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Titel ANALISI DEGLI EFFETTI OCCUPAZIONALI DEGLI INTERVENTI DEL FSE Davide Barbieri, Flavia Pesce IRS – Istituto per la ricerca sociale Comitato di Sorveglianza.

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1 Titel ANALISI DEGLI EFFETTI OCCUPAZIONALI DEGLI INTERVENTI DEL FSE Davide Barbieri, Flavia Pesce IRS – Istituto per la ricerca sociale Comitato di Sorveglianza POR FSE 2007-2013 Bolzano, 6 giugno 2013

2 Obiettiv i dell’Indagine Indagine di Placement in un’ottica di genere sugli effetti occupazionali a sei e dodici mesi dalla chiusura degli interventi e attuale per i/le partecipanti ad interventi finanziati con il POR FSE 2007-2013: analizzare i principali risultati ottenuti nelle politiche rivolte alle persone in cerca di occupazione nell’ottica delle pari opportunità fra uomini e donne; verificare se ed in che misure gli interventi messi in campo si muovono nella direzione di affrontare i nodi critici di genere ancora presenti sul territorio.

3 I numeri dell’indagine Sono stati considerati solo destinatari effettivi e rendicontabili, effettuando l’analisi sui destinatari e destinatarie che hanno terminato il corso di formazione nel periodo 1 gennaio 2011 – 30 giugno 2012 1.037 i destinatari/e, di cui il 51% donne L’Indagine è stata effettuata attraverso il sistema CATI nel periodo 18 marzo- 22 aprile 2013. E’ stata prevista la possibilità di poter svolgere l’intervista in italiano o in tedesco. Sono stati intervistati in totale 821 allievi/e, con un tasso di copertura complessivo pari al 79,25% (che sale al 90% se si calcola il tasso di copertura soltanto sugli allievi con un recapito telefonico).

4 Tipologie di intervento Sono stati selezionati i progetti conclusi (escludendo i rinunciati), e per questi progetti sono stati considerati solo i destinatari conclusi (ad esclusione dei ritirati). Tipologia di interventoFMFMFM F. all'interno dell obbligo scolastico 927362,16,74,4 Percorsi scolastici formativi - obbligo formativo 209294,82,23,5 Formazione post obbligo formativo e post diploma 17624041642,059,750,7 IFTS 215170,53,72,1 Alta formazione - post ciclo universitario 712191,73,02,3 Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo 1403417433,48,521,2 Aggiornamento culturale 2018384,84,54,6 Aggiornamento professionale e tecnico 2133545,08,26,6 Percorsi formativi integrati per li'nserimento lavorativo 2312355,53,04,3 Piani dinserimento professionale 1230,20,50,4 Totale419402821100,0

5 I/le partecipanti Gli interventi formativi sono caratterizzati da una prevalenza di interventi rivolti alle fasce giovanili della popolazione, maggiormente interessata da problemi di disoccupate e di inserimento nel mercato del lavoro

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7 Gli esiti occupazionali Esiti occupazionali molto positivi per le giovani generazioni di entrambi i sessi, in prevalenza giovani con un titolo di studio di scuola secondaria superiore. Gli/le italiani/e hanno maggiore facilità di trovare lavoro rispetto agli/alle stranieri/e. Fra gli/le stranieri/e, le donne comunitarie trovano occupazione con maggiore facilità rispetto agli uomini. Il possesso di titoli di studio elevati consente migliori performance sul mercato del lavoro, ma inferiori per le donne Le performance migliori sono realizzate dai/dalle partecipanti ai corsi di alta formazione alta formazione – post ciclo universitario e IFTS. Percorsi formativi finalizzati al reinserimento lavorativo, la capacità di inserimento occupazionale delle donne è molto positiva e superiore a quella degli uomini. Post obbligo formativo e post diploma, gli/le occupati/e sono meno del 50%, ma con una presenza significativa di persone che continuato a studiare.

