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“Il dialogo interculturale non è un vezzo, è una necessità del nostro tempo. Il dialogo interculturale è impossibile senza un riferimento chiaro e condiviso.

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1 “Il dialogo interculturale non è un vezzo, è una necessità del nostro tempo. Il dialogo interculturale è impossibile senza un riferimento chiaro e condiviso a valori fondamentali, quali la democrazia, i diritti umani e il primato del diritto” C ONSIGLIO D ’E UROPA “L IBRO BIANCO SUL DIALOGO INTERCULTURALE 2008”

2 SETTEMBRE 2015 Prof. ssa Sabrina Ferrari

3 Agosto 1999  DECRETO del PRESIDENTE della REPUBBLICA (con successive modifiche DPR ottobre 2004) Agosto 2006  LEGGE PROVINCIALE n.5 e art.75 (e successive modifiche) Settembre 2006  delibera della GIUNTA PROVINCIALE, le prime LINEE GUIDA per gli studenti stranieri Marzo 2008  REGOLAMENTO ATTUATIVO dell’articolo 75 della Legge 5/2006 per l’attuazione dei percorsi d’integrazione e scambio tra culture diverse (con successive modifiche giugno 2011) Aprile 2012  Le LINEE GUIDA per le istituzioni scolastiche e formative della Provincia di Trento

4 sono uno strumento di lavoro per dirigenti scolastici, docenti e operatori delle istituzioni scolastiche e formative paritarie e provinciali sono un reale supporto per LEGITTIMARE e sollecitare l’individuazione di LINEE PROGETTUALI e per guidare AZIONI EDUCATIVO-DIDATTICHE QUOTIDIANE sono una raccolta selezionata di documenti legislativi nazionali e provinciali

5 DIFFONDERE conoscenze sul tema dell’INTERCULTURA, dell’ACCOGLIENZA, dell’APPRENDIMENTO LINGUISTICO e del SUCCESSO SCOLASTICO INDIVIDUARE le giuste modalità FORMATIVE e DIDATTICHE a beneficio dello studente straniero AGGIORNARE i dirigenti, i docenti sulle AZIONI da intraprendere con gli iscritti non italiani

6  I FIGLI di IMMIGRATI arrivati in Italia per ricongiungimento familiare  I FIGLI di IMMIGRATI NATI in Italia (“le seconde, terze generazioni”)  I RAGAZZI IMMIGRATI dal proprio Paese da soli (“i minori non accompagnati”)  I RAGAZZI giunti in Italia per ADOZIONE INTERNAZIONALE  I RAGAZZI SINTI E ROM  I FIGLI di COPPIE MISTE (che non hanno l’italiano come madrelingua)

7 PER TUTTI QUESTI STUDENTI L’ITALIANO NON E’ LA LINGUA MATERNA

8 a livello CONOSCITIVO  ricostruire la storia personale, scolastica, linguistica dello studente a livello AMMINISTRATIVO  definire la classe, la sezione di inserimento a livello RELAZIONALE  accompagnamento positivo e costruttivo all’interno dell’ambito scolastico e territoriale a livello DIDATTICO-PEDAGOGICO  rilevare le competenze pregresse, i saperi già acquisiti, i bisogni linguistici e di apprendimento

9 L’ art.9 del REGOLAMENTO ATTUATIVO  lo definisce uno STRUMENTO FONDAMENTALE per declinare tutte le procedure d’inserimento degli studenti stranieri VIENE DELIBERATO dal COLLEGIO dei DOCENTI PUNTO di RIFERIMENTO per i CONSIGLI di CLASSE TUTTI I MINORI STRANIERI SONO SOGGETTI ALL’OBBLIGO SCOLASTICO L’ISCRIZIONE può ESSERE RICHIESTA IN QUALUNQUE PERIODO DELL’ ANNO SCOLASTICO I MINORI STRANIERI PRIVI di DOCUMENTAZIONE VENGONO ISCRITTI “con riserva” (in assenza di qualsiasi documentazione basta una dichiarazione dei genitori sul percorso scolastico del proprio figlio)

