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PubblicatoTeodora Maggi Modificato 8 anni fa
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COS’E’ L’ELETTROSMOG? Forma di « inquinamento » non percettibile a livello sensoriale, derivante da sorgenti che generano energia sotto forma di campi elettrici, magnetici o elettromagnetici.
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SORGENTI NATURALI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI Sono presenti ovunque nel nostro ambiente di vita, ma sono invisibili all’occhio umano. Un esempio sono i campi EM prodotti dall’accumulo locale di cariche elettriche nell’atmosfera, in occasione di temporali. Il campo magnetico terrestre fa si’ che l’ago di una bussola si orienti in direzione NORD- SUD ed e’ utilizzato dagli uccelli e dai pesci per la navigazione…
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SORGENTI ARTIFICIALI DI CAMPI ELETTROGNETICI Elettrodotti ( linee di distribuzione della corrente elettrica); Televisore; Computer; Elettrodomestici; Attrezzature industriali, ecc., ecc
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COME SI RAFFIGURANO I CAMPI E.M.? Sono “ onde” che si differenziano per la frequenza ( misurata in Hertz): piu’ alta e’ la frequenza, maggiore e’ l’energia che trasporta l’onda. L’insieme di tutte le possibili onde elettromagnetiche, alle diverse frequenze, si chiama SPETTRO ELETTROMAGNETICO
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CLASSIFICAZIONE 1.Campi magnetici statici ( RMN) 2.Basse Frequenze ( Matal Detector, Videoterminali, Magnetoterapia, Elettrodomestici, Linee Elettriche, Linee Telefoniche) 3.Radiofrequenze ( Emissioni radiotelevisive, Marconiterapia, Radioamatori, Saldatura ed incollaggio, Riscaldamento ad induzione 4.Microonde ( impianti radar, Radarterapia, Telefonia cellulare, Forni a Microonde) 5.Radiazioni Ottiche artificilai ( Lampade UV, Laser, ecc).
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CLASSIFICAZIONE CEM 1) Campi a frequenza estremamente bassa ( ELF) : fino a 300Hz ( elettrodotti a media ed alta tensione; tutti i dispositivi alimentati a corrente elettrica ) 2) Campi a frequenza intermedia ( IF): fra 300 Hz e 10 MHz ( schermi di computer; i dispositivi antitaccheggio; i sistemi di sicurezza ) 3) Campi a radiofrequenze ( RF): fra 10 MHz e 300GHz ( radio, televisione, radar, antenne per la telefonia cellulare, forni a microonde)
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I campi elettrici si misurano in Volt/metro. Ovunque sia presente una carica elettrica esiste un campo elettrico la cui intensita’ diminuisce allontanandosi dalla carica. I metalli, i mezzi di costruzione, gli alberi, hanno una certa capacita’ di schermatura. Quindi i campi elettrici prodotti all’esterno dalle linee di alta tensione sono attenuati dalle pareti, dagli edifici e dagli alberi. Quando gli elettrodotti sono interrati, il campo elettrico in superficie e’ a malapena visibile…
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I campi magnetici derivano dal moto delle cariche elettriche e l’intensita’ si misura in Ampere/metro. Nella ricerca sui campi elettromagnetici, gli scienziati usano invece un’altra grandezza che e’ l’induzione magnetica che si misura in Tesla oppure i suoi sottomultipli, il microtesla. A differenza dei campi elettrici, un campo magnetico si produce solo quando un apparecchio e’ acceso e circola corrente al suo interno ed analogamente ai campi elettrici, anche i campi magnetici sono massimi vicino alla sorgente e diminuiscono rapidamente a distanze maggiori e non vengono bloccati dai materiali comuni.