8 Le caratteristiche dell’occupazione - 1 Gli “occupati precoci” (trovano lavoro entro 6 mesi), sono il 52,6% degli/le occupati/e), con una buona presenza di laureati/e Fra gli occupati è relativamente elevata la presenza di persone con titolo di studio medio-basso. Significativo il mantenimento dell’occupazione nel corso del tempo. Progressiva crescita di occupazione a tempo indeterminato (38,8% F, 35% M) con un gap di genere di +3,8 p.p. a favore delle donne, soprattutto fra le età adulte. E’ comunque ancora prevalente la forma di lavoro a tempo determinato o con altre forme contrattuali a progetto/collaborazione. Il lavoro autonomo/coadiuvante famigliare è all’8,7% F, 5,1% M Le donne con un contratto breve sono in misura maggiore rispetto agli uomini

9 Le caratteristiche dell’occupazione - 2 Presenza elevata di occupazione part-time, soprattutto per le donne (46,1%), soprattutto adulte (over 45 - 62,1%) ma anche per la classe di età 30-44 - 57,5%). 22,3% gli uomini, ma molti (20%) lavorano part-time in quanto svolgono già una seconda occupazione. Le motivazioni principali che determinato questa condizioni sono comunque la difficoltà ad ottenere un lavoro a tempo pieno, pur desiderandolo (77,9% F, 72,7% M). Fra le donne  necessità di occuparsi della famiglia, dei figli o di altri famigliari a carico (14,7% vs 2,3%)  30-44 è il 23,8%. Il salario è più elevato per gli uomini rispetto alle donne, in tutte le classe di età. Tuttavia, è sempre fra le giovani generazioni che il differenziale retributivo di genere è minore. Fra le persone che hanno una occupazione a tempo pieno le differenze nelle retribuzioni mensili, pur non essendo elevate, sono comunque presenti.

10 Le caratteristiche dell’occupazione - 3 La flessibilità di orario è una caratteristica ormai diffusa, e riguarda quasi la metà degli/le occupati/e, con una leggera prevalenza delle donne (48,5%), soprattutto le adulte Congedi parentali – sono le donne ad averne usufruito più degli uomini (3,9% vs 1,5%), soprattutto le adulte. Gli unici uomini ad usarli sono giovani! 64,3% F, 76,6% M non era a conoscenza della possibilità offerta dalla legge di usufruire di congedi parentali. Inoltre, oltre il 21,4% delle donne dichiara di non averne diritto, contro il 13,6%  diffusione di informazioni In misura crescente al crescere dell’età confermano la non equa distribuzione dei carichi di cura (sia nei confronti dei minori che degli anziani) fra uomini e donne.

11 Coerenza dell’occupazione Gli/le occupati/e al momento dell’intervista registrano un livello di coerenza dell’occupazione reperita elevato, ma inferiore per le donne (39,3% F, 45,2% M) Il livello di coerenza è più elevato fra chi lavora nell’azienda presso cui hanno effettuato lo stage o il tirocinio (77,8% F, 77,3% M) (sono il 12% degli attuali occupati/e) Coerenza elevata per i percorsi scolastici e formativi all’interno dell’obbligo formativo (58%), Alta formazione (55,6%) e IFTS (53%) Post obbligo formativo - post diploma (44,6%)  F si 34,6% (in parte 32,1%), M si 51,3% (in parte 20,5%) Inserimento lavorativo (37,8%)  F si 42% (in parte 32,1%), M si 17,6% (in parte 23,5%) Il livello di coerenza è crescente per le donne in funzione dell’età Diminuzione nel tempo del livello di coerenza  ci si accontenta del lavoro trovato dopo un periodo medio-lungo di ricerca di lavoro e preferenza della stabilizzazione

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13 Stato attuale per genere

14 Stato attuale per tipologia formativa

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18 Gap -6,2 Gap -1,6 Gap +18 Gap - 5

