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PubblicatoFranco Marino Modificato 8 anni fa
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Pagina 1 FATTORI EMOTIVI ASSOCIATI AI D.S.A. Servizio di Neurospichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASL Vallecamonicasebino
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Pagina 2 COSA E’ IL D.S.A.? I Disturbi dell’Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura. (DSM-IV)
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Pagina 3 I DSA possono rappresentare un elemento potenziale di rischio psicopatologico Fattori concomitanti rendono meno efficienti le risorse psichiche: Disturbo psicologico pre-clinico Atipie temperamentali individuali Nuclei familiari e condizioni socio-ambientali sfavorevoli Eventi vitali negativi PROBLEMATICHE EMOTIVE E D.S.A.
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Pagina 4 D.S.A. E PSICOPATOLOGIA Disturbi esternalizzanti Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività (ADHD) Disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) Disturbi della condotta Disturbi internalizzanti Disturbi d ansia (attacchi di panico, disturbo di ansia da separazione, fobie semplici, fobie sociali) Disturbi somatoformi Disturbi depressivi
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Pagina 5 DISTURBI EMOTIVI ASSOCIATI Ansia (risposte di evitamento e fuga di fronte all’oggetto ansiogeno con connotazioni fisiologiche, attivazione del sistema neurovegetativo, livelli elevati di ansia influenzano negativamente la prestazione) Depressione (marcata depressione del tono dell’umore, eccessiva tristezza, perdita di interesse per le normali attività, auto-accusa, disperazione) Bassa autostima Minore adattamento sociale ed emotivo Difficoltà interpersonali Altri disturbi psicopatologici (disturbi della condotta: comportamenti persistentemente aggressivi, antisociali e provocatori, disturbi dell’attività e dell’attenzione)
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Pagina 6 DISTURBI EMOTIVI ASSOCIATI Il disagio emotivo esperito da questi bambini è enorme a causa di: richieste scolastiche coetanei che presentano abilità migliori delle loro aspettative dei genitori
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Pagina 7 AUTOEFFICACIA Secondo Bandura, il fattore che più influenza il comportamento è la percezione di sé come persona in grado di affrontare gli impegni e le sfide della vita. La riflessione su se stesso, porta l’individuo a codificare l’azione personale. L’autoefficacia mantiene un effetto di specificità e focalizzazione sul compito. percezione soggettiva, espressa prima dell’esecuzione del compito, di riuscire a controllare e ad affrontare la situazione con successo.
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Pagina 8 AUTOEFFICACIA Chi possiede un ALTO senso di autoefficacia si aspetta successo. Aspettativa che a sua volta, sostiene e motiva per sforzarsi ad ottenere una buona prestazione che incrementa ulteriormente il senso di autoefficacia attuando così un processo circolare Chi possiede un BASSO livello di autoefficacia teme di fallire, vorrebbe svolgere i compiti più semplici, non ha ben chiari gli obiettivi e non utilizza strategie efficaci. Inoltre potrebbe mettere in atto “autosabotaggio” (self-handicapping).
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Pagina 9 AUTOEFFICACIA Le strategie di “autosabotaggio” consistono nell’anticipare ostacoli alla prestazione, con espressioni verbali o comportamentali, prima dell’esecuzione del compito. ( Procrastinare, porsi obiettivi troppo facili oppure irraggiungibili, dichiarazioni d’ansia, uso di sostanze). Hanno 2 FUNZIONI: Sostenere un’immagine positiva di sé; Proteggere la propria autostima.
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Pagina 10 AUTOEFFICACIA L’uso di queste strategie è più frequente in adolescenza, quando si forma l’immagine del sé. Ad un maggior uso di queste strategie corrisponde, in genere, uno scarso apprendimento.
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Pagina 11 IMPOTENZA APPRESA Senso di incapacità appreso attraverso ripetute esperienze di fallimento, vissute come il riflesso della propria mancanza di abilità. Si accompagna ad aspettative di fallimento e alla sensazione di non avere nessuna possibilità di controllo della situazione. Secondo Seligman, l’impotenza appresa causa deficit a livello: Cognitivo (mancanza di controllo); Emotivo (ansia, paura, attacchi di panico); Motivazionale (calo dell’autostima).
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Pagina 12 IMMAGINE DEL SE’ E D.S.A. BASSA AUTOSTIMA ELEMENTO PIU’ CARATTERIZZANTE NEI DSA (i disturbi di apprendimento sembrano indebolire la struttura del sé) La definizione dei meccanismi che aumentano la vulnerabilità psicopatologica è un elemento di cruciale importanza per un intervento tempestivo e specifico di prevenzione
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Pagina 13 AUTOSTIMA IMMAGINE GLOBALE DEL SE’: Visione generale che un soggetto ha di se stesso come somma di giudizi e convinzioni IMMAGINE SPECIFICA DEL SE’: Immagini specifiche del sè., differenziate per ambiti settoriali: aspetto fisico; Rapporto con i coetanei; Abilità scolastiche; Capacità sportive.
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Pagina 14 AUTOSTIMA ED AUTOPERCEZIONE SCOLASTICA Il funzionamento scolastico, rappresenta uno dei più importanti fattori nel condizionare l’autostima nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. Le convinzioni che gli allievi hanno circa la loro immagine scolastica possono influire sul loro senso generalizzato di inefficacia, di convinzione personale ed irrealistica di fallire in qualunque cosa. Per un adolescente, spesso, il ritenersi non adatto allo studio, porta ad un prematuro abbandono scolastico.
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Pagina 15 AUTOSTIMA ED AUTOPERCEZIONE SCOLASTICA Tali convinzioni, possono predire in modo significativo lo sviluppo di un disturbo depressivo. Seligman, ha infatti rilevato che la sensazione di non poter controllare gli eventi della propria vita genera passività e depressione, talora gravi al punto da indurre al suicidio.
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Pagina 16 ESITI PSICO-SOCIALI Circa l’80% dei bambini ed adolescenti con DSA presenta anche disturbi di ordine psico-sociale: bambini/ragazzi meno benvoluti e più facilmente respinti rispetto agli altri compagni; minor adattamento sociale ed emotivo; bassa autostima; mancata realizzazione professionale; spesso ragazzini con DSA hanno problemi con la giustizia; l’insuccesso scolastico può essere causa di suicidio.
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Pagina 17 EVOLUZIONE DEL D.S.A. Cosa non dobbiamo aspettarci da questi ragazzi? Un’improvvisa scomparsa della difficoltà MA un lento e progressivo percorso di miglioramento che in molti casi non porta alla remissione totale del disturbo
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Pagina 18 CONCLUDENDO… favorire la migliore evoluzione delle competenze in esame, nonostante la presenza di uno specifico deficit fornire strumenti e strategie per poter apprendere attraverso “strade alternative a quella deficitaria” gestire nel modo migliore la situazione di difficoltà evitare che si sviluppino altre forme di disagio garantire la partecipazione attiva del soggetto ricorrendo frequentemente a vari tipi di feedback
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Pagina 19 aumentare l’atteggiamento favorevole verso l’apprendimento, prevenendo o contrastando il “senso di impotenza appreso” sottolineare, valorizzare le capacità del ragazzo Proporre al ragazzo compiti che possa svolgere con successo Fornire gli aiuti necessari per portare a termine compiti più impegnativi far raggiungere la consapevolezza di poter riuscire Insegnare al ragazzo a gestire il proprio livello di stress CONCLUDENDO…
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