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Infanzia e adozione Maria Guzzo. Sigmund Freud Bocca: zona erogena in stretto legame con i grandi bisogni organici. FASEORALEFASEORALE E noi sappiamo.

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Presentazione sul tema: "Infanzia e adozione Maria Guzzo. Sigmund Freud Bocca: zona erogena in stretto legame con i grandi bisogni organici. FASEORALEFASEORALE E noi sappiamo."— Transcript della presentazione:

1 Infanzia e adozione Maria Guzzo

2 Sigmund Freud Bocca: zona erogena in stretto legame con i grandi bisogni organici. FASEORALEFASEORALE E noi sappiamo oggi che la bocca ha grande importanza già in utero!

3 Freud “ La bocca è al servizio di due padroni”: l´alimentazione … Debra Werblud: Imbibire 2000 lastra zincografica

4 Freud Canova, Amore e psiche, Louvre, Parigi … e il sesso

5 È come se dicessimo che una cattedrale è un ammasso di vetro e cemento Detto così semplicisticamente è però riduttivo rispetto al pensiero di Freud

6 FREUDFASEORALEFREUDFASEORALE L’allattamento non è soltanto nutrizione! è come se il bambino mettesse dentro di sé, insieme al latte, la propria madre, come se diventasse un tutt’uno con lei. Questa incorporazione è il primo passo per la strutturazione dell’Io del bambino e per quelli che poi saranno i suoi processi di identificazione poiché l’incorporazione riguarda oggetti fisici e psichici

7 Fase Età anni Caratteristiche psicologiche riferibili alle esperienze fatte durante questa fase Orale 0-1 Sicurezza, ottimismo, etc. ovvero passività, tendenza alla depressione etc. Sigmund Freud Fasi dello sviluppo psicosessuale

8 L´ansia, la depressione, la collera, l´aggressività, la gelosia, come pure la gioia e l´allegria si tramutano in voracità di caramelle: dure per l´aggressività, gommose per la gelosia, morbide per la depressione, ripiene per il vuoto. La nostra società, che ci vuole tutti consumatori felici e soddisfatti, ci fa regredire a quello stadio infantile in cui prediletti erano i sapori dolci. Le caramelle son tornate di moda Galimberti: Dal giornale “la Repubblica” del 18 marzo 2007

9 Fase Età anni Principali compiti evolutivi Caratteristiche psicologiche riferibili alle esperienze fatte durante questa fase Anale 2-3 Controllo degli sfinteri Ordine, disordine Generosità, avarizia Pulizia, sporcizia crudeltà, etc. Sigmund Freud fasi dello sviluppo psicosessuale

10 Erik Erikson 1° anno fiducia/sfiducia 2-3 anni autonomia/vergogna-dubbio

11 Vergogna-Dubbio Autonomia La modalità ritentiva-eliminativa caratterizza il 2° anno di vita, epoca in cui il bambino ha raggiunto un grado di mielinizzazione delle fibre nervose tale che può trattenere o lasciare andare gli sfinteri anale e uretrale. Si tratta del primo atto di responsabilità sociale a cui il bambino è chiamato e riguarda non soltanto gli sfinteri ma tutto il suo mondo relazionale: il bambino impara a trattenere e/o lasciare andare oggetti fisici e psichici. Nasce in questa fase una coscienza etica legata all’esperienza del controllo degli impulsi. Il bambino apprende, in modo graduale, a sottoporre i propri bisogni e desideri al principio di realtà, nella considerazione della presenza degli altri. Sperimenta adesso la dimensione della volontà e dell’autonomia (già “assaporata” grazie alla deambulazione autonoma), ma anche del possesso di qualcosa di suo e del controllo su di esso.

12 madre bambino Margaret Malher descrisse il periodo che va dal 2°al 4° mese come fase simbiotica seguita dalla fase di separazione-individuazione che avviene tra il 4° mese ed il 3° anno

13 bambino madre padre Fase di separazione/individuazione (Margaret Malher)

14 Fase Età anni Principali compiti evolutivi Sigmund Freud fasi dello sviluppo psicosessuale Fallica 4-5 Complesso di Edipo Formazione del Super-Io

15 Melanie Klein Posizione schizoparanoide

16 Melanie Klein Posizione schizoparanoide

17 Melanie Klein Posizione depressiva

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19 Melanie Klein Posizione depressiva «O Fatina mia, perché sei morta?... perché, invece di te, non sono morto io, che sono tanto cattivo, mentre tu eri tanto buona?..

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21 De Chirico: La famiglia John Bowlby: Una base sicura. “Nella prima e seconda infanzia i legami sono con i genitori (o i loro sostituti), che vengono ricercati perché diano protezione, conforto e sostegno”.

22 L'individuo che è fiducioso che il proprio genitore (o figura genitoriale), sarà disponibile e di aiuto nel caso di situazioni avverse o terrorizzanti avrà un attaccamento sicuro. Ainsworth et al., 1971, 1978 P. PICASSO: La vita (1903)

23 P. Picasso: Madre e figlio, 1905 Staatsgalerie Stuttgart Al contrario, un costante atteggiamento di rifiuto da parte della figura genitoriale quando il bambino le si avvicina per ottenere protezione o conforto ha come conseguenza un attaccamento insicuro.

