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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento ( D.S.A.).

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Presentazione sul tema: "I Disturbi Specifici dell’Apprendimento ( D.S.A.)."— Transcript della presentazione:

1 I Disturbi Specifici dell’Apprendimento ( D.S.A.)

2 Difficoltà Scolastiche Molte famiglie sono coinvolte nelle problematiche scolastiche dei propri figli. Molti insegnanti si lamentano delle difficoltà di apprendimento manifestate dai loro allievi.

3 Difficoltà di Apprendimento  Problema significativo nella carriera scolastica del ragazzo  basso rendimento scolastico PERCHE’?  Basso livello socio-culturale  Caratteristiche della famiglia  Fattori emotivi/motivazionali  Difficoltà di socializzazione  Handicap sensoriali e/o motori  Disturbi specifici dell’apprendimento

4 Concetti chiave per definire i DSA  Deficit specifico  QI nella norma e superiore alla resa scolastica  Criteri di Esclusione: Deficit sensoriali,, Basso livello socio-culturale etc..  Criterio di Discrepanza: Permette di stimare la differenza tra successo scolastico e abilità intellettive generali (Ritardo Mentale)

5 Condizioni Cliniche dei DSA  dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)  disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica)  disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria)  discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).

6 Prodaqi nlente risute r privvicile gere puetse qoce rige

7 Caratteristiche dei DSA  È un disturbo cronico, la cui espressività si modifica in relazione all’età e alle richieste ambientali.

8  La comorbilità. È frequente accertare la compresenza nello stesso soggetto di più disturbi specifici dell’apprendimento o la compresenza di altri disturbi neuropsicologici (come l’ADHD,disturbo dell’attenzione con iperattività) e psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta).

9 “Raccomandazioni per la pratica clinica sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento” (Consensus Conference) La principale caratteristica di definizione di questa “categoria nosografica” è quella della “specificità”, con riferimento al fatto che il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In questo senso, il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).

10 Con che “Paia di Occhiali” guardiamo le persone con DSA?

11 Disturbo/Disabilità

12 Disturbo  Il termine Disturbo è utilizzato nei sistemi di classificazione dei Disturbi Mentali i cui manuali ( DSM IV, ICD 10 ) contengono i criteri condivisi dalla comunità scientifica per identificare i Disturbi Scopo  Facilitare la comunicazione scientifica  Permettere studi sulla frequenza del Disturbo  Organizzare in modo coerente i Servizi  Rendere i risultati della ricerca confrontabili

13 Abilità Capacità di mettere in atto una serie di azioni, spesso in sequenza tra loro, in modo rapido ed efficiente, per raggiungere uno scopo con un minimo di dispendio di risorse. Un’ abilità una volta acquisita viene automatizzata e stabilizzata.

14 Incapacità a stabilizzare una routine di azioni che non possono essere eseguite in modo Veloce e Accurato con il minimo dispendio energetico Disabilità

15 Da cosa può dipendere la mancata acquisizione di un’abilità? Mancanza dei prerequisiti di base Mancata esposizione agli stimoli Scarso allenamento

16  È il primo passo,al livello burocratico, per attuare strategie adeguate per il riconoscimento dei diritti delle persone con DSA Definire i DSA è necessario

17 “ Il riconoscimento della Dislessia come disabilità è soltanto una fase, un grado nel viaggio. La mia visione è di una società veramente inclusiva, Dove non dobbiamo etichettare nessuno. Si, è idealistico, ma non ne chiedo scusa”. David Pollak ( 2007)

18 Difficoltà

19  Difficoltà nella storia scolastica  Difficoltà nella vita

20  Sé scolastico negativo  Successi attribuiti alla fortuna ( cause esterne a sé )  Insuccessi attribuiti alla propria incapacità Bassa motivazione  Scarsa fiducia in sé  disistima

21 I DSA sono solo un aspetto della Persona che ha un proprio carattere, punti di forza e punti di debolezza. Dobbiamo avere una visione più ampia e non definire la persona solo attraverso questo aspetto.

22 Persone “Disartistiche” In una società in cui le richieste fossero sul piano dell’arte

23 Persone con DSA In un sistema educativo in cui le richieste sono principalmente basate sulla letto - scrittura

24 Differenza

25 Modello Sociale delle differenze individuali:  Difficoltà : dipende dalla cultura in cui siamo immersi  Le difficoltà delle persone con DSA possono essere accentuate o attenuate dalle richieste scolastiche

26 I DSA rientrano nelle differenze individuali, tipiche della neurodiversità umana, secondo cui gli individui possono pensare o comportarsi, per certi aspetti, ciascuno in modo differente dagli altri

27 Modello Sociale Interattivo ( Harrington e Hunter – Carch) DSA: è una differenza dell’apprendimento, poiché siamo tutti “neurodiversi” ; è il contesto sociale che determina se la neurodiversità è percepita come disabilità.

