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Per una scuola realmente inclusiva Liberamente tratto da : Ianes D. Dai Bisogni Educativi Speciali ai livelli essenziali di qualità. In: Booth T. e Ainscow.

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Presentazione sul tema: "Per una scuola realmente inclusiva Liberamente tratto da : Ianes D. Dai Bisogni Educativi Speciali ai livelli essenziali di qualità. In: Booth T. e Ainscow."— Transcript della presentazione:

1 per una scuola realmente inclusiva Liberamente tratto da : Ianes D. Dai Bisogni Educativi Speciali ai livelli essenziali di qualità. In: Booth T. e Ainscow M. (2008) L`index per l`inclusione scolastica, Trento, Erickson

2 14 categorie generali di risorse per il Consiglio di classe o il team 1. Organizzazione scolastica generale 2. Spazi e architettura 3. Sensibilizzazione generale 4. Alleanze extrascolastiche 5. Formazione e aggiornamento 6. Documentazione 7. Didattica comune 8. Percorsi educativi e relazionali comuni 9. Didattica individuale 10. Percorsi educativi e relazionali individuali 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale 13. Interventi riabilitativi 14. Interventi sanitari e terapeutici

3 1-Organizzazione scolastica generale l'organizzazione dei tempi scuola, degli orari degli alunni: definizione dell'orario degli insegnanti, compresenze, contemporaneità, uso specifico degli straordinari, forme di continuità verticale tra ordini di scuole diverse e classi aperte: l'utilizzo improntato alla contitolarità dell'insegnante specializzato per il sostegno: la mensa, il gruppo sportivo, la biblioteca, possono rappresentare risorse organizzative

4 2 -Spazi e architettura..lo spazio e l'architettura per garantire a tutti gli alunni la massima accessibilità sia interna che esterna: varie soluzioni logistiche e di articolazione degli spazi interni, …… posizioni occupate e dei banchi, per favorire relazioni positive per l'apprendimento. l'ambiente può anche essere attrezzato in maniera ottimale e facilitante per l'apprendimento: facilmente accessibile, piacevole e accogliente, ricco di stimoli, caratterizzato da suoni, colori, odori, oggetti di materiali e forme diverse, ogni angolo viene allestito privilegiando un senso rispetto ad altri, ipotizzando un gioco e un'attività che coinvolga il senso scelto.

5 3. Sensibilizzazione generale persone motivate, cioè sensibilizzate, rispetto ai diritti di sviluppo e apprendimento di tutti gli alunni, iniziative di informazione, conoscenza, attivazione di sensibilità e di atteggiamenti positivi costruttivi, non pietistici né compassionevoli, rispetto agli alunni in difficoltà. concorsi di scrittura, di poesie, cicli di incontri con testimoni importanti della disabilità, cicli di film, spettacoli teatrali e così via. incontri specifici, dove sensibilizzare le famiglie, con molta franchezza, realismo e non con toni trionfalistici Nella gestione di questa fondamentale e delicatissima è centrale il ruolo del dirigente scolastico,

6 4. Alleanze extrascolastiche alleanza strategica con varie risorse extrascolastiche educative e formative, formali o informali, a cominciare dalla famiglia e dalle tante realtà culturali, economiche, sociali, sportive e associative presenti in un dato territorio. Le famiglie possono diventare degli efficacissimi mediatori naturali per costruire reti di relazioni di vicinanza e di aiuto informale tra gli alunni in difficoltà e i compagni di classe: come artigiani, artisti, tecnici. centri di aggregazione, gruppi giovanili, attività culturali, attività sportive, e così via

7 5. Formazione e aggiornamento specifico percorso formativo per il Consiglio di classe o per il team docenti nel suo insieme: sarà proprio la presenza forte, soprattutto culturalmente forte, dell'insegnante di sostegno che elaborerà il bisogno di formazione specifica e sarà in grado di guidare e sostenere questa formazione. gli operatori e i tecnici del tutto speciali, come ad esempio logopedisti, psicomotricisti, psicologi; neuropsichiatri, ecc.,, rendono effettivamente più speciale la normalità, arricchendo la didattica e le relazioni educative di forti principi attivi tecnici e speciali.

8 6. Documentazione utilizzo sistematico della consultazione della documentazione di esperienze e di buone prassi compiute da altre istituzioni scolastiche. copiare, naturalmente adattando, qualche strategia inclusiva, qualche progetto, qualche attività. Questo naturalmente sarà possibile se le varie esperienze e attività saranno documentate e codificate in maniera tale da renderle facilmente disponibili, consumabili ed eventualmente replicabili

9 7.Didattica comune : 1 modelli di apprendimento cooperativo efficaci anche per l'inclusione e per fornire adeguati ruoli e possibilità di partecipazione e di apprendimento. Il tutoring, e cioè l'alunno che insegna all'altro alunno: «didattica per problemi reali», che stimola maggiore motivazione e interesse partendo da situazioni reali e in parte conflittuali, tratte dalla vita personale e comunitaria dell'alunno.. individualizzare l'offerta didattica, trovando specifici ruoli e obiettivi anche per alunni con forti deficit cognitivi e apprenditivi in situazioni di apprendimento e di lavoro, cooperativo Differenziarsi in funzione dei diversi stili cognitivi e di apprendimento degli alunni e in funzione delle diverse qualità dell'intelligenza di chi apprende (Gardner, 2005).

