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PubblicatoAgnolo Lupi Modificato 8 anni fa
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Messaggi Comunicare con gli altri e comunicare se stessi, formulando ipotesi di scrittura.
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I motivi di una esperienza Un giorno Silvia ci comunica che sul computer di sua mamma è arrivato un messaggio da parte di Nicole, la nostra compagna che ora vive in Russia. Silvia ci riferisce il messaggio. I bambini sono entusiasti. Decidiamo di rispondere al messaggio di Nicole. Ma come fare? Alcuni bambini propongono di mandarle un messaggio per lettera, altri sostengono la proposta di risponderle tramite il computer. Dopo una breve discussione si decide di utilizzare la posta elettronica perché « forse « più veloce. Accettare questa proposta è occasione per ragionare con i bambini sulle loro conoscenze telematiche, sull’uso che si può fare del computer e soprattutto su come funziona.
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L’argomento è molto interessante per i bambini, ed è occasione per parlare delle loro esperienze, delle teorie sul funzionamento del computer, scoprire simboli e codici. Come si chiamano le parti del computer? Cosa serve per scrivere un messaggio? Come dobbiamo fare? E poi … come fa il nostro messaggio ad arrivare fino al computer di Nicole? Le parole del computer: Tastiera, cervello del computer, schermo, tasti, icone, mouse, filo elettrico, immagini, video, presa, e- mail, stampante, freccia, cestino, Apple, barra degli strumenti, tubi, paesaggio, canzoni, previsioni, giochi, simbolo, scaricare, internet, figure, scritte, foto, invio.
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Per alcuni giorni l’ufficio di Maria diventa la nostra aula perché li c’è un computer e insieme possiamo utilizzarlo per scrivere un messaggio. Ciao Nicol, ci stai mancando molto, un giorno ci vieni a trovare? Noi stiamo bene e siamo diventati «Blu» perché siamo grandi. Nella nostra classe ci sono due bambini nuovi che si chiamano Leo e Rebecca. Abbiamo anche dei giochi nuovi. Ti pensiamo sempre perché sei una bambina molto dolce e gentile. Ti vogliamo bene, tanti saluti. I tuoi amici della scuola dell’infanzia «Santa Rosa».
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Teorie ingenue sul viaggio del messaggio. Sul salvaschermo del computer della scuola compaiono dei tubi colorati che si intrecciano e tracciano percorsi e mappe. Questa immagine suggerisce ai bambini teorie sul viaggio del messaggio. « Forse per fare arrivare la lettera la devi scaricare, cioè, tipo io scarico i giochi da internet. Li prendo da internet e li scarico sul mio computer così li ho» (Chiara) «Scaricare vuol dire che prima carico e poi lo scarico» (Tommi) «Per scaricare una cosa deve andare dentro al filo e dentro ai tubi» (Marco) «Una cosa è dentro l’altra e si mette nel posto che l’altro la vuole mandare» (Marta) «Se hai una cosa la colleghi su internet, va dentro ai tubi e arriva dentro al computer sullo schermo … la metti in tutti i tubi che vanno in Russia» (Alle)
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Teorie grafiche:
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È interessante notare come ogni bambino sviluppi una propria teoria sul come faccia un messaggio a giungere dall’altra parte del mondo, seppur influenzati dalla comune teoria dei «tubi». C’è chi immagina tubi e chi immagina fili, chi li immagina aerei e chi sotterranei; chi presuppone una linea diretta e chi un dedalo intricato. Per alcuni il messaggio viaggia sotto forma di lettere e parole, per altri è una busta che passa nel tubo, per un bambino sono pallini come impulsi. Per un bambino il messaggio viaggia nello spazio.
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Costruiamo il nostro computer. Osservare la tastiera per riprodurla porta i bambini a ricercare e riconoscere codici grafici e numerici, simboli convenzionali, ma anche ad inventarne di nuovi come fa per esempio Leonardo che disegna sulla sua tastiera un tasto con un dinosauro dicendo: «questo è il tasto per vedere tutti gli animali della preistoria». Filippo cerca un simbolo, un segno grafico per il tasto «per ascoltare la musica». Tasto per vedere tutti gli animali della preistoria
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Condivisione di idee alla ricerca di simboli, segni, codici, ripetizioni, ritmi … I bambini costruiscono idee e teorie di scritture.
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E adesso giochiamo!! Con il nostro computer possiamo fare tantissime cose: scrivere, ascoltare musica, giocare … Martino scrive una mail alla sua nonna.
