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L’Applicazione della Riforma degli Ordinamenti nelle Facoltà di Ingegneria Andrea Stella Facoltà di Ingegneria, Università di Udine Convegno La Riforma.

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Presentazione sul tema: "L’Applicazione della Riforma degli Ordinamenti nelle Facoltà di Ingegneria Andrea Stella Facoltà di Ingegneria, Università di Udine Convegno La Riforma."— Transcript della presentazione:

1 L’Applicazione della Riforma degli Ordinamenti nelle Facoltà di Ingegneria Andrea Stella Facoltà di Ingegneria, Università di Udine Convegno La Riforma degli studi nelle Facoltà di Ingegneria: risultati, problemi e prospettive Università degli Studi di Siena Aula Magna Rettorato - Via Banchi di Sotto 55 Siena, 4 novembre 2005 CoPI - Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria Conference of the Deans of Italian Engineering Faculties

2 Siena, 4 novembre 20052 Il Decreto Ministeriale 509/99 e i DM collegati Gli strumenti normativi che stanno alla base dell’autonomia conferita alle Università in materia di ordinamenti didattici Decreto Ministeriale 3 novembre 1999. n. 509 “Regolamento in materia di autonomia didattica degli Atenei” Decreto Ministeriale 4 agosto 2000 “Determinazione delle classi delle lauree universitarie” Decreto Ministeriale 28 novembre 2000 “Determinazione delle classi delle lauree specialistiche”

3 Siena, 4 novembre 20053 Gli obiettivi della riforma –Garantire autonomia didattica alle università –Ampliare, diversificare e rendere flessibile l'offerta didattica –Rendere più leggibili i percorsi di istruzione universitaria –Produrre laureati di competenze più articolate e adeguate al mercato consentendo di adeguare tempestivamente i corsi di studio all'evolvere della domanda –Aumentare il rapporto laureati/iscritti –Rendere la durata effettiva degli studi simile a quella nominale consentendo di inserire nel mercato laureati più giovani –Modificare l'architettura del sistema dell’istruzione universitaria, per costruire l’Area Europea dell’Istruzione Superiore, con articolazione su due cicli in accordo con il Processo di Bologna –Incentivare la mobilità di studenti e professori Quesito:Tali obiettivi sono stati rispettati?

4 Siena, 4 novembre 20054 Lo stato di fatto nelle Facoltà di Ingegneria prima della riforma introdotta dal DM 509/99 Vecchi Ordinamenti Didattici (VOD) Lauree e Diplomi in parallelo –Laurea (5 anni) Una solida padronanza di metodi e contenuti scientifici di base, nel corso di un biennio propedeutico, sulla quale innestare la formazione disciplinare –Diploma Universitario - DU (3 anni) Una formazione di base “più leggera”, tipicamente di un anno, a valle della quale i corsi avevano un carattere più applicativo, privilegiando il “saper fare” ad un approccio più metodologico I Diplomi Universitari non sono mai decollati, anche per una diffusa ostilità che ne ha ostacolato il riconoscimento del valore legale del titolo di studio

5 Siena, 4 novembre 20055 La nuova architettura degli ordinamenti introdotta dal DM 509/99 Nuovi Ordinamenti Didattici (VOD) Laurea e Laurea Specialistica in serie Art. 3 (Titoli e corsi di studio) –Comma 4. Il corso di laurea ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali –Comma 5. Il corso di laurea specialistica ha l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici Il modello del Diploma non è utilizzabile, dovendosi assicurare a tutti 1.padronanza di metodi e contenuti scientifici generali 2.specifiche conoscenze professionali

6 Siena, 4 novembre 20056 L’attivazione dei nuovi ordinamenti Una delle maggiori difficoltà che le Facoltà di Ingegneria hanno riscontrato nel disegnare l’architettura dei nuovi ordinamenti sta nel fatto che: –Le Facoltà di Ingegneria hanno attivato il nuovo ordinamento a partire da un ordinamento già quinquennale, e quindi l’articolazione 3+2 si è tradotta in un vincolo aggiuntivo –Viceversa le altre Facoltà partivano, in larga maggioranza, da un ordinamento quadriennale, potendo quindi disporre di molta maggiore flessibilità nel progettare i percorsi formativi del 3+2

7 Siena, 4 novembre 20057 È giunto il momento di iniziare un esame critico Le Facoltà di Ingegneria hanno attivato i nuovi ordinamenti prevalentemente a partire dell’Anno Accademico 2000/01 Dopo cinque anni di sperimentazione è ora possibile: –Analizzare i risultati ed evidenziare le criticità –Mettere in discussione le modalità con le quali si è data applicazione ai Nuovi Ordinamenti Didattici (NOD) –Valutare l’adeguatezza delle nuove lauree triennali ai fini della prosecuzione degli studi –Valutare la rispondenza e l’accoglienza che i nuovi laureati hanno dal mondo del lavoro –Rivedere gli obiettivi formativi delle lauree triennali –Individuare gli interventi correttivi necessari –Valutare se il DM 270/04 è la risposta alle criticità del DM 509/05 e, se necessario, formulare proposte di nuovi interventi normativi

