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PubblicatoLuisa Parente Modificato 8 anni fa
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Conservatorio di Musica G. B. Pergolesi di Fermo – Biennio abilitante in didattica della musica (classi A031-32 e A077) Storia delle musiche d'uso Docente Nicola Verzina a. a. 2007/2008 Musica e cinema: interazione di due linguaggi
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I. Parte. Le origini (1895-1915) - La fotografia Riproduzione meccanica del suono e del movimento: Edison 1877: BREVETTO FONOGRAFO 1891: CINETOSCOPIO (immagini in movimento viste su uno schermo piccolissimo da una sola persona tramite un oculare) 1893: CINETOFONO= CINETOSCOPIO + FONOGRAFO Soggetti: numeri di varietà, scene sportive, ecc. KINETOSKOPE PARLOR = Locale dedicato ai cinetoscopi aperti a New York - Problema del repertorio di pellicole - Problema della sincronizzazione - Apertura di un teatro di posa a West Orange nel 1894
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I fratelli Lumière e i primi spettacoli 1894: costruzione della prima macchina da presa da parte dei Lumière 1895: brevetto col nome di cinématographe Primo film realizzato: Sortie d'usine (1894) – proiezioni private nel 1895 PROIEZIONE DEL FILM - Primo spettacolo pubblico a pagamento 28 dicembre 1895 sotterraneo del Gran Café in Boulevard des Capucines - Proiezione su schermo grande/forma di spettacolo collettivo e popolare - Estetica realistica-scene dal vero (plein air) al contrario del cinetoscopio di Edison - Esigenza di fornire da subito un accompagnamento musicale - Durata dei primi film circa 1 minuto - 1897-98 si passa a vari minuti da parte dei Lumière (Passione, 15')
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La musica nel cinema delle origini - All'esterno della sala per attirare i passanti - Canzone - Cafés-concerts: luogo in cui è presente la musica e il cinema - All'interno della sala: piano (organo, armonium) ensemble da camera, orchestra, cantanti LA MUSICA COMBATTE LA CONTAMINAZIONE FRA IL SILENZIO DIEGETICO E I RUMORI PROVENIENTI DALL'ESTERNO Gor'kij: “Sono stato ieri nel mondo delle ombre. Se sapeste com'è strano! Non vi sono né suoni né colori. Tutto – la terra, gli alberi, gli uomini, l'acqua, l'aria – è di un unico colore grigio; su un grigio cielo, grigi raggi di sole, sui volti grigi, occhi grigi; e le foglie degli alberi sono grigie come la cenere. Non è la vita, ma l'ombra della vita, non è movimento, ma la muta ombra del movimento.”
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Emile Vuillermoz (1917, Le temps): La musica nelle rappresentazioni cinematografiche gioca un ruolo di cui il pubblico non sospetta l'importanza. Molti spettatori non possono evadere nel sogno, in seguito ai fantasmi dello schermo, senza essere storditi, cullati e un po' grisés dai vapori armonici de escono dall'orchestra e si spandono nella sala, come dei profumi scappati da una cassettina magica. Per lasciare la terra, essi hanno di questo colpo d'ali. Il fascino si romperebbe se il velo delle sonorità fosse strappato bruscamente e se, nel silenzio glaciale di questo mondo di fantasmagorie mute, non si percepisse altro che il fastidioso ronzio d'insetto della macchina ad esplorare il tempo e lo spazio, che, murata nel suo armadio, avvolge e svolge senza fine i suoi telegrammi luminosi. La scelta dell'allestimento musicale è dunque capitale.