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…QUINDI I CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI COESISTONO NELL’AMBIENTE 1) Collegando un apparecchio ad una presa si creano dei campi elettrici nello spazio circostante… 2) Poiche’ la tensione puo’ esistere anche se non circola corrente, non occorre che un apparecchio sia acceso perche’ esista una campo elettrico nello spazio circostante… 3) I campi elettrici attorno ai cavi di un apparecchio cessano di esistere quando il cavo viene scollegato, ma esistono ancora attorno ai cavi che si trovano nel muro…
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D.P.C.M. 8 Luglio 2003 Limite di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hertz generati da elettrodotti : non superare i 100microTesla per l’induzione magnetica e 5kV/m per il campo elettrico. A titolo di misura di cautela per la protezione degli effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l’esposizione ai campi magnetici generati dalla frequenza di rete ( 50 Hz), nelle aree di gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici, ecc., si assume come valori limite 10 microTesla da non superare nelle 24 ore
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OBIETTIVI DI QUALITA’ Nella progettazione di nuovi elettrodi in corrispondenza di aree gioco per l’infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e nella progettazione di nuovi insediamenti in prossimita’ di linee ed installazioni elettriche gia’ presenti sul territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti operanti nella frequenza di 50 Hz, e’ fissato l’obiettivo di qualita’ di 3 microTesla
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D.P.C.M. del 23/04/1992 Fissa i limiti di esposizione, relativamente all’ambiente esterno ed abitativo ai campi elettrici e magnetici generati alla frequenza di 50 Hertz e le distanze di rispetto degli elettrodotti; 1. per esposizioni prolungate : campo elettrico : 500V/m; campo magnetico: 100microTesla; 2. per esposioni limitate a poche ore : campo elettrico: 10000V/m; campo magnetico : 1000 microTesla; 3. Distanze rispetto agli elettrodotti : - 132 KV: d> 10 metri - 222Kv: d>18 metri; - 380 KV: d>28 metri
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Durante il ventesimo secolo l’esposizione ambientale ai CEM di origine umana e’ costantemente aumentata a fronte di una crescente richiesta di elettricita…’ Il continuo avanzamento delle tecnologie, i cambiamenti nei comportamenti sociali, hanno creato sorgenti artificiali in misura sempre maggiore ( linee di alta tensione, forni a microonde, schermi dei computer, televisori, sistemi di sicurezza, radar, telefoni cellulari e relative stazioni base)…
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I primi studi relativi ai possibili danni alla salute derivanti dall’esposizione ai suddetti campi, risalgono alla fine degli anni ’70. Ogni Stato, tenuto a tutelare la salute dei cittadini, si e’ posto il problema ed ha emanato una serie di leggi e normative che dovrebbero ridurre il rischio al minimo. INIRC: International Non Ionizing Radiation Committee; IRPA: International Radiation Protection Agency; OMS: Organizzazione Mondiale Sanita’; ICNIRP: International Commission on Non Ionizing Radiation Protection)
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INTERNATIONAL EMF PROJECT Avviato dall’OMS nel 1996 OBIETTIVO: valutare gli effetti sanitari ed ambientali dell’esposizione a campi elettrici e magnetici statici e variabili nel tempo ( 0-300 GHZ – Elettrosmog). ( http://www.wh..int/peh-emf )http://www.wh..int/peh-emf
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Negli ultimi 30 anni sono stati pubblicati ben 25.000 articoli scientifici nel settore, tanto da poter ragionevolmente affermare che LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE IN QUESTO CAMPO SONO OGGI PIU’ AMPIE CHE PER LA MAGGIOR PARTE DEGLI AGENTI CHIMICI!!!
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EFFETTI SULLA SALUTE IN GENERALE Sintomi generici: alcuni individui del pubblico hanno accusato una varieta’ di sintomi attribuibili all’esposizione a bassi livelli di CEM in casa ( mal di testa, sensazione di instabilita’, depressione nausea, stanchezza, ecc.) SPIEGAZIONE: al momento attuale, le evidenze scientifiche non suffragano un legame tra questi sintomi e l’esposizione a CEM. E’ verosimile che alcuni di questi sintomi siano da attribuire ad altri fattori ambientali oppure ad ansie legate alle nuove tecnologie.