8 Siena, 4 novembre 20058 Una prima analisi Gli aspetti che sembrano rivestire il carattere di maggiore criticità riguardano : –La non adeguata preparazione iniziale di una frazione via via crescente di studenti –La difficoltà di organizzare percorsi formativi triennali, in accordo con il DM 509/99, in grado di assicurare una preparazione metodologica di base sufficientemente solida Per poter formulare valutazioni ed assumere decisioni che non siano fondate sulle sole sensazioni è necessario disporre di dati quantitativi aggiornati a livello nazionale Per fornire dati attendibili su tali problematiche è stata avviata all’interno della Conferenza un’indagine conoscitiva sull’incidenza delle materie di base (Matematica, Fisica e Chimica) nei corsi di laurea

9 Siena, 4 novembre 20059 Corsi di laurea analizzati Per svolgere una analisi quantitativa sull’incidenza delle materie di base nei corsi di laurea in Ingegneria sono stati raccolti dati relativi alle Classi 4, 8, 9, 10, 4/S

10 Siena, 4 novembre 200510 Corsi di Laurea di Classe 8 - Ingegneria Civile e Ambientale Distribuzione dei Crediti di MATEMATICA (MAT)

11 Siena, 4 novembre 200511 Corsi di Laurea di Classe 9 - Ingegneria dell’Informazione Distribuzione dei Crediti di MATEMATICA (MAT)

12 Siena, 4 novembre 200512 Corsi di Laurea di Classe 10 - Ingegneria Industriale Distribuzione dei Crediti di MATEMATICA (MAT)

13 Siena, 4 novembre 200513 Corsi di Laurea di Classe 8 - Ingegneria Civile e Ambientale Distribuzione dei Crediti di FISICA (FIS)

14 Siena, 4 novembre 200514 Corsi di Laurea di Classe 9 - Ingegneria dell’Informazione Distribuzione dei Crediti di FISICA (FIS)

15 Siena, 4 novembre 200515 Corsi di Laurea di Classe 10 - Ingegneria Industriale Distribuzione dei Crediti di FISICA (FIS)

16 Siena, 4 novembre 200516 Corsi di Laurea di Classe 8 - Ingegneria Civile e Ambientale Distribuzione dei Crediti di CHIMICA (CHIM)

17 Siena, 4 novembre 200517 Corsi di Laurea di Classe 9 - Ingegneria dell’Informazione Distribuzione dei Crediti di CHIMICA (CHIM)

18 Siena, 4 novembre 200518 Corsi di Laurea di Classe 10 - Ingegneria Industriale Distribuzione dei Crediti di CHIMICA (CHIM)

19 Siena, 4 novembre 200519 Media dei Crediti di MATEMATICA (MAT) Attribuiti a ciascuna Classe

20 Siena, 4 novembre 200520 Media dei Crediti di FISICA (FIS) Attribuiti a ciascuna Classe

21 Siena, 4 novembre 200521 Media dei Crediti di CHIMICA (CHIM) Attribuiti a ciascuna Classe

22 Siena, 4 novembre 200522 Il peso dei crediti nelle discipline di base –Credito Formativo Universitario (CFU) Misura del volume di lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto ad uno studente in possesso di adeguata preparazione iniziale per l’acquisizione di conoscenze ed abilità nelle attività formative previste dagli ordinamenti didattici dei corsi di studio –1 CFU Corrisponde a 25 ore di lavoro complessivo dello studente medio

23 Siena, 4 novembre 200523 Media ore di lezione frontale per credito e SSD

24 Siena, 4 novembre 200524 Media ore di lezione frontale per credito Media generale 9,94

25 Siena, 4 novembre 200525 Corsi di Laurea di Classe 8 - Ingegneria Civile e Ambientale Confronto tra Nuovo Ordinamento e Vecchio Ordinamento

26 Siena, 4 novembre 200526 Corsi di Laurea di Classe 9 - Ingegneria dell’Informazione Confronto tra Nuovo Ordinamento e Vecchio Ordinamento

27 Siena, 4 novembre 200527 Corsi di Laurea di Classe 10 - Ingegneria Industriale Confronto tra Nuovo Ordinamento e Vecchio Ordinamento

28 Siena, 4 novembre 200528 Attività Formative Propedeutiche & Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA) DM 509/99 Art. 6 (Requisiti di ammissione ai corsi di studio) Comma 1 Per essere ammessi ad un corso di laurea i regolamenti didattici di ateneo, richiedono il possesso o l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale A tal fine gli stessi regolamenti didattici definiscono le conoscenze richieste per l’accesso e ne determinano, ove necessario, le modalità di verifica, anche a conclusione di attività formative propedeutiche, svolte eventualmente in collaborazione con istituti di istruzione secondaria superiore Se la verifica non è positiva vengono indicati specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso.

