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Unioncamere, Firenze, 12 luglio 2011 I bilanci delle imprese dei distretti industriali italiani durante e dopo la crisi Fabrizio Guelpa Servizio Studi.

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1 Unioncamere, Firenze, 12 luglio 2011 I bilanci delle imprese dei distretti industriali italiani durante e dopo la crisi Fabrizio Guelpa Servizio Studi e Ricerche

2 1 Gli effetti della crisi sui bilanci del 2009 Stime e previsioni sui distretti nel triennio 2010-12 Una stagione nuova per i distretti italiani? I principali temi

3 2 Distretti: un 2009 molto difficile... Distretti: evoluzione del fatturato (var. %; valori mediani) Distretti: margini operativi netti (EBIT) in % del fatturato (valori mediani) Nota: bilanci 10.600 aziende appartenenti a 101 distretti industriali

4 3... per gran parte dei settori Distretti: variazione % del fatturato nel 2009 (valori mediani) Distretti: margini operativi netti (EBIT) in % del fatturato (valori mediani) Altri settori: carta, legno, vetro, gomma e plastica, alcuni comparti di elettrotecnica e chimica, strumenti musicali, elettrodomestici -1,0 -15,5 -17,9 -18,3 -18,9 -19,9 -23,3 -30,1 -35-30-25-20-15-10-50 Alimentare Moda: beni di consumo Altri settori Casa: beni per l'edilizia Mobile Moda: beni intermedi Meccanica Metallur. e prod. metallo -0,6 -1,0 -0,8 -2,0 -1,4 -1,9 Totale -1,3 0123456 Alimentare Moda: beni di consumo Altri settori Casa: beni per l'edilizia Mobile Moda: beni intermedi Meccanica Metal. e prod. metallo 2009 2008

5 4 Molte imprese sono comunque riuscite a crescere... Distretti: quota (%) di imprese con fatturato in crescita

6 5... e a realizzare buoni profitti Distretti: quota (%) di imprese con EBITDA margin positivo

7 6 Ulteriore polarizzazione dei risultati Margini operativi netti (EBIT) in % del fatturato delle imprese dei Distretti industriali: mediana imprese migliori e mediana imprese peggiori (a) primo 20% della distribuzione (b) ultimo 20% della distribuzione delle imprese -0,3 -4,2 -15,5 13,412,1 11,0 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 200720082009 Mediana imprese peggiori (a)Mediana imprese migliori (b)

8 7 Molte imprese hanno reagito, con strategie di ”attacco” Esame di circa 150 relazioni di bilancio di imprese specializzate nel calzaturiero, tessile-abbigliamento e legno-arredo:  Non è prevalso un orientamento “difensivo”, volto a razionalizzare la struttura produttiva e contenere i costi (in particolare il costo del lavoro)  Implementate anche strategie “d’attacco”, dirette a rafforzare nel medio-lungo termine il posizionamento competitivo.  L’attività di ricerca e innovazione, i marchi e l’attenzione alla qualità dei prodotti risultano essere gli asset strategici su cui hanno puntato con decisione le aziende di tutte e tre le filiere produttive. Anche se sono un “investimento”, con ritorni non necessariamente nel breve termine, queste strategie hanno già influenzato in parte positivamente i risultati del 2009.

9 8 Gli effetti della crisi sui bilanci del 2009 Stime e previsioni sui distretti nel triennio 2010-12 Una stagione nuova per i distretti italiani? I principali temi

10 9 La lunga strada della ripresa: sui fatturati... Evoluzione del fatturato delle imprese distrettuali (var. %; valori mediani) Quota (%) di imprese distrettuali con fatturato in flessione rispetto al 2008

11 10... e sui profitti EBITDA margin delle imprese distrettuali (%; valori mediani)

12 11 Recupero trainato dalle imprese “eccellenti”... Quota (%) di imprese distrettuali con crescita del fatturato pari almeno al 10% rispetto al 2008 Quota di imprese distrettuali con EBITDA margin superiore al 10%

13 12... in tutti i settori Quota (%) di imprese distrettuali con crescita del fatturato nel 2012 pari almeno al 10% rispetto al 2008

