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VIII CIRCOLO DIDATTICO « A. ROSMINI » ANDRIA Corso di formazione in rete sulle Indicazioni Nazionali per il Curricolo « LAVORARE PER COMPETENZE »

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Presentazione sul tema: "VIII CIRCOLO DIDATTICO « A. ROSMINI » ANDRIA Corso di formazione in rete sulle Indicazioni Nazionali per il Curricolo « LAVORARE PER COMPETENZE »"— Transcript della presentazione:

1 VIII CIRCOLO DIDATTICO « A. ROSMINI » ANDRIA Corso di formazione in rete sulle Indicazioni Nazionali per il Curricolo « LAVORARE PER COMPETENZE »

2 COMPITO DI REALTÀ

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7 PRONTI…PARTENZA….VIA Gli alunni svolgono le ricerche sui luoghi di interesse della città di Barletta.

8 Le nostre ricerche

9 ANALISI DEL PERCORSO

10 A CHE ORA SI PARTE?

11 E ORA UN PO’ DI CALCOLO MENTALE… …IN BIGLIETTERIA

12 RICORDIAMOCI CHE… …è obbligatorio obliterare!

13 ECCO IL RISULTATO DEL NOSTRO LAVORO PROGRAMMA DELLA VISITA GUIDATA ELABORATO DAGLI ALUNNI DI V B PUNTO DI INCONTRO: STAZIONE DI ANDRIA ORE 8.00 PARTENZA: ORE 8.20 ARRIVO ALLA STAZIONE DI BARLETTA: ORE 8.35 PERCORSO PER RAGGIUNGERE I LUOGHI D’INTERESSE: 1^ TAPPA: PALAZZO DELLA MARRA 2^ TAPPA: DUOMO 3^ TAPPA: CASTELLO RIENTRO: PARTENZA DALLA STAZIONE DI BARLETTA: ORE 12.30 ARRIVO ALLA STAZIONE DI ANDRIA: ORE 12.45

14 PERCORSO Per raggiungere la prima tappa, “Palazzo della Marra”, uscendo dalla stazione, dobbiamo proseguire diritto per raggiungere Piazza Aldo Moro, Piazza Plebiscito e imboccare via Cialdini girando a destra. Continuare uscendo dal “Palazzo della Marra” verso sinistra per imboccare via Duomo e visitare il “Duomo”. A seguire, costeggiare le mura per raggiungere l’ingresso del “Castello” ubicato in Piazza Castello. Al termine della visita al Castello, ritornare alla stazione proseguendo diritto per via III Novembre e imboccare via Ferdinando d’Aragona fino a Piazza Caduti in Guerra. Da lì andare a destra percorrendo Corso Garibaldi, poi girare a sinistra per viale Giannone, arrivando quindi alla stazione, in Piazza Conteduca.

15 INFORMAZIONI CIRCA I LUOGHI DI INTERESSE RICAVATE DAL MOTORE DI RICERCA GOOGLE. PALAZZO DELLA MARRA Situato in Barletta, palazzo della Marra è indubbiamente uno dei più prestigiosi esempi di architettura rinascimentale in tutta la Puglia. Allo stato attuale è sede al secondo piano, in maniera permanente, della pinacoteca De Nittis mentre, al primo piano, di mostre temporanee.BarlettaarchitetturaPugliapinacoteca De Nittis Sin dalla metà del XVI secolo palazzo della Marra è stato dimora di importanti famiglie aristocratiche: vi risiedevano gli Orsini, per poi passare nelle mani della famiglia Della Marra. Questa, grazie a lavori di ristrutturazione, arricchisce dal punto di vista artistico la costruzione ricreando la facciata e restaurando le preziose raffigurazioni della Vecchiaia e della Giovinezza, che dominano il balcone principale insieme alle cinque mensole che lo sostengono. Queste ultime rappresentano mostri, cani e grifi. Al di sopra del portale corre il fregio con la scritta Della Marra, le cui lettere sono circondate da amorini alati. La grande loggia affacciata al mare è composta da cinque arcate delle volte a crociera, ove alloggiano decorazioni ispirate ai temi allegorici della vita. L'edificio è costruito su tre livelli.XVI secoloDella Marrafregiovolte a crociera

