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PubblicatoFlaviana Luisa Toscano Modificato 8 anni fa
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Politiche di genere: I MODELLI DI WELFARE EUROPEI ANNA MARENZI Università degli Studi dell’Insubria Componente del CPO anna.marenzi@uninsubria.it 28 ottobre 2006
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Obiettivo dell’intervento Focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche dei diversi tipi di welfare state dell’Europa continentale, e investigare come tali caratteristiche si sono tradotte in politiche sociali che hanno favorito/inibito la promozione delle pari opportunità tra donna e uomo Testi utilizzati per la preparazione dell’intervento Gosta Esping-Andersen,(1999), I fondamenti sociali delle economie postindustriali, Il Mulini, Bologna. Marenzi e L. Pagani, (2005), The Impact of Elderly Parents on Labour Market Partecipation of Italian Women, Rivista di Politica Economica, pp. 71-97. Daniela Del Boca, Chiara Saraceno, vari articoli da www.lavoce.infowww.lavoce.info Materiale del convegno “Le politiche di sostegno alle famiglie con figli. Il contesto e le proposte”, 6-7 ottobre, Modena, Fondazione Ermanno Gorrieri.
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Ruolo dei sistemi di welfare nel modificare gli incentivi per le donne a partecipare ai tornei, analisi principalmente rivolta alle politiche di conciliazione lavoro famiglia Servizi di cura sia per l’infanzia che per gli anziani Politiche per il tempo di cura Politiche di flessibilità dell’orario di lavoro e i tempi delle città a livello europeo sono state individuate tre aree di intervento strettamente interconnesse
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Paesi europei sono oggi di fronte a un DILEMMA invertire il trend di invecchiamento della popolazione aumentando il tasso di fertilità e avere allo stesso tempo più donne (e uomini) sul mercato del lavoro per garantire la sostenibilità dei sistemi di welfare L’esperienza dei paesi scandinavi mostra in realtà che è possibile riconciliare questi due obiettivi apparentemente contrastanti
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE OBIETTIVI (Lisbona 2001) INTERMEDI 2005 FINALI 2010 Stato di attuazione in UE-15 Stato di attuazione in ITALIA Tasso di occupazione67% Stoccolma 70% Lisbona 65,2% (2005) 57,6% (2005) Tasso di occupazione femminile 57% Stoccolma 60% Lisbona 57,4% (2005) 45,3% (2005) Tasso occupazione tra 55 e 64 anni 50% Stoccolma 44,1% (2005) 31,4% (2005) Età pensionamento+5 anni Barcellona 60,8 (2002) 59,9 (2002) Assistenza infanzia bambini da 3 anni all’età scolare 90% Barcellona n.d. prossimo al 90-95% ma con marcate differenze territoriali Assistenza infanzia bambini sotto i 3 anni 33% Barcellona n.d.7,4 (pubblici) (2000) Giovani con basso livello di istruzione - 50% Lisbona 19,7% (2000) 23,5% (2003)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Il welfare state o stato sociale è un insieme di istituti principalmente di natura pubblica il cui obiettivo principale è quello di tutelare i cittadini dai rischi sociali e garantire la fruizione di diritti di cittadinanza Rischi sociali: 1)Rischi legati al mercato del lavoro e quindi connessi alla struttura di classi della società (rischi di classe) 2)Rischi che colpiscono gli individui in momenti particolari del loro ciclo di vitale (rischi di ciclo vitale) 3)Rischi connessi ad aspetti intergenerazionali(rischi intergenerazionali) Diritti di cittadinanza: garantire i servizi sociali indispensabili per consentire un’esistenza dignitosa e consapevole all’interno di una comunità
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Rischi sociali possono essere: internalizzati dalla famiglia gestiti dal mercato assorbiti dallo stato sociale Quando è lo Stato ad assorbire i rischi, la soddisfazione dei bisogni è sia defamilizzata (sottratta alla famiglia) sia demercificata (sottratta al mercato)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Defamilizzare significa: alleggerire le responsabilità che ricadono sulla famiglia ridurre la dipendenza del benessere degli individui dai rapporti di parentela defamilizzare per le donne è in genere una pre-condizione della loro capacità di mercificarsi (offrirsi come forza lavoro sul mercato) la defamilizzazione può avvenire: attraverso lo stato sociale e/o attraverso il mercato
