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LA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA: I RIFLESSI SULL’ECONOMIA REALE E SUL SISTEMA CREDITIZIO LE DECISIONI DI POLITICA MONETARIA: EFFETTI SULL’ECONOMIA REALE.

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1 LA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA: I RIFLESSI SULL’ECONOMIA REALE E SUL SISTEMA CREDITIZIO LE DECISIONI DI POLITICA MONETARIA: EFFETTI SULL’ECONOMIA REALE ITSOS : Cernusco Sul Naviglio 15 maggio 2015 Dott. Paolo Pogliaghi Resp. Servizio Compliance e Rischi

2 Agenda 2 La Bcc di Carugate e Inzago La crisi economica e finanziaria: riflessi sull’economia reale La crisi economica e finanziaria: riflessi sul sistema creditizio Le decisioni di politica monetaria: effetti sull’economia reale Riflessioni

3 Bcc di Carugate e Inzago 3 Dati al 31/12/2014: 39 SPORTELLI 317 DIPENDENTI 2.183 MIL. € TOTALE ATTIVO 229 MIL. € FONDI PROPRI 1.613 MIL. € DI RACCOLTA DIRETTA 795 MIL. € DI RACCOLTA INDIRETTA 1.143 MIL. € DI IMPIEGHI

4 4 La crisi economica finanziaria: i riflessi sull’economia reale 1. L'Italia ha registrato nel corso degli ultimi anni un calo del PIL: PIL Reale 2006 PIL Reale 2007 PIL Reale 2008 PIL Reale 2009 PIL Reale 2010 PIL Reale 2011 PIL Reale 2012 PIL Reale 2013 2,20 1,68 -1,16 -5,5 1,7 0,4 -2,4 -1,9 2.TASSI EURIBOR A 3 MESI (marzo 2012) = 0,86% TASSI EURIBOR A 3 MESI (marzo 2013) = 0,20% TASSI EURIBOR A 3 MESI (marzo 2014) = 0,31% TASSI EURIBOR A 3 MESI (marzo 2015) = 0,03%

5 La crisi economica finanziaria: i riflessi sul sistema creditizio 5 La crisi ha posto in evidenza la necessità di rafforzare la regolamentazione finanziaria e l’azione di supervisione. La stabilità finanziaria è condizione necessaria per assicurare lo sviluppo dell’economia. Con l’esperienza maturata durante la crisi del 2008 lo scopo dei regolatori è quello di migliorare la gestione del rischio e la governance delle banche, nonché rafforzare la loro trasparenza e informativa. Un sistema bancario solido e stabile è fondamentale per assicurare una crescita economica sostenibile, poiché le banche sono al centro del processo di intermediazione creditizia tra risparmiatori e investitori. Gli istituti bancari forniscono inoltre servizi essenziali per i consumatori, le piccole e le medie imprese, le grandi società e le amministrazioni pubbliche, che si avvalgono di tali servizi per la conduzione della loro attività quotidiana, a livello sia nazionale che internazionale

6 Le decisioni di politica monetaria: effetti sull’economia reale 6 Intervento di apertura di Mario Draghi, Presidente della BCE, in occasione del Congresso bancario europeo del 21 novembre 2014: «Lo scorso settembre si è verificato un cambiamento importante nella politica monetaria della BCE. A fronte di un’inflazione persistentemente debole, abbiamo raggiunto il limite inferiore effettivo nei tassi di interesse di riferimento e siamo ricorsi agli acquisti di attività quale strumento per allentare ancora l’orientamento di politica monetaria». La situazione attuale nell’area dell’euro «Due anni e mezzo fa l’area dell’euro versava in una situazione molto cupa. Avevamo un sistema finanziario frammentato, un settore bancario che non erogava prestiti e un’economia in recessione. Le economie europee evidenziavano andamenti eterogenei ma generalmente in calo. Da allora i governi e la BCE hanno adottato varie misure per fronteggiare la frammentazione e nell’area la situazione finanziaria è migliorata sensibilmente. […] Tuttavia, questa evoluzione positiva nella sfera finanziaria non si è trasmessa del tutto alla sfera economica».