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Effetti sulla gravidanza : l’OMS ed altre organizzazioni internazionali, hanno esaminato molte sorgenti di IEM, negli ambienti di vita e lavoro ( computer, saldatrici a radiofrequenze, apparati per diatermia, coperte elettriche, elettrodomestici, ecc) ed il bilancio complessivo delle evidenze non ha evidenziato un aumento del rischio di aborti spontanei, malformazioni, peso ridotto alla nascita e malattie congenite
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Un ulteriore tipologia di effetti a lungo termine potenzialmente attribuita agli ELF, e’ rappresentata da alcune malattie neurodegenerative come la SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA ed il MORBO DI ALZHEIMER. La conclusione della revisione completa della letteratura scientifica effettuata dall’OMS, e’ stata che non esistono dati sufficienti per poter correlare in modo cuasale l’esposizione ad ELF e aumento dell’incidenza di tali patologie
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CAMPI ELETTROMAGNETICI E CANCRO Nonostante molti studi, le evidenze di effetti cancerogeni di qualsiasi genere sono molto controverse e se e’ ipotizzabile che i CEM abbiano effettivamente un effetto sul cancro, l’aumento del rischio sarebbe estremamente basso. I risultati ottenuti fino ad oggi presentano molte incongruenze ed in ogni caso non e’ stato riscontrato nessun aumento consistente di rischio per nessuna forma di cancro, ne’ per i bambini ne’ per gli adulti. Un certo numero di studi epidemiologici ( soprattutto anglossassoni) hanno suggerito un lieve aumento nell’incidenza delle lecemie infantili associati all’esposizione a CEM a bassa frequenza nelle abitazioni ed in vicinanza degli elettrodotti. Tuttavia gli stessi scienziati che hanno condotto questi studi, non hanno concluso per una relazione causa-effetto essendo gli studi condotti su animali di laboratorio non coerenti con quanto riscontrato nella realta’
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Il principale problema nell’interpretazione complessiva dei dati della letteratura e’ costituito dalla discrepanza tra i risultati di vari studi epidemiologici da un lato, e la carenza di conferme sperimentali in condizioni controllate in laboratorio, accanto all’assenza di meccanismi patogenetici accertati
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OBIETTIVI DELLE RICERCHE ATTUALI E FUTURE Notevoli sforzi scientifici sono in corso per approfondire gli studi sulle connessioni tra campi elettromagnetici e cancro…. Le ricerche su possibili effetti cancerogeni dei CEM proseguono, seppure ad un livello inferiore rispetto a quello degli ultimi anni ‘90….
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QUALI CONCLUSIONI? E quali certezze?? A basse frequenze i CEM inducono la circolazione di deboli correnti nel corpo umano ma tali livelli sono troppo bassi per dar luogo ad effetti sanitari. Il principale effetto dei CEM e’ riscaldamento dei tessuti corporei…. Le attuali preoccupazioni del pubblico si concentrano su possibili effetti a lungo termine causate da basse esposizioni… Il progetto internazionale CEM dell’OMS e’ stato promosso per fornire risposte scientificamente fondate ed oggettive agli interrogativi del pubblico sui possibili rischi legati a CEM di bassa intensita’..
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NONOSTANTE LE AMPIE RICERCHE, A TUTT’OGGI NON VI SONO EVIDENZE CHE PORTINO A CONCLUDERE CHE L’ESPOSIZIONE A BASSI LIVELLI DI CEM, SIA DANNOSA PER LA SALUTE UMANA…
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MA LA RICERCA CONTINUA…. Se i CEM costituiscono effettivamente un rischio sanitario, vi saranno conseguenze in tutti i Paesi industrializzati… Il pubblico richiede risposte concrete ad una domanda sempre piu’ pressante…. I mezzi di informazione sembrano avere spesso risposte definitive che, tuttavia, andrebbero valutate con prudenza: I titoli sensazionali, le “cattive notizie” spesso sono le sole che ascoltiamo….
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Il gran numero di ricerche che suggeriscono che i CEM sono innocui, ricevono pero’ scarsa attenzione o non ne ricevono affatto…. La ricerca chiaramente non puo’ fornire la garanzia di un’assoluta innocuita’… Ma tali risultati sono, nel complesso, rassicuranti…..
