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Capitolo 2 Marcella Mulino Marzo 2012 1. Mercato del lavoro: definizioni Le forze di lavoro (L ) comprendono le persone (di 15 anni e più) occupate (N)

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1 Capitolo 2 Marcella Mulino Marzo 2012 1

2 Mercato del lavoro: definizioni Le forze di lavoro (L ) comprendono le persone (di 15 anni e più) occupate (N) e quelle non occupate (U) tra 15 e 74 anni che cercano attivamente lavoro: L = N + U Il tasso di attività (Ta ) è dato dal rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento: Ta = L/P L Il tasso di disoccupazione (u ) è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro: u = U/L = (L-N)/L Il tasso di occupazione (To) è dato dal rapporto tra occupati e popolazione totale (o la sola popolazione in età attiva (P L )): To = N/ P L. = (N/L)/(L/ P L ) = (1-u) (L/ P L ) = (1-u) Ta Questo indicatore ha il vantaggio di non dipendere, diversamente dal tasso di disoccupazione, dalle forze di lavoro e quindi dal grado di partecipazione della popolazione al mercato del lavoro. Il reciproco del tasso di occupazione misura il numero di persone a carico di ogni lavoratore. 2

3 Forze di lavoro L’offerta di lavoro non è esogena L’evoluzione delle forze di lavoro dipende da: fattori demografici (popolazione in generale e popolazione in età lavorativa) fattori socio-economici che influenzano la partecipazione al mercato del lavoro L = (L/POP)*POP = (L/P L )(P L /POP)*POP La dinamica delle forze di lavoro dipende da: POP: dinamica della popolazione (P L /POP): cambiamenti nella struttura anagrafica (L/P L ): tasso di attività 3

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5 Fonte: Ocse, Employment Outlook, 2007 Tassi di disoccupazione in alcuni paesi Ocse (1990-2006)

6 L’effetto della crisi sul mercato del lavoro europeo 6

7 Tasso di disoccupazione giovanile 7

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9 Principali indicatori del mercato del lavoro. Dati trimestrali - Anni 2005-2011 (valori percentuali) 9

10 Gli “scoraggiati” La riduzione del tasso di attività segnala una situazione preoccupante si tratta di forza lavoro scoraggiata, fuori da ogni circuito di “attivazione” fuori da ogni intervento e preoccupazione pubblica in diversi casi, gonfia la manovalanza dell’economia sommersa e irregolare nel caso delle donne, gonfia anche il fenomeno del “casalingato” forzato: donne che, secondo quanto dichiarano, non cercano (più) un’occupazione perché pensano di non trovarla Gli “scoraggiati” sono invisibili come problema da affrontare: tutta l’attenzione è concentrata sulla contabilità, pure drammatica, dei disoccupati Le politiche di sostegno sono orientate esclusivamente a contrastare la disoccupazione e sostenere il reddito dei disoccupati (e neppure di tutti) La riduzione del tasso di attività è invece un fenomeno di rilievo che comporta l’aumento dell’esclusione sociale ( Stima Banca d’Italia ) Rischio che l’abbassamento ulteriore del tasso di attività marginalizzi ancora di più le regioni più povere ed a più basso tasso di occupazione 10

11 Stime Banca d’Italia del tasso “effettivo” di disoccupazione 11

12 Tassi di occupazione e di disoccupazione, 2008 Tassi di occupazione Tassi di disoccupazione 12

13 Tassi di disoccupazione giovanile, 2008 13

14 Fonte: Datastream Episodi di elevata inflazione

15 Fonte: Datastream Cinquanta anni di inflazione differenziata

16 Fonte: Datastream PIL nominale e PIL reale in Italia (1970-2006)

17 Fonte: Ocse, Factbook, 2007

18 Fonte: A. Maddison, The World Economy, Historical Statistics

19 Fonte: A. Maddison, The World Economy, A Millennial perspective, Paris, OECD e Groningen Growth and Development Centre and the Conference Board,Total Economy Database, January 2007, http://www.ggdc.net

20 Divari nel PIL pro capite e divari nei tassi di crescita

21 Gli effetti del tempo e della crescita a tasso composto

22 Fonte: Groningen Growth and Development Centre, Total Economy Database, 2007, http://www.ggdc.net Declino dell’economia italiana?