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Familismo significa: il nucleo familiare è il primo responsabile del benessere dei suoi membri implica uno scambio intergenerazionale in due direzioni: i giovani ricevono la casa e aiuto nella gestione quotidiana dei figli; i vecchi avranno assicurato le cure necessarie in caso di bisogno principio di sussidiarietà: limitare intervento pubblico ai casi in cui le reti parentali falliscono
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Per molti studiosi il WS è un modello di organizzazione della società fondato sull’idea che l’economia di mercato può essere coniugata con forti obiettivi di EGUAGLIANZA ATTORI: Istituzioni 1)Stato 2)Mercato 3)Famiglia a questi tre attori va aggiunto: 4) il Terzo Settore: insieme di associazioni di volontariato e imprese non-profit che operano nel campo dei servizi di Welfare
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Gosta Esping-Andersen (1990), The Three Worlds of Welfare Capitalism, Cambridge, Policy Press. Tre modelli di welfare dell’Europa continentale 1.Il modello liberale 2.Il modello socialdemocratico 3.Il modello conservatore 3.1 Il modello mediterraneo ……modelli e vita politica concreta 1. Regno Unito, Irlanda 2. Paesi nord Europa (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) 3. Germania, Francia, Austria, Belgio e Lussemburgo 4. Paesi sud Europa (Italia,Spagna, Portogallo, Grecia)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello liberale (residuale) R.Nozich, Anarchy, State and Utopia (1974) M. Friedman, Capitalism and Freedom (1962) F. Hayek, Law, Legislation and Liberty. The Mirage of Social Justice (1976) La politica sociale liberale può essere ricondotta all’economia politica inglese del diciannovesimo secolo, alla sua sconfinata fiducia nei mercati e ai principi della precedenza ai poveri meritevoli Obiettivo principale delle istituzioni: libertà individuale Metodo principale per realizzare la dimensione economica: il mercato privato
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE individualizzazione dei rischi sociali e promozione soluzioni di mercato ruolo residuale del WS (Stato minimo): modello di welfare che riguarda solo i casi di emergenza e di estrema necessità, i cosiddetti casi marginali, garanzie sociali limitate ai soli individui a rischio (assistenza selettiva) peso maggiore dei programmi basati sul bisogno piuttosto che fondati sui diritti di cittadinanza means testing (prova dei mezzi): trasferimenti selettivi e condizionati alla verifica della condizione di bisogno diritti sociali garantiti sono minimi, modesti piani di sicurezza sociale poiché è il libero mercato che gioca un ruolo preminente nella distribuzione delle risorse
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello socialdemocratico R.Titmuss, Essays on the Welfare State (1958) R. Miliband, The State in a Capitalist Society (1969) Obiettivo principale delle istituzioni: uguaglianza, libertà e fraternità/solidarietà Metodo principale per realizzare la dimensione economica: mercato e stato insieme (economia mista) QUINDI: regime di welfare DOMINATO dallo Stato Universalismo: riferimento al cittadino e a programmi universali; i diritti alle prestazioni dello Stato sono riconosciuti agli individui sulla base del diritto di cittadinanza e non sulla contribuzione, sui rapporti di lavoro, sulla prova della condizione di bisogno
