La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

L’Europa al banco di prova: la crisi del debito pubblico.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "L’Europa al banco di prova: la crisi del debito pubblico."— Transcript della presentazione:

1 L’Europa al banco di prova: la crisi del debito pubblico

2 La crisi del debito in Europa La crisi riguarda la sostenibilità del debito pubblico di diversi paesi europei ed ha origine a fine 2009 in Grecia. La crisi riguarda la sostenibilità del debito pubblico di diversi paesi europei ed ha origine a fine 2009 in Grecia. Ad Ottobre 2009 cominciano ad emergere significative differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici. Ad Ottobre 2009 cominciano ad emergere significative differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici. Il rapporto deficit / PIL per il 2009 non è il 6%, come dichiarato, ma il 12,7%, stima successivamente rivista fino al 13,6%. Il rapporto deficit / PIL per il 2009 non è il 6%, come dichiarato, ma il 12,7%, stima successivamente rivista fino al 13,6%. Si scopre inoltre che dal 2001, anno della sua entrata nell’Euro, le statistiche sull’andamento del deficit e del debito greco sono state falsate. Si scopre inoltre che dal 2001, anno della sua entrata nell’Euro, le statistiche sull’andamento del deficit e del debito greco sono state falsate.

3 La crisi del debito in Europa Il rapporto debito / Pil in Grecia supera il 140% alla fine del 2010, il livello più elevato in Europa. Il rapporto debito / Pil in Grecia supera il 140% alla fine del 2010, il livello più elevato in Europa. La sostenibilità del debito greco appare dubbia. La sostenibilità del debito greco appare dubbia. Per la prima volta dalla costituzione della UE esiste il rischio concreto di default di uno stato membro. Per la prima volta dalla costituzione della UE esiste il rischio concreto di default di uno stato membro. Ciò rende evidente che le regole di funzionamento dell’UE non sono in grado di prevenire la crisi. Ciò rende evidente che le regole di funzionamento dell’UE non sono in grado di prevenire la crisi. Non solo ma esse pongono dei limiti rilevanti anche alla sua risoluzione. Non solo ma esse pongono dei limiti rilevanti anche alla sua risoluzione.

4 La crisi del debito in Europa Limiti alla solidarietà fra stati. Limiti alla solidarietà fra stati.  L’art. 125, par. 1, TFUE vieta esplicitamente all’Unione e agli altri Stati membri di farsi carico degli impegni finanziari assunti da uno di loro. Limiti del mandato della BCE. Limiti del mandato della BCE.  L’art. 123 TFUE vieta alla BCE di concedere qualsiasi forma di facilitazione creditizia al settore pubblico degli Stati membri, nonché l’acquisto diretto presso di essi di titoli del debito pubblico Questi limiti vengono messi in luce dalla crisi greca. Questi limiti vengono messi in luce dalla crisi greca.

5 Il contagio: i PIIGS Lo scenario in cui altri paesi sperimentino problemi di solvibilità del debito pubblico diventa più probabile. Lo scenario in cui altri paesi sperimentino problemi di solvibilità del debito pubblico diventa più probabile. La crisi greca si trasmette anche ad altri paesi, i cosiddetti PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia Grecia, Spagna) La crisi greca si trasmette anche ad altri paesi, i cosiddetti PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia Grecia, Spagna) Che caratteristiche hanno i PIIGS? Due tipologie di paesi. Che caratteristiche hanno i PIIGS? Due tipologie di paesi. 1. Gli indisciplinati: Grecia ed Italia. Presentavano un elevato rapporto debito pubblico/P.I.L. già prima della crisi dei mutui sub-prime del 2008. Presentavano un elevato rapporto debito pubblico/P.I.L. già prima della crisi dei mutui sub-prime del 2008. Italia Italia  debito elevato (119% del PIL nel 2010)  crescita molto bassa