24 Il bambino con attaccamento sicuro si sentirà coraggioso nelle sue esplorazioni del mondo circostante.

25 Bernini 1629 1630: Enea e Anchise. Galleria Borghese Da adulto l’individuo saprà avere legami relazionali e “... la capacità di stringere legami emotivi intimi con le altre persone, talvolta nel ruolo di chi chiede le cure e talvolta nel ruolo di chi le fornisce, è considerata una delle caratteristiche principali di un funzionamento efficace della personalità e della salute mentale”. J. Bowlby: Una base sicura. Trad. ital., 1989

26 La disponibilità di un genitore riflessivo facilita lo sviluppo nel bambino di una “teoria della mente”. Questo consentirà al bambino di esplorare la mente del genitore mentre il genitore cerca di comprendere e contenere gli stati mentali del bambino. Poiché il bambino ha bisogno di ritrovare i propri pensieri nella mente dell’altro, se manca questa disponibilità il bambino è costretto a cercare modalità alternative di contenimento mentale. Fonagy 1997

27 Magritte, L’Esprit de géometrie, 1936-37 Se la relazione non è buona “…la percezione prende il posto di quello che avrebbe potuto essere l’inizio di uno scambio significativo col mondo, un processo a due vie, in cui l’arricchimento di sé si alterna con la scoperta di un significato nel mondo delle cose viste” (Winnicott 1967)

28 Winnicott (1967) si chiedeva: “Cosa vede il lattante quando guarda il viso della madre?” e continuava: “Secondo me … è se stesso … la madre guarda il bambino e ciò che essa appare è in rapporto con ciò che essa scorge”.

29 Una madre sufficientemente buona è la madre le cui cure sono in grado di proteggere l’immaturità del bambino e di non farlo cadere preda di angosce insostenibili, attraverso un continuo contenimento della sua fragilità e della sua non integrazione iniziale, facilitando così il suo sviluppo. L’ambiente madre, dovrà prestare il suo Io al neonato per permettere al bambino di raggiungere l’integrazione psicosomatica attraverso il sorgere della funzione mentale. Grazie a questo, poco per volta, si formerà l’Io del bambino

30 Fase Età anni Principali compiti evolutivi Sigmund Freud fasi dello sviluppo psicosessuale Latenza6-12 Sviluppo dei meccanismi di difesa

31 René A. Spitz Il primo anno di vita studio psicoanalitico sullo sviluppo delle relazioni oggettuali (1965)

32 Renè A. Spitz Studia le conseguenze, nello sviluppo psichico e somatico, delle carenze affettive nei primi mesi di vita del bambino, elaborando i concetti di depressione anaclitica e sindrome da ospedalizzazione.

33 Renè A. Spitz Studio dei bambini ospedalizzati I bambini ricevevano accudimenti di base, legati ai bisogni fisiologici fondamentali, ma trascorrevano la maggior parte del tempo da soli, senza che vi fossero scambi di natura affettiva con l’adulto. –Ritardo generale in tutte le sfere “sindrome da ospedalizzazione”. L’affetto gioca il ruolo più importante. Dall’inizio della vita è la madre il partner umano del bambino che media ogni tipo di percezione, azione, conoscenza –E’ essenziale per la sopravvivenza che l’equipaggiamento innato del neonato sia > dalla interazione e relazione con la madre.

34 Narrazioni e trasformazioni Antonino Ferro (2006) ricorda che Horacio Etchegoyen raccontava della trasformazione di un ricordo infantile di un suo paziente, man mano che l ’ analisi procedeva: all ’ inizio il paziente raccontava di terribili esperienze di quando da piccolo era lasciato da solo dalla madre, in preda allo sconforto, al panico e alla disperazione. Munch

35 Narrazioni e trasformazioni Dopo un certo periodo di lavoro analitico lo stesso ricordo comparve come l ’ allontanamento sempre traumatico della madre ma accompagnato dal restare con una domestica che si occupava di lui. Successivamente raccontava di restare con una zia affettuosa che si occupava di lui.

36 Narrazioni e trasformazioni A fine analisi parlò del racconto che la mamma gli aveva fatto della disperazione di un bambino, loro vicino di casa, quando rimaneva da solo, cosa peraltro a lui mai capitata perch é la mamma era sempre attenta che avesse buona compagnia quando per lei era necessario allontanarsi. P.Picasso: La soupe

37 “Il terrore della solitudine e dell’abbandono … man mano che vengono introiettate funzioni e capacità di cui prima non si disponeva trasformano gli oggetti interni e i vissuti…” Ferro A., 2006

38 Adozione e attaccamento L’adozione consente una nuova relazione di attaccamento che è capace di ristrutturare la memoria procedurale implicita collegata con l’attaccamento. Prototipi immagazzinati possono venire modificati da nuove interazioni con il genitore adottivo e venire poi interiorizzati. Chagall, Io e il villaggio 1911

39 Interazione gene-ambiente Kandell (1998), studiando la lumaca marina Aplysia ha dimostrato che le connessioni sinaptiche possono venire modificate e rinforzate in modo permanente tramite la regolazione dell’espressione genica collegata con l’apprendimento dall’ambiente.

40 Interazione con l’ambiente Tutto ciò per dire che l’esperienza può modificare non solo l’espressione dei nostri geni ma anche il modo con cui noi abbiamo interiorizzato le relazioni, le nostre aspettative, la nostra visione del mondo.

41 Una strada cruciale per il cambiamento può essere la crescente capacità dell’individuo di “trovare se stesso nella mente dell’altro” E questo, contemporaneamente, gli consente di sviluppare un maggiore senso della propria soggettività. Chagall, Sogno sopra il villaggio 1914 1918

42 Bisogna trovare il proprio sogno perch é la strada diventi facile. Ma non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno. Hermann Hesse Chagall Gli amanti azzurri 1916

43 Grazie Maria Guzzo


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