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I bambini di questa età hanno un’idea abbastanza chiara di cosa sia e a cosa serva la lettura e la scrittura (« Scrivere serve per fare la lista della spesa così dopo la leggi e ti ricordi tutto» )e la funzione per cui si può comunicare attraverso i messaggi scritti i propri pensieri e le proprie emozioni ad altri, è la più individuata. La scuola dell’infanzia può favorire l’ingresso nel mondo simbolico della scrittura e della lettura, predisponendo per i bambini occasioni di scoperta e riflessione autonoma dei codici grafici lasciando ad ogni bambino la possibilità di sperimentare e costruire la propria conoscenza. Il gioco della posta I bambini se lasciati liberi di utilizzare le proprie strategie comunicative sviluppano in maniera autonoma la parola e il pensiero scritto. (Vea Vecchi)
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Si decide di allestire uno spazio nella sezione che sostenga e solleciti lo scambio di messaggi tra i bambini. L’angolo della posta è allestito con piccole cassettine individuali che potranno contenere i «messaggi» tra i bambini. Ogni bambino può ritrovarsi e ritrovare gli amici attraverso la foto, il nome e il disegno di un oggetto che fa rima con il nome, posti su ogni cassettina. I bambini, avendo a disposizione un luogo privilegiato per la comunicazione scritta, in maniera intima ed autonoma, possono scoprire in modo naturale il piacere di comunicare e di scrivere, senza l’intervento troppo invadente o direttivo dell’adulto.
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Nello spazio adiacente alle scatoline i bambini hanno a disposizione una serie di materiali ( carta, pennarelli, matite, tratto pen, carta colorata, forbici e colla) che possono facilmente manipolare e ai quali si accostano liberamente quando lo desiderano.
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Esiste nei bambini una forte spinta autonoma a conoscere, porsi in relazione, scambiare, comunicare. Le scatoline della posta diventano ben presto i contenitori di un ricco scambio di disegni, scritture, elaborati carteggi, piccoli oggetti. Nei messaggi ci sono le competenze dei bambini a comunicare, oltre la scrittura e il disegno, ma è evidente anche la motivazione che spinge a disegnare, scrivere, fare messaggi: per amicizia, per rabbia, per fare sapere cose, per sperimentare, per riflettere, per immenso piacere.
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Messaggi per gli amici I bambini al mattino si aspettano per iniziare insieme la giornata, per riprendere un gioco interrotto, si cercano, si indagano con gli sguardi, i gesti, le parole; si provano, cercano sintonie e ricchezze reciproche, si scelgono e si escludono. Incontrare un amico è scoprire nel gruppo proprio quella persona con cui fare un pezzo di strada insieme verso la propria identità.
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Scrivere per se, fare un disegno o un messaggio per riempire la propria scatolina spesso vuota; oppure curare un messaggio nei particolari, arricchirlo delle immagini più amate, delle decorazioni più ardite, per scoprire infine che il risultato è troppo bello e merita un destinatario speciale: se stesso. i libri di filippo Scrivere per sé.
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Messaggi per la maestra.
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Messaggi di gruppo L’appartenenza ad un gruppo dà ai bambini una varietà di risorse che un’amicizia individuale spesso non dà: il confronto, un senso di partecipazione collettiva, l’esperienza dei ruoli e l’aiuto del gruppo nell’impresa di crescere.
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Messaggi d’amore. I messaggi d’amore dei bambini sono uno slancio di affetto che si fa parola, che utilizza scelte cromatiche particolari, immagini simboliche e parole che sanno sedurre. I destinatari sono figure importanti: i genitori, la maestra, un amico speciale.
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La scrittura inventata. Questa proposta formativa si inserisce in un processo di apprendimento autonomo della lingua scritta che è già iniziato e che può essere più o meno avanzato anche in bambini della stessa età anagrafica. Il bambino si pone problemi in relazione alla parola scritta, avanza ipotesi, sperimenta soluzioni. Fin dai primi tentativi i bambini operano distinzioni precise tra disegno e scrittura sia sul piano cognitivo che funzionale.
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Nel tentativo di imitare una scrittura adulta i bambini cominciano a tracciare segni che si estendono linearmente, a volte sono file di circoletti o segni formati da linee e cerchi, a volte sono linee ondulate continue; si direbbe che i bambini a volte cerchino di scrivere in stampatello, altre volte imitino il corsivo. Comincia così una grande avventura che attraverso osservazioni, ipotesi, tentativi, correzioni porteranno il bambino a concettualizzare la propria idea di scrittura fino a giungere alla comprensione della scrittura codificata.
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Condivisione di saperi. Ma come si scrive «Richi» ?
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Il gioco della bancarella Alcune bambine decidono di creare una bancarella per scambiare alcuni oggetti portati da casa. Nella preparazione della bancarella vengono utilizzate abilità di scrittura in maniera spontanea e molto creativa per creare inviti e organizzare il gioco. Per favore non toccare e non rompere.
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L’angolo della poesia. «Bella stella che brilla nel cielo» (Marta) Emma Silvia «Acqua, acqua, acqua fresca. Acqua sorgente di montagna, acqua buona che anche per la gente il gusto ci guadagna. Acqua pulita, acqua pulita. Della notte, della notte, riposante, rilassante. Acqua della notte rinfrescante» (Silvia)
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