19 Gap -4,2 Gap -13,6 Gap +4,3 Gap +2,8

20 Gap -0,1 Gap -3,8 Gap -8,8 Gap -7,4

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22 I/le disoccupati/e attuali Al momento dell’intervista, sono ancora disoccupate 238 persone, pari al 29% dei partecipanti iniziali. 6,5% alla ricerca di prima occupazione e 22,5% alla ricerca di nuova occupazione. 42,9% (15-29), 31,9% (40-44) e 24,8% (over 45). 60% “sempre disoccupati”, 40% ha sperimentato una occupazione Sempre alla ricerca di prima o nuova occupazione  60% F, 40% M. Fra le donne, soprattutto 30-44, con titolo di studio medio-basso (anche laureate). La presenza di stranieri/e è molto elevata (20% da altri paesi EU, 11% altri EU, 6% EU) Hanno sperimentato nel corso del periodo di riferimento dei brevi periodi di lavoro  50% F, 50% M, soprattutto giovani 15-29 con prevalenza di istruzione superiore. La presenza di stranieri/e è meno rilevante (12% da altri paesi EU, 7 altri EU, 9% EU)

23 Gli/le studenti/esse attuali Al momento dell’intervista, sono ancora 167 gli/le studenti/studentesse (20,3%) inserite in percorsi formativi all’interno dell’obbligo scolastico, in percorsi formativi all’interno dell’obbligo formativo, nella formazione post obbligo formativo e post diploma La grande maggioranza (160, 96%), sono rimasti sempre nella condizione di studente/studentessa per tutto il periodo ed in tutti i momenti di riferimento della rilevazione. Si tratta di un target di persone del tutto coerente con il profilo dei progetti formativi a cui hanno partecipato, tra cui il 92,8% di persone di età compresa fra i 15 e i 29 anni. Gli/ le studenti/studentesse anche dopo 12-18 mesi dal termine dell’intervento formativo rappresenta una quota di persone saldamente inserite nel percorso formativo, sia in quanto ancora giovani (post obbligo scolastico o formativo), sia soprattutto in quanto continuano a fare della formazione un punto di forza del proprio percorso professionale.

24 Conclusioni - 1 I risultati mostrano esiti occupazionali molto positivi per le giovani generazioni (ma con gap di genere sfavorevole) Gli/le italiani/e hanno maggiore facilità di trovare lavoro rispetto agli/alle stranieri/e. Fra gli/le stranieri/e, le donne comunitarie trovano occupazione con maggiore facilità rispetto agli uomini. Il possesso di titoli di studio elevati consente migliori performance sul mercato del lavoro (ma con gap di genere sfavorevole) Restano ancora da considerare, con sempre maggiore attenzione, alcune fasce deboli di disoccupati/e al termine dell’intervento formativo, con caratteristiche di debolezza. Le caratteristiche di debolezza in entrata nel percorso formativo del FSE rimangono quindi presenti anche dopo il termine dell’intervento formativo Ne deriva un profilo di lavoratore/trice con titolo di studio medio-basso e con età medio-alta (30-44 F), e fra questi, i/le lavoratrici stranieri/e extra EU acquistano un peso maggiore rispetto agli/alle italiani/e

25 Conclusioni - 2 Le performance migliori sono realizzate dai/dalle partecipanti ai corsi di alta formazione alta formazione – post ciclo universitario e IFTS (sono soprattutto maschi). Per quanto riguarda i percorsi formativi finalizzati al reinserimento lavorativo, la capacità di inserimento occupazionale delle donne è positiva e superiore a quella degli uomini (+coerenti). Ma restano ancora molti/e disoccupati/e  necessità di affinare gli interventi con strumenti di accompagnamento più forti e mirati? Per i percorsi formativi post obbligo formativo e post diploma, gli/le occupati/e sono meno del 50% (gap di genere negativo e meno coerenti), ma con una presenza significativa di persone che continuano a studiare. Potenziare stage/tirocinio, che risultano molto efficaci nel mantenere una occupazione (anche coerente) Interventi formativi rilevanti anche per i/le giovani che continuano a studiare


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