6 2. Le vittime delle banche: Irlanda, Portogallo, Spagna. Paesi in cui prima della crisi dei mutui sub-prime del 2008 il rapporto debito pubblico P.I.L. era ad un livello medio-basso. Paesi in cui prima della crisi dei mutui sub-prime del 2008 il rapporto debito pubblico P.I.L. era ad un livello medio-basso. Il loro deficit esplode dopo la crisi a seguito del salvataggio (bail-out), da parte dello stato di istituti di credito privati. Il loro deficit esplode dopo la crisi a seguito del salvataggio (bail-out), da parte dello stato di istituti di credito privati. A seguito della crescita del deficit, il debito si accumula molto velocemente generando dubbi sulla sua stessa sostenibilità A seguito della crescita del deficit, il debito si accumula molto velocemente generando dubbi sulla sua stessa sostenibilità Il contagio: i PIIGS

7 Irlanda Irlanda  A fine 2010 si registra il fallimento di Anglo Irish Bank  Il Governo salva la banca  Il costo è circa di 30 miliardi di euro  Il deficit irlandese supera il 30% Portogallo Portogallo  Salvataggio Banco Português de Negócios  deficit abbastanza elevato (circa 7%)  ridotte prospettive di crescita → difficoltà a ripagare il debito Il contagio: i PIIGS

8 Spagna Spagna  Salvataggio Bankia  deficit elevato (11% del PIL nel 2009, 9% nel 2010)  fondamentali non buoni (crescita in forte rallentamento, elevata disoccupazione) Il contagio: i PIIGS

9 L’aumento del rischio di insolvenza fa aumentare il premio per il rischio da pagare ai possessori di titoli di stato. L’aumento del rischio di insolvenza fa aumentare il premio per il rischio da pagare ai possessori di titoli di stato. Vediamo cosa accade ai PIGS → vediamo i tassi pagati dai loro titoli di stato → differenziale dei tassi rispetto a quelli tedeschi Vediamo cosa accade ai PIGS → vediamo i tassi pagati dai loro titoli di stato → differenziale dei tassi rispetto a quelli tedeschi Lo “spread” rispetto al Bund misura approssimativamente il premio per rischio di insolvenza. Lo “spread” rispetto al Bund misura approssimativamente il premio per rischio di insolvenza. Il contagio: i PIIGS

10 Gli “spread” rispetto al Bund

11 La crisi di fiducia nell’UE è ben esemplificata dall’andamento di lungo periodo dello spread italiano. La crisi di fiducia nell’UE è ben esemplificata dall’andamento di lungo periodo dello spread italiano. Gli “spread” rispetto al Bund L’instabilità prima dell’Euro L’allineamento con l’Euro Le turbolenze dovute alla crisi

12 Gli interventi: gli stati europei L’esplosione degli spread e la crescita della spesa per interessi mettono a repentaglio la sostenibilità del debito pubblico dei PIIGS e la sopravvivenza dell’euro. L’esplosione degli spread e la crescita della spesa per interessi mettono a repentaglio la sostenibilità del debito pubblico dei PIIGS e la sopravvivenza dell’euro. Nei PIIGS vengono introdotte politiche fiscali restrittive al fine di ridurre il deficit e decelerare la crescita del debito. Nei PIIGS vengono introdotte politiche fiscali restrittive al fine di ridurre il deficit e decelerare la crescita del debito. La gestione della crisi richiede anche l’intervento dell’UE e determina una fase di innovazione istituzionale. La gestione della crisi richiede anche l’intervento dell’UE e determina una fase di innovazione istituzionale. Viene creata una «rete di emergenza» in cui in diverse forme si fornisce sostegno finanziario ai paesi in difficoltà Viene creata una «rete di emergenza» in cui in diverse forme si fornisce sostegno finanziario ai paesi in difficoltà Vengono istituiti nuovi organismi ad hoc (senza violare L’art. 125, TFUE ?) Vengono istituiti nuovi organismi ad hoc (senza violare L’art. 125, TFUE ?)