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello socialdemocratico deliberato tentativo di ridurre al minimo il ruolo dell’assistenza condizionata ai bisogni sforzo attivo a de-mercificare il benessere degli individui, a ridurre al minimo o anche abolire la loro dipendenza dal mercato: funziona se sussidi erogati sono generosi (adeguati) ampiezza socializzazione dei rischi (welfare state dei servizi) stretta relazione tra modello socialdemocratico e promozione dell’uguaglianza (conseguenza dell’universalismo)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Obiettivo politiche per la famiglia: politiche di cittadinanza e pari opportunità (per le donne e per i bambini) “family-friendly policies” (OECD, 2001): alti tassi di partecipazione femminile al mercato del lavoro e di natalità (nazionalizzazione della famiglia) considerati leaders rispetto alle pari opportunità e alla posizione della donna nel mercato del lavoro e nella società (donne scandinave tra le prime ad avere, per legge, la parità di salari) espansione dei servizi pubblici di cura per bambini, anziani e disabili; ingresso donna mercato del lavoro settore pubblico elevati livelli di tassazione lungo periodo di sospensione per maternità (sussidio child care at home) coniugato con offerta di servizi pubblici di cura (differenze tra i paesi) Oggi problemi di segregazione occupazionale
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello conservatore/mediterraneo: politiche sociali ispirate o dallo statalismo monarchico (Germania, Austria, Francia), o dal corporativismo, o dalla dottrina sociale della chiesa (Paesi del sud Europa) Nei paesi a maggioranza cattolica, l’enciclica Rerum Novarum (1891) di Papa Leone XIII ha esercitato una fortissima influenza, in particolare nella definizione dei rapporti tra la famiglia e lo Stato “.. la famiglia, società domestica anteriore a ogni società civile con diritti e obbligazioni indipendenti dallo Stato..” “.. Per legge inviolabile di natura incombe al padre il mantenimento della prole..” sistema di welfare state «familista»: protezione sociale centrata sul maschio principale percettore di reddito e attribuzione alla famiglia la responsabilità ultima del benessere dei suoi membri e i principali compiti di cura (principio di sussidiarietà )
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello conservatore/mediterraneo l’obbligo dei genitori di soccorrere i figli in difficoltà è ancora sancito per legge in Austria, Germania, Italia; riluttanza a fornire servizi di cura e, quanto più familistici sono, tanto più bassi risultano essere gli assegni familiari che erogano; difficoltà a riconoscere nuclei atipici il welfare conservatore interviene solo se le famiglie dimostrano di non riuscire a provvedere da sole ai propri bisogni (principio di sussidiarietà) rispetto quindi ai programmi fondati sui diritti, il modello conservatore, come quello liberale, privilegia l’assistenza sociale
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE … quindi assunto: famiglia e reti parentali, così come sono assistite, liberamente e autonomamente, dalla solidarietà delle istituzioni del terzo settore, religioso e non, hanno una responsabilità primaria di tutela, lo Stato interviene soltanto con modalità residuali; protezione pubblica privilegia apporti finanziari rispetto ai servizi – come ricoveri, ospedali diurni, assistenza domiciliare… - che sono delegati alle famiglie; generosità sistema pensionistico: contribuisce a sostenere anche i nuovi soggetti a rischio. Con pensioni meno generose (Francia e Inghilterra) i giovani disoccupati di lungo periodo sarebbero maggiormente a rischio povertà
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE.. ancora eredità statalista: sopravvive nel trattamento privilegiato riservato ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, in particolare in Austria, Belgio, Francia, Germania e Italia. Ai dipendenti pubblici di questi paesi sono concessi programmi separati, regolati per di più da norme insolitamente munifiche riguardo ai requisiti di ammissibilità e al livello dei trasferimenti sistema fortemente corporativo: sistemi nati e mantenuti strettamente collegati al mercato del lavoro; il titolare del diritto è più il lavoratore che il cittadino; programmi di spesa molto frammentati e diversificati per categorie sociali
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE LIBERALESOCIAL DEMOCRATICO CONSERVATORE Ruolo di Famiglia Mercato Stato Marginale Centrale Marginale Centrale Marginale Sussidiario Welfare State Unità sociale della solidarietà Luogo prevalente della solidarietà Grado di de- mercificazione Esempi modali Individuo Mercato Minimo Usa, G.B. Universo degli individui Stato Massimo Svezia Parentela Corporazioni Stato Famiglia Alto (per il lavoratore capofamiglia) Germania