14 13 Gli effetti della crisi sui bilanci del 2009 Stime e previsioni sui distretti nel triennio 2010-12 Una stagione nuova per i distretti italiani? I principali temi

15 14 Sono ancora competitivi i distretti? Esportazioni dei distretti a confronto Gli anni Novanta (1991 = 100)Gli anni Duemila (1999 = 100) * nei comparti di specializzazione dei distretti Nella prima metà degli anni ‘90 i distretti hanno mostrato una crescita delle esportazioni superiore rispetto alle aree non distrettuali. Dopo un decennio senza scostamenti significativi (dal 1996 al 2004), a partire dal 2005 si è aperto un differenziale negativo a sfavore dei distretti. 100 120 140 160 180 200 220 199119921993199419951996199719981999 Aree non distrettuali* Distretti 100 110 120 130 140 150 199920012003200520072009 Aree non distrettuali* Distretti Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

16 15 Nel 2010-11 distretti di nuovo in corsa Esportazioni dei distretti (var. % tendenziale) Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

17 16 Distretti nuovamente più veloci dei non-distretti Export dei distretti e non-distretti a confronto (var. % tendenziale 1Q11) Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

18 17 Mercati emergenti come traino ma non solo Export dei distretti per mercato di sbocco (var. % tendenziale) Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Il ritmo di crescita verso i mercati emergenti è inoltre maggiore rispetto alle aree non distrettuali

19 18 Quota delle importazioni mondiali in USD Avanzati: Stati Uniti, Eurozona, Giappone, Regno Unito, Canada, Australia, Svezia, Svizzera Emergenti: Brasile, Cina e Hong Kong, India, Russia, Ungheria, Polonia, Romania, Turchia, Singapore, Corea, Tailandia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Sudafrica, Messico, paesi OPEC Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati OEF Il peso degli emergenti è destinato ad aumentare

20 19 Nei distretti intensa attività brevettuale, che sosterrà la competitività futura... Propensione a brevettare nel manifatturiero italiano (domande di brevetto ogni 1.000 addetti) Propensione a brevettare tra le imprese distrettuali italiane (domande di brevetto ogni 1.000 addetti) Nuovo database sui brevetti per tutte le imprese (distrettuali e non distrettuali). Aree non distrettuali: nei comparti di specializzazione dei distretti 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 1998-022003-07 Totale manifatturieroSettori distrettuali 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 1998-022003-07 Non distretti*Distretti Fonte: Intesa Sanpaolo su dati EPO e ISTAT

21 20... con alcune specificità Maggiore concentrazione dei brevetti nei distretti: ruolo chiave di alcuni leader non solo delle filiere produttive ma anche dei processi cognitivi ed innovativi. Imprese dei distretti più propense a creare nuova conoscenza sulla base della ricombinazione di conoscenze precedenti e meno propense a utilizzare i risultati della ricerca scientifica. Minore impatto delle innovazioni introdotte dalle imprese dei distretti sulla ricerca successiva di altri soggetti: minore “radicalità” delle innovazioni brevettate all’interno dei distretti e/o elevata specificità che contraddistingue molti soggetti distrettuali. L’innovazione ha avuto un ruolo statisticamente significativo nel sostenere le quote di mercato negli anni di crisi, pur a fronte di sacrifici più significativi sulla redditività.

22 21 Certificazione della qualità dei processi come leva competitiva non pienamente sfruttata... Propensione a certificare a confronto per settore, 2010 Nuovo database sulle certificazioni per tutte le imprese (distrettuali e non distrettuali) del campione di bilanci 2007-09. Negli ultimi anni il gap dei distretti si è in parte attenuato. Effetto statisticamente significativo sulla crescita, in particolare nei distretti. * Solo settori di specializzazione distrettuale. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Accredia e bilanci aziendali