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Nel 2009 e’ stato reso disponibile dall’Istituto Superiore di Sanita’ italiano il sito http ://www.iss.i/elet per fornire informazioni sul tema dei campi elettromagnetici, con particolare attenzione alle implicazioni in tema di salute. Il sito internet e’ la risultatnte del progetto :’’ Salute e campi elettrognetrici ( CAMELET)” promosso dal Ministero della Salute, Centro Controllo malattie (CCM) per rispondere alle esigenze di un’informazione corretta e completa, nonche’ la diffusione di documenti che sono gia’ stati prodotti dalle piu’ importanti organizzazioni internazionali (OMS,ICNIRP,IARC,Commissione Europea, ecc.)http ://www.iss.i/elet
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CAMPI ELETTROMAGNETICI AD ALTA FREQUENZA (RF-MW) Le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza sono gli impianti di telecomunicazioni
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WI FI
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Non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dai sistemi WiFi. Inoltre, i livelli di esposizione sono molto inferiori ai limiti di esposizione raccomandati a livello internazionale ed a quelli in vigore in Italia. Questo è vero anche nel caso di antenne che servano diversi appartamenti o ambienti. Si deve anche osservare che le pareti attenuano notevolmente il segnale
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Esistono rischi per la salute conseguenti ad esposizione alle radiofrequenze di un Wireless? Non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dai sistemi wireless, né è stato identificato alcun meccanismo di interazione con il corpo umano che li possa far prevedere. Non esiste quindi nessuna base logica per raccomandare distanze limite dalle sorgenti (siano queste il computer o il router), o per limitare il tempo di esposizione. (Raccomandazioni del genere potrebbero anzi essere interpretate come un’ammissione di rischio e creare preoccupazioni ingiustificate.)
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TELEFONIA MOBILE
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I telefoni mobili o cellulari sono attualmente parte integrante delle moderne telecomunicazioni… Alla fine del 2009 sono stati stimate sottoscrizioni di ben 4,6 miliardi… I telefoni mobili comunicano trasmettendo onde radio attraverso una rete di antenne fisse dette stazioni radio-base… Tali onde sono radiofrequenze comprese tra 450 e 2700 MHz… Questi dispositivi emettono energia solo quando sono accesi e tale energia diminuisce rapidamente all’aumentare della distanza dall’apparecchio, per cui una persona che usa un cellulare a distanza di 30-40 cm dal corpo avra’ un’esposzione a RF inferiore rispetto ad una persona che tiene il cellulare a contatto con la testa... L’esposizione viene ridotta anche limitando il numero e la durata delle chiamate… Anche l’uso del cellulare in aree di buona ricezione diminuisce l’esposizione in quanto permette al telefono di funzionare a potenza ridotta
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EFFETTI SULLA SALUTE A BREVE TERMINE Il RISCALDAMENTO dei tessuti e’ il principale meccanismo di interazione tra la RF ed il corpo umano poiche’ la maggior parte dell’energia viene assorbita dalla pelle e da altri tessuti superficiali, con trascurabili incrementi della temperatura nel cervello
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Alcuni studi su volontari hanno valutato gli effetti dei campi a RF sull’attivita’ elettrica cerebrale, sulle funzioni cognitive, sul sonno, sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna. Al momento attuale la ricerca non suggerisce alcuna evidenza consistente di effetti sanitari avvversi dovuti all’esposizione a livelli di campi a RF inferiori a quelli che provocano riscaldamento dei tessuti
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EFFETTI SULLA SALUTE A LUNGO TERMINE L’identificazione di eventuali effetti nocivi dell’esposizione a campi elettromagnetici a RF, e’ stata oggetto negli ultimi decenni di un’intensa attivita’ di ricerca, epidemiologica e sperimentale, concentrandosi soprattutto sull’eventuale associazione tra tumori cerebrali e uso di telefoni cellulari
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L’uso dei telefoni cellulari si e’ diffuso a partire dal 1990 circa e poiche’ molti tumori hanno dei tempi di latenza lunghi e non sono diagnosticabili prima di molti anni dalle interazioni che li hanno provocati, gli studi epidemiologici al momento attuale possono valutare solo quei tumori che diventano evidenti entro piu’ brevi periodi di tempo
