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PubblicatoTommasina Mantovani Modificato 8 anni fa
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Direzione Didattica Statale di San Giovanni in Persiceto Scuola Primaria “E.Quaquarelli” VERSO UNA SCUOLA AMICADEI BAMBINI E DEI RAGAZZI Progetto pilota UNICEF- MIUR A.S. 2013/2014 “IO COME EINSTEIN: per una scuola dell’accoglienza e dell’inclusione di tutti i bambini e le bambine.”
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LA SCUOLA PRIMARIA QUAQUARELLI PRIMA DEL TERREMOTO
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I MODULI SCOLASTICI PROVVISORI
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Lavagna Interattiva Multimediale
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Faccio fatica a leggere, mi interrompo, sono lento, seguo male, non mi ricordo le cose... Tutti rideranno di me: sono un buono a nulla! Questo e ̀ spesso il pensiero del bambino o del ragazzo con dislessia o DSA (disturbo specifico dell’apprendimento).
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1.TITOLO “IO COME EINSTEIN” è un progetto rivolto all’inclusione di tutti i bambini e le bambine con particolare riguardo ai bisogni degli alunni affetti da DSA. Il Progetto in rete territoriale vede coinvolte la scuola primaria “Quaquarelli “della Direzione Didattica di S.G.Persiceto, la scuola primaria “Romagnoli” e la scuola secondaria “Mameli” dell’Istituto Comprensivo di S.G. Persiceto. Queste istituzioni scolastiche hanno aderito al progetto “Verso una scuola amica” del MIUR - UNICEF nell’a.s. 2013-2014
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2. DURATA DEL PROGETTO PRIMA FASE: ADOZIONE STRUMENTI COMPENSATIVI MA PER TUTTI Durante l’a.s. 2013-2014 è proseguito il progetto di informatizzazione, avviato nel precedente a.s., dotando tutte le aule scolastiche della Scuola primaria Quaquarelli di notebook, LIM, videoproiettore e casse amplificate. Successivamente è stato avviato il progetto di informatizzazione anche nella scuola Romagnoli. L’obiettivo è quello di riuscire a rendere multimediali tutte le classi delle due scuole entro il prossimo a.s. 2014/2015 SECONDA FASE: nell’a.s. 2014-2015 FORMAZIONE DELLE INSEGNANTI SU UNA NUOVA DIDATTICA MULTIMEDIALE SCREENING PRECOCE DSA
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TERZA FASE STRUMENTI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE DIVERSITA’ E PER UNA PROPOSTA DIDATTICA MIRATA Nell’ a.s. 2013-2014 il comitato genitori si è impegnato nell’acquisto di libri sulla DISLESSIA E DISCALCULIA per ciascuna classe. Sono stati individuati i seguenti libri: - Come leggere la dislessia e i DSA, a cura di G. Stella e L.Grandi, GIUNTI SCUOLA - La discalculia e le DIFFICOLTA’ in aritmetica, a cura di D.Lucangeli, GIUNTI SCUOLA
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QUARTA FASE SPIEGARE LE DIVERSITA’ AI BAMBINI Inserimento nel POF di un percorso didattico proposto a tutti i bambini sul tema delle diversità. Scelta di libri per spiegare con semplicità a tutti i bimbi che cos’è la dislessia. Documentario sulla dislessia (per genitori e insegnanti). Film sulla dislessia da vedere con i ragazzi.
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3. COSTI DEL PROGETTO I costi del progetto sono interamente sostenuti con finanziamenti da privati I numerosi sponsor sono reperibili nel sito del Comitato T.V.B. Quaquarelli. tvbq.wordpress.com
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4. GLI SPAZI E I MATERIALI I laboratori multimediali sono allestiti all’interno delle aule dei moduli scolastici provvisori con notebook, LIM e con PC mobili. Materiale di facile consumo: pennarelli, fogli di carta, bristol, colla vinilica.