23 22... così come i marchi Imprese con marchi registrati nei distretti di Carpi, della Riviera del Brenta e di Montebelluna, 2010 (quota %) Analisi pilota sulle imprese di 3 distretti. Negli ultimi anni il ritardo si è in parte attenuato. Effetti statisticamente positivi sulla crescita:  solo con marchi “di valore” (ampia copertura di mercati);  per le imprese che non sono multibrand. (a) Marchio registrato in Italia, negli Stati Uniti, marchio comunitario, marchio internazionale. Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), The Trade Marks and Designs Registration Office of the European Union (OHIM), United States Patent and Trademark Office (USPTO) e The World Intellectual Property Organization (WIPO) Nessun marchio Marchio in Italia Marchio comunitario Marchio internazionale Marchio negli Stati Uniti Marchio nei 4 uffici (a) Carpi56,1 43,9 15,3 20,1 9,5 7,4 Riviera del Brenta 57,0 40,5 24,1 25,3 5,1 3,8 Montebelluna 34,4 62,3 49,2 41,0 26,2 24,6

24 23 Cresce il ruolo dell’imprenditoria extracomunitaria, soprattutto cinese... Imprenditori extracomunitari attivi nel tessile-abbigliamento Imprenditori extracomunitari Imprenditori cinesi Imprenditori extracomunitari (in % totale) Imprenditori cinesi (in % totale) 2000 (a) 2009 (b) 2000 (a) 2009 (b) Prato 1.544 3.725 3.61519,6 50,5 49,0 Brescia 248 438 3718,9 21,6 18,3 Firenze 594 919 80910,6 20,7 18,3 Modena (Carpi)283 636 5216,6 20,4 16,7 Treviso 192 416 3255,7 15,4 12,1 Vicenza 138 267 2006,3 15 11,2 Bergamo 92 175 1274,5 11,6 8,4 Varese 98 150 752,6 5,5 2,7 Biella 54 65 53,1 5,3 0,4 Como 129 131 n.d.5,8 7,3 n.d. Principali distretti3.372 6.922 6.0489,4 24,1 21,1 Italia 7.926 15.493 11.8547,5 18 13,8 (a) per Prato e Treviso 2001; (b) per Vicenza, Bergamo e Como 2008 I dati si riferiscono ai codici 17 e 18 dell’Ateco 2002, con le eccezioni di Prato e Firenze. Per queste due province i dati del 2009 si riferiscono ai codice 13 e 14 dell'Ateco 2007 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Camere di commercio delle province indicate

25 24... fenomeno da governare che può creare opportunità per il territorio L’imprenditoria e i lavoratori extracomunitari sono una conseguenza anche della bassa attrattività dei settori tradizionali per le giovani generazioni:  Il sistema scolastico deve supportare il cambiamento culturale contribuendo a valorizzare l’impiego in comparti che richiedono oggi un alto grado di professionalità e competenze di alto profilo;  L’offerta formativa deve essere formulata in modo da corrispondere alle effettive esigenze espresse dalle imprese locali. Problemi (concorrenza sleale, lavoro sommerso e irregolare,...) ma anche opportunità dall’imprenditoria e occupazione cinese:  Contribuito a frenare la delocalizzazione;  Può rafforzare in loco la virtuosa interazione fra terzisti e imprese finali, che è alla base dei vantaggi competitivi dei distretti;  Opportunità di valorizzare skill che risultano inutilizzati (il 41,7% degli occupati totali stranieri è sotto-inquadrato);  Contributo a ridurre le barriere culturali che frenano gli investimenti cinesi in Italia.

26 25 Conclusioni 2 punti a favore nel confronto con le imprese non distrettuali:  Più rapida crescita export verso i mercati emergenti;  Maggior propensione a registrare brevetti. 2 aree di possibile recupero:  Inferiori richieste di certificazione della qualità;  Poche registrazioni di marchi. 1 novità da governare:  Imprenditoria extracomunitaria. Ma soprattutto:  Strategie di attacco e non di difesa. I DISTRETTI STANNO MUTANDO NATURA, MA RIMANGONO UNA PARTE IMPORTANTISSIMA DEL NOSTRO SISTEMA PRODUTTIVO IL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEI DISTRETTI “AI PUNTI”:

27 26 Appendice: Toscana Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT


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