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l’OMS ha pubblicato : - nel 2006-2007 I risultati di revisioni esaustive delle evidenze scientifiche sui rischi sanitari in due volumi della serie Environmeantal Health Criteria; - tra il 1958 e la meta’ di Luglio del 2012 sono stati pubblicati ben 361 articoli rigurdanti studi epidemiologici sui campi EM a radiofrequenza
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Trattasi di studi che hanno valutato la relazione tra esposizioni professionali, amatoriali o ambientali a diverse sorgenti di radiofrequenze ( radar, riscaldatori industriali, apparecchiature per diatermia, ripetitori radiotelevisivi, telefoni cellulari, stazioni radio-base, ecc.) ed il verificarsi di patologie diverse come danni oculari, effetti riproduttivi negativi, effetti neurocognitivi, sintomi, malattie o alterazioni cardiovascolari, tumori ( alcun effetto avverso). Nello specifico, 232 lavori sono stati pubblicati negli ultimi 15 anni riguardanti il rischio da esposizione ai segnali RF utilizzati nella telefonia mobile ed insorgenza di tumori
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PROGETTO INTERPHONE Nel 1997 un gruppo di eperti dell’UE ha raccomanadato lo sviluppo di ricerche epidemiologiche di ampie dimensioni per indagare la possibilit’a che l’utilizzo del telefono cellulare fosse correlato ad un aumento di forme tumorali. Questo studio, denominato Progetto INTERPHONE, ha coinvolto ben 13 Paesi ( Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilteraa, Israele, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia), intervistando persone mlate di tumore e soggetti sani sulle modalita’ di utilizzo del cellulare
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In tutto sono state arruolate ben 12.800 persone tra il 2000 e 2004. Il progetto ha mirato in particolare a valutare l’ipotesi che all’uso del cellulare fosse associato un incremento dell’incidenza di due tumori cerebrali ( glioma e meningioma), del neurinoma dell’acustico e del tumore delle ghiandole salivari. A questo studio, l’Italia ha partecipato con un gruppo di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanita’.
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Nel Maggio 2010 il gruppo di studio Interphone ha comunicato i risultati relativi a due dei tumori considerati, concludendo con questo messaggio:
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“ Non si e’ osservato alcun eccesso di incidenza di tumori quali il glioma o il menigioma a 10 o piu’ anni di distanza dall’inizio d’uso di un telefono cellulare. La coordinatrice dello studio, dr. Elisabeth Cardis, ha inoltre dichiarato che…” lo studio Interphone continuera’ con ulteriori analisi dell’uso di telefoni cellulari e tumori del nervo acustico e della ghiandola parotide…..
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E’ stato evidenziato da parte di alcuni studi, un incremento del rischio di glioma tra coloro che avevano riferito il 10% piu’ elevato di ore cumulative d’uso di telefono cellulare. Tuttavia, gli stessi ricercatori hanno affermato che distorsioni ed errori hanno limitato la forza delle conclusioni… Sulla base di questi ultimi dati, la IARC (International Agency for Research on Cancer), in sostanziale accordo con le conclusioni di un precedente documento del National Institute for Environmemnatla Health Sciences (NIESH), ha classificato i CEM ELF come possibili cancerogeni per l’uomo” ( Gruppo 2B)
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CLASSIFICAZIONE IARC 1L’agente è cancerogeno per l’uomo 2AL’agente è probabilmente cancerogeno per l’uomo 2BL’agente è possibilmente cancerogeno per l’uomo 3L’agente non è classificabile per quanto riguarda la cancerogenesi nell’uomo 4L’agente è probabilmente non cancerogeno per l’uomo
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…. Considerando il rapido aumento dell’uso del cellulare tra i giovani – che non sono stati considerati da Interphone – si sta coordinando un nuovo progetto chiamato MOBIKIDS, finanaziato dall’Unione Europea, per studiare il rischio di tumori attribuibili all’uso del celluare nell’infanzia e nell’adoloscenza…”
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QUINDI… …”Alla luce delle suddette evidenze, come indicato dalla IARC e dal Consiglio d’Europa, si auspica la realizzazione di ulteriori studi per meglio definire il quadro dei rischi sanitari e si raccomanda l’adozione di misure di tipo precauzionale per ridurre l’esposizione, quali i dipositivi in vivavoce, gli sms, auricolari, ecc.”
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