16 DUOMO La cattedrale di Santa Maria Maggiore è il maggior edificio di culto cattolico di Barletta, situata nel centro storico della città, a conclusione di via Duomo. È la chiesa più importante di Barletta, per essere stata prima insigne collegiata e poi, in seguito all'erezione dell'arcidiocesi di Barletta- Nazareth, cattedrale della città. Santa Maria Maggiore inoltre è il più antico fulcro della vita religiosa della città, nonché il suo cardine urbanistico: il disegno del tessuto urbanistico mostra la forza centripeta della sua chiesa madre. L'edificio attuale si presenta come un organismo complesso e non unitario, composto di due parti nettamente distinte: quella anteriore tipicamente romanica, antecedente a quella posteriore, di spiccati caratteri gotici. Costituisce il risultato di una serie di stratificazioni architettoniche succedutesi nei secoli, fin dall'epoca precristiana che hanno visto l'inizio della costruzione dell'edificio attuale nel 1126 protraendosi fino al XIV secolo. Fu elevata a cattedrale dal beato Pio IX con bolla pontificia Imperscrutabili Dei del 21 aprile 1860. È basilica minore dal 1961. Attualmente è concattedrale dell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Il culto è officiato dal capitolo cattedrale detto metropolitano, perché erede di quello dell'arcidiocesi di Nazareth che fra il XII e il XIX secolo ha avuto sede in Barletta.

17 CASTELLO Il castello di Barletta anche se costruito su un impianto normanno-svevo-angioino, è spagnolo, aragonese, nella sua versione moderna realizzata, grazie a Carlo V di Spagna. La storia del castello di Barletta risale all’epoca normanna. Venne infatti costruito intorno al 1050 in prossimità dal mare ed incuneato nella più antica cinta muraria che cingeva la città. Con gli Svevi e quindi con Federico II, quando questi si addentrò per la prima volta nel Castello si trovò di fronte ad una struttura irregolare, diversa dalla sua concezione di costruzioni simmetriche e di forme geometriche compiute. Per questo concepì la costruzione della sua “domus” sull’ala est, accentuando gli aspetti architettonici e decorativi. La Puglia, con le sue numerose e ricche città costiere, era più pronta di altre regioni ad ospitare l’innovazione politica federiciana ed in particolare Barletta, che di tali città era forse la più importante. Nel 1228 infatti Federico II è a Barletta per bandire la V Crociata, nel 1229 vi dimora per due mesi, nel 1234 istituisce fiere annuali in sette città a rotazione. E’ logico pensare che il castello di Barletta, simbolo dell’autorità regia, ricevesse cura particolare da parte dell’Imperatore. Con la fine della dinastia sveva ha inizio quella angioina. Carlo I d’Angiò che nutriva sentimenti di odio nei confronti di Federico rivoluziona la fortezza di Barletta, edificando però il suo palazzo poiché ritenne di non dover usufruire del palazzo dell’imperatore svevo. Il periodo angioino finirà nel 1442 con l’ascesa al trono di Napoli di Alfonso che darà inizio al periodo aragonese che prosegue successivamente con Ferdinando I (1458-1494) che sarà incoronato proprio nella città di Barletta nella cattedrale di S. Maria Maggiore nel 1459. Sotto gli spagnoli nel XVI secolo, Carlo V ordinò che il vecchio castello di Barletta fosse ampliato rispetto al precedente perimetro. Al termine della ricostruzione il castello si presentò come un grande quadrilatero arricchito da quattro baluardi pentagonali angolari a pareti sfuggenti, trovando il suo assetto definitivo, che è quello attuale. Alla fine del 1500 il castello è completato nelle principali strutture interne, durante tutto il 1600 invece subirà molti interventi di ristrutturazione e consolidamento per avere più o meno l’immagine giunta a fino a noi oggi.

18 E ORA NON CI RESTA CHE DECIDERE QUANDO PARTIRE...


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