10 7.Didattica comune : 2 Mappe concettuali e rappresentazioni visive schematiche delle relazioni e dei concetti Definire il più possibile punti di contatto, nei vari saperi e ambiti disciplinari, tra le competenze, magari scarse, dell'alunno e le richieste degli obiettivi della classe. Gli obiettivi individualizzati siano nell'ambito disciplinare curricolare, siano cioè obiettivi normali, e siano anche compatibili con i suoi livelli di performance, siano cioè anche obiettivi speciali. Stretta collaborazione tra insegnanti curricolari, rispetto al campo di sapere, la sua epistemologia e la sua didattica e docenti di sostegno, rispetto all’alunno: le sue caratteristiche e le dinamiche di insegnamento- apprendimento.

11 8. Percorsi educativi e relazionali comuni Percorsi laboratoriali di vario genere, enormemente differenti, sulle abilità espressive, di educazione socioaffettiva, di life skills, di autonomia, di musica, legate al movimento, di animazione corporea e teatrale, di manipolazione, di orticultura, ecc. Laboratori sia quelli più cognitivi, sul metodo di studio, sia quelli più sensoriali e percettivi: Attività laboratoriali coinvolgono l'espressione corporea e linguistica, i linguaggi grafici e pittorici e le attività pratiche e musicali e puntano allo sviluppo di competenze sociali e relazionali. Il lavoro laboratoriale sulle emozioni è un ambito dei più importanti: aiutare i bambini a sintonizzarsi meglio con le proprie emozioni è un importante fattore psicologico di protezione con effetto positivo diretto sull'apprendimento e sulle competenze interpersonali.

12 9. Didattica individuale Un adulto, insegnante o comunque esperto, o un altro alunno nel ruolo di tutor, insegna direttamente all'alunno in difficoltà.. Na­turalmente non dovrà essere l'insegnante di sostegno soltanto ad avere questo ruolo didattico individuale, lo può fare l'insegnante curricolare o un altro alunno tutor, agganciati in maniera diretta o indiretta alle attività del gruppo classe. Le attività didattiche individuali cercano comunque di mantenersi, a livello di obiettivi e di modalità, il più possibile contigue, vicine e finalizzate a quelle svolte dai compagni. costruire un continuo rapporto organico e funzionale tra obiettivi individualizzati, anche molto lontani da quelli del gruppo classe, e le competenze esercitate dalle attività dei compagni.

13 10. Percorsi educativi e relazionali individuali Le attività educative vengono rivolte a obiettivi di autonomia personale e sociale, e le attività relazionali individuali possono prendere la forma, se necessario, di interventi educativi rivolti al superamento di comportamenti problema, oppure allo sviluppo di competenze comunicative e interpersonali fondamentali. ì il rischio principale che si corre è sempre quello dell'allontanamento dalle attività della classe e della delega, apparentemente giustificata dalla complessità tecnica di questi interventi, a personale speciale.: Altre attività educative vengono rivolte a obiettivi nell'area dell'autonomia personale e dell'orientamento e spostamento nell'ambiente scolastico:

14 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali Tipologie più tradizionali di ausili per la mobilità e per la ricezione di input, come ad esempio i libri in Braille, ma anche hardware e software per l'apprendimento e la comunicazione. È chiaro che materiali e ausili potranno essere stati identificati come necessari anche nella didattica comune adattata o nelle attività individuali. Vanno definiti gli ausili e le tecnologie e materiali speciali che, oltre quelli precedentemente definiti, sono necessari per la partecipazione scolastica dell'alunno.

15 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale la condizione specifica dell'alunno, può portare a bisogni di assistenza fisica diretta per quanto riguarda la mobilità, l'igiene personale o il controllo degli sfinteri, l'alimentazione, ecc. In questi casi gli interventi sono più di carattere assistenziale che educativo, anche se il confine è evidentemente molto sottile: auspicabilmente ogni intervento assistenziale, dovrebbe avere il più possibile di componenti educative, rivolte cioè allo sviluppo delle competenze accessibili.

16 13.Interventi riabilitativi 14. Interventi sanitari e terapeutici La tredicesima risorsa riguarda fisioterapia, la psicomotricità, la terapia occupazionale, l'arteterapia, la musicoterapia o altri interventi speciali e mirati: L'ultima categoria di risorse è dunque la più speciale e diversa dalle attività normalmente incluse nell'offerta formativa per tutti gli alunni: si tratta infatti di interventi terapeutici e sanitari, come quelli condotti dai neuropsichiatri, dagli psicologi, dai neurologi, e così via.


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