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ASPETTI PSICOLOGICI DELLA SICUREZZA LAVORATIVA. INCIDENTI Fatti che si verificano per ragioni di lavoro e che procurano un danno al lavoratore. Infortunio:

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1 ASPETTI PSICOLOGICI DELLA SICUREZZA LAVORATIVA

2 INCIDENTI Fatti che si verificano per ragioni di lavoro e che procurano un danno al lavoratore. Infortunio: evento traumatico immediato, una particolare categoria di incidenti che colpisce la componente umana del sistema uomo-macchina, con conseguenze anche importanti per la persona stessa. Immediatezza dell’effetto dannoso. Malattie professionali: causa lesiva il cui effetto dannoso richiede un certo periodo di tempo.

3 Condizioni di sicurezza: insieme di elementi che possono facilitare o determinare incidenti o infortuni alle persone Sicurezza: condizione oggettiva di non pericolo (vs sentirsi attrezzati a difendersi dal pericolo)

4 LIVELLI DI ANALISI NEL CAMPO DELLA SICUREZZA LAVORATIVA a.Livello individuale: teoria della predisposizione, approccio psicoanalitico b.Livello psicosociale: condizionamento dell’ambiente sociale sui comportamenti, le percezioni e sul personale sistema normativo c.Livello sistemico: teoria dell’affidabilità e dell’organizzazione sistemica-conflittuale d.Livello economico-strutturale

5 IL LIVELLO PSICOSOCIALE Gli infortuni e le malattie professionali sono il risultato dell’azione combinata individuo-contesto Il piccolo gruppo esercita la sua influenza a vari livelli: atteggiamenti, comportamenti, motivazioni, comunicazione La sicurezza: struttura e cultura Il comportamento come funzione del grado di corrispondenza che esiste tra valori soggettivi e quelli proposti dalla società: infortunio come comportamento amodale

6 Il livello psicosociale Sicurezza: essere sicuri (assenza reale di pericolo) vs sentirsi sicuri (percezione soggettiva di mancanza di pericolo) Pericolo: ogni evento in cui sia presente una certa quota di probabilità di danno nei confronti di qualcuno o di qualcosa Rischio: valutazione quantitativa del pericolo Rischiosità: processi emotivo-cognitivi che orientano la percezione della situazione all’interno di uno stato di incertezza. Decisione: passaggio da uno stato psichico di incertezza, di pluralità, di possibilità ad uno stato psichico di unicità, di necessità, di globalità (accettabilità)

7 Il livello psicosociale Quando le persone affrontano consapevolmente le situazioni pericolose stanno, in realtà, cercando di accorciare la distanza che le separa dalla sicurezza Componenti della motivazione alla sicurezza: individuale, sociale, etica Interventi per lo sviluppo di una cultura della sicurezza: favorire l’apprendimento dei processi di percezione del rischio e la ristrutturazione dei modelli di autovalutazione

8 FATTORI CHE AGISCONO SULLA PERCEZIONE Capacità Abilità Conoscenze Gruppo SULLA TENDENZA AL RISCHIO Stima di sé Altri bisogni Difese psicologiche Gruppo

9 Il livello psicosociale Campi di intervento Ergonomia Selezione Orientamento Formazione e addestramento Motivazione Protezione Terapia

10 L’APPROCCIO PSICOLOGICO Pericolo: condizione obiettiva in cui l’individuo può subire l’eventualità di un danno Rischio: percezione soggettiva di questa condizione Dinamica sicurezza vs rischio (decisione): il rischio ed il sentimento di sentirsi capaci di superare un pericolo senza conseguenze dannose sono alla base della maggior parte delle iniziative umane. Essere sicuri vs sentirsi sicuri

11 L’APPROCCIO PSICOLOGICO Principi La motivazione fondamentale dell’uomo al lavoro è la sicurezza soggettiva, che egli cerca continuamente senza raggiungerla mai potendosi solo avvicinare. Ogni situazione lavorativa è una situazione di gruppo, che porta come conseguenza la fondamentale importanza dei motivi sociali e della desiderabilità sociale nella dinamica della sicurezza. Il rischio è una percezione del pericolo e la tendenza al rischio è una caratteristica comune a tutti gli uomini; questa tendenza deve essere considerata come fatto assolutamente positivo nella misura in cui permette l’ottenimento di una reale sicurezza. Ogni intervento formativo dovrà tendere all’addestramento e al controllo di questa tendenza, e non all’autoritaria repressione di essa; si dovrà porre l’attenzione sul perché l’individuo rischia piuttosto che sull’operazione rischiosa medesima.

12 L’APPROCCIO PSICOLOGICO La probabilità di infortunio è funzione sia della reale pericolosità che della percezione (rischiosità) che un lavoratore ha di questa pericolosità. Prevenzione: azione tendente ad instaurare negli individui e nel tempo una risposta adeguata sia alla valutazione del pericolo (rischio) sia alla percezione di tale pericolo (cioè la rischiosità relativa a tale pericolo) Intervento psicologico: aumentare la consapevolezza a tutti i livelli dell’organizzazione

13 LA PERCEZIONE DEL RISCHIO Nelle situazioni a rischio è importante allocare l’attenzione sui segnali di pericolo, dando priorità 1 all’attività di ricerca e di selezione di tutte quelle informazioni che permettono di calcolare il grado di probabilità che si verifichi un danno per la propria persona e per l’ambiente fisico e sociale in cui ci si muove. In questo caso le attività collaterali, più o meno piacevoli, debbono richiedere un impegno molto basso. Le situazioni sono più o meno impegnative in funzione dell’atteggiamento che ciascuno di noi assume nei loro confronti. Percepire un segnale di pericolo è funzione dell’organizzazione soggettiva dei processi di conoscenza e delle caratteristiche dello stimolo.