23 Dinamica PIL Italia – 2000-2011 23

24 Fonte: Groningen Growth and Development Centre, Total Economy Database, 2007, http://www.ggdc.net La crescita italiana rispetto a quattro grandi paesi europei

25 Crescita del PIL reale 25

26 Livello del PIL dell’UE (primo trimestre 2005=100) 26

27 Fonte: Datastream Andamento dei tassi nominali di interesse in diversi paesi

28 Fonte: Datastream Tasso di interesse nominale, reale e inflazione in Italia

29 Fonte: Banca Centrale Europea Tassi d’interesse a breve e lungo termine

30 30 Tassi di cambio: convenzioni e = tasso di cambio euro-dollaro, ovvero quantità di dollari per 1 euro e aumenta: l’euro si apprezza nei confronti del dollaro (il dollaro si deprezza nei confronti dell’euro) e diminuisce: l’euro si deprezza nei confronti del dollaro (il dollaro si apprezza nei confronti dell’euro) Svalutazione e rivalutazione

31 31 Prezzi domestici ed esteri Se è noto il tasso di cambio tra le valute di due paesi, è possibile esprimere il prezzo delle esportazioni di un paese in termini della moneta dell’altro paese. Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,20$, è (1,20 $/€) x (50 €) = 60$ Tassi di cambio e transazioni internazionali

32 32 Variazioni del tasso di cambio: deprezzamento della valuta domestica Una riduzione delle unità di valuta estera necessarie per acquistare una unità di valuta domestica Esempio: 1,10 $ per 1 € rende meno costosi i beni prodotti dal paese domestico per i residenti del paese estero e più costosi i beni prodotti dal paese estero per i residenti del paese domestico Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,10$, è (1,10 $/€) x (50 €) = 55$ Esempio: il prezzo in euro di jeans del valore di 20 dollari è pari a 16,6 €, se il tasso di cambio è 1,20 $/€, mentre è pari a 18,18 €, se il tasso di cambio è 1,10 $/€

33 33 Variazioni del tasso di cambio: apprezzamento della valuta domestica Un aumento delle unità di valuta estera necessarie per acquistare una unità di valuta domestica: Esempio: 1,30 $ per 1 € rende più costosi i beni prodotti nel paese domestico per i residenti del paese estero e meno costosi i beni prodotti nel paese estero per i residenti del paese domestico Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,30$, è (1,30 $/€) x (50 €) = 65$ Esempio: il prezzo in euro di jeans del valore di 20 dollari è pari a 16,6 €, se il tasso di cambio è 1,20 $/€, mentre è pari a 15,38 €, se il tasso di cambio è 1,30 $/€

34 34 Tassi di cambio e prezzi relativi Le domande di importazioni e di esportazioni sono influenzate dai prezzi relativi. L’apprezzamento della valuta di un paese: aumenta il prezzo relativo delle sue esportazioni Esempio: maglioni riduce il prezzo relativo delle sue importazioni Esempio: jeans Il deprezzamento della valuta di un paese: riduce il prezzo relativo delle sue esportazioni aumenta il prezzo relativo delle sue importazioni

35 35 Tassi di cambio reali e nominali Tasso di cambio nominale: quantità di valuta estera per 1 unità di valuta nazionale Tasso di cambio reale: quantità di bene rappresentativo estero per 1 unità del bene rappresentativo nazionale

36 36 Tasso di cambio reale Es. P d = 10.000€ (automobile in Francia), P f = 5000£ (automobile in UK), e £/€ = 0,65£ Allora, e £/€ P d = 6.500 £ è il prezzo in sterline dell’automobile francese. L’auto francese costa 1,3 (= 6500/5000) volte quella inglese

37 37 Tasso di cambio reale P d = prezzo in € di bene rappresentativo francese (i.e. indice dei prezzi francese), P f = prezzo in £ di bene rappresentativo UK (i.e. indice dei prezzi inglese), e £/€ = cambio £-€, allora e r  perdita di competitività delle merci nazionali e r  guadagno di competitività delle merci nazionali

38 38 Tasso di cambio reale e competitività Il tasso di cambio reale è dato dal rapporto tra il livello generale dei prezzi domestici, espresso in termini della valuta estera, ed il livello generale dei prezzi esteri: Costituisce una misura del numero di panieri di beni domestici necessari per acquistare una unità del paniere di beni esteri Esempio: sia e $/€ =1,20$/€; un paniere di beni costa a Milano 500 € e a New York 600$. Il tasso di cambio reale è pari a 1: ε = (1,20 x 500)/600 = 1

39 39 Se il tasso di cambio reale aumenta, i beni sono meno competitivi Esempio: gli stessi jeans sono prodotti in Europa e negli Stati Uniti. In Europa costano 16,6 €, negli USA costano 20 $. Il tasso di cambio nominale è 1,20 $/€. Il tasso di cambio reale è pari a 1. L’indicatore di competitività è pari a 1. Se poi – a tasso di cambio nominale invariato - in Europa i jeans costano di più, 20 €, il tasso di cambio reale sale a 1,20, mentre l’indicatore di competitività scende a 0,83.

40 Fonte: Datastream, nostre elaborazioni

41 Fonte: Elaborazioni su dati Banca Centrale Europea Le oscillazioni del tasso di cambio tra euro e dollaro

42 42 Tasso di cambio reale effettivo dell’euro

43 Fonte: Banca Centrale Europea


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