28 Mancinismo = Disabilità

29 Documento UNESCO “Good Pedagogy – Inclusive Pedagogy”( 2000 )  Tutti i bambini possono imparare  Tutti i bambini sono tra loro diversi

30  Diversità = Punto di Forza  Stili di Apprendimento diversi che si basano sulle caratteristiche di ognuno

31 Intelligenze Multiple ( Gardner, 2005 ) “ L’intelligenza non è un fattore unitario misurabile attraverso rigidi test, ma composto da diverse modalità cognitive che permettono di affrontare e comprendere la realtà e che variano da persona a persona anche in base a fattori culturali e ambientali”

32 Nell’insegnamento è indispensabile tenere presenti le differenze individuali che stanno alla base dell’Apprendimento

33  Conoscenza e Esplorazione dei propri stili cognitivi e delle Modalità di Apprendimento  Esplorare e far esplorare agli alunni i diversi stili di apprendimento e cognitivi

34 Costruzione Condivisa delle Conoscenze

35 Stile di Apprendimento ( Mariani, 2000) È l’approccio all’apprendimento preferito da una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire,elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni.

36 Input – Canali Sensoriali – Stili Cognitivi – Canali Sensoriali - output

37 L’informazione può essere percepita attraverso 4 canali sensoriali:  Visivo – Verbale  Visivo – Non Verbale  Uditivo  Cinestesico

38 Visivo - Verbale  Preferenza per la letto – scrittura: Si impara leggendo

39 Strategie per Valorizzare lo Stile di Apprendimento:  Prendere appunti in classe e rileggerli a casa  Riassumere per iscritto quanto si è letto  Prendere nota delle istruzioni per i compiti e le lezioni  Accompagnare grafici e diagrammi con spiegazioni scritte in generale  Elencare per iscritto ciò che si desidera ricordare  Avere istruzioni o spiegazioni scritte

40 Visivo - Non Verbale  Preferenza per immagini, disegni, fotografie, simboli, mappe concettuali, grafici e diagrammi Si impara con la Memoria Visiva

41 Strategie per Valorizzare lo Stile di Apprendimento:  Usare disegni,mappe multimediali in cui inserire parole chiave,immagini,grafici per ricordare i termini e per riassumere il materiale da studiare  Usare il colore nel testo per evidenziare le parole – chiave e nelle mappe multimediali per differenziare i diversi contenuti  Sfruttare gli indici testuali prima di leggere il capitolo di un libro  Creare immagini mentali di ciò che viene ascoltato o letto, utili poi per il recupero dei contenuti

42 Uditivo  Privilegia l’ascolto È favorito dall’assistere a una lezione, partecipare a discussioni e dal lavoro con un compagno o a gruppi

43 Strategie per Valorizzare lo Stile di Apprendimento:  Prestare molta attenzione alle spiegazioni in classe  Sfruttare il recupero e la verbalizzazione delle conoscenze pregresse su un dato argomento  Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti  Registrare le lezioni a scuola, registrare la propria voce mentre si ripete a voce alta una lezione  Trasformare le pagine di un libro in formato audio per poi ascoltarle  Usare la sintesi vocale per la lettura  Utilizzare audiolibri per leggere i libri di narrativa  Lavorare in coppia con un compagno

44 Cinestesico Predilige attività concrete, come fare esperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si sta parlando

45 Strategie per Valorizzare lo Stile di Apprendimento:  Fare prove nelle materie in cui è possibile trasformare in pratica ciò che si deve studiare  Suddividere in maniera chiara i momenti di studio da quelli di pausa  Alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si alza  Creare mappe,grafici, diagrammi di ciò che si studia

46 Canali Sensoriali utilizzati dagli Alunni con DSA  Visivo - Non Verbale

47 Uditivo

48 Cinestesico

49 Visivo - Verbale

50 Stile Cognitivo Modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in modo prevalente,che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi ( Boscolo, 1981 )

51 Caratteristiche dei diversi Stili Cognitivi  Globale/Analitico  Sistematico/Intuitivo  Verbale/Visuale  Impulsivo/Riflessivo  Dipendente dal campo/Indipendente dal campo  Convergente/Divergente

52  Stile Globale: di fronte a un testo ci si focalizza sull’aspetto generale,si ha dunque una visione d’insieme, per entrare successivamente nei particolari  Stile Analitico: di fronte al testo ci si focalizza sui dettagli, arrivando in un secondo momento a una visione d’insieme

53  Stile Sistematico:si procede in maniera graduale con un’analisi delle diverse variabili  Stile Intuitivo: si procede attraverso la formulazione di un’ipotesi cercando di confermarla

54 Stile Verbale: predilige il codice linguistico e predilige strategie di apprendimento costituite da riassunti,associazioni verbali Stile Visuale: predilige le caratteristiche visuospaziali e lavora per immagini mentali, schemi e rappresentazioni grafiche

