzionario Ufficio II Direzione Generale per l’Università Convegno su “Il ruolo delle Professioni Sanitarie nel processo di riforma” Roma, 11 marzo 2011-I.F.O.
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Gli ordinamenti didattici: il quadro normativo
La formazione universitaria degli operatori socio sanitari risale alla legge 341/90 (istituzione dei Diplomi Universitari) ed al D.Lgs n.502/92 Regolamento 3 novembre 1999, n. 509 – autonomia universitaria: emanato in applicazione della Legge 127/97, che detta le disposizioni sui criteri generali per l’ordinamento degli studi universitari, determina la tipologia dei titoli di studio rilasciati dall’Università; attribuisce agli atenei, ai fini della realizzazione della piena autonomia didattica e con l’osservanza delle procedure previste dalla legge e dagli statuti degli atenei, il potere di emanare gli ordinamenti didattici dei propri corsi Regolamento 22 ottobre 2004, n. 270: modifica alcune norme del DM 509: una nuova caratterizzazione del corso di laurea triennale, la nuova denominazione di laurea magistrale della precedente specialistica, la revisione delle classi, maggiore flessibilità e autonomia delle università nella definizione dei contenuti curriculari.
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Obiettivi della riforma:
Linee guida: DM Obiettivi della riforma: Migliorare efficacia, qualità e coerenza dei percorsi di laurea e di laurea magistrale; Correggere le criticità registrate durante la prima applicazione della riforma; Favorire l’effettiva mobilità degli studenti; Innescare una diversa “competizione” tra Atenei, fondata sulla qualità, da valutare e incentivare.
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La riforma dei corsi di studio dell’ area sanitaria ex DM 270/2004
In data sono stati firmati i decreti ministeriali sulle classi di laurea e di laurea magistrale dell’ area sanitaria(pubblicati in GU rispettivamente il 25.5 e il ), che adeguano anche i suddetti corsi di studio al dettato del DM 270/2004 . Per l’ adeguamento da parte degli Atenei il CUN ha dato indicazioni con la mozione in data , concordata anche con il Ministero della Salute, e trasmessa con nota ai Rettori prot.3056 del , in base alla quale si potevano presentare le proposte sia per l’ a.a. 2010/2011 che per l’ a.a. 2011/2012. Restano da trasformare 546 lauree sanitarie da gennaio a giugno Lo scorso a.a. sono state trasformate solo le lauree di due Atenei.
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I corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie nel Lazio sono circa 120, dislocati in maggioranza a Roma, o sedi limitrofe, sulla base dei rispettivi protocolli d’intesa tra le varie Università (Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Cattolica Sacro Cuore e Campus Bio medico)e la Regione L’attuale programmazione triennale per il sistema universitario 2010/2012 vieta nuove istituzioni e invita gli Atenei ad una operazione di accorpamento dei corsi con pochi studenti per motivi di economicità ( DM 50 del )
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Le Professioni sanitarie:le peculiarità
i corsi afferiscono alla Facoltà di Medicina e chirurgia; si svolgono c/o le Aziende ospedaliere e ospedaliero- universitarie, negli IRCCS e nelle strutture accreditate convenzionate; utilizzano una docenza di norma affidata al personale del ruolo sanitario; assicurano agli studenti una formazione di elevato contenuto pratico per almeno il 50% dell’impegno orario riservato allo studio personale; Il titolo di studio rilasciato (laurea) ha valore abilitante.
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Requisiti: il quadro normativo
DM 270/2004 – art. 9, commi 2 e 3: “...le università attivano i corsi di studio nel rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti dei corsi determinati con decreto del Ministro nell'osservanza degli obiettivi e dei criteri della programmazione del sistema universitario... ... L'attivazione dei corsi di studio ...é subordinata all'inserimento degli stessi nella banca dati dell'offerta formativa del Ministero, sulla base di criteri stabiliti con apposito decreto ministeriale” DM 27 gennaio 2005 n. 15, modificato dal DM 23 marzo 2006 n. 203 e dal DM 252/2006: concernente il possesso dei requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio. Nota n.160 del : introduzione nuove regole per verifica possesso requisiti necessari. DM 22 settembre 2010 n.17: recepisce le innovazioni della nota n.160, ma per le lauree sanitarie rimanda al DM 15/2005 in attesa di appositi requisiti ( ANVUR –Osservatorio)-art.12, comma 3.
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Requisiti: problemi aperti
Individuazione delle risorse di docenza per: - i corsi attivati dagli Atenei non statali; - i corsi afferenti ad aree ove sono richieste professionalità extrauniversitarie (traduzione e interpretazione, servizio sociale, restauro); - i corsi per la formazione dei profili socio- sanitari; L’impatto per la riduzione degli esami di profitto (20 per il I livello e 12 per il II e dei CFU minimi per ogni insegnamento);
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L’Osservatorio Nazionale per le Professioni sanitarie
L’ art.10 del decreto delle lauree sanitarie prevede la ricostituzione di tale organismo (esistito presso il MUR dal 2002 al 2006 ) che: Formula proposte ed esprime pareri per la definizione di: - requisiti di idoneità organizzativi, strutturali e tecnologici ai fini dell’accreditamento delle strutture didattiche universitarie e ospedaliere; - criteri e modalità per assicurare la qualità della formazione. Il decreto interministeriale MIUR- Salute presenta la seguente composizione: -1 rappresentante della CRUI; - 2 esperti o funzionari del MIUR e 2 del Min. Salute; - 2 rappresentanti della Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea dell’ area sanitaria; - 1 professore universitario in rappresentanza del CUN; - 1 esperto in rappresentanza delle Regioni, designato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ai lavori dell’Osservatorio è prevista la partecipazione di : - rappresentanti degli Ordini, dei Collegi e delle Associazioni professionali; - studenti iscritti ai corsi di laurea. Con Decreto Direttoriale MIUR-Salute verrà integrata la composizione con tutte le rappresentanze
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Si ringraziano la FITELAB , la Regione Lazio ed il CoNAPS per aver organizzato questo importante Convegno, che ha certamente fornito spunti di riflessione a tutte le componenti interessate. Si ringraziano tutti i presenti per la cortese attenzione. MIUR
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