7 Le decisioni di politica monetaria: effetti sull’economia reale 7 La risposta della politica monetaria - L’azione è stata programmata dalla BCE essenzialmente in tre stadi: 1- abbassare i tassi di interesse overnight fino al limite inferiore effettivo, anche a un valore negativo per i depositi presso la banca centrale. Ma una volta arrivati a questo punto, se l’inflazione rimane ancora troppo bassa e occorre un maggiore stimolo monetario, la banca centrale deve adottare nuovi strumenti per adempiere il proprio mandato. 2- offrire operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT ) mediante finanziamenti a termine con scadenza fino a quattro anni a un tasso fisso estremamente contenuto. 3- qualora servisse un ulteriore stimolo monetario, le banche centrali devono scavalcare il mercato monetario e intervenire direttamente in altri mercati di attività per influire, attraverso prezzi e quantità, sui vari canali di trasmissione della politica monetaria. E’ questo il punto a cui è arrivata la BCE con la decisione del Consiglio direttivo di dare inizio agli acquisti di titoli emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione (asset-backed securities, ABS) e agli acquisti di obbligazioni garantite. OMRLT= Operazioni Mirate di Rifinanziamento a più Lungo Termine

8 Le decisioni di politica monetaria: effetti sull’economia reale 8 Le azioni programmate dovrebbero produrre i seguenti effetti, così riassunti dal Presidente della BCE Mario Draghi: Effetti di trasmissione diretti: abbattimento delle barriere all’offerta di credito via via che la sua domanda aumenta progressivamente. «Gli acquisti di ABS spingeranno al ribasso i differenziali di mercato sulle tranche senior e ridurranno i volumi disponibili per gli investitori in quei mercati, inducendo le banche a compensare tale scarsità con un incremento degli ABS. Poiché l’unico modo per generare più ABS consiste innanzitutto nell’erogare più prestiti, il credito offerto dovrebbe aumentare e il suo costo diminuire. L’impatto degli acquisti sarà potenziato dalla contemporanea attivazione delle OMRLT. Dato che le banche ricevono finanziamento a lungo termine poco oneroso a condizione di aumentare i prestiti a famiglie e imprese, le OMRLT accresceranno l’offerta di credito, il cui costo dovrebbe scendere a fronte della concorrenza». Effetti di riequilibrio dei portafogli: «A seguito dei nostri acquisti è probabile che gli investitori sostituiscano le attività più sicure da noi acquisite con altre più rischiose, quali attività a più lungo termine, azioni e altre partecipazioni e forse beni immobili. Ne discendono effetti ben noti sui tassi di interesse lungo la curva, sul costo del capitale, sulla ricchezza – attraverso l’incremento dei corsi azionari e dei prezzi dei beni immobili – e quindi più in generale sui bilanci». ABS= Asset Backed Securities. Titoli garantiti da collaterali che sono a loro volta attività finanziarie o reali

9 Le decisioni di politica monetaria: effetti sull’economia reale 9 In data 22 gennaio 2015 è stato quindi annunciato il Quantitative Easing (Q.E.): una misura straordinaria avente lo scopo di sostenere l’economia dell’eurozona facendo scendere il costo del debito degli stati e i tassi di interesse, rilanciando il mercato del credito e fermando la deflazione, cioè il calo dei prezzi al consumo che si registra oggi in diversi paesi del vecchio continente. Il QE, in italiano «alleggerimento quantitativo», è una misura con cui la banca centrale effettua degli acquisti programmati di titoli finanziari (in particolare bond) negoziati sul mercato. In questo modo, a intervalli regolari, la BCE immette nel sistema finanziario una massiccia dose di liquidità che serve appunto per comprare titoli. Tra gli obiettivi/effetti della manovra: - Ampliare la quantità di moneta in circolazione - I prezzi dei titoli obbligazionari che accrescono mentre i loro rendimenti scendono. -Calo dei tassi di mutui e prestiti -L’euro si deprezza e sale l’inflazione -Sale il valore delle case -Le banche, alleggerite dai titoli di stato, hanno più liquidità per fare prestiti o investimenti.

10 Riflessioni conclusive 10 E’ bene ricordare che la politica monetaria può favorire i processi di aggiustamento dell’economia reale ma sono necessarie anche le riforme economiche dei singoli Stati, possibilmente orientate in una direzione comune e condivisa. Da qui l’importanza del ruolo svolto dalla Politica Fiscale.


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