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Modello Mediterraneo Ruolo di Famiglia Volontariato Mercato Stato Egemonico Marginale Sussidiario/Primario Welfare State Unità sociale della solidarietà Luogo prevalente della solidarietà Grado di de- mercificazione Esempi modali Parentela Corporazioni Stato Famiglia Molto alto Italia, Spagna, Portogallo e Grecia 1. Basso tasso di partecipazione femm. al mkt del lavoro 2. Servizi di cura delegati al sistema familiare (non solo nuclei conviventi ma rapporti di parentela) Welfare frammentato su base occupazionale: diffuse forme di particolarismo, assenza protezione minima di base, forte deficit di servizi pubblici (statalismo DEBOLE)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE MODELLI DI POLITICHE FAMILIARI: OBIETTIVI a) Politiche con obiettivo natalista, proprie dei paesi francofoni b) Politiche di cittadinanza e pari opportunità (per le donne e per i bambini), proprie dei paesi scandinavi c) Politiche incentrate sul modello di sussidiarietà, proprie dei paesi di lingua tedesca e dell’Olanda d) Politiche incentrate sull’alleviamento della povertà, proprie dei paesi anglosassoni e) Politiche orientate a sostenere i diritti dei lavoratori, proprie dei paesi a tradizione socialista f) Politiche basate su aspettative di solidarietà allargata (quindi sussidiarità allargata), proprie dei paesi mediterranei
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Peculiarità WS italiano: corso di vita “fordista” Modello di WS modellato sul ciclo vitale del lavoratore industriale di massa; uomo: entra giovane mondo lavoro salariato, pensionamento obbligatorio; donna: assistenza bambini, invalidi, anziani quindi: 1) corso di vita lineare e prevedibile 2) stabilità dell’istituto familiare ed equilibrio demografico 3) prevedibile domanda di cura 4) modello di famiglia in cui le divisioni di genere sono particolarmente marcate, imperniata sul maschio adulto percettore di uno stipendio familiare che copre i bisogni della famiglia intera e in cui la donna è attiva nel ruolo di riproduzione sociale all’interno del nucleo
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE quindi: 1) Differente grado di copertura dei rischi: a) elevato grado di copertura per rischio “vecchiaia” e “reversibilità”; b) basso grado di copertura per rischi legati a “famiglia”, “maternità”, “disoccupazione” e “alloggio”; 2) Sistema dualistico: prestazioni previste per lavoratori inseriti all’interno del mercato del lavoro regolare (per lo più, con posizione dipendente, a tempo pieno e indeterminato); penalizzati altri lavoratori e non occupati
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE ….ancora 3) Carenza di specifiche politiche e benefici rivolti alla famiglia e, al contempo, profonda caratterizzazione familista; 4) Prevalenza, all’interno delle politiche di sostegno alle responsabilità familiari, di trasferimenti monetari rispetto a una politica globale di servizi pubblici alla persona di tipo universalistico in grado di ridurre gli impegni di cura delle donne: politiche per la casa, per il lavoro e del tempo di lavoro 5) PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’: responsabilità primaria del benessere dei cittadini spetta alla famiglia, alla comunità locale e alle organizzazioni di volontariato, il ruolo dello Stato è “secondario” e “sussidiario”; tale principio è stato particolarmente auspicato dalla Chiesa cattolica ed ha finito per ispirare e condizionare lo sviluppo del welfare state italiano
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Struttura della spesa sociale nell’Unione Europea (in percentuale sul totale delle prestazioni sociali) Previdenza (vecchiaia e reversibilità) Malattia, spese sanitarie, invalidità Famiglia e infanzia Disoccupa- zione Alloggio ed esclusione sociale UE-1546,034,98,56,83,8 Svezia39,536,910,58,14,9 Finlandia35,137,212,8 3,7 Danimarca38,031,713,0 6,1 Germania 42,136,010,5 2,6 Francia44,234,09,8 4,6 Italia64,030,03,62,20,2 Grecia50,731,07,65,75,0 Portogallo43,745,65,23,71,8 Spagna46,237,02,112,91,9