13 European Financial Stability Facility EFSF: società di diritto privato lussemburghese (!) di durata triennale e fondata nel Giugno 2010. EFSF: società di diritto privato lussemburghese (!) di durata triennale e fondata nel Giugno 2010. Il «Fondo salva-stati» è un SPV che eroga prestiti ai paesi in difficoltà dell’area euro. Il «Fondo salva-stati» è un SPV che eroga prestiti ai paesi in difficoltà dell’area euro. La concessione dei fondi è subordinata a condizioni negoziate con Commissione BCE e FMI La concessione dei fondi è subordinata a condizioni negoziate con Commissione BCE e FMI La raccolta dei fondi avviene tramite obbligazioni garantite dagli stati membri, senza garanzie da parte dell’UE La raccolta dei fondi avviene tramite obbligazioni garantite dagli stati membri, senza garanzie da parte dell’UE E’ il frutto di un accordo tra stati, di natura privatistica, che si pone al di fuori dei trattati europei E’ il frutto di un accordo tra stati, di natura privatistica, che si pone al di fuori dei trattati europei Realizza una pluralità di prestiti bilaterali concessi dai singoli Paesi a quello in difficoltà e raccordati dalla Commissione, tramite l’EFSF Realizza una pluralità di prestiti bilaterali concessi dai singoli Paesi a quello in difficoltà e raccordati dalla Commissione, tramite l’EFSF

14 European Financial Stabilisation Mechanism EFSM è un programma di emergenza a carico del bilancio UE per dare supporto ai paesi in difficoltà dell’UE. EFSM è un programma di emergenza a carico del bilancio UE per dare supporto ai paesi in difficoltà dell’UE. E’ legittimato dall’art. 122, TFUE, che consente all’UE di concedere assistenza finanziaria a uno Stato che sia in gravi difficoltà a causa di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. E’ legittimato dall’art. 122, TFUE, che consente all’UE di concedere assistenza finanziaria a uno Stato che sia in gravi difficoltà a causa di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. Il supporto finanziario è subordinato alla sottoscrizione di memorandum di intesa tra lo Stato membro supportato e la Commissione. Il supporto finanziario è subordinato alla sottoscrizione di memorandum di intesa tra lo Stato membro supportato e la Commissione. Sia EFSF che ESFM sono stati successivamente integrati in un meccanismo di stabilità europea più ampio. Sia EFSF che ESFM sono stati successivamente integrati in un meccanismo di stabilità europea più ampio.

15 Il Trattato sulla Governance Tale meccanismo si fonda su due pilastri: il Trattato sulla Governance e lo European Stability Mechanism (ESM). Tale meccanismo si fonda su due pilastri: il Trattato sulla Governance e lo European Stability Mechanism (ESM). La ratifica del trattato è necessaria per accedere al meccanismo. La ratifica del trattato è necessaria per accedere al meccanismo. Il Trattato include il c.d. Fiscal Compact in cui è inserita la «golden rule» secondo cui i bilanci delle amministrazioni pubbliche devono essere in surplus o in pareggio. Il Trattato include il c.d. Fiscal Compact in cui è inserita la «golden rule» secondo cui i bilanci delle amministrazioni pubbliche devono essere in surplus o in pareggio. Tale regola deve essere recepita dai singoli paesi con provvedimenti di natura preferibilmente costituzionale. Tale regola deve essere recepita dai singoli paesi con provvedimenti di natura preferibilmente costituzionale. La Corte di Giustizia ha la competenza a verificare il rispetto della clausola La Corte di Giustizia ha la competenza a verificare il rispetto della clausola

16 Il Trattato sulla Governance L’art. 4 impone di mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL entro la soglia del 60%. L’art. 4 impone di mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL entro la soglia del 60%. In caso di sforamento, l’eccesso deve essere ridotto del 3%, l’anno, pena l’attivazione della procedura automatica sui disavanzi eccessivi. In caso di sforamento, l’eccesso deve essere ridotto del 3%, l’anno, pena l’attivazione della procedura automatica sui disavanzi eccessivi. Il Trattato definisce una sorta di condizionalità ex ante che dà titolo ad accedere all’ESM. Il Trattato definisce una sorta di condizionalità ex ante che dà titolo ad accedere all’ESM. In questo senso è stato tacciato sia di scarsa democraticità sia di incompatibilità con molte norme UE In questo senso è stato tacciato sia di scarsa democraticità sia di incompatibilità con molte norme UE