29 Siena, 4 novembre 200529 Anno Accademico 2005/2006 Attività Formative Propedeutiche (Precorsi) Durata in ore e collocazione temporale Prima dell’inizio dei corsi In parziale sovrapposizione

30 Siena, 4 novembre 200530 Anno Accademico 2005/2006 Modalità di verifica per l’attribuzione di OFA

31 Siena, 4 novembre 200531 Anno Accademico 2005/2006 Discipline nelle quali sono attribuiti OFA

32 Siena, 4 novembre 200532 Anno Accademico 2005/2006 Percentuale di immatricolati cui sono stati attribuiti Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA)

33 Siena, 4 novembre 200533 Anno Accademico 2005/2006 Come vengono quantificati gli OFA

34 Siena, 4 novembre 200534 Anno Accademico 2005/2006 Cosa comporta l’attribuzione di OFA

35 Siena, 4 novembre 200535 Anno Accademico 2005/2006 Come vengono soddisfatti gli OFA

36 Siena, 4 novembre 200536 Anno Accademico 2005/2006 Cosa precludono gli OFA nel corso del primo anno

37 Siena, 4 novembre 200537 Anno Accademico 2005/2006 Provvedimenti se gli OFA non sono soddisfatti entro l’anno

38 Siena, 4 novembre 200538 Alcuni quesiti sulla riforma degli studi introdotta dal DM 509/99 Da cosa dipendono le criticità che oggi riscontriamo? Inadeguata preparazione iniziale? Scarso impegno medio degli studenti? Sottovalutazione del carico didattico a cui sono sottoposti gli studenti? Modalità di insegnamento non adeguato alla nuova realtà? Oggettiva impossibilità di formare in soli 3 anni una figura polivalente, che abbia padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, e possieda specifiche conoscenze professionali?

39 Siena, 4 novembre 200539 Comma 4. Il corso di laurea ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali Comma 4. Il corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, anche nel caso in cui sia orientato all’acquisizione di specifiche conoscenze professionali Cosa cambia con il D.M: 270/04 rispetto al DM 509/99 Permane l’obbligo di garantire a tutti la padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, ma non quello di assicurare specifiche conoscenze professionali DM 509/99 Art. 3 (Titoli e corsi di studio) DM 270/04 Art. 3 (Titoli e corsi di studio)

40 Siena, 4 novembre 200540 Dalla Laurea alla Laurea Magistrale nel D.M. 270/04 Art. 6 (Requisiti di ammissione ai corsi di studio) Comma 2 Per essere ammessi ad un corso di laurea magistrale occorre essere in possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo……. L’università stabilisce per ogni corso di laurea magistrale, specifici criteri di accesso che prevedono, comunque, il possesso di requisiti curriculari e l'adeguatezza della personale preparazione verificata dagli atenei, con modalità definite nei regolamenti didattici. Alle Università viene lasciata ampia autonomia ma sussistono i rischi di una concorrenza al ribasso

41 Siena, 4 novembre 200541 Conclusioni 1 Quali sono i margini di intervento? Quali interventi mirati? Quali azioni intraprendere? –Intervenire sulla formazione in ingresso, organizzando corsi ad hoc (esempio: corsi impartiti nella scuola secondaria superiore) –Stipulare contratti specifici con i meno preparati (esempio: immatricolazione all’ANNO ZERO) –Ristrutturare i corsi in termini di organizzazione didattica –Rafforzare la formazione di base a scapito di quella professionale –Pretendere un maggior impegno da parte degli studenti –Chiedere l’istituzione di un primo livello strutturato su 4 anni: –Per poter rendere più solida la formazione di base per tutti –Per assicurare agli studenti che non intendono proseguire gli studi una preparazione orientata allo sbocco occupazionale

42 Siena, 4 novembre 200542 Conclusioni 2 Per poter pianificare eventuali interventi correttivi mirati è necessario comprendere compiutamente le criticità e il valore dei nuovi ordinamenti, le qualità dei laureati triennali e specialisti e sono necessari ulteriori approfondimenti, sia interni che esterni al mondo accademico In particolare ci attendiamo: –Riscontri puntuali e circostanziati da parte del mondo del lavoro (industria, professioni, servizi) –Dati relativi agli sbocchi occupazionali –Attenzione da parte dei competenti organi di Governo e Legislativi


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