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE UE-15 35,760,337,922,44,0 Svezia48,945,936,39,65,2 Finlandia43,450,037,212,86,6 Danimarca65,228,59,25,36,4 Germania32,865,036,928,12,3 Francia30,466,846,520,32,8 Austria35,064,337,426,90,7 Belgio25,771,849,422,42,5 Paesi Bassi15,365,828,437,418,9 Lussemburgo46,949,124,724,440,0 Italia38,958,043,614,43,1 Grecia28,661,137,723,410,3 Portogallo40,944,427,616,814,7 Spagna26,869,252,217,04,0 Regno Unito47,351,827,724,10,9 Irlanda59,839,024,214,81,2 ¹ Salariati, lavoratori dipendenti, pensionati o altre persone. imposizione fiscale totale datori lavoro lavoratori altre fonti Contributi sociali Fonti di finanziamento della protezione sociale per tipologia (1999, in percentuale sul totale delle fonti)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE PENSIONI PREVIDENZIALI SANITA’AMMORTIZZATORI SOCIALI ASSISTENZAISTRUZIONE PENSIONI DI VECCHIAIA PENSIONI DI ANZIANITA’ PENSIONI PER I SUPERSTITI ASSISTENZA DI BASE SPESA FARMACEUTICA ASSISTENZA SPECIALISTICA E OSPEDALIERA CASSA INTEGRAZIONE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE REDDITO MINIMO ASSICURAZIONE INFORTUNI LAVORO ASSICURAZIONE MALATTIA ASSICURAZIONE MATERNITA’ ASSEGNI PER I FIGLI PENSIONE SOCIALE DI INSERIMENTO PENSIONE PER PORTATORI DI HANDICAP PENSIONE INVALIDI CIVILI ISTRUZIONE OBBLIGATORIA ISTRUZIONE SECONDARIA ISTRUZIONE UNIVERSITARIA SCUOLA MATERNA Le prestazioni del Welfare SCUOLE E SERVIZI PER L’INFANZIA SERVIZI PER NON AUTOSUFFICIENTI
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Reddito minimo di inserimento (RMI) Introdotto in via sperimentale nel 1999 in 39 comuni, sperimentazione terminata nel 2003; Trasferimento monetario che integra la differenza tra il reddito di un soggetto e una soglia prefissata (variabile in ragione della composizione del nucleo familiare) Beneficio condizionato alla ricerca attiva di lavoro, ad attività di cura nella famiglia, recupero scolastico, frequenza di programmi di formazione professionale Italia e Grecia unici paesi in cui è assente un programma universale di contrasto alla povertà e di una rete di protezione sociale di ultima istanza
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Legge 328/2000: riforma generale dei servizi di assistenza Norma a carattere programmatico Partecipazione tre livelli di governo: Stato Regioni Comuni, ASL e organi terzo settore Ruolo di coordinamento strategico Funzione finanziaria e programmatica Programmazione zonale e gestione dei servizi
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Novità della 328/2000 Riconoscimento dell’attività dei soggetti del terzo settore svolta in modo coordinato con i soggetti pubblici Volontà di istituire un “sistema integrato” in grado di garantire la cooperazione istituzionale tra comuni, province, regioni e Stato Impegno a valorizzare i compiti svolti dalle famiglie «…nella valorizzazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale » (art. 16) Principio di sussidiarietà verticale e orizzontale
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Ovvero: VERTICALE: l’istituzione superiore (Stato) interviene solamente qualora le istituzioni inferiori (Comuni, consorzi di Comuni, Province, Regioni, network di imprese e cooperative e diverse tipologie di organizzazioni non profit) non sono in grado di soddisfare uno specifico bisogno espresso da una comunità locale ORIZZONTALE: responsabilità giurisdizionale a quei soggetti che ricoprono un ruolo attivo sul piano meramente operativo; autorità centrale individua le linee d’indirizzo affinché i cittadini diventino soggetti attivi nella progettazione, organizzazione e gestione dei servizi sociali ed alla persona; partecipazione “dal basso” e cooperazione tra soggetti intermedi
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE In realtà: Elevato grado di frammentazione e disomogeneità delle politiche pubbliche con il passaggio di competenze ai governi di livello inferiore. “Sistemi locali di cittadinanza”: disuguaglianze territoriali, politiche locali familiari molto differenti; molte possibili combinazioni tra livelli e modalità di risorse istituzionali e sussidiarie provenienti da famiglie, parentela, organizzazioni assistenziali private
