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B isogni E ducativi S peciali Alunni diversamente abili Alunni dsa adhd o con altre certificazioni mediche Alunni con particolari esigenze NON certificate.

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Presentazione sul tema: "B isogni E ducativi S peciali Alunni diversamente abili Alunni dsa adhd o con altre certificazioni mediche Alunni con particolari esigenze NON certificate."— Transcript della presentazione:

1 B isogni E ducativi S peciali Alunni diversamente abili Alunni dsa adhd o con altre certificazioni mediche Alunni con particolari esigenze NON certificate

2 ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI LEGGE 104/92 ALUNNI DSA ADHD LEGGE 170/2010

3 DIRETTIVA MINISTERIALE 27 dicembre 2012 + CIRCOLARE MINISTERIALE marzo 2013 Diritto di personalizzazione agli alunni NON CERTIFICATI E NON DIAGNOSTICATI E NON PATOLOGICI ma sulla base di … VALUTAZIONI COMPETENTI DI TIPO PEDAGOGICO E DIDATTICO DA PARTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

4 Vehmas: - ci sono solo bisogni che sono unici per ogni individuo - siamo tutti speciali - esistono delle situazioni problematiche di funzionamento umano che fanno diventare speciali i bisogni normalissimi e unici

5 BES IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE E’ QUALSIASI DIFFICOLTA’, IN AMBITO APPRENDITIVO E/O EDUCATIVO, CHE CONSISTE IN UN FUNZIONAMENTO PROBLEMATICO ANCHE PER IL SOGGETTO, IN TERMINI DI OSTACOLO O STIGMA SOCIALE, INDIPENDENTEMENTE DALL’EZIOLOGIA, E CHE NECESSITA DI UN’EDUCAZIONE SPECIALE

6 LA SITUAZIONE DI BES PUO’ COINVOLGERE SITUAZIONI LE RELAZIONI EDUCATIVE, FORMALI E/O INFORMALI, LO SVILUPPO DI COMPETENZE E DI COMPORTAMENTI ADATTIVI, GLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI E LA VITA QUOTIDIANA, LO SVILUPPO DI ATTIVITA’ PERSONALI E DI PARTECIPAZIONE AI VARI RUOLI SOCIALI.

7 È IMPORTANTE RIUSCIRE A STABILIRE IL LIMITE TRA FUNZIONAMENTO “NORMALE” E FUNZIONAMENTO “PROBLEMATICO”… ALCUNI CRITERI… DANNO:una situazione di funzionamento è realmente problematica per un bambino se lo danneggia direttamente o danneggia gli altri STIGMA SOCIALE: lo stato di funzionamento peggiora la sua immagine sociale OSTACOLO:un funzionamento problematico è realmente tale per un alunno se lo ostacola nel suo sviluppo futuro.

8 IMPORTANTE TENER CONTO DI ALCUNI ASPETTI: SENSIBILITA’ cogliere precocemente segnali di difficoltà sensibilità non esagerata per non creare falsi positivi REVERSIBILITA’ E TEMPORANEITA’ spesso il BES(non certificato e non diagnosticato) non è situazione cristallizzata e stabilizzata può essere situazione temporanea QUANDO PERMANE O NON SI MODIFICA POSITIVAMENTE NEL TEMPO, POTREBBE CONFIGURARSI COME SITUAZIONE DA VALUTARE CLINICAMENTE

9 OMS (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SALUTE) La salute non è solo assenza di malattia ma BENESSERE PSICO-SOCIALE E REALIZZAZIONE DELLE PROPRIE POTENZIALITA’ In questa ottica sono fondamentali le dimensioni sociali, economiche, culturali, razziali, religiose,ecc

10 MODELLO ICF È un modello bio-psico-sociale di osservazione e definizione di ogni individuo che offre la possibilità di considerare la globalità dei funzionamenti di una persona e la loro complessità MODELLO ICF GENERICO 2002 MODELLO ICF PER BAMBINI E ADOLESCENTI 2007

11 LA SCUOLA OGGI VIVE… SEMPLIFICAZIONE DELLE VARIE SITUAZIONI DI DIFFICOLTA’ CHE LA SCUOLA SI TROVA AD AFFRONTARE) -CLASSI NUMEROSE -ETEROGENEITA’ DEL CONTESTO CLASSE -AUMENTO DEGLI ALUNNI CHE PRESENTANO DIFFICOLTA’ -DIMINUZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI (COMPRESENZE, INS.SOSTEGNO, RISORSE ECONOMICHE,ECC) -DIFFICOLTA’ DI COLLABORAZIONE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI -…

12 LA SCUOLA OGGI VORREBBE… ACCORGERSI IN TEMPO DELLE DIFFICOLTA’ ACCORGERSI DI TUTTE LE DIFFICOLTA’ OCCUPARSI IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE DI TUTTI GLI ALUNNI RISPONDERE IN MODO EFFICACE ED INCLUSIVO ALLE ESIGENZE DI TUTTI GLI ALUNNI

13 DIDATTICA INCLUSIVA Cerca di realizzare apprendimenti e partecipazione piena per tutti gli alunni tenendo conto di tre elementi principali

14 FUNZIONAMENTO UMANO DIFFERENTE saper riconoscere e comprendere le diversità di funzionamento. (modello ICF 2002)

15 EQUITA’ saper valorizzare differenze come pari opportunità/ realizzare forme di differenziazione e di compensazione per raggiungere situazioni di uguaglianza.

