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SISTEMI PROGETTUALI E DI SVILUPPO DI VIVAI FORESTALI, IMPLEMENTATI NELL’OTTICA DI FRUIBILITA’ DIDATTICA E MULTIFUNZIONALITA’ L’idea progettuale del presente.

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Presentazione sul tema: "SISTEMI PROGETTUALI E DI SVILUPPO DI VIVAI FORESTALI, IMPLEMENTATI NELL’OTTICA DI FRUIBILITA’ DIDATTICA E MULTIFUNZIONALITA’ L’idea progettuale del presente."— Transcript della presentazione:

1 SISTEMI PROGETTUALI E DI SVILUPPO DI VIVAI FORESTALI, IMPLEMENTATI NELL’OTTICA DI FRUIBILITA’ DIDATTICA E MULTIFUNZIONALITA’ L’idea progettuale del presente lavoro nasce dalla necessità di creare una struttura in cui possano collaborare più categorie ed enti contemporaneamente (Fig.1) per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e redditizia nelle zone montane e nelle aree degradate. Il modello che si intende proporre può essere un incentivo per le attività presenti e lo sviluppo di quelle nuove. L’obiettivo del progetto quindi è il recupero di un’area dimessa di interesse agricolo, che preveda una sua riorganizzazione e riqualificazione, mirata al coinvolgimento della popolazione locale ed all’auto-sostenibilità del sito. Il sito individuato è l’area dell’ex-vivaio forestale, sito nel Comune di Moggio Udinese costituito da circa 1,8 ha (Fig. 2). 2. Funzione di trasferimento tecnologico (lotti gialli in Fig. 3), sono le aree in attuale uso degli agricoltori locali per le proprie produzioni orticole e fruttifere, concesse ad uso gratuito dal Comune di Moggio. 3. Funzione didattico-dimostrativa (lotti marroni in Fig. 3), area di gestione del Parco delle Prealpi Giulie. Si tratta di mini-particelle a scopo dimostrativo, con specie officinali, tipiche dell’alimentazione locale ed alcune del progetto BioInnoverbe (ad es. Cicerbita alpina, Chenopodium bonus-henricus, Spirea Aruncus dioicus, Silene vulgaris, Levisticum officinalis, Valerianella molitoria). Accanto alla fase progettuale lo studio ha curato la creazione di strumenti gestionali (Fig. 5: estratto del software di gestione VivaioGest) che hanno permesso di: 1. prevedere dei costi operativi in fase pre-progettuale; 2. definire e pianificare le pratiche agronomiche; 3. ottimizzare ed implementare in modo organico le attività di sviluppo futuro del progetto. Per la gestione agronomica del sito è stato realizzato un foglio Excell (Fig. 4) nel quale sono state catalogate le particelle, indicandone posizione e specie coltivata, ed attraverso il quale si può accedere a delle schede tecniche agronomiche.. Valent Elena 1*, Cividino Sirio Rossano Secondo 2, Barbaro Marco 2, Luisa Dalla Costa 2, Stefano Santi 3, Rainis Simona 1.Rino Gubiani 2 1 CirMont - International Research Center for Mountain, via J. Linussio 1, 33020 Amaro (Ud). 2 Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Udine. 3 Ente parco naturale delle Prealpi Giulie, Piazza del Tiglio 3, Fraz. di Prato di Resia 33010 Resia (Ud). *elena_valent@alice.it. INTRODUZIONE MATERIALI E METODI Il progetto vede la compartecipazione di più enti: Parco naturale delle Prealpi Giulie; Comune di Moggio; Università degli Studi di Udine; Cirmont; e gli agricoltori locali. Dal punto di vista metodologico, il lavoro è stato suddiviso in 4 fasi: 1. identificazione ed analisi di un sito adeguato per la sperimentazione e lo sviluppo di una realtà agricola multifunzionale (Fig. 2); 2. sviluppo di un software gestionale per la valutazione delle specie da coltivare e dei costi connessi (Fig. 6); 3. realizzazione di schede tecniche agronomiche per la gestione delle colture proposte per il sito (Fig. 5); 4. implementazione e sviluppo del modello. RISULTATI L’applicazione finale del progetto richiede il massimo supporto della popolazione a vantaggio dell’agricoltura e della montagna. Il coinvolgendo di consumatori, scuole e realtà locali, promuovendo attività dirette localizzate nel sito, permetterà il recupero di aree marginali, la valorizzazione dell’ambiente autoctono, la conservazione della biodiversità, la conoscenza del proprio territorio. La riqualificazione di questa area dovrebbe essere solo l’esempio di un percorso realizzabile, inizio di un itinerario di rivalorizzazione di questo territorio, noto fin dall’epoca romana per la sua interessante attività frutticola (Adduca et al., 1998). CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA Disponibile presso gli autori. Fig. 3: suddivisione in lotti colorati del sito. Fig. 4 :schede tecniche in excell. Fig. 6: VivaioGest. Fig 5: Scheda tecnica Yacon. Fig. 1: Enti coinvolti. Fig. 2: Foto aerea dell’area. Ex vivaio forestale Agricoltori locali Parco Pre Alpi Giulie Università di Udine Cirmont Comune di Moggio U. I principali output ottenuti sono stati la progettazione ed relativo recupero di un area dismessa, secondo i criteri e le modalità sotto indicate: 1. Funzione sperimentale (lotti verdi in Fig. 3), nella quale recuperare e sperimentare varietà autoctone e specie un tempo coltivate in alta montagna (es. grano saraceno-Fagopyrum esculentum, lino-Linum usitatissum, zucca-Cucurbita spp., cavolo da foglia friulano-Brassica oleracea acephala), ed altre specie di interesse economico e di basso impatto ambientale (es. yacon-Smallanthus sonchifolius, santoreggia- Santureja montana, artemisia genepì-Artemisia spicata). La gestione si è basata sull’utilizzo del Software creato appositamente: VivaioGest (Fig. 6).


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