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Infatti, dall’Osservatorio sul Welfare Locale, Rapporto 2004, risulta che i Piani sociali regionali: Non attivi (aprile 2004): Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna Attivi: sistemi finanziamento e erogazione dei servizi sociali molto diversi tra loro, ad esempio: - Lombardia: privatizzazione intervento sociale (esternalizzazione dei servizi e monetizzazione dell’intervento sociale, esempio “buoni” come alternativa al sistema dei servizi) - Toscana: valorizzazione del ruolo dei comuni nell’erogazione dei servizi reali ai cittadini; esempio: “società della salute” dove comune non assume solo funzioni di programmazione e controllo ma “compartecipa” alla gestione dei servizi socio-sanitari tradizionalmente gestiti dalle ASL
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Oggi: settore delle Politiche sociali frantumato in cinque ministeri Ministero del Lavoro Ministero delle Politiche Sociali Ministero della Famiglia Ministero delle Politiche giovanile Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Scelta costosa? SI Banali costi di gestione (uffici, macchine di rappresentanza, segreterie particolari, ecc.) Costi di efficacia politica: la legge Bassanini (ricomposizione dei ministri sociali) e la legge 328/2000 avrebbero dovuto mettere ordine nelle politiche sociali definendo quadri di riferimento e criteri comuni a livello nazionale, di fatto in parte affossata con la riforma del Titolo V della Costituzione che ha attribuito alle Regioni competenza esclusiva sulle politiche sociali non previdenziali; n 5 anni non si è riusciti a produrre un accordo sui livelli essenziali (anche per ostruzionismo da parte delle Regioni) Cosa succederà ora che gli INTERLOCUTORI si sono moltiplicati e quindi si sono moltiplicati sia i livelli di trattativa che le aree di possibile conflitto inter- istituzionale?
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE La legge finanziaria 2007: Politiche per l’affermazione delle pari opportunità art. 192: organizzazione amministrativa e scientifica Osservatorio nazionale sulla famiglia (Ministero per la famiglia+Ministero del lavoro+Ministero per i Diritti e le pari opportunità) per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro art. 193: piano per gli asili nido, obiettivo aumentare posti disponibili dall’attuale 9,9% al 33% entro il 2010 (300 milioni per il triennio) art. 194: dotazione Ministero diritti e PO pari a 20 milioni di euro per ogni anno del triennio Nel riordino generale dei comitati scientifici e degli enti di ricerca (art.42) e dell’Istituto di valutazione della scuola (art.66) si afferma il principio dell’equilibrio tra uomini e donne
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE La legge finanziaria 2007: incentivi all’occupazione femminile art. 166: incentivi selettivi diversi tra uomini e donne, che tengono conto della mancata parità nelle posizioni di partenza (tornei asimmetrici); nelle zone del sud e nelle aree depresse del centro-nord assumere a tempo indeterminato una donna farà risparmiare alle imprese 150-170 euro in più al mese art. 86: misure a tutela della maternità (lavoratrici precarie) art. 104: rispetto ai fondi per l’innovazione industriale posto vincolo di sentire il Ministro PO relativamente al rispetto degli obiettivi di Lisbona (incremento occupazione femminile e investimenti imprenditoria femminile)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE La legge finanziaria 2007: politiche per la famiglia art. 192 : istituzione Fondo per le politiche della famiglia (215 milioni di euro annuali per il triennio 2007-09) art. 198: Fondo per la non autosufficienza art.199: Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati Misure fiscali: 3 miliardi di euro destinati al sostegno delle famiglie attraverso assegni e detrazioni (per dipendenti e parasubordinati, con reddito 14.000 euro e un figlio inferiore ai tre anni, assegno familiare + detrazioni raggiungerà 2.400 euro annui)
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Anna Marenzi Facoltà di Economia Università degli Studi dell’Insubria DONNE LAVORO SOCIETA’ CRESCERE PER CONTARE Si poteva fare di più ?
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