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ACCOSTAMENTO DELL'ELEMENTO SONORO A QUELLO VISIVO Non si può ancora parlare di intima unione - Inizialmente qualunque tipo di musica di accompagnamento è meglio di niente, del (terrificante) silenzio - Successivamente, anche per nobilitare il genere cinematografico, nato plebeo, si adottano temi letterari e religiosi e si chiede la collaborazione di importanti compositori, spesso in verità incapaci di adeguare il loro linguaggio alle nuove esigenze narrative del cinema. FILM D'ART (1908) - Attori ed autori di teatro, compositori Si passa quindi dall'USO di musiche diverse (ACCOMPAGNAMENTO) al COMMENTO musicale originale, ad una grandeur spettacolare, sproporzionata ed incoerente rispetto al linguaggio visivo. - Saint-Saëns, L'Assassinat du duc de Guise (archi pianoforte ed armonium)
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IL PIANISTA - Modo più economico e diffuso di combattere il maggior nemico dello spettacolo cinetografico - Proprio bagaglio classico-leggero (valzer, arie da opere, canzoni popolari, Ragtime) - Cerca di seguire e commentare le azioni di film che spesso non ha mai visto - Non rafforza il contesto psicologico, ma offre uno sfondo quasi sempre “gradevole”; colma i vuoti nei cambi di bobine - Fornisce una “continuità” ad un linguaggio che non ha continuità - Pian piano nasce una maggiore attenzione per le musiche da utilizzare SELEZIONI DI BRANI PER L'ACCOMPAGNAMENTO Le case cinematografiche pubblicano selezioni per l'accompagnamento delle proprie produzioni
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Cinema muto Tra le due guerre Manuali e repertori – codifica dell'accompagnamento
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Rapsodia satanica (1917), di Nino Oxilia con musiche di Pietro Mascagni - Crepuscolarismo e simbolismo - Cromatismo wagneriano (passione, morte, notte), - Trama sonora continua = continuità temporale - Impressionismo debussiano (trasparenze orchestrali, impasti legni) - Stile popolaresco (danze) - Vena lirica tipicamente mascagniana - Chopin, Ciajkovskij
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MANIFESTO SULL'ASINCRONISMO (Ejzenštein, Corazzata Potëmkin) - Dissociazione fra immagini e suoni (musica, parlato, rumori ambientali, ecc.) - enjambement (non coincidenza fra articolazione metrica e sintattica del verso - Pittura: coesistenza di molteplici punti di fuga - Dimensione psichica, ispessimento psicologico (Joyce)
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STRUMENTI TEORICO-METODOLOGICI (S. Miceli) Concetto di FUNZIONE (Propp) = musica e cinema non agiscono sempre in modo parallelo, ma INTERAGISCONO, scambiandosi ruoli e FUNZIONI ACCOMPAGNAMENTO - FUNZIONE MIMETICA = componente figurativa e verbale si affida ad un supporto musicale basato su analogie: concordanze ritmiche, treni in corsa, cavalli al galoppo – interventi sonori più o meno onomatopeici - FUNZIONE RAFFORZATIVA DIRETTA = quando questa concordanza è molto stretta (SINESTESIA) : film d'azione, genere comico, FILM D'ANIMAZIONE (Mickeymousing)
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CARATTERI MUSICALI PREVALENTI - frammenti atematici o semitematici - ostinati ritmici, armonici, melodici, timbrici - commistioni, osmosi e sincretismi parlato/rumore/suono - Onomatopee - Irregolarità e bizzarrie stilistico-formali RELAZIONI AUDIOVISIVE PREVALENTI - concordanze || Espliciti - equivalenze | Ritmico/dinamiche → Sincroni | Impliciti (più rari) - analogie || - similitudini ||
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COMMENTO - FUNZIONE RAFFORZATIVA INDIRETTA Presenza musicale che si manfesta pienamente come linguaggio compiuto basato su una forma chiusa autonoma e linguisticamente a se' stante MAIN THEME (tema principale) - Espressione - Drammaturgia - Artificio - DIVERGENZA LINGUISTICA fra le due sfere
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INTERAZIONE - Il mezzo musicale assume su di sé funzioni semantiche, dirette o indirette sostituendosi alle altre componenti e riassumendone le funzioni; - Le caratteristiche musicali divengono FUNZIONALI alla narrazione, ma senza rinunciare alla sua autonomia - L'interazione implica uno scambio di ruoli fra significante e significato In un processo di identificazione che può arrivare fino ad una FORMALIZZAZIONE DEI VALORI SEMANTICI cui corrisponde una SEMANTIZZAZIONE DEI VALORI FORMALI.