14 CULTURA PER LA SICUREZZA Formare l’uomo alla percezione e alla valutazione del rischio e comunicare in maniera efficace la presenza del pericolo Fattori di comunicazione ergonomica: -Sistema visivo ed uditivo -Codice verbale e per immagini -Codice linguistico scritto e orale -Segnale e segno -Argomentazioni e controargomentazioni -Contenuto valoriale ed influenza del gruppo -Codice per immagini

15 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFORTUNI Rischio: misura della possibilità che un evento produca conseguenze dannose o negative nei confronti di qualcuno o di qualcosa R= P x G S= 1/R= 1/P x G La sicurezza ha una valenza relativa R= rischio P= probabilità di accadimento dell’evento indesiderato G= gravità dell’evento stesso

16 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFORTUNI Livello di rischio accettabile 1.Fattori etico-morali: valore da assegnare alla salute dell’individuo e il livello di tutela che essa richiede 2.Fattori tecnico-economici: tecnologie disponibili per il raggiungimento della massima sicurezza e i relativi costi economici 3.Giuridico-politici: servono a definire le norme obbligatorie e le strategie attuabili

17 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFORTUNI Costo 1.Quanto costa fare a meno della persona infortunata per “X” tempo 2.Quanto costa il clima psicologico che fa seguito all’incidente 3.Quanto costa il tempo speso negli accertamenti delle cause e nell’assistenza agli infortunati 4.Quanto “sarebbe entrato in cassa” se l’incidente non fosse avvenuto

18 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFORTUNI Raccolta di informazioni per tipo di lavoro; per modalità di occorrenza dell’infortunio; per tipo di danno o lesione; per caratteristiche dei soggetti. Congiuntura economica; campagne di sicurezza, ecc… Osservatori Studio degli incidenti mancati Definizione dell’infortunio per le disfunzioni di cui è causa e per quelle di cui è effetto Connotazione dell’atto pericoloso: caratteristiche del comportamento umano entro le caratteristiche tecniche ed organizzative del lavoro

19 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFORTUNI Identificare: I pericoli: le proprietà dell’ambiente, di una situazione o di un processo lavorativo, di un materiale o di uno strumento avente il potenziale di procurare danni I lavoratori esposti a rischi potenziali: graduazione per quantità e qualità Studio delle soluzioni o dei provvedimenti per eliminare o attenuare i pericoli

20 I PROCESSI DECISIONALI Tipologia delle decisioni Decisione calcolata: condotta pianificata ed orientata razionalmente Decisione ardita: impegno in una delle alternative, restando la situazione poco chiara ed incerta Decisione crescente: valutazione lenta, maturazione interiore ed accumulo di esperienze Decisione ritardata: sforzo di mantenere il più lungo possibile l’indecisione al fine di ritardare la deliberazione dell’azione

21 Modelli descrittivi La decisione come processo di problem solving in cui è coinvolta tutta la personalità Ambiente psicologico della decisione: riferimento ad un Io; riferimento ad un futuro; ambiguità della situazione Profilo di significato, delle norme, di irrigidimento Processo decisionale: sfida; disorientamento;ricerca; distacco; conclusione/scelta Attribuzione di importanza e libertà

22 Modelli descrittivi Regole euristiche Rappresentatività (grado di similarità di due oggetti o eventi) Disponibilità (disponibilità mentale di esempi) Ancoraggio (punti di riferimento per valutazioni successive) Funzione adattiva vs fonti di errori

23 Modelli prescrittivi 1.Gli individui agiscono indipendentemente gli uni dagli altri e si comportano come “ingegneri” nel valutare le probabilità dei rischi a cui sono esposti 2.Il rischio è un costrutto concettuale di tipo esclusivamente probabilistico 3.Per valutare il rischio potenziale insito in un comportamento è necessario fare un calcolo “costi- benefici” fondato sulla monetizzazione dei risultati 4.Le valutazioni che ne scaturiscono assumono dunque una valenza prescrittiva e la scelta da compiere sarà quella più adeguata e potrà quindi aspirare al consenso sociale. 5.La razionalità limitata: criterio di massimizzazione vs di soddisfazione

24 L’ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DEL RISCHIO La distorsione percettiva -Locus of control -Volizione soggettiva Regole di accettabilità del rischio 1.Gli individui sono propensi ad accettare rischi mille volte maggiori per attività volontarie che per attività non volontarie 2.Il rischio statistico di morte derivante da cause naturali sembra essere una misura di tipo psicologico per giudicare l’accettabilità degli altri rischi 3.Il livello di rischio accettabile di una certa attività è grosso modo proporzionale alla terza potenza dei benefici associativi Influenza dei fattori culturali Dimensione istituzionale del rischio

25 L’ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DEL RISCHIO La motivazione al rischio Dialettica eccitazione-abitudine-noia Sensation seeking La motivazione al successo Need for achievement Tendenza ad evitare il fallimento Intensità dell’aspettativa e valore incentivante di una particolare attività


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