17 European Stability Mechanism ESM si caratterizza come un’istituzione finanziaria internazionale. ESM si caratterizza come un’istituzione finanziaria internazionale. E’ dotata di un capitale di 700 miliardi di euro, conferiti dai 17 Paesi membri E’ dotata di un capitale di 700 miliardi di euro, conferiti dai 17 Paesi membri Fornisce assistenza finanziaria ai Paese membri in difficoltà solo se ciò sia ritenuto indispensabile a garantire la stabilità finanziaria dell’area dell’euro nel suo complesso. Fornisce assistenza finanziaria ai Paese membri in difficoltà solo se ciò sia ritenuto indispensabile a garantire la stabilità finanziaria dell’area dell’euro nel suo complesso. L’assistenza richiede la sottoscrizione con la Commissione di un memorandum di intesa L’assistenza richiede la sottoscrizione con la Commissione di un memorandum di intesa L’ESM può finanziare la ricapitalizzazione degli istituti finanziari mediante prestiti ai governi, e, addirittura acquistare di titoli del debito pubblico sul mercato primario L’ESM può finanziare la ricapitalizzazione degli istituti finanziari mediante prestiti ai governi, e, addirittura acquistare di titoli del debito pubblico sul mercato primario

18 European Stability Mechanism Ciò confligge con i divieti di bail out Ciò confligge con i divieti di bail out Il problema è aggirato riconoscendo all’ESM una soggettività distinta sia rispetto all’UE, sia rispetto ai suoi Membri, ai quali i divieti in esame si rivolgono Il problema è aggirato riconoscendo all’ESM una soggettività distinta sia rispetto all’UE, sia rispetto ai suoi Membri, ai quali i divieti in esame si rivolgono Questa sembra essere lo scopo di qualificare l’ESM come una istituzione finanziaria internazionale. Questa sembra essere lo scopo di qualificare l’ESM come una istituzione finanziaria internazionale. Anche l’ESM soffre di un deficit democratico, dal momento che esso non prevede alcuna partecipazione del Parlamento europeo alla gestione del Meccanismo Anche l’ESM soffre di un deficit democratico, dal momento che esso non prevede alcuna partecipazione del Parlamento europeo alla gestione del Meccanismo Francia e Germania insieme detengono un sostanziale potere di veto Francia e Germania insieme detengono un sostanziale potere di veto

19 Gli interventi: la BCE Grandi immissioni di liquidità Grandi immissioni di liquidità Il tasso di riferimento è pressoché nullo (tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale = 0,05%) Il tasso di riferimento è pressoché nullo (tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale = 0,05%) Il tasso sui depositi delle banche presso la BCE è negativo Il tasso sui depositi delle banche presso la BCE è negativo Operazioni TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operations): Operazioni TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operations):  Prestiti a tassi ridottissimi alle banche (parzialmente vincolati a finanziamento alle imprese)  Spiegazione del calo del costo del finanziamento nel 2015

20 Gli interventi: la BCE Scudo antispread: la BCE agisce da "agente fiscale", acquistando i titoli sovrani dei Paesi in difficoltà attingendo alle casse dei Fondi salva-Stati (EFSF, ESM). Scudo antispread: la BCE agisce da "agente fiscale", acquistando i titoli sovrani dei Paesi in difficoltà attingendo alle casse dei Fondi salva-Stati (EFSF, ESM). Il punto di svolta della crisi, nel Luglio 2012, il presidente della BCE, chiarisce con forza la sua disponibilità ad intervenire per garantire la tenuta dell’area Euro. Il punto di svolta della crisi, nel Luglio 2012, il presidente della BCE, chiarisce con forza la sua disponibilità ad intervenire per garantire la tenuta dell’area Euro. « Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough » « Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough » Inizia l’era delle OMT (Outright monetary transactions) che definiscono un piano di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario Inizia l’era delle OMT (Outright monetary transactions) che definiscono un piano di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario

21 Gli interventi: la BCE Queste operazioni hanno quattro caratteristiche: Queste operazioni hanno quattro caratteristiche: 1. Sono illimitate nella loro portata. 2. Vengono sterilizzate (base monetaria invariata) 3. Limitate a titoli con scadenza 1-3 anni 4. Condizionalità (subordinate a memorandum con ESM) Queste operazioni sono quasi certamente “in perdita” e dunque suscettibili del rischio di ricapitalizzazione della Banca stessa da parte degli Stati membri. Queste operazioni sono quasi certamente “in perdita” e dunque suscettibili del rischio di ricapitalizzazione della Banca stessa da parte degli Stati membri. Ciò comporta il trasferimento sostanziale di una parte del debito di un Paese membro sugli altri, con la conseguente violazione dell’art. 125 TFUE. Ciò comporta il trasferimento sostanziale di una parte del debito di un Paese membro sugli altri, con la conseguente violazione dell’art. 125 TFUE.

22 Gli interventi: la BCE Dalla primavera 2015 – Quantitative easing (alleggerimento quantitativo)  Dalla primavera 2015 – Quantitative easing (alleggerimento quantitativo)   acquisto programmato di titoli (di stato) ad intervalli regolari per introdurre liquidità e ridurre i tassi  previsto fino a Marzo 2017  simile a programmi precedenti della Federal Reserve Nell’ultimo anno lo spread dei paesi periferici è oggi relativamente basso (Italia e Spagna fra i 100 e i 200 punti base) Nell’ultimo anno lo spread dei paesi periferici è oggi relativamente basso (Italia e Spagna fra i 100 e i 200 punti base) Le ragioni sono principalmente legate agli interventi della BCE ed in particolare alle OMT che hanno fugato i dubbi sulla tenuta della moneta comune. Le ragioni sono principalmente legate agli interventi della BCE ed in particolare alle OMT che hanno fugato i dubbi sulla tenuta della moneta comune.

23 Spread 2011-2016 «Whatever it takes»

24 La nuova crisi greca  Nuovo rischio in Grecia giugno-luglio 2015  politiche del Governo Tsipras  Lunga fase di rinegoziazione delle condizioni per il rifinanziamento del debito greco  Sostanziale riconferma degli accordi e degli impegni precedent a dispetto del referendum  Condizionalità vs democrazia.  Rimane il dubbio sulla sostentibilità di lungo termine del debito greco (FMI)

25 Cosa impariamo dalla crisi? La crisi ha messo in evidenza i pericoli legati all’asimmetria tra politica fiscale e politica monetaria. La crisi ha messo in evidenza i pericoli legati all’asimmetria tra politica fiscale e politica monetaria. L’UME è caratterizzata dall’essere una area con una moneta unica (l’Euro) e quindi da avere una politica monetaria comune. L’UME è caratterizzata dall’essere una area con una moneta unica (l’Euro) e quindi da avere una politica monetaria comune. C’è un unico soggetto (BCE) che determina la politica monetaria per tutti i paesi C’è un unico soggetto (BCE) che determina la politica monetaria per tutti i paesi Le politiche fiscali sono lasciate ai singoli Governi Le politiche fiscali sono lasciate ai singoli Governi L’impossibilità della BCE a finanziare direttamente il debito pubblico dei singoli stati e il divieto di «mutualità» tra stati rende i paesi dell’UME più deboli favorendo un attacco sui mercati L’impossibilità della BCE a finanziare direttamente il debito pubblico dei singoli stati e il divieto di «mutualità» tra stati rende i paesi dell’UME più deboli favorendo un attacco sui mercati

26 Tali limitazioni sono state sostanzialmente elusi durante l’emergenza prodotta dalla crisi. Tali limitazioni sono state sostanzialmente elusi durante l’emergenza prodotta dalla crisi. Questo ha lasciato sul campo la questione aperta del bail-out e il problema di alea morale che comporta. Questo ha lasciato sul campo la questione aperta del bail-out e il problema di alea morale che comporta. Esso riguarda gli stati membri Esso riguarda gli stati membri  un paese in crisi ha gestito male i propri conti pubblici  l’aiuto (o la garanzia) di un paese virtuoso può salvarlo dal fallimento  d’altra parte, una volta ricevuto l’aiuto il paese in difficoltà potrebbe continuare a gestire male i propri conti pubblici perché la politica fiscale rimane sotto la sua sovranità Cosa impariamo dalla crisi?