55  Stile Impulsivo: Relativamente ai tempi decisionali per la risoluzione di compiti particolarmente complessi risponde rapidamente  Stile Riflessivo: Relativamente ai tempi decisionali per la risoluzione di compiti particolarmente complessi è più lento e accurato

56  Dipendente dal campo: rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il contesto  Indipendente dal campo: è poco influenzato dal contesto e fortemente autonomo

57  Convergente: procede secondo la logica e sulla base delle informazioni che si possiedono  Divergente: procede autonomamente e creativamente con la possibilità di generare quindi diverse risposte

58 Ognuno di noi utilizza in modo diverso e in percentuali differenti tutti gli stili,avendo delle preferenze specifiche. Gli stili indicano delle propensioni nell’uso delle personali abilità. Uno stile non è migliore di un altro, ma solo diverso!!!!!

59 Stili Cognitivi utilizzati dagli Alunni con DSA  Globale: fatica a cogliere le informazioni in sequenza Ma Riesce a dare una visione d’insieme

60  Visuale: predilige le caratteristiche visuospaziali e lavora per immagini mentali, schemi e rappresentazioni grafiche

61 Divergente: procede autonomamente e creativamente con la possibilità di generare quindi diverse risposte, ciò permette loro di trovare soluzioni più creative ai problemi

62 Didattica Individualizzata con un alunno con DSA ma anche con tutti gli alunni della classe Insegnante deve essere consapevole:  Dei diversi stili cognitivi e di apprendimento  Delle differenze degli alunni all’interno della classe  Dei propri stili cognitivi e di apprendimento e di come questi influiscano sulla sua modalità di insegnamento e di valutazione degli studenti

63 Può essere opportuno che il Docente  Faccia sperimentare strategie diverse  Alleni con richieste specifiche i diversi canali di accesso alle informazioni ( uso di mappe concettuali, etc..)  Insegni a impiegare metodi diversi in relazione al compito richiesto ( prendere appunti, studiare un testo )  Proponga modi diversi di prendere appunti ( visivi, uditivi, fotografici etc..)  Alleni all’uso dei colori e dei diversi tratti grafici per la categorizzazione dei contenuti nel testo scritto

64 Competenze Metacognitive Per competenza metacognitiva si intende la capacità di riflettere sui propri processi di apprendimento e di regolarli in funzione dei diversi compiti da svolgere e ottimizzare le risorse.

65 Attribuzione Abilità nell’analizzare i propri successi o insuccessi in un compito per capire chi o che cosa è responsabile della riuscita o meno.

66 Principali stili attributivi (adattata da De Beni e Moè, 1995) STILE STRATEGICO STILE DEPRESSO STILE NEGATORE STILE PEDINA STILE ABILE Attribuisce Principalmente il suo successo all’impegno e il Suo insuccesso alla mancanza di impegno Attribuisce principalmente il suo successo a cause esterne e il suo insuccesso alla mancanza di abilità Attribuisce principalmente il suo successo all’abilità e il suo insuccesso a cause esterne Attribuisce principalmente il suo successo e il suo insuccesso a cause esterne Attribuisce principalmente il suo successo all’abilità e il suo insuccesso alla mancanza di abilità

67 Ruolo dell’Insegnante  Insegnante – canotto( sostituente ): permette all’alunno di “navigare” e svolgere tutte le attività, ma si sostituisce a lui, non gli consente di sperimentare, di conoscere e toccare l’acqua,quindi non favorisce l’autonomia

68  Insegnante – Salvagente ( assistenziale ): permette di svolgere tutte le attività con un’assistenza costante ; l’alunno potrà muovere alcune bracciate, ma sempre avvolto dall’adulto

69  Insegnante – Trampolino ( educante ): da la spinta per poter “saltare” in autonomia, fornendo all’allievo solo l’aiuto necessario per spiccare il salto. In questo caso l’insegnante favorirà l’utilizzo del trampolino, che è il vero potenziale del ragazzo, assicurandosi che la piscina sia piena e che l’acqua non sia troppo fredda ( favorendo cioè strategie e strumenti, compiti e verifiche adeguati).

70 Ruolo dei Genitori  Trasmettere al figlio fiducia in se e nelle sue potenzialità, nonostante le difficoltà che può incontrare nel suo percorso scolastico  Assumere un ruolo educante  Collaborare con la scuola

71 Rapporto con i Coetanei  Contesto classe non giudicante

72 Organizzazione dell’Ambiente per lo Studio  Definire i momenti atti allo svolgimento dei compiti  Definire i tempi necessari per le diverse materie  Avere chiaro quali materiali possono essere utili per lo svolgimento di unaa specifica materia ( compresi gli strumenti compensativi )  Organizzare i materiali da usare  Limitare le distrazioni

73 Con chi? ______ Dove? ______ Quando? ______ Per quanto tempo? Inizio Fine Pause ______ ____ ______ Che cosa? Ordine Materia Strumenti 1 2 3

74 “ Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido” Albert Einstein

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