10 Istituti d’Istruzione, Formazione e Formazione Professionale di Rovereto Protocollo di accoglienza per l’inserimento degli studenti di lingua madre non italiana a cura della Rete di Rovereto Indice: LEGITTIMITÀ DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA FINALITÀ DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA FASI DELL'ACCOGLIENZA Iscrizione - Materiali. Prima conoscenza: il colloquio con la famiglia, il colloquio con l'alunno/A -Materiali Assegnazione della classe-Scelta della sezione. Inserimento nella classe e nella scuola. Modalità di intervento per l'apprendimento della L2 Collaborazione con il territorio. COMMISSIONE INTERCULTURA E SUOI COMPITI. COMPITI E RUOLI DEGLI OPERATORI SCOLASTICI. MATERIALI

11 ASSEGNAZIONE alla CLASSE corrispondente all’età anagrafica ASSEGNAZIONE ad una CLASSE DIVERSA, inferiore o superiore di un solo anno, sulla base di precise motivazioni (studi svolti, accertamento competenze pregresse, corso di studi seguito nel Paese d’origine, titoli) Studenti non in obbligo scolastico  VALUTARE LE COMPETENZE PREGRESSE (scuole frequentate, materie studiate…..) INSERIMENTO in CLASSE anche in assenza della licenza media italiana La mancanza della licenza media NON preclude la possibilità di sostenere l’esame di qualifica E’ CONSIGLIABILE, nel corso del triennio, conseguire il diploma conclusivo del primo ciclo, ma NON è obbligatorio

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13  per gli STUDENTI STRANIERI NEO-ARRIVATI  per gli STUDENTI STRANIERI di più remota immigrazione o nati in Italia  per gli STUDENTI STRANIERI che hanno particolari BISOGNI LINGUISTICI

14 PDP  normativa QUALI AZIONI?  stesura, approvazione da parte del CONSIGLIO di CLASSE  selezione, definizione delle COMPETENZE ESSENZIALI  individuazione delle STRATEGIE DIDATTICHE coerenti con la situazione di partenza  temporanea SOSPENSIONE di una o più DISCIPLINE (o sostituzione…) DPR 31708/1999 art.45 comma 4: “Il Collegio Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento (….)” LINEE GUIDA per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (2006) LA VIA ITALIANA per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (2007) LINEE GUIDA per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri (2012)

15 Nome e Cognome: ……………………………………………………………. Classe: ………….. Disciplina:………………………………………………………………………… INSEGNANTE CURRICOLARE:…………………………………………… INSEGNANTE LABORATORIO L2: ……………………………………… o COMPETENZA/E GENERALE/I o COMPETENZE SPECIFICHE (conoscenze,abilità, microlingua) o CONTENUTI DURATA:………………¨ PRIMO QUADRIMESTRE ¨ SECONDO QUADRIMESTRE ORE SETTIMANALI: …………………………………………………………… o MODALITÀ DIDATTICHE: IN CLASSE IN CLASSE ED IN COLLABORAZIONE CON IL LABORATORIO L2 PER LO STUDIO SOLO PRESSO IL LABORATORIO L2 PER LO STUDIO o MODALITÀ DI VALUTAZIONE: selezionare con una x la tipologia adatta:(prove strutturate e coerenti con il PDP) SCRITTA con TESTI SEMPLIFICATI, a CROCETTE, a RISPOSTE MULTIPLE o/e a RISPOSTE APERTE, TESTI a COMPLETAMENTO, CLOZE, a LIVELLI ORALE……………………………………………………………… PRATICA……………………………………………………………. ALTRO………………………………………………………………. o CRITERI DI VALUTAZIONE: (coerenti con il PDP) Livello di partenza, grado di autonomia, conseguimento obiettivi stabiliti, impegno personale la valutazione è sospesa in quanto l’alunno si trova nella prima fase dell’alfabetizzazione in lingua italiana Si ricorda che è compito dell’insegnante curricolare elaborare i programmi disciplinari e che gli obiettivi potrebbero essere diversi da quelli previsti per gli altri allievi della classe. Data…………………………………………………………Firma dell’insegnante titolare della disciplina………………………………