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ZOFIA LISSA Aestetik der Filmmusik, Cracovia, 1965 Film come opera d'arte di SINTESI
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LIVELLO ESTERNO ACRITICO - Commento imposto al film dal di fuori e che apparentemente non ha nulla a che vedere con la scena, privo di relazioni con gli altri livelli del film: per esempio Accattone di Pasolini (Bach) - Serve a nobilitare, a solennizzare e ad accattivarsi lo spettatore LIVELLO ESTERNO CRITICO - Figlio diretto dello straniamento - Oscilla fra la partecipazione emotiva e lo straniamento - Discrepanze stilistiche e decontestualizzazioni - Maggiore impegno interpretativo per lo spettatore
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Un esempio di questo tipo di rapporto suono/immagine si trova in 2001. Odissea nello spazio, sequenza del rendez-vous spaziale, dove viene utilizzato il valzer Sul bel danubio blu di Strauss. PROIEZIONE DELLA SCENA (timing 19' 02'', windows media player) - Trionfo tecnologico e quiete tecnocratica non fanno appello all'ovvietà della musica elettronica - Moto rotatorio della stazione / moto rotatorio del valzer - Il valzer rappresenta una società giunta sull'orlo del baratro
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LIVELLO INTERNO - Componente musicale presente nella narrazione stessa (radio, orchestra, complesso musica leggera, ecc.) che può essere vista o intuita dallo spettatore LIVELLO MEDIATO - Sostituzione del linguaggio verbale con quello musicale - Meccanismo interattivo fra musica e immagine - Una musica già apparsa nel film riappare assumendo una diverso valore, poiché nel frattempo il personaggio se ne è impossessato
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Entr'acte di René Clair (1924) musica di E. Satie (Cinéma) - Fa parte di: Relâche, Ballet instantanéiste en 2 actes, un Entr'acte cinématographique et la queue du chien de Francis Picabia – Musique d'Erik Satie – film réalisé par René Clair - Musique d'Ameublement
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ANALISI - Struttura “istantaneista” (Picabia) e anti-narrativa - 281 inquadrature in tutto - E' costituito da 2 parti: Prima parte = 110 inquadrature istantaneiste - Temi-evento: oggetti animati (pupazzi, guantoni, uovo sul getto dell'acqua, fiammiferi, ecc. ), esseri viventi (giocatori di scacchi, ballerina barbuta, cacciatore) - I temi si alterna a ritmo veloce e si affermano dunque come eventi e non in rapporto consequenziale(concezione più narrativa)
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Seconda parte = funerale (171 inquadrature) - Sequenza più organica e narrativa (in rapporto alla prima parte) - Spirito dada - Comiche americane - Chaplin MUSICA Prima parte - La partitura riflette la frammentazione delle immagini - Satie evita la “descrittività” e l'onomatopea - Cellule ritmico-armoniche concise generatrici di automatismi ripetitivi Seconda parte - “Marche funèbre” dalla Sonata in si bem. min. op. 35 di Chopin - Processo dissacratorio dadaista? - Ironia verso i pianisti accompagnatori di cinema muto? - La citazione viene ben presto trasformata in ragtime
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Ballet mécanique di F. Léger (1924) Campanelli, piccolo e grande motore d'aereo, gong, piatto sospeso, blocco di legno, triangolo, tamburo militare, tamburo basco, due campanelli elettrici, cassa rullante, grancassa, timpani, due xilofoni, quattro pianoforti (15 esecutori) - Ritmo inesorabile e frammentato della pellicola - Atomizzazione - Mancanza di continuità (Astratta) - Ritmo = tessuto connettivo - Pittura cubista - Musica macchinistica = futurismo - Cubismo musicale : successione di battute in metro 2/8, 3/8, 4/8, 5/8, 6/8, 7/8 e 8/8 - Valori temporali piuttosto che tonali
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Ingmar Bergman, Höstsonaten (Sinfonia d'autunno) 1978 - Titolo italiano inadeguato: niente di sinfonico, cameristico - Rimando alla forma musicale - Applicazione della struttura musicale ad un contesto extramusicale - Tripartizione - Due temi musicali = due maschere/personaggi = madre/figlia - Una ha generato l'altra - Preludio in re minore di F. Chopin
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Struttura del film - Sezione A (ESPOSIZIONE): si conclude con la doppia esecuzione del Preludio da parte della madre e della figlia - Sezione B (SVILUPPO): scontro fra le due donne durante la notte - Sezione A' (RIPRESA): con l'arrivo del nuovo giorno i temi vengono riesposti nella sfera loro propria: la madre torna al concertismo internazionale, la figlia si avvicina alla tomba del figlioletto morto qualche anno prima Il film è permeato da un principio DUALISTICO e DIALETTICO - Il pastore e la moglie - Le due sorelle (una razionale e problematica, l'altra handicappata e istintiva) Funzione del silenzio del cinema di Bergman SILENZIO = PRESENZA DI DIO DIO E' IL SILENZIOSO PER ECCELLENZA
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Eisenstein/Prokofiev Alexader Nevsky
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