27 Ma anche il settore creditizio Ma anche il settore creditizio  Una banca in crisi ha gestito male i propri conti  l’aiuto pubblico può salvarla dal fallimento  Ciò segnala che non vi sono sanzioni nel gestire male un istituto bancario o nel fare affari con esso.  Il rischio si sposta sul settore pubblico  Esempio Bankia, Cristiano Ronaldo. Cosa impariamo dalla crisi?

28 La condizionalità legata all’erogazione dei fondi di emergenza dell’ESM pone alcuni problemi. La condizionalità legata all’erogazione dei fondi di emergenza dell’ESM pone alcuni problemi. La vicenda della trattativa fra lo stato greco e la c.d. Troika (FMI, Commissione e BCE+ESM) dell’estate 2015 ha però messo in evidenza il contrasto tra condizionalità e democrazia. La vicenda della trattativa fra lo stato greco e la c.d. Troika (FMI, Commissione e BCE+ESM) dell’estate 2015 ha però messo in evidenza il contrasto tra condizionalità e democrazia. La condizionalità si sostanzia in una cessione di sovranità dei paesi in difficoltà finanziarie alle istituzioni europee ed internazionali. La condizionalità si sostanzia in una cessione di sovranità dei paesi in difficoltà finanziarie alle istituzioni europee ed internazionali. Rispetto alle istituzioni europee questo pone il problema della loro legittimazione democratica Rispetto alle istituzioni europee questo pone il problema della loro legittimazione democratica Le soluzioni adottate: Condizionalità

29 Da quest’anno, è in vigore la direttiva europea (Bank Recovery and Resolution Directive), che introduce una nuova procedura di gestione dei dissesti bancari. Da quest’anno, è in vigore la direttiva europea (Bank Recovery and Resolution Directive), che introduce una nuova procedura di gestione dei dissesti bancari. In caso di dissesto di una banca, l’autorità (la Banca d’Italia per le banche minori, il Single Resolution Board per le banche maggiori) decide se farla fallire e liquidarla o invece assoggettarla a “risoluzione”. In caso di dissesto di una banca, l’autorità (la Banca d’Italia per le banche minori, il Single Resolution Board per le banche maggiori) decide se farla fallire e liquidarla o invece assoggettarla a “risoluzione”. La decisione dipende dal fatto se la crisi minaccia o meno la stabilità del sistema finanziario. La decisione dipende dal fatto se la crisi minaccia o meno la stabilità del sistema finanziario. Strumento principe della risoluzione è il bail-in. Come funziona il bail-in? Strumento principe della risoluzione è il bail-in. Come funziona il bail-in? Le soluzioni adottate: Bail-in bancario

30 Ad esempio, se l’istituto per operare deve avere un patrimonio di +10 e ha un deficit (cioè ha un attivo inferiore ai debiti) di ‒ 100: Ad esempio, se l’istituto per operare deve avere un patrimonio di +10 e ha un deficit (cioè ha un attivo inferiore ai debiti) di ‒ 100: Si eliminano gli azionisti; Si eliminano gli azionisti; Si riducono di 100 i diritti dei creditori, secondo il loro ordine di soddisfazione riportando il passivo della banca a un valore uguale al suo attivo; Si riducono di 100 i diritti dei creditori, secondo il loro ordine di soddisfazione riportando il passivo della banca a un valore uguale al suo attivo; Si converte un’altra parte dei diritti dei creditori (rispettando la gerarchia), facendoli diventare azionisti fino a ripristinare il patrimonio di 10. Si converte un’altra parte dei diritti dei creditori (rispettando la gerarchia), facendoli diventare azionisti fino a ripristinare il patrimonio di 10. Se la banca ha un patrimonio insufficiente, ma non un deficit, gli azionisti vengono diluiti, ma non eliminati. Se la banca ha un patrimonio insufficiente, ma non un deficit, gli azionisti vengono diluiti, ma non eliminati. Le soluzioni adottate: Bail-in bancario