16 EFFICACIA TECNICA E PIENA PARTECIPAZIONE SOCIALE: realizzare offerte formative in grado di sviluppare il massimo potenziale personale realizzate in contesti naturali che favoriscano buona partecipazione sociale e piena partecipazione alle situazioni collettive.

17 Il primo obiettivo della scuola deve esser l’elaborazione di una didattica efficace per tutti gli alunni

18 TRE TIPI DI INTERVENTO ABILITATIVO: finalizzato a dare delle abilità SE L’INTERVENTO ABILITATIVO NON HA EFFICACIA… COMPENSATIVO: individuando un sistema alternativo per raggiungere risultati funzionalmente efficaci INFINE DISPENSATIVO: se non sono stati efficaci i primi due interventi si può pensare di adottare l’intervento dispensativo (non risolve problemi esistenti ma ne evita di nuovi)

19 COSA DEVE FARE LA SCUOLA PER REALIZZARE UNA DIDATTICA INCLUSIVA EFFICACE PER GLI ALUNNI CHE PRESENTANO FUNZIONAMENTI DIFFERENTI? RICOGNIZIONE SISTEMATICA ED ORGANIZZATA DELLE SITUAZIONI DI BES ORGANIZZAZIONE DEL G.L.I. (GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE) CONDIVIDERE E COLLABORARE CON LE FAMIGLIE LE SINGOLE SITUAZIONI E RICOGNIZIONE DELLE RISORSE SCOLASTICHE ED EXTRA- SCOLASTICHE DISPONIBILI ELABORAZIONE DEL P.A.I. (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’) ORGANIZZARE ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO E DI SUPPORTO PER I SOGGETTI COINVOLTI NELLE SITUAZIONI RILEVATE. ORGANIZZARE ED UTILIZZARE LE RISORSE DISPONIBILI (SCOLASTICHE ED EXTRA-SCOLASTICHE) A SUPPORTO DELLE SITUAZIONI BES RILEVATE PREDISPORRE PERCORSI FINALIZZATI AL SUPERAMENTO DELLE DIFFICOLTA’ ED AL RAGGIUNGIMENTO DELLA PIENA REALIZZAZIONE PERSONALE DI OGNI SINGOLO INDIVIDUO. MONITORARE LE ESPERIENZE INTRAPRESE AL FINE DI SVILUPPARE PERCORSI SIGNIFICATIVI ED EFFICACI PER TUTTI GLI ALUNNI E DA UTILIZZARE IN VARIE SITUAZIONI BES

20 G.L.I. GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIVITA’ (GLHI ampliato ai BES) È composto dal Dirigente Scolastico, dalla Funzione strumentale per l’inclusività, dai docenti di sostegno e curricolari, dai genitori, dagli Enti che collaborano con la Scuola (Comune, Asl,ecc.) e dalle Associazioni presenti nel Territorio. Prende atto delle ricognizioni effettuate e delle situazioni rilevate. Detta criteri generali e formula ipotesi di utilizzo funzionale delle risorse specifiche. Al termine dell’anno scolastico valuta gli effetti delle azioni intraprese e suggerisce indicazioni per l’anno scolastico successivo.

21 P.A.I PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ Il PAI va inteso come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati”educativi per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola PER TUTTI E PER CIASCUNO (Nota 1551/2013) Deve esser proposto dal GLI ed approvato dal Collegio dei docenti. Ha lo scopo di individuare annualmente gli aspetti di forza e di debolezza delle attività inclusive svolte e di predisporre un piano delle risorse da offrire e richiedere a soggetti pubblici e privati al fine di impostare azioni inclusive sempre più efficaci.

22 P.D.P. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO C.M.8 del 6/03/2013: “… è compito doveroso dei Consigli di Classe o dei team indicare quali siano in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente misure compensative e dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva degli alunni… strumento privilegiato è il PDP che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti…” La scuola non deve “scovare” gli alunni BES ma … gli alunni per i quali si rende necessario un PDP verranno identificati come BES…quando la personalizzazione si rende OPPORTUNA E NECESSARIA siamo in presenza di un alunno BES.. La scuola deve aver chiaro il tipo di intervento che intende intraprendere con ogni singolo alunno Il PDP non è uno strumento obbligatorio ma funzionale alle situazioni per le quali si riscontra una reale esigenza di personalizzazione Per il PDP non esiste un modello predefinito; ogni scuola pertanto può strutturare i modelli che maggiormente rappresentino le necessità di pianificazione.

23 OBIETTIVI ESSENZIALI DEL PDP Individuare un sistema efficace per portare l’alunno a superare le proprie difficoltà ed arrivare al personale successo formativo Un PDP efficace non deve esser un mero elenco di strumenti compensativi e dispensativi ma deve contenere la “didattica speciale” che si intende adottare per favorire il successo dell’alunno


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