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5. IL COINVOLGIMENTO DELL'ISTITUTO E DI ALTRI SOGGETTI CORSI DI FORMAZIONE AVVIATI A SETTEMBRE 2014 Corso di formazione di primo livello sui Disturbi Specifici di apprendimento: Docenti della Direzione Didattica, della Scuola Primaria Romagnoli e della Scuola Media Mameli Esperti esterni: Milena Minghetti referente di A.I.D e punto d’ascolto per genitori di alunni con DSA, Maria Enrica Bianchi(formatore A.I.D.),Livia Bonoli (psicologa),Sabrina Serra (logopedista e psicologa), Marcella Peroni (psicologa)
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Formazione insegnanti: una nuova didattica uguale per tutti ll Prof. Zecchi ̀ ha spiegato come il metodo tradizionale, oggi, è chiamato ad aggiornarsi e ad integrare un metodo didattico legato all’utilizzo di strumentazione multimediale. Ciò̀ non significa solo imparare ad usare gli strumenti ma significa SRADICARE E REINVENTARE UNA NUOVA SCUOLA, UN NUOVO METODO, CHE TUTTE LE INSEGNANTI POSSANO FARE PROPRIO. Docenti della Direzione Didattica, della Scuola Primaria Romagnoli e della Scuola Media Mameli Esperti esterni: Prof. Enzo Zecchi
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6. COME È NATA L'IDEA? L’idea di migliorare la didattica per tutti i bambini e in particolare per i bambini con DSA è nata dai genitori del Comitato T.V.B. Quaquarelli che hanno manifestato la volontà di affrontare i disagi seguiti al terremoto, correlati alla permanenza delle classi in moduli scolastici provvisori (dallo scorso anno scolastico e in previsione per altri due anni), supportando con strumentazione multimediale tutte le attività didattiche che vedono gli alunni e i loro insegnanti in classe in assenza di altri spazi adibiti a laboratorio. Le dirigenti scolastiche Pessina Angela dell’Istituto comprensivo e Zanetti Nadia della Direzione Didattica e i rispettivi collegi dei docenti hanno ritenuta valida ed hanno accolto la proposta di favorire l’implementazione della strumentazione mutimediale delle aule della scuola primaria al fine di favorire l’ammodernamento della didattica.
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7. QUALE SITUAZIONE SI VOLEVA MIGLIORARE? Rendere la didattica più attenta ai bisogni dei bambini con difficoltà di apprendimento integrandola con l’uso delle nuove tecnologie. Affrontare situazioni di disagio vissuto dalle famiglie di alunni con DSA ascoltando le famiglie. Elaborazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) per alunni con BES
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IL PDP Una volta approvato a livello collegiale il PAI, (Piano Annuale per l’Inclusività) è stato elaborato il PDP(Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali), tra cui i DSA. Il PDP è un documento che, tenendo conto delle caratteristiche del processo di apprendimento e della tipologia del disturbo certificato o in via di certificazione, consente di elaborare, in collaborazione con le famiglie, un piano di studio calibrato sui bisogni dell’alunno. Con la didattica personalizzata gli insegnanti guidano e sostengono l’alunno/a a conoscere le proprie modalità di apprendimento, i processi e le strategie mentali più adeguati e funzionali per lo svolgimento dei compiti richiesti facendo emergere soprattutto gli aspetti positivi delle proprie capacità, con la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
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8. QUAL ERA L'OBIETTIVO DELL'ATTIVITÀ/PROGETTO? Sperimentare concretamente la convivenza civile, la cooperazione, la partecipazione sociale costruttiva, l’integrazione sociale e il senso di appartenenza alla comunità. Adottare percorsi di formazione per gli insegnanti idonei a facilitare l’apprendimento e a renderlo più significativo ed efficace. Conoscere per accettare il disturbo e considerarlo normale, evitando di etichettare una persona solo per quella sua caratteristica ma valorizzare tutte le sue capacità. Favorire lo svilupparsi di un clima di collaborazione e solidarietà fra alunni, insegnanti e alunni, insegnanti e genitori.
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9. DESCRIZIONE DELLE AZIONI INTRAPRESE E ATTUATE PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ/PROGETTO a)LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA : le famiglie Dalla collaborazione con i genitori è nato un progetto al quale è stato dato il nome “ IO COME EINSTEIN” che è visitabile sul sito del Comitato T.V.B. Quaquarelli
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b)LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA : gli alunni La nostra scuola attiva un percorso di progettazione partecipata anche con il coinvolgimento diretto degli studenti sulla tematica afferente il tema dell’inclusione degli alunni con DSA. I bambini sono protagonisti in discussioni di gruppo sul problema del DSA, mediante la proposta di attività stimolanti e motivanti che permettono di sperimentare un apprendimento attivo, creativo ed efficace.
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ATTIVITA’ PROPOSTE IN CLASSE La visione del film della Walt Disney “Stelle sulla Terra”. La lettura di libri: “Il mago delle formiche volanti” e “Storie di normale dislessia”. La lettura del libro e la visione del cartone animato dell’Unicef “L’isola degli smemorati” La lettura degli articoli della “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” attraverso i diversi libri pubblicati dall’UNICEF
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VALUTAZIONE DEL PROGETTO Miglioramenti riscontrati al termine del primo anno di progetto: Maggior rispetto dei tempi e dei modi di apprendimento dei bambini. Maggiore condivisione del Patto formativo con le famiglie. Miglioramento nelle relazioni tra insegnanti e alunni, insegnanti e genitori.
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