31 I depositi protetti (fino a 100mila euro per ciascun intestatario o cointestatario) sono esentati dal bail-in. I depositi protetti (fino a 100mila euro per ciascun intestatario o cointestatario) sono esentati dal bail-in. I depositi al di sopra di 100mila euro sono anteposti rispetto agli altri creditori. I depositi al di sopra di 100mila euro sono anteposti rispetto agli altri creditori. Non sono toccati i patrimoni dei clienti (come azioni, obbligazioni, titoli di fondi) che la banca ha in gestione. Non sono toccati i patrimoni dei clienti (come azioni, obbligazioni, titoli di fondi) che la banca ha in gestione. Chi fa credito a una banca dovrà, come per qualsiasi altro debitore, valutarne le condizioni patrimoniali e pretendere un adeguato premio per il rischio Chi fa credito a una banca dovrà, come per qualsiasi altro debitore, valutarne le condizioni patrimoniali e pretendere un adeguato premio per il rischio Il controllo è affidato al mercato Il controllo è affidato al mercato Le soluzioni adottate: Bail-in bancario

32 Due visioni contrastanti: Due visioni contrastanti:  Five Presidents' Report.  German Council of Economic Experts Five Presidents' Report prevede un percorso in più steps verso una maggiore integrazione. Five Presidents' Report prevede un percorso in più steps verso una maggiore integrazione. Prevede, fra le altre cose: Prevede, fra le altre cose:  garanzia europea sui depositi bancari  Ministero del Tesoro dell’UE Soluzione affidata alla politica, basata sulla cessione di sovranità degli stati membri. Soluzione affidata alla politica, basata sulla cessione di sovranità degli stati membri. Il futuro dell’UE: Five Presidents' Report

33 Rifiuto di forme di solidarietà fra stati ed istituzioni dei paesi membri. Rifiuto di forme di solidarietà fra stati ed istituzioni dei paesi membri. No ad Eurobonds e garanzia europea sui depositi bancari (forse nel 2024) No ad Eurobonds e garanzia europea sui depositi bancari (forse nel 2024) Ruolo accresciuto del mercato Ruolo accresciuto del mercato Bail-in bancario Bail-in bancario «Bail-in» sui titoli pubblici (proposto) «Bail-in» sui titoli pubblici (proposto) Il futuro dell’UE: German Council of Economic Experts

34 Specifico meccanismo da attivare per eventuali ’insolvenze sovrane. Specifico meccanismo da attivare per eventuali ’insolvenze sovrane. Ad ogni futura crisi del ‘debito sovrano’ i detentori dei Titoli di Stato devono subire delle perdite [haircut], prima che ci possa essere il salvataggio dello ESM Ad ogni futura crisi del ‘debito sovrano’ i detentori dei Titoli di Stato devono subire delle perdite [haircut], prima che ci possa essere il salvataggio dello ESM  Estensione delle scadenze  Riduzione del valore nominale. In casi di estrema gravità e di mancata realizzazione dei memorandum di intesa, prevista l’uscita dall’Euro In casi di estrema gravità e di mancata realizzazione dei memorandum di intesa, prevista l’uscita dall’Euro Bail-in sui titoli di stato

35 Eliminazione dello status privilegiato dei titoli di stato nella regolamentazione finanziaria. Eliminazione dello status privilegiato dei titoli di stato nella regolamentazione finanziaria. A seconda della rischiosità dell’emittente vengono stabiliti dei limiti all’acquisto e dei coefficienti di accantonamento diversi. A seconda della rischiosità dell’emittente vengono stabiliti dei limiti all’acquisto e dei coefficienti di accantonamento diversi. Rischio crisi bancaria specie nei PIIGS dove le banche sono più esposte sui titoli dei loro paesi. Rischio crisi bancaria specie nei PIIGS dove le banche sono più esposte sui titoli dei loro paesi. Rischio nuova crisi del debito sovrano (obiezione: «too big too save») Rischio nuova crisi del debito sovrano (obiezione: «too big too save») Bail-in sui titoli di stato

36


Scaricare ppt "L’Europa al banco di prova: la crisi del debito pubblico."

Presentazioni simili


Annunci Google