16  l’ ADATTAMENTO dei PROGRAMMI comporta necessariamente un ADATTAMENTO della VALUTAZIONE  è fondamentale privilegiare una VALUTAZIONE FORMATIVA  che tiene conto della situazione di partenza dell’alunno straniero, considera i suoi progressi, la sua motivazione, l’impegno, le potenzialità di apprendimento dimostrate  LA VALUTAZIONE  è regolata da uno specifico Regolamento emanato con decreto del Presidente della Provincia n.22/54/LEGGE 7 ottobre 2010

17 predisporre prove di VERIFICA diverse, oppure uguali ma con MODALITA’ di RISPOSTA DIVERSIFICATE coerenti con il livello di padronanza della lingua italiana assegnare prove di VERIFICA con schemi, completamento di griglie, con abbinamento immagini/didascalie, con domande a scelta multipla DARE RISALTO alle ABILITA’ ORALI DARE RISALTO alla DIMENSIONE RICETTIVA

18 a)“La VALUTAZIONE non viene espressa in quanto lo studente si trova nella prima fase di alfabetizzazione” (se lo studente è un neo-arrivato) b)“La VALUTAZIONE espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto lo studente si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (quando lo studente partecipa parzialmente alle attività didattiche previste…, se frequenta un Laboratorio esterno alla scuola) 1.PDP  se prevede la SOSPENSIONE o la SOSTITUZIONE di alcune discipline  queste NON vanno valutate e si scrive: “SOSPESA” oppure “SOSTITUITA CON…” 2.Per ogni DISCIPLINA in cui lo studente segue un PDP è PREVISTA una corrispondente valutazione PERSONALIZZATA, che si esprime con la seguente annotazione  “RELATIVAMENTE AL PDP ”

19  STUDENTI iscritti alla FINE del II QUADRIMESTRE  la VALUTAZIONE può essere SOSPESA, con una RELAZIONE SCRITTA del consiglio di classe che MOTIVI tale scelta  In presenza di un PDP + della RELAZIONE  il consiglio di classe PU0’ PROMUOVERE lo studente alla classe successiva  “promozione con sospensione della valutazione”  La possibilità di VALUTAZIONE si estende all’anno successivo

20  per lo studente straniero la LINGUA ITALIANA è una SECONDA LINGUA (L2)  IL Consiglio di classe PUO’ considerare opportuno l’ESONERO da UNA o ENTRAMBE le LINGUE STRANIERE  LP Luglio 1997 n.11 (con successive modifiche LP agosto 2006 art.2 COMMA 1)  è opportuno che l’ESONERO sia TEMPORANEO (per un tempo massimo di un anno scolastico)  è una priorità dello studente straniero continuare lo studio della L1 (madrelingua) o lo studio di una lingua straniera GIA’ AVVIATA nel Paese d’origine  per il triennio delle SCUOLE SUPERIORI se l’insegnamento non è previsto nell’ordinamento di studi, ma deriva da una scelta autonoma  l’alunno straniero può essere esonerato da tale insegnamento, ma dovranno essere programmate adeguate attività formative

21  IL LABORATORIO di ITALIANO (L2)  IL LABORATORIO della LINGUA dello STUDIO  IL REFERENTE per l’INTERCULTURA  IL FACILITATORE LINGUISTICO  IL MEDIATORE INTERCULTURALE  IL CENTRO MILLEVOCI di TRENTO

22 ALUNNI sede di ROVERETO A.S. 2015/2016 31 ALUNNI (di cui 14 nati in Italia da genitori stranieri) 2 alunni con livello linguistico A1 (cinese + pakistano) 6 alunni ripetenti (di cui 5 con PDP 2014/2015) CLASSI PRIME

23 CLASSI SECONDE 19 ALUNNI CLASSI TERZE 12 ALUNNI CLASSI QUARTE 7 ALUNNI

24 CLASSI PRIME + SECONDE + TERZE + QUARTE 69 ALUNNI (SETTEMBRE 2015)

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26 ISSES MATEMATICA/INFOR. SCIENZE N